Narrativa italiana Romanzi La grande bellezza
 

La grande bellezza La grande bellezza

La grande bellezza

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Il protagonista, Jep Gambardella, è un giornalista acclamato e richiesto, affascinante sciupafemmine. Autore quaranta anni prima de L’apparato umano, Jep era stato osannato dalla critica e definito la nuova promessa. Ma gli anni passano e Gambardella non ha pubblicato altro non riuscendo a superare il blocco della pagina bianca. Per mascherare il suo fallimento letterario si erge ad arbiter elegantiarum apparentemente cinico e disilluso di una Roma sguaiata, tra feste, balli e improbabili performance. Finché un giorno...



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
La grande bellezza 2013-06-07 17:52:48 LuigiDeRosa
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    07 Giugno, 2013
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Chi sono,io?

"Molti pensano che un funerale,in virtù dei suoi aspetti emotivi ed emozionali, sia un evento causale,privo di regole.Non è così.Il funerale è l'appuntamento mondano par excellence.Tutto deve essere calibrato.Perchè molti sono gli occhi che si posano su di noi.A un funerale, non bisogna mai dimenticare, si va in scena"(...) E' rigorosamente vietato mettersi in fila o nel mucchio per le condoglianze ai parenti.Con pazienza, si attende che i parenti siano liberi dalla calca.Solo a quel punto,accertatisi che la platea sia seduta, si possono fare le condoglianze.In questa maniera ,tutti ti possono vedere.Si prendono le mani del sofferente.Si sussurra all'orecchio una frase sicura,detta con autorevolezza.Per esempio:"Nei prossimi giorni,quando ci sarà il vuoto, sappi che puoi contare sempre su di me". Ho è estratto questo brano dal libro perchè ha mio parere più di altri evidenzia l'agghiacciante cinismo che muove i personaggi di questa Roma decadente che è splendidamente raccontata da Paolo Sorrentino e Umberto Contarello. Il testo è la sceneggiatura dell'omonimo film , ma la scrittura lineare ed essenziale nulla toglie alla potenza espressiva, a tratti sembra leggere Flaiano. Il protagonista Geppino Gambardella,per gli amici Jep, vive una vita glamour immerso nelle feste romane , quelle descritte nel romanzo sembrano uscite dal libro di D'Agostino "Cafonal", ci sono i parvenu,i nobili decaduti a noleggio, gli eroinomani ,le vecchia star della TV che si vendono per pochi euri, Cardinali e Sante. Jep lavora come giornalista per la vulcanica Elide Lettieri, per tutti "Dadina", nana tanto piccola quanto acuta nel giudicare le persone e risoluta nell'affrontare le sfide che la vita le pone . Jep è autore di articoli di costume e interviste a grandi maestri del cinema , è autore di un solo romanzo,questo il suo maggior cruccio, vorrebbe scrivere il prossimo testo sul Niente citando Flaubert, ma per il momento gli riesce assai difficile nonostante sia circondato da una fauna umana che non gli dovrebbe rendere difficile il lavoro,anzi. A fare da sfondo a questa storia c'è lei, la Grande Bellezza: Roma, che in uno degli episodi più commoventi del libro ,con l'aiuto di personaggio ambiguo ,Jep e l'affascinante coatta Ramona, ammireranno dai tetti dei più bei palazzi romani fino a giungere nella stanza dove è custodita ,la Fornarina di Raffaello, un capolavoro al quale il gaudente e spensierato Jep è assai legato perchè gli ricorda Elisa De Santis, la donna che tanti anni prima gli ha spazzato il cuore. Un romanzo che ha un che di Felliniano,la malinconia di un Pietro Germi,la spietatezza di Dino Risi,la poesia di Ermanno Olmi.

P.S. Chi sono,io? Se lo chiede Andrè Breton nel romanzo autobiografico Nadja citato dal nostro Jep che per tutta la vita ha cercato una risposta a questa domanda come ognuno di noi.
Qual'è la risposta più appropriata ad una simile domanda?

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante