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L'amore di Ed e di Amy è un legame che sconvolge le leggi del tempo e della presenza. Ed Phoerum è un astrofisico di fama internazionale di età matura, con una famiglia e due figli. Amy Ryan, una studentessa di fisica che si mantiene con un riuscito lavoro di stuntwoman. Da controfigura, lei imita la morte, e nel suo stesso passato c'è una tragica fine che non riesce ad accettare e a raccontare per il senso di colpa lacerante. I doveri pubblici e privati dello scienziato gli impediscono di vivere alla luce del sole la relazione con la giovane amante. I loro incontri sono rari e clandestini, vissuti soprattutto nell'intima magia di una casa su un'isola. Invece, la quotidianità fortissima del loro amore è retta da una serie di rapporti virtuali. Questa rete a poco a poco li invade, li prende del tutto e trascina il loro amore oltre le porte della realtà ordinaria.



Recensione della Redazione QLibri

 
La corrispondenza 2016-02-19 17:47:08 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    19 Febbraio, 2016
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C'è posta per te 2.0

La Corrispondenza è l'ultimo film di Giuseppe Tornatore, pluripremiato regista italiano (ricorderanno tutti l'Oscar per Nuovo Cinema Paradiso), in programmazione nelle sale italiane proprio in questi giorni (febbraio 2016 per i posteri che leggeranno).
E' anche un libro scritto dallo stesso regista ma, differentemente da quanto accade spesso, in questo caso non è il film che trae ispirazione dal libro e ne diventa la sua trasposizione su celluloide.
In questo caso il libro esce contemporaneamente al film e, lasciatemi dire, anche per le sue dimensioni contenute, potrebbe essere definito un libretto, simile a quello che consegnano in teatro prima di un'opera preannunciandone la trama.
E non voglio nascondervi che un cattivo pensiero mi sia passato per la mente, un'insinuazione quasi da pettegolo direi: che forse il libro, o libretto che dir si voglia, nasca solo da un'esigenza puramente commerciale, dalla speranza di poter sfruttare l'eventuale successo della sua versione cinematografica (bissando magari il trionfo de La migliore offerta)?
E' lo stesso regista/scrittore a smentire questo mio dubbio:
"Ciò che vi accingete a leggere è il romanzo La corrispondenza, tratto dall'omonimo film. Un'originale e formidabile opportunità per restituire alla parola scritta la supremazia usurpata dall'immagine. Una ragionevole occasione per riscattare tutto ciò che lo schermo cinematografico deve o preferisce sottintendere".
E allora perchè dubitare di tale spiegazione, più che plausibile?
Metto da parte, quindi, la veste di pettegolo e provo ad esprimere un giudizio personale ma sincero.
Premetto anzitutto che sono costretto ad essere un pò vago sulla trama perchè altrimenti rischierei di svelare l'unico 'colpo di scena' presente nel romanzo, tuttavia ben calibrato, nel senso che si manifesta inaspettamente con effetto sorpresa garantito e generando quindi la dovuta reazione di sconcerto nel lettore (ovvio, si sconsiglia vivamente la visione del film prima del libro).
E direi che tale evento rappresenta quasi un taglio netto nel romanzo, lo divide in due parti di cui solo la prima riesce a mantener vivo l'interesse del lettore, evitando che la noia abbia il sopravvento.
La prima parte del romanzo, infatti, racconta in modo equilibrato, senza cioè sfociare in un romanticismo melenso e sdolcinato, il rapporto clandestino tra Ed Phoerum, noto astrofisico di fama internazionale, e Amy Ryan, una studentessa delle stelle che, pur essendo fuoricorso di alcuni anni, rimane comunque molto più giovane del suo professore.
Una storia d'amore sbocciata nel più classico dei modi, uno sguardo di troppo durante una conferenza dell'esimio professore, che si concretizza e si alimenta, però, sfruttando le tecnologie più recenti, quelle dell'era 2.0, Skype, video-messaggi, mail, chat e diavolerie simili.
D'altronde è facile intuire che il rapporto tra codesti amanti non possa svolgersi in modo differente, Ed Phoerum infatti è anche sposato con figli e le leggi etiche e morali della nostra galassia reputano quanto meno sconveniente per un uomo come lui rendere pubblica una relazione extraconiugale con una donna quasi coetanea di sua figlia.
"La prossima volta. Un'espressione bollente, difficile, scomoda da maneggiare. Non è mai facile incontrarsi, non per loro due. Ci riescono una volta al mese, un paio al massimo quando va bene. Ogni volta devono chiudersi alle spalle la porta di una stanza d'albergo, prima che possano guardarsi come desiderano, prima che ogni abbraccio conquisti la libertà di realizzarsi.
Sono tanti quelli che comprimono l'amore nel letto di un hotel, o nella fretta clandestina di un messaggio sul cellulare."
Poi, però, il colpo di scena, inatteso anche per me: e quello che speravo fosse il racconto di un amore epistolare, seppure in forma digitale, assume un'altra connotazione.
Speravo, forse ingannato anche dal titolo, che il romanzo affrontasse temi legati alla solidità di un rapporto 'virtuale', alle complicazioni che ne derivano, al rischio di perdere contatto con la realtà, di lasciarsi trasportare da emozioni sicuramente intense ma illusorie, ingannevoli.
Invece nulla di tutto ciò, quel colpo di scena ha frantumato in un secondo tutte le mie migliori aspettative su questo romanzo.
E, forse per questo senso di delusione, ho trovato la seconda parte del romanzo noiosa, stucchevolmente adolescenziale e persino poco realistica, anche per quelli della generazione 2.0
Vi dirò di più: prima della lettura del romanzo ero certo di voler vedere il film, essendoci Jeremy Irons come protagonista nei panni del professore Phoerum, attore che considero molto bravo e perfetto nelle interpretazioni di storie tormentate, complesse, amori illeciti ma vissuti intensamente (si pensi per esempio a Il danno, Lolita, Casanova, tanto per citarne alcuni).
Ora però devo ricredermi: se il libro è tratto dal film e ne ricalca fedelmente la storia, come precisato dal regista, preferirei quasi la corrispondenza 1.0 di Maria De Filippi in C'è posta per te.

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La corrispondenza 2021-05-14 00:25:06 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    14 Mag, 2021
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Stelle

Sì, l'autore è proprio lui: Giuseppe Tornatore, regista di Nuovo Cinema Paradiso (Premio Oscar nel 1990) e di altre famose pellicole di successo. Sebbene lui stesso lo definisca “romanzo” nella sua introduzione, questo libro, in verità, sa poco di romanzo e tanto di sceneggiatura: chi ha visto il film omonimo, infatti, non tarderà a riconoscere, capitolo dopo capitolo, l'identica suddivisione in scene del lungometraggio attraverso numerosi dialoghi e una scrittura descrittiva asciutta e veloce che scorre via dando proprio l'idea di una serie di fotogrammi.
In genere, si sa, sono i film a nascere dai libri, ma in questo caso – come il regista/scrittore precisa – è accaduto esattamente il contrario: pubblicato nel 2016, il libro La corrispondenza è tratto dal film uscito quello stesso anno. Per chi come me ha amato la versione cinematografica della storia d'amore tra Ed e Amy, il maturo astrofisico e la giovane studentessa della medesima disciplina che si mantiene facendo la stuntwoman, non potrà che apprezzare anche queste pagine, ritrovando tra le parole scritte tante emozioni e riflessioni suscitate dalla visione del film.
E sembrerà così di rivedere anche i volti degli attori che hanno interpretato in modo magnifico i due protagonisti (Jeremy Irons e Olga Kurylenko), i quali vivono una relazione clandestina a distanza che, a un certo punto, sembra sfidare incredibilmente le leggi del tempo e dello spazio. Un legame che resiste alla morte. Una storia affascinante, difficilmente riassumibile, che incanta il lettore/spettatore, anche se il libro non presenta, in definitiva, particolari pregi letterari. Un testo che consiglio di leggere, forse, solo dopo aver visto il film per poterlo apprezzare meglio.

“Possiamo continuare a vedere le stelle morte benché esse non esistano più. Anzi è proprio la loro disastrosa fine a rivelarcele...”

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La corrispondenza 2016-11-12 03:57:36 Phoenix25
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Phoenix25 Opinione inserita da Phoenix25    12 Novembre, 2016
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c'è chi non muore mai

Ho letto questo libro incuriosita dal trailer del film, che paradosso vero?
E vi dirò che mi é piaciuto davvero molto, mi ha commosso in alcuni tratti. Sarà che ho sempre sognato di incontrare qualcuno come il professore, qualcuno che anticipi i miei desideri per trasformarli in sorrisi.

Apparentemente una storia banale, dove un professore ha una relazione clandestina con una studentessa da anni é in realtà una storia di complicità estrema, dove nemmeno la distanza della morte di uno dei due pone barriere invalicabili. Storia forse un po' irreale per l'incastrarsi perfetto di tutti i tasselli, ma magica al punto giusto per far sperare sia tutto un bluff.

La kamikaze, ignara della malattia dell'uomo che ama, lo scopre nel modo peggiore, una volta successo, senza aver potuto stare accanto al professore, nei momenti più bui. Rabbia e Incredulità lasceranno pian piano il posto alla consapevolezza di un sentimento molto più grande.

Stile elegante e non scontato, mai stucchevole anche nei passaggi più romantici.

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La corrispondenza 2016-03-14 08:27:37 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    14 Marzo, 2016
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La kamikaze e lo stregone

E’ una delle poche volte che un libro nasce da un film e non viceversa. Non ho visto il film ma il libro è davvero bello. Racconta la storia di due amanti, lui professore lei allieva e della loro storia clandestina. Ma l’accento è sulla forza del loro rapporto, perché se da un lato la luce, per due amanti, è come sabbia che precipita nella clessidra, se da un altro lato la loro storia è fatta dell’attesa di segni di vita che possono arrivare da un rettangolo di vetro e metallo, dall’altro la loro storia è vita. Anche dopo la morte. Questa strana corrispondenza, premeditata e studiata, è l’idea originale canovaccio del film. Ed il modo in cui anche letterariamente è resa è una vera chicca, intrisa di sentimenti veri. Lo stile è ricercato, elegante. I sentimenti sono vivi e forti, nel bene e nel male, anche gli scatti di rabbia, che portano a voler cancellare, anche i ripensamenti, che portano a voler riscrivere. E’ un libro di grande intensità. Emotiva e narrativa.

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