Ritorno sul Don Ritorno sul Don

Ritorno sul Don

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

In questo libro l’autore del Sergente nella neve ritorna in Russia, quasi trent’anni dopo, per ripercorrere gli itinerari della tragica ritirata degli alpini, in un continuo rimando tra passato e presente, tra guerra e pace: ai grandi silenzi di oggi rispondono le scene concitate dei combattimenti, rievocati in pagine umanissime, di intensa e drammatica suggestione.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 3

Voto medio 
 
4.6
Stile 
 
4.3  (3)
Contenuto 
 
4.7  (3)
Piacevolezza 
 
4.7  (3)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Ritorno sul Don 2020-09-18 14:37:25 Mian88
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    18 Settembre, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Memoria e tempo

Sono trascorsi quasi trent’anni da quei giorni passati nel freddo gelido russo. Sono trascorsi quasi trent’anni da quel viaggio, un viaggio che adesso ha bisogno di essere ripercorso, che lo chiede a gran voce negli echi della memoria. Ecco perché quello che ha inizio non è soltanto un viaggio nello spazio ma anche nel tempo, un percorso a ritroso in cui non c’è spazio per rancori, non c’è desiderio di rivalsa. È al contrario un cammino fatto come atto d’amore, fatto con la volontà unica di riappacificazione con gli uomini, con la storia, con la follia, con quel che è stato.
Un percorso fatto di otto racconti ciascuno dei quali estremamente significativo ed evocativo. Mario Rigoni Stern prende per mano il suo lettore e lo riporta nei luoghi della guerra, della prigionia. Ma non si ferma a ciò. Perché se ne “Il sergente nella neve” il narrato focalizza la sua attenzione su quelli che furono i giorni nelle trincee e quelli che furono al contrario i giorni del ritorno quando la morte bussava alla porta e mieteva vittime senza limiti e senza remore, qui a parlare sono i giorni della guerra dentro la guerra, del dopoguerra, della lotta partigiana, del ricominciare a vivere dopo che il vivere è stato schiacciato da un mostro più grande chiamato conflitto.
Pagina dopo pagina conosci un autore diverso rispetto a quello che avevi conosciuto nella prima opera. Lo accompagni nel suo viaggio in modo diverso, siete soltanto tu e lui. Scopri, forse davvero per la prima volta, quel luogo non luogo che si è cristallizzato nella mente, anche confusamente, e semplicemente lo rivivi.
Anche in questo caso emerge una profonda empatia, una comunione spontanea di emozioni e sentimenti. C’è uno spirito di condivisione che è mosso dal senso di appartenenza a uno spaccato e che ha unito vite e anime per mezzo di una realtà storica che non deve essere in alcun modo dimenticata.
Una raccolta più intima, più emozionale, più emotiva. Un titolo che emerge attraverso la voce di un uomo semplice che scandaglia l’io e che si guarda dentro ma che al contempo è in pace. Un narratore che ha avuto il coraggio di affrontare i suoi mostri, che ha desiderio di ricordare a chi ha accanto cosa significhi il tormento ma anche il ritornare a vivere dopo un patimento disumano.
Coinvolgente, appassionante, viscerale.

«Ecco, sono ritornato a casa ancora una volta; ma ora so che laggiù, quello tra il Donetz e il Don, è diventato il posto più tranquillo del mondo. C'è una grande pace, un grande silenzio, un'infinita dolcezza. La finestra della mia stanza inquadra boschi e montagne, ma lontano, oltre le Alpi, le pianure, i grandi fiumi, vedo sempre quei villaggi e quelle pianure dove dormono nella loro pace i nostri compagni che non sono tornati a baita.»

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
Ritorno sul Don 2015-04-25 17:55:41 siti
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
siti Opinione inserita da siti    25 Aprile, 2015
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La dimensione del ricordo

Otto racconti, un ritorno.

Mario Rigoni Stern ritorna nello spazio e nel tempo che hanno segnato la sua esistenza: i luoghi sono quelli di guerra, di prigionia, di casa e del necessario tornare sul fiume dal quale l’ARMIR ripiegò in un penoso rientro. Se Il “Sergente nella neve” racconta la ritirata, questi otto componimenti raccontano la guerra, il dopoguerra, la guerra nella guerra della lotta partigiana, la comunanza dell’essere umano con i suoi patimenti perché gli eventi hanno interessato tutti: madri e padri, figli e nipoti, amici e nemici, i primi e gli ultimi.
Incontri il luogo non luogo che è lo scenario di guerra confuso nella sua essenza dagli elementi primordiali. Ritrovi i luoghi che il combattente ha lasciato trasfigurati ancora da un conflitto passato e da un altro in essere. Vivi lo spazio della memoria, il più bello, quello che in guerra o da prigioniero ti fa estraniare da una situazione inumana e insopportabile e quello del reduce quando scaccia il brutto ricordo che lo assale mentre indifeso dorme, ma che prepotente lo porta a ricercare fisicamente i luoghi fino a tornavi dopo quasi trent’anni.
Riscopri Mario Rigoni Stern e ora lo accompagni in un viaggio, che come quello che lo riportò a casa, può fare esclusivamente da solo. Lui scava, cerca, rivede, corregge percezioni, sensazioni, ricordi, emozioni. La messa a fuoco di queste diapositive compete solo a lui. Noi mestamente assistiamo ad un lento recupero di un uomo che sa, conosce, capisce.
I racconti non hanno direttamente lui per protagonista, se non l’ultimo che dà il titolo alla raccolta, ma dietro ogni storia c’è il suo ricordo di un fatto visto, narrato, ascoltato, di un universo spazio-temporale condiviso e per questo di comune appartenenza che è quello di tutti coloro che subirono la guerra.
La fratellanza emerge spontanea. Il dolore segna l’animo. Lettura molto coinvolgente dal punto di vista emotivo e ricca dell’essenza di un uomo semplice che sa raccontare il tormento dell’anima assicurandoti però un profondo sentimento di benessere e di pace.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Il sergente nella neve
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Ritorno sul Don 2014-12-14 10:12:01 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    14 Dicembre, 2014
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il ricordo è sempre presente

Si tratta di otto racconti ambientati durante la seconda guerra mondiale, di cui l’ultimo, Ritorno sul Don dà il titolo all’intera opera. Ancora una volta ho potuto constatare le straordinarie capacità di questo narratore e pertanto il lettore non potrà che apprezzare i toni caldi, ma pacati, le atmosfere perfettamente riprodotte e l’abilità nel far sì che i suoi ricordi non abbiano valore solo per lui, ma per tutti. Si alternano mirabilmente le visioni della steppa russa e dei verdi prati dall’altipiano di Asiago, con descrizioni paesaggistiche mai fini a se stesse, ma indispensabili per poter vedere con la propria fantasia i papaveri rossi nell’oro del frumento o il verde dei boschi di montagna, immagini di una dolce natura che stridono con i fragori e gli orrori di una guerra. Dal massacro di Nella steppa di Kotovoskij all’alpino che ritrova il padre creduto disperso nella prima guerra mondiale di In un villaggio sepolto nella balca, dagli ebrei costretti a un rigoroso confino in La segheria abbandonata alla vicenda di un uomo che, dopo aver combattuto nella Grande guerra, si trova sotto le armi anche nella seconda (Bepi, un richiamato del ’13), dallo struggente Un ragazzo delle nostre contrade e dal difficile periodo a casa dopo la fine del conflitto (La scure) a Ritorno sul Don, non viene mai meno la grande umanità di Mario Rigoni Stern, che ama la giustizia, ma non la vendetta, e che comunque riesce a vivere in pace con tutti e soprattutto con se stesso.
Sono tutti belli questi racconti, ma Ritorno sul Don é a dir poco superlativo per la capacità dell’autore di esprimere gli stati d’animo, per quel continuo riaffiorare di ricordi, quasi sempre tragici, senza tuttavia indulgere alla facile commozione. Così come in un altro suo libro (Aspettando l’alba) aveva anche scritto di un suo viaggio, con i familiari, nel lager che lo vide prigioniero dei tedeschi, in Ritorno sul don c’è il resoconto di un suo pellegrinaggio, con la moglie, lungo la via della tragica ritirata di Russia. I contrasti fra la dolcezza del paesaggio attuale e e la piattezza di distese sconfinate di neve percorse da una torma di straccioni e di affamati, la discrasia fra la pace di oggi, che ti consente di viaggiare insieme all’ex nemico in perfetta armonia, e l’angoscia e l’orrore di un esercito in rotta che cerca la salvezza lasciandosi dietro una scia di morti sono tutti quadri di incomparabile bellezza. Stern riesce nel difficile compito di rendere partecipe il lettore al passato e al presente, senza affaticarlo, anzi entusiasmandolo. È tanta la grandezza di quest’autore, per natura invece umile, che il passato che fa rivivere ci sembra familiare, quasi che anche noi vivessimo quei ricordi come fossero nostri.
Ritorno sul Don è uno di quei libri che, una volta letti, non si riescono a dimenticare.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
I libri di Mario Rigoni Stern
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Dare la vita
Come d'aria
Tempesta
Vecchiaccia
Stirpe e vergogna
Proust e gli altri
Una persona alla volta
I due palazzi
Scottature
Al giardino ancora non l'ho detto
Il lato fresco del cuscino
Senza
Il carcere
Sempre tornare
Fiorire tra le rocce
Caro Pier Paolo