Narrativa italiana Romanzi Si sta facendo sempre più tardi
 

Si sta facendo sempre più tardi Si sta facendo sempre più tardi

Si sta facendo sempre più tardi

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Ora con tenerezza, ora con sensualità, nostalgia, rimpianto, struggimento, rancore, ferocia o delirio, diciassette personaggi maschili attraverso diciassette lettere ad altrettante figure femminili, tessono i fili di un'insolita trama narrativa fatta di cerchi concentrici che paiono allargarsi nel nulla, povere voci monologanti forse avide di una risposta che non potrà mai venire. Ad esse risponde infine, raccogliendo le diverse vicende in un romanzo epistolare polifonico, una voce femminile distante, implacabile e allo stesso tempo colma di pena per loro. L'insieme è un percorso tra le passioni umane dove l'amore è l'illusorio punto centrale, in realtà punto di fuga che conduce verso le zone più oscure dell'animo.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Si sta facendo sempre più tardi 2017-06-05 09:14:19 Mian88
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    05 Giugno, 2017
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

E' tempo.. Ormai..

«Il passato è più facile da leggere: uno si volta all’indietro e, potendo, dà un’occhiata. E poi, sia come sia, esso rimane sempre impigliato da qualche parte, magari a brandelli. A volte bastano soltanto l’olfatto e le papille gustative, è notorio: lo sappiamo da certi romanzi, anche belli. Oppure un ricordo, quale che sia: un oggetto visto nell’infanzia, un bottone ritrovato in un cassetto, che so, una persona che essendo un’altra te ne ricorda un’altra, un vecchio biglietto del tram. E all’improvviso sei li, proprio su quel trammino sferragliante che andava da Porta Ticinese al Castello Sforzesco, come un niente entri nel portone del palazzo ottocentesco, lo scalone ha un corrimano di ghisa lavorata con una testa di serpente, Sali due rampe, la porta si apre senza neppure che tu suoni il campanello e non te ne stupisci affatto, anche perché nell’ingresso, sopra il cassettone rococò, dietro la vecchia pendola neoclassica, vedi che lo specchio antico chiazzato di macchie brunastre è attraversato da una ferita che lo fende da un angolo all’altro, e ricordi che quel giorno mi dicesti: una persona con una malattia come la sua non può sfidare così il destino, è come chiamare disgrazie. E a quel punto capisci che la porta si è aperta da sola semplicemente perché lui, che voleva sfidare il destino, è stato fottuto come tutti quelli che vogliono sfidare il destino, chissà dove è mai sepolto, e invece lo specchio ferito è sempre li, come quel giorno in cui tu capisti chiaramente ciò che doveva succedere» p. 23-24

Leggere Tabucchi è sempre un’esperienza unica. Ogni suo elaborato è capace di suscitare emozioni diverse e di ammaliare il lettore quando per peculiarità contenutive quanto per quelle stilistiche. Come non restare stupefatti, ad esempio, dalle sua grande padronanza linguistica? Potrà sembrare banale o ovvio, ma se avete avuto modo di leggere una o più delle sue opere, avrete certamente notato come, tra l’una e l’altra, tra un “Sostiene Pereira” ed un “Requiem”, o ancora un “Tristano muore” , o un “Per Isabel. Un mandala”, la qualità oratoria è mutevole, rara, preziosa, doviziosa, precisa, articolata, ma mai uguale.
A tal proposito, non è da meno “Si sta facendo sempre più tardi”, romanzo epistolare di grande complessità capace, missiva dopo missiva, di confondere, di lasciare perplessi, di toccare nel profondo l’avventuriero conoscitore e le sue più intime corde.
Quelle presentate sono circa diciassette lettere, ciascuna narrata da un “io” differente e destinata ad un “lei” variabile. Sono storie che narrano di corrispondenze che si interpongono tra interlocutori ogni volta diversi, sono storie che sono scandite da tempi e distanze dettate dalla lentezza o velocità propria di questo mezzo di comunicazione oggi sostituito da canali più rapidi o, comunque, caduto nella desuetudine.
Ed in quello che di fatto è un monologo costituito da una serie di divaganti e scollegati soliloqui, che l’autore riesce in una delle imprese più ardue: parlare d’amore, di perdita, di abbandono, di sentimenti che crescono e sconfinano. Perché queste donne sono ormai lontane, sono scomparse, morte o ancora sparite da un giorno all’altro, da un momento all’altro, dalla vita del protagonista scrivente. Ma come sottrarsi al ricordo, al rimpianto, al desiderio legato alla loro presenza, alla semplice e pura esistenza?
Non è semplice cimentarsi in questa lettura, le missive non sono tra loro interconnesse, non è chiaro nemmeno chi sia il destinatario (unico aiuto è dato da quel “mia cara”, o frasi affini, con cui ogni lettera ha inizio), ma se non avete fretta, il messaggio arriva, con tutta la sua forza disarmante.
Follia, sogno e realtà sono proprie di ogni epistola, il cui divenire è ignoto, essendone, le sorti, affidate al fato, al futuro. Scritti a cui è attribuito un altro ulteriore e fondamentale compito: ricongiungere segmenti di memoria, trovare un senso al vissuto, esorcizzare il costante ed incessabile timore della morte.
All’origine, una fotografia misteriosa. Una disarmonia, voluta e volontaria, come sviluppo. Perché la vita così è e così rimane. Ella giunge con la sua forza disarmante e soltanto in ritardo ci accorgiamo delle cose. Soltanto quando l’abbiamo vissuta, soltanto quando il tempo ormai è passato, scaduto, andato ce ne rendiamo conto. La si vive, e come diceva Tabucchi, non la si capisce.

«Storie. O meglio: le mie storie. Che dirne? A volte ci penso e avrei voglia di parlarne, ma poi in un istante la voglia mi passa, e così non te ne ho mai parlato. Però ora, anche se di sfuggita, ti vorrei dire non tanto quello che esse sono, cosa abbastanza difficile, ma cosa esse non sono. Abbi pazienza, ma come sai anche tu al negativo ci si spiega sempre meglio, o almeno io mi sono sempre spiegato meglio. Sono storie senza logica, prima di tutto. Detto fra noi, mi piacerebbe proprio trovare quello che ha inventato la logica per cantargliene quattro. E senza rime, soprattutto senza rime, dove una cosa non torna con un’altra cosa, un pezzo di storia con un altro pezzo di storia, e tutto risulta così, com’è la vita, che non obbedisce a rime, e ciascuna vita ha il suo accento, che è diverso dall’accento altrui.» p. 77

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
a chi ama Tabucchi e gli scritti di sostanza.
N.B. = essendo un testo costituito da molteplici missive, oer non perderne di spessore, vi consiglio di leggerle un poco alla volta e magari intervallandole con altre opere.
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante
Il cognome delle donne