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L'ipotesi del male

Letteratura italiana

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Hai mai desiderato scomparire? C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella nostra vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie.



Recensione della Redazione QLibri

 
L'ipotesi del male 2013-05-05 14:52:37 Sydbar
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    05 Mag, 2013
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L'ipotesi del male

Donato Carrisi questo speciale romanziere, un po' criminale ed un po' paterno, ha confezionato per noi lettori un thriller dai chiari contorni gialli. Ha ripescato la sua eterna protagonista Mila Vasquez da quella che è la stella più luminosa nella sua costellazione di produzioni letterarie, Il suggeritore, la protagonista ritorna prepotentemente alla ribalta negli uffici di polizia per indagare sull' inspiegabile ritorno dal nulla di alcune persone scomparse e ritornate per ricordare a tutti che Kairus, Il Signore della buonanotte, Il Mago ovvero l'Incantatore di anime è tornato. Questo decennale nemico della polizia è pronto a scatenare "L'armata dell ombre" così Mila si ritroverà assorbita totalmente da questa indagine mostrandoci il suo lato più intimo, torbido, buio, una parte del mondo da cui lei è attratta perchè ne è parte.
Carrisi ci propone un viaggio nell'universo dell'oscurità interiore di ogni personaggio, ci mostra la luce e l'oscurità, la superficie e l'abisso di ognuno, a volte ci accarezza per poi schiaffeggiarci, è come stare in acqua al mare e non avere il tempo di respirare perchè ogni onda è seguita da un'altra ancora più alta che ci sovrasta. Il romanzo è scritto con uno stile caratterizzato da capitoli brevi e colpi di scena incastrati ad arte. Pensate che ad un certo punto della lettura pensavo di aver capito tutto, bè in un certo senso è così, ma Carrisi mostra le sue carte calando la scala reale e vincendo a mani basse il suo gioco con il lettore, che alza le mani arrendendosi e pensando ho speso bene i miei soldi.
Un thriller che richiama le indagini di un libro giallo, finalmente dico, che ci conduce senza traculenza in un'analisi introspettiva dei personaggi con un finale che ancora ora mi ha lasciato con una grande fame...di lettura!!!
Carrisi raccontandoci questo romanzo ci regala una Mila che proviene dal buio ed è al buio che vuol ritornare, ci propone la sua formula di buio, oscurità...insomma l'ipotesi del male. E non finisce qui...al peggio non c'è mai fine!!! Fidatevi vi do la mia parola.
Buona lettura a tutti.
Syd

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L'ipotesi del male 2017-07-31 07:16:44 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    31 Luglio, 2017
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Inquietante

Un gran bel romanzone, un thriller molto coinvolgente, uno di quei libri che più vai avanti, più ti catturano e non ti danno pace fino a che non ne hai terminato la lettura!Mai letto niente di Donato Carrisi, prima d’ora; in effetti, mi stavo stavo perdendo qualcosa.
Scorrevole e accattivante lo stile narrativo, magistrale la trama, ben caratterizzati i personaggi. Tra questi, ho apprezzato in modo particolare quello del coprotagonista Simon Berish, il reietto del dipartimento, l’esperto d’interrogatori, l’uomo a cui tutti vogliono confessare i propri crimini, per il quale ho provato una speciale empatia (anche se non ho crimini da confessare, solo peccatucci veniali).
Al di la della “fiction”, ho trovato attuale e interessante il tema intorno a cui ruota tutta la vicenda: la sparizione di persone di cui, all’improvviso, si perde ogni traccia. Come scrive l’autore stesso in una nota finale, “tutti abbiamo provato, almeno una volta nella vita, il desiderio di scomparire.”
Cancellare la propria attuale esistenza per crearne una nuova, abbandonare affetti, lavoro, la propria identità e lasciarsi inghiottire dal buio più assoluto per ricominciare chissà dove e chissà con chi… Una forte tentazione che si può sperimentare in momenti cruciali dell’esistenza; e non si tratta di una scomparsa bonaria alla Arto Paasilinna come ne “L’anno della lepre”, ma di qualcosa di più inquietante. Se ci si vuole fare anche solo una vaga idea del fenomeno, basta fare un giro su internet. Fredde e puntuali, le statistiche ci consegnano numeri impressionanti: a livello mondiale, della gente che sparisce misteriosamente si perde ormai il conto; in Italia si tratta di un esercito di 35 mila persone (dati aggiornati al 2016), almeno un migliaio ogni anno e in costante aumento; nella maggior parte dei casi si tratta di allontanamenti volontari (tra questi non vengono quindi conteggiate le scomparse dei minori). Dati che fanno davvero riflettere e rabbrividire.

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L'ipotesi del male 2015-08-19 14:22:29 PK
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PK Opinione inserita da PK    19 Agosto, 2015
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IL CONFINE FRA BENE E MALE

Carrisi con questo thriller-giallo ci porta di nuovo a seguire le indagini dell' agente Mila Vazquez, già conosciuta nel precedente romanzo Il suggeritore. La narrazione si svolge all'incirca sette anni dopo i fatti narrati ne Il suggeritore.
Mila si trova a lavorare in nuovo reparto, chiamato il limbo, dove si indaga sui casi di persone scomparse. E proprio queste hanno deciso di riapparire dopo anni per tornare a uccidere.
L' autore ci porta ancora di più all' interno del "buio" di Mila, analizzando la dicotomia fra il bene e il male e il labile confine che c' è fra i due, ovvero l'ipotesi del male, la teoria che dal bene si può generare del male e viceversa.
La narrazione è molto fluida e trascinante, grazie alla costruzione dei capitoli che sono brevi e asciutti.
La caratterizzazione dei personaggi è sempre ottima. Sorpreso dal nuovo entrato Simon Berish che, visto il personaggio, c'era il rischio di avere una sagra dei clichè cosa che invece non è avvenuta.
Il libro può essere letto anche se non si è letto il libro precedente, per; non si afferreranno alcuni particolari. Personalmente consiglio la lettura de Il suggeritore prima di affrontare L'ipotesi del male.
Unico difetto riscontrato è che il finale ci lascia con un cliffhanger non indifferente!
Carrisi sbrigati a scrivere il prossimo libro!

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Il suggeritore di Donato Carrisi
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L'ipotesi del male 2015-03-04 10:45:53 simoneriggi92
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simoneriggi92 Opinione inserita da simoneriggi92    04 Marzo, 2015
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L'Ipotesi del male

Dopo il grande successo del suo primo thriller “Il Suggeritore” , romanzo apprezzato in tutto il mondo , Donato Carrisi torna in “scena “ con il sequel del suo primo grande successo , “L ‘ipotesi del male”.
Il titolo del romanzo ha un significato ben preciso , ovvero :” Il bene di alcuni coincide sempre con il male di altri. Bene e male non sono affatto due entità che si escludono dualisticamente a vicenda , ma possono essere complementari , ovvero due opposti necessari per cui senza il male non esisterebbe il bene e viceversa”.
Dopo sette anni dalla chiusura del caso del”Suggeritore” , Klaus Boris chiama l'agente Mila Vasquez a collaborare ad un caso di omicidio. L’assassino ha ucciso lentamente un'intera famiglia risparmiando solo il figlio più piccolo. L’indiziato principale è un uomo sparito nel nulla 17 anni prima. La notte dell’omicidio indossava lo stesso vestito con cui scomparse .
Parto subito scrivendo che il metro di paragone usato per dare un giudizio a tale romanzo è stato proprio “Il Suggeritore”.
Il ritmo e i colpi di scena del romanzo non sono paragonabili al predecessore. Il ritmo è si serrato, con un linguaggio semplice e comprensibile, ma ho trovato un thriller forse più riflessivo e meno propenso all’azione .Probabilmente perché i temi trattati sono più vasti e più profondi, o probabilmente perché dopo l’estasi provata nel prequel , riponevo eccessive aspettative sull’ultimo lavoro di Carrisi.
Tutte le descrizioni sono dettagliate e mai fine a se stesse. Com’è stato per il primo romanzo i luoghi in cui prende vita la vicenda non sono geograficamente definiti , conferendo maggior fascino ai fatti narrati.
Come al solito l’autore si riconferma eccezionale nell’architettare la struttura della trama ,caratterizzato da un andamento quasi circolare e ricco di colpi di scena , dove ogni dettaglio tralasciato all’inizio del romanzo ti viene prima o poi “sbattuto “ in faccia dall’autore (nel senso positivo del termine), come per dirti : ” Hai visto? Ti ho fregato”.
Devo ammettere che è questa la caratteristica più intrigante dei romanzi di Carrisi, ti sa sempre sorprendere .
Fatte queste considerazioni , la mia impressione sul libro è ottima , la lettura è straconsigliata a tutti coloro che come me hanno avuto la fortuna di leggere “Il Suggeritore”.
Buona lettura a tutti!



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Il Suggeritore
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L'ipotesi del male 2015-02-22 21:01:55 carlito86
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carlito86 Opinione inserita da carlito86    22 Febbraio, 2015
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NEL BUIO DI MILA

Chi avesse già letto il “Il suggeritore” conoscerà sicuramente Mila Vasquez, agente specializzata in ritrovamenti di persone scomparse. Persona schiva, segnata profondamente dai traumi passati. Le pareti del suo ufficio, Il Limbo, sono tappezzate di foto; occhi che fissano il vuoto, immagini di persone scomparse ormai da anni, nessuno ne hai mai più sentito parlare, di fatto sono sospese tra la vita e la morte.
Dopo lo sconvolgente caso de “il Suggeritore”, molte cose sono cambiate, Mila è da tempo che non viene a contatto con una scena del crimine fino a quando viene coinvolta nell’indagine di uno strano caso. Un’intera famiglia viene ritrovata sterminata a colpi di fucile. Un singolo colpo, sembra proprio essere un’esecuzione in piena regola. L’autore di tutto questo è Roger Valin, che fino in quel momento era sospeso nel Limbo, nessuno aveva mai più avuto sue notizie fino a quel giorno. Questo è solo il primo di una catena di omicidi.
Gli indizi scoperti da Mila nel corso delle indagini collegano gli omicidi che si susseguono a persone scomparse da anni, esseri del Limbo che ormai erano incastonate nella parete dell’ufficio di Mila che si stanno gradualmente risvegliando dal buio, spinte da una forza oscura; un disegno superiore, un’armata mossa da un regista malefico.
Qual è il progetto che sta dietro tutto questo? Cosa muove e accomuna queste persone?
Dopo aver terminato con positivo stupore “il suggeritore”, ho subito iniziato a leggere “l’ipotesi del male” rimanendo anche questa volta affascinato dal ritmo, dalla tecnica e dalle atmosfere tenebrose e incalzanti disegnate da Carrisi.

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L'ipotesi del male 2015-01-16 18:06:07 Vita93
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Vita93 Opinione inserita da Vita93    16 Gennaio, 2015
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...è al buio che ogni tanto devo ritornare...

La serie avente per protagonista Mila Vasquez, iniziata con "Il Suggeritore" ed ottimamente proseguita con "L'ipotesi del male", continua a riscuotere un grande successo.

Poliziotta dal carattere chiuso e con occasionali tendenze autolesioniste provocate da un passato difficile, Mila lavora ancora nel Limbo, la sezione che si occupa del ritrovamento dei soggetti scomparsi.
Ogni volta che entra in ufficio centinaia di foto appese al muro, raffiguranti volti di persone scomparse, la fissano incessantemente.
Klaus Boris, ispettore del Dipartimento e collega di Mila ai tempi del caso del Suggeritore, la coinvolge in una nuova indagine intricata e pericolosa.
Roger Valin, un impiegato scomparso per 17 anni, ha sterminato un'intera famiglia lasciando vivo solo il figlio più piccolo, per poi sparire nuovamente. Sarà il primo di una lunga serie di avvenimenti simili.

Carrisi continua ad utilizzare quelli che ormai sono diventati veri e propri marchi di fabbrica nella sua produzione letteraria: un’ambientazione claustrofobica, asettica ed indefinita, la compresenza tra bene e male in tutti i personaggi, la considerazione che ogni essere umano, in certe particolari circostanze, potrebbe trasformarsi in un assassino.
Personalità cupe, fragili, complesse, dai contorni sfuggenti. Sono questi i protagonisti del romanzo di Carrisi, che completa il quadro con un’ottima gestione del ritmo e dei colpi di scena.

“L’ipotesi del male” non possiede probabilmente lo stesso carico di originalità che aveva contraddistinto “Il suggeritore”, ma eguaglia il titolo precedente in altre importanti componenti come la qualità dell’intreccio e la tensione narrativa, confermando lo status di Donato Carrisi come ottimo autore di thriller dal forte richiamo cinematografico ed internazionale.

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" Il Suggeritore "
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L'ipotesi del male 2015-01-02 12:42:13 leonard
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leonard Opinione inserita da leonard    02 Gennaio, 2015
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il male e il bene .....

Carrisi è veramente un buon tessitore di macchinazioni letterarie. La trama del suo libro si può paragonare ad un puzzle, man mano che si raggiunge la fine del libro i pezzi si incastonano e il lettore è sempre più "impregnato" nella storia. La complessa trama del libro fa continuamente richiamo a quella del "Suggeritore", nelle prime pagine ci sono una serie di delitti concatenati sulla quale si intravede uno spiraglio di luce che poi viene disatteso o smentito. Lo stile è piacevole ed libro scorrevole grazie anche ai brevi capitoli con annessi colpi di scena parziali, i personaggi sono credibili e ben connotati. Molto stimolanti sono i cambi di direzioni delle indagini che disorientano il lettore e insinuano seri dubbi sulle sue certezze, quando pensi di aver compreso da che parte è il bene e dov'è nascosto il male ti rendi conto che non è vero nulla. L'abilità dell'autore è nel cambiare continuamente l'orizzonte bene - male, il lettore perde la bussola primordiale e cade nel tranello della domanda " Quando si fa del male a fin di bene, il bene può trasformarsi in male?". Il libro dovrebbe essere letto tutto di un fiato, per assaporare meglio la suspence che invece di svanire nelle ulime pagine crea un presupposto ad un sequel.

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L'ipotesi del male 2014-09-10 07:29:54 ferrucciodemagistris
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    10 Settembre, 2014
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Differenza impalpabile

Esiste la dualità bene-male? oppure si può supporre che siano la stessa situazione in relazione alle circostanze? Il romanzo inizia a fatica ma poi riesce a trascinare il lettore in un vortice di sensazioni tali da poter indurre alla visione di altra possibilità afferente la nascita di certi tragici e orrendi delitti. Siamo sempre davanti a infiniti bivi durante il nostro percorso terreno; a volte, quindi, numerose casualità potrebbero condurci ai confini di quella che la moltitudine definisce sanità mentale.

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L'ipotesi del male 2014-07-19 10:57:29 F.Angeli
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F.Angeli Opinione inserita da F.Angeli    19 Luglio, 2014
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L'IPOTESI DEL SUGGERITORE

Le pagine dei libri di Carrisi non sono composti da carta normale: ogni fibra è intrisa di inquietudine, tensione, e di un male opprimente da cui non si riesce mai a sfuggire, che non riesci a individuare ma che ti è sempre vicino, anche a due passi da te. Se in "Il Suggeritore" veniva delineata una figura spaventosa per la sua impalpabilità e la sua capacità di essere sempre un passo davanti a tutti, nell'Ipotesi del male le sensazioni associate all'essere che si cela dietro il disegno incomprensibile di tutti i delitti che si verificano vengono amplificate, ci si renderà conto di avere a che fare con un genio del male che pianifica i suoi delitti da anni e anni, se non generazioni: un serial killer che possiede capacità così raffinate che vanno al limite delle possibilità umane (mi sono chiesto se la persona fosse veramente un uomo o qualcosa di più quando ho finito il romanzo). Il senso di impalpabilità è affiancato dall'impossibilità di determinare la località precisa in cui si svolge la storia, in cui i protagonisti e i suoi abitanti sembrano essere sempre di più delle marionette governate dai fili di un folle, che intreccia in una tela del destino empia e inesorabile. Un essere che, come l'autore spiega, esiste veramente nel nostro mondo, e che potrebbe un giorno decidere di far diventare uno di noi una pedina della sua scacchiera.

Abbiamo a che fare sia con un sequel che con un prequel, le vicende di svolgeranno effettivamente diversi anni dopo il caso del Suggeritore, e avremo a che fare con una Mila che ha voluto trasferirsi al reparto delle persone scomparse, nonostante le abbiamo offerto una promozione molto sostanziosa dopo il successo che ha ottenuto dopo il caso del Suggeritore. Mila è sempre più attratta dal buio, la sua indole alla autodistruzione è rimasta sepolta per un anno ma è pronta a svegliarsi, assecondando il disegno oscuro che profana la sua vita e la sua famiglia. La complessa trama del libro approfondirà alcuni aspetti del libro d'esordio dell'autore, e ne verranno chiariti i punti lasciati in sospeso.
Probabilmente l'opera migliore dell'autore, ogni libro è leggermente superiore al precedente, anche se l'impianto narrativo generalmente viene sempre conservato: una serie di delitti concatenati sulla quale si dovrà far luce, dai quali emergerà il tema estremo del male a fin bene. Si tratta di un vero e proprio pezzo grosso del genere, che fa trasparire diversi spunti per un altro romanzo incentrato su Mila Vasquez e la macabra figura del Suggeritore.

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Necessario leggere prima il Suggeritore. Anche se il romanzo è auto-conclusivo, fa diversi riferimenti al primo libro di Carrisi, che risulterebbero degli spoiler.
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L'ipotesi del male 2014-01-14 02:18:50 Davidino
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Davidino Opinione inserita da Davidino    14 Gennaio, 2014
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la sala dei passi perduti

Situato al piano seminterrato della sede del dipartimento di polizia federale, si trova il Limbo. Questo è il nome che viene attribuito all’ufficio persone scomparse, un nome che indica lo stato di uomini, donne e bambini che non sono ne vive ne morte. Persone che ti fissano attraverso centinaia di foto appese alle pareti dell’ingresso,la sala dei passi perduti. E’ qui che lavora Mila Vasquez, un luogo dimenticato dai suoi stessi colleghi e da dove lei può fare quello che le riesce meglio: affacciarsi nel buio, quel buio che ha inghiottito le persone che sta cercando. Quello stesso buio che stava per inghiottire anche lei sette anni prima mentre indagava sul caso del suggeritore.
Carrisi si conferma un grandissimo scrittore e grazie a queste doti scendiamo anche noi nel Limbo per scoprire che alcuni di quelli che sono scomparsi l’hanno fatto di propria iniziativa, con la volontà di dar vita a una nuova esistenza. E sono proprio queste persone che un giorno decidono di tornare, con uno scopo preciso: uccidere. Questo è quello su cui Mila deve indagare, affiancata dal collega Simon Berish, un poliziotto reietto.
Ho letto questo romanzo sull’onda dell’entusiasmo subito dopo “Il Suggeritore”. Carrisi ha un’eccezionale capacità narrativa : scorrevole, incalzante, imprevedibile. Con Carrisi niente è come sembra. Con abile visione introspettiva, ci fa conoscere i personaggi scavando nel loro intimo, fino a scoprire il loro lato più nascosto. E’ su questo presupposto che Carrisi basa la natura dei suoi protagonisti. Infatti non troveremo nei suoi libri “l’eroe della storia” ma persone vere che per quanto positive sono umane, con le loro debolezze e meschinità. Mila ne è l’emblema: diffidente, senza un briciolo di empatia, non ama essere toccata, attratta dal pericolo e dal buio che la circonda, Mila è in continua lotta con se stessa per riuscire ad accettarsi e amarsi per quello che è. E proprio per questo è ricca di quell’umanità che ci fa assomigliare a lei più di quanto non immaginiamo o non vorremmo.

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L'ipotesi del male 2013-11-25 22:48:26 Carpineti
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Carpineti Opinione inserita da Carpineti    26 Novembre, 2013
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Noir e vuoti silenziosi: tipicità di Carrisi

Dopo il suggeritore ho terminato il mio secondo libro di Carrisi, con rammarico, come nel primo. Il romanzo si legge con piacere, in poche pagine ci si intreccia al racconto e si accede agli ambienti del libro, ambienti silenziosi dove i protagonisti compiono ricerche, dove avvengono omicidi, dove c'è chi si nasconde e chi viene cercato, ma in ambienti che richiamano al silenzio come se vedessi un film muto, ovattato. Carrisi indipendentemente dal libro evoca delle sensazioni di tipicità, mentre lo leggi lo riconosci fra molti, come il calice di un buon vino.
Anche qui Mila Vasquez, come nel suggeritore, volano schivo e non troppo accattivante di un racconto che si svolge in ambientazioni molto stimolanti descritte con parole poco note ed incisive che catturano l'attenzione e fissano il ricordo, dall'obiotrio agli uffici del Limbo, alla camera 317 dell'Ambrus hotel, quest'ultima grondante atmosfere vintage come nel migliore Shining di Stephen King.
La regia degli omicidi e' manipolata da un predicatore, figura eterea e rarefatta che, a proposito di tipicità, sarà svelata solamente nelle ultimissime pagine con dei colpi di scena imprevisti e dopo aver terminato una partita a scacchi dal ritmo trainante dalla Vasquez che cerca, fiuta e si fa braccare dal Buio che assume molteplici forme che alimentano il coraggio ma soggiogano la mente.
Libro consigliato, un noir come ce ne sono pochi, soprattutto nella narrativa italiana, scritto così bene da sembrare straniero.
Dulcis in fondo, come nel suggeritore un'intensità narrativa tanto dettagliata ed appassionante quanto poi sfuggente ed eterea, a fine libro, come al risveglio dopo un intenso ed appagante sogno notturno, i dettagli del racconto dopo pochi giorni sfumano.

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