Narrativa straniera Classici Le passeggiate del sognatore solitario
 

Le passeggiate del sognatore solitario Le passeggiate del sognatore solitario

Le passeggiate del sognatore solitario

Letteratura straniera

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E' il primo testo letterario, non di finzione, in cui l'autore esiliato dal mondo, è davvero convinto di rivolgersi soltanto a se stesso. E anche un documento della patologia psichica di un uomo che cerca compensazione e sollievo nella libera attività del sognare, contemplare, divagare della mente e quindi nel registrare nella scrittura, l'ebbrezza di questo abbandono. Un romanzo di "ecologia della mente", testimonianza poetica e psichica di un'operazione alchemica: una trasformazione della sofferenza in musica, del disagio del vivere in estasi, dove immanenza e trascendenza, vita e sogno, coincidono.



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Le passeggiate del sognatore solitario 2020-07-04 12:05:13 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Luglio, 2020
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Il viaggio interiore

Il breve libro, che si presenta come un concentrato di riflessioni filosofiche, è suddiviso, invece che in classici capitoli, in passeggiate e, già così, si presenta come una scelta originale. L’intento è quello di indurre il lettore a pensare che il miglior modo di raggiungere la felicità sia quello di perseguire la ricerca di una vita tranquilla, anche attraverso un rapporto armonico con la natura, la contemplazione, nonché un certo isolamento. L’autore induce il lettore ad un’autoriflessione. Letto in lingua originale, ha acquisito un fascino ancora maggiore, perché la lingua francese si presta molto a cullare e trasportare, anche le emozioni.

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Le passeggiate del sognatore solitario 2016-03-09 19:07:11 StefanoTecchi
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StefanoTecchi Opinione inserita da StefanoTecchi    09 Marzo, 2016
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Il sognatore

“Mai ho pensato tanto, esistito tanto, vissuto tanto
mai sono stato tanto me stesso […]
come nei viaggi che ho fatto solo e a piedi.
La marcia è qualche cosa che anima e ravviva le mie idee:
non posso quasi pensare quando sono fermo,
il mio corpo deve essere in moto
perché vi metta il mio spirito”.


Questa citazione di J.J. Rosseau racchiude tutto lo spirito dell’opera “Le passeggiate del sognatore solitario”.
Le Passeggiate, iniziano nell’autunno del 1776, subito dopo la stesura dei Dialoghi e si concludono nel 1778 anno della morte dell’autore.
Quest’opera scritta in punto di morte (l’ultima passeggiata viene interrotta) è un vero e proprio manifesto alla spensieratezza ed è dove per la prima volta si fa uso del termine “romantico”, in riferimento ad un paesaggio, o per essere più precisi, a un modo di vedere il mondo esterno ed essere consapevoli che tutto è unito con tutto. Le Passeggiate vengo spesso considerate come il manifesto del pre-romaticismo; nel senso che si tratta della precoce scoperta di una dimensione della sensibilità e dell’intelletto che non può essere separata da una conoscenza critica delle strutture sociali della nostra civiltà. Le Passeggiate possono essere considerate anche come il primo testo “ecologico”, considerando il fatto che la natura è onnipresente; ma il centro dell’opera è quello che l’autore chiama “sentimento dell’esistenza”. Il tema di quest’opera è J.J. Rosseau stesso ed è anche l’unico destinatario. Rosseau all’interno dell’opera cerca e trova sollievo alla propria sofferenza grazie all’attività del sognare ad occhi aperti, ed il primo testo in cui l’autore, auto-esiliatosi dal mondo, ormai fuori dal sistema di valorizzazione degli oggetti letterari, è convinto di rivolgersi solo a se stesso, escludendo Dio ed il fantasma dei posteri.
L’eccezionale capacità di Rosseau in quest’opera consiste nello scrivere senza un vero e proprio programma, l’autore passeggiando sogna ad occhi aperti e scrive tutto ciò che gli viene in mente, mettendo così l’accento più sul corso del suo pensiero che nell’ordine del pensiero.

In definitiva consiglio quest’opera a tutti, il pensiero e le parole di J.J. Rosseau colpiscono il lettore lasciandolo riflettere sull’uomo e su stesso, rendendo questo testo più che mai attuale.

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