Narrativa straniera Fantascienza Apocalisse Z. L'ira dei giusti
 

Apocalisse Z. L'ira dei giusti Apocalisse Z. L'ira dei giusti

Apocalisse Z. L'ira dei giusti

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La trama e le recensioni di "Apocalisse Z. L'ira dei giusti", romanzo di Manel Loureiro edito da Nord. L'ultimo, epico capitolo della saga di Manel Loureiro. Non è rimasto più niente. Non esistono più Stati, né governi, né leggi. All’Apocalisse Z sono sopravvissuti solo in tre. Lucía, Viktor e lui, il giovane avvocato che ha convinto gli altri a salire su una piccola imbarcazione e a rifugiarsi in mare aperto, nella speranza di essere trasportati a ovest dalla corrente. E, dopo settimane passate in balia del vento e dell’oceano Atlantico, accade il miracolo: un’enorme petroliera incrocia la loro rotta, li fa salire a bordo e li conduce sulle rive del Mississippi, a Gulfport, l’unica città degli Stati Uniti risparmiata dalla furia degli zombie.



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Apocalisse Z. L'ira dei giusti 2013-11-20 21:10:59 Davidino
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Davidino Opinione inserita da Davidino    20 Novembre, 2013
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piacevolmente stupito

Premetto che non ho mai letto un libro sugli zombie.
La mia generazione è cresciuta con Romero & c. e quindi gli zombie ce li siamo sorbiti anche a colazione.
Poi mi sono imbattuto nelle recensioni di Apocalisse Z e mi ha incuriosito il fatto che sia stato un libro il cui interesse è cresciuto con il tam tam su internet e mi sono chiesto che cosa potesse esserci di originale in un argomento come gli zombie, che ci accompagna ormai da più di 30 anni, da coinvolgere così tanta gente.
Ed ecco Loureiro che scrive una trilogia che ti tiene inchiodato dall’inizio alla fine.
Lo stile è ottimo, immediato e scorrevole e ti coinvolge subito, soprattutto il primo libro che, scritto con lo stile del "diario”, ti fa entrare nel vortice dell’orrore già dalle prime pagine. Descrittivo quanto basta, non manca di essere splatter come ovviamente richiede l’argomento.
E poi non puoi non affezionarti ai personaggi: l’avvocato (ormai ex), Viktor, Lucìa e il mitico gatto Lucullo.
E poi in un attimo si arriva al terzo volume che ho avuto la fortuna di leggere subito dopo i primi due.
Gli amici zombie anche qui non mancano ma quelli da cui dovranno guardarsi i nostri eroi sono gli umani.
Arrivati a Gulfport, infatti, incontreranno il “reverendo” e scopriranno quello che (purtroppo!) è rimasto degli Stati Uniti dopo la pestilenza. Ovviamente vi lascio la sorpresa.
In questo terzo volume Loureiro mi ha definitivamene conquistato: la trama tiene fino alla fine con un ritmo serrato e non pochi colpi di scena e il finale non delude le aspettative, anche se il protagonista è spesso dotato di una buona, per non dire inverosimile, dose di fortuna. Ma la cosa che più mi ha catturato è stata la capacità di dar vita a personaggi le cui caratteristiche sono molto ben descritte, fino a grattare nel fondo dell'animo umano anche nei suoi aspetti più sordidi tanto da ricordarmi il King dei primi romanzi.
Vi consiglio questo libro, nonché tutta la trilogia, anche se non siete proprio amanti degli zombie.

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i primi due volumi
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Apocalisse Z. L'ira dei giusti 2013-11-03 20:26:26 alessio
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alessio Opinione inserita da alessio    03 Novembre, 2013
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UN OTTIMO FINALE

Devo dire che l'attesa di questo terzo ed ultimo capitolo della trilogia Zombi di Manel Louriero n'è valsa la pena, visto il modo eccellente in cui ha chiuso la storia
L'autore ha voluto inserirci davvero di tutto horror, splatter, avventura ,azione, drammaticità , suspense, riuscendo a intrecciare i vari avvenimenti incastrandoli come le tessere di un puzzle realizzando cosi un libro pieno di situazioni diverse tra loro, portando ad un unico finale.
I non morti sono messi un po' in secondo piano, perché a far paura sono i vivi,infatti da quando i nostri quattro amici Viktor,Lucia, Manel, e il gatto Lucullo, vengono salvati dall'equipaggio della petroliera "Ithaca",quello che sembrava la fine di un incubo era soltanto l'inizio.
Il libro contiene poco più di 400 pagine dove l'autore è stato molto bravo a non abbassare mai il "tiro" regalando cosi una lettura scorrevole, invogliando il lettore ad andare avanti arrivando cosi presto alla fine. Molto ben descritte le varie situazioni, cosi come i linguaggi e le descrizioni dei personaggi, le atmosfere che si respirano in certi momenti, e i particolari "splatter" da film horror.
Come si è capito dalla mia recensione il libro mi è molto piaciuto perché non ha deluso le mie aspettative,anche se nel finale personalmente un po' di dispiacere me l'ha dato ma non voglio svelarvi nulla per non rovinare qualcosa, comunque mi sento di consigliare la trilogia completa agli amanti del genere horror con tematica zombi perché tutti e tre i libri sono scritti davvero molto bene.

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A ch ha letto i primi due e agli amanti del genere
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Apocalisse Z. L'ira dei giusti 2013-08-13 16:36:11 Marta*
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Marta* Opinione inserita da Marta*    13 Agosto, 2013
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Finalmente! Ma pochi zombie...

Ho atteso tanto questo libro! Per fortuna, grazie all'insistenza dei tanti lettori che hanno sposato la causa, è riuscito a venire alla luce!
Il libro inizia col trio di sopravvissuti e col mitico Lucullo che naviga dopo essere scappati dalle Canarie (e in questa occasione l’autore riassume i libri precedenti cosa non negativa visto il tempo che è intercorso tra l’uscita del terzo e gli altri!!).
La storia si svolge, come Loureiro ormai ci ha abituati, con un susseguirsi di colpi di scena, anche se a volte il deus ex machina appare un po' troppo esagerato per risultare credibile. Se però pensate di trovarvi di fronte ad orde di non-morti vi sbagliate: in questo volume il grosso del racconto sarà dedicato a tematiche quali integralismi ideologici/religiosi, diritti civili e tensioni razziali. Questo è forse il più grave difetto dell'opera: dosando con poca accuratezza le parti riservate alle varie tematiche in questo romanzo, il piatto della bilancia risulta pendere eccessivamente dalla parte delle interazioni tra i viventi trascurando il motivo che ci ha spinti ad acquistare i libri della trilogia, gli Zombie!
Ovviamente non mancheranno momenti di tensione dovuti alla lotta contro i non-morti e brutali smembramenti prodotti dai banchetti Zombie; purtroppo in diverse occasioni idee interessanti, che avrebbero potuto innalzare alle stelle il livello di adrenalina nel lettore, sono state chiuse in fretta o accantonate per dedicarsi all'aspetto umano della vicenda. Soprattutto la conclusione pare affrettata ed avrei gradito qualche pagina in più per capire meglio le ripercussioni di ciò che è accaduto in quello che è lo scenario principale del libro, visto che troppi interrogativi rimangono nella mente del lettore.

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Apocalisse Z. L'ira dei giusti 2013-07-25 13:43:00 Baba
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Baba Opinione inserita da Baba    25 Luglio, 2013
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i vivi a volte sono peggiori dei (non) morti...

Rieccomi alle prese con gli zombi… capisco sempre meno da dove arrivi questa mania ma tantè che mi sono cuccato anche il film con Brad Pitt (sempre una Z c’è….) Il nostro trio di sopravissuti con giovane avvocato senza nome, la bella Lucia e il ‘cazzuto’ ucraino Viktor si ritrovano in pieno oceano dopo essere scappati dalle Canarie (…con questo caldo vorrei scappare io a Tenerife…) quando vengono sorpresi con la loro imbarcazione a vela da una forte tempesta: quando stanno per affondare vengono miracolosamente salvati da una petroliera. Il miracolo si trasforma presto in incubo, la petroliera appartiene a una cittadina USA che è riuscita a scampare all’apocalisse grazie al suo capo, un ‘profeta’ che la comanda in ‘nome di Dio’. No i ns eroi capiscono subito che qualcosa non va, la società è divisa tra gli illuminati bianchi e gli ‘Ilioti’ neri, ispanici etc etc che sono considerati al pari degli schiavi: qui il racconto si sviluppa attorno alla vita di questa cittadina che assomiglia sempre più a una piccola roccaforte nazista e che di nazista ha anche i metodi. Parallelamente si sviluppano delle curiose e belle novità come la comparsa nel mondo dei Coreani del Nord salvatosi paradossalmente grazie alla loro esclusione dalla vita del resto del mondo e anche il mondo perfetto del virus comincia a mostrare le prime crepe. Riusciranno i ns eroi a sopravvivere ai non vivi e soprattutto ai vivi? Come cambierà il mondo dei non vivi? Finalmente avremo delle risposte. Quello che traspare dalla lettura è sempre il ritmo molto alto, anche se ha vacillato in alcuni parti del libro (le vicende di Gulfport non sono poi così eccitanti) e anche gli zombi passano in 2°/3° piano rispetto ad altre vicende: il libro sembra più incentrato nella lotta tra vivi, tra bene e male, tra incubi che ritornano come il nazismo e il razzismo. L’analogia tra i governanti (nazisti) e gli ilioti (ebrei, zingari) è molto forte come nelle pagine delle deportazioni nel deserto o nelle divisioni in ghetti: non mancano alcuni momenti di tenerezza, in fondo anche nell’orlo del baratro l’amore vince sempre. Libro consigliato assolutamente per i lettori dei precedenti bisogna assolutamente capire va a finire e a me il lieto fine (?!?!) è sempre piaciuto.
Buona estate.

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I precedenti libri della trilogia, gli apassionati di zombie
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Apocalisse Z. L'ira dei giusti 2013-07-24 09:17:07 Yoshi
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Yoshi Opinione inserita da Yoshi    24 Luglio, 2013
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FINALMENTE L'ULTIMO LIBROOO!!!

Mi arriva una mail di un amico che mi dice: "Hai letto il terzo della saga?" e io "NOOOO" e lui "beh, è il più bello dei tre!!".
Quando una persona ti dice così tu che fai?
Setacci le libreria della tua zona nella speranza che, fra i loro scaffali, abbiano questo libro per portarlo a casa e cominciare a leggerlo subito.
Ero spaventata all'idea di doverlo ordinare perchè l'attesa mi avrebbe ucciso, invece le mie preghiere sono state ascoltate e finalmente una copia di APOCALISSE Z L'IRA DEI GIUSTI è diventato di mia proprietà immediatamente.
Inutile farvi un riassunto perchè se siete arrivati al terzo vuol dire che già conoscete i personaggi, già sapete come si è concluso il secondo, e sicuramente anche voi avrete la curiosità di sapere come finisce.
MA NON SARO' IO A DIRVELO!
Il mio ruolo è quello di incuriosirvi ancora di più!
Cosa sarà successo dopo?
dove saranno finiti?
riusciranno a trovare la luce in fondo al tunnel?
Tra varie peripezie della casa editrice che non sapeva se lo avrebbe pubblicato o meno, l'autore che non voleva scrivere il continuato ecc ecc, avevo perso un po le speranze di trovarmi una chicca come questa fra le mani.
Letto in due giorni e mezzo, praticamente bevuto come fosse una bibita ghiacciata nel giorno più caldo dell'estate, e senza mai staccare gli occhi dal libro, se non per dormire e mangiare, me lo sono assaporato dalla prima all'ultima pagina.
Di libri zombie ne ho letti parecchi, ma questo è veramente entusiasmante!
Siamo a livello della seconda guerra mondiale in cui c'era la razza pura e la feccia, la caccia al petrolio, violenze, armi, esplosioni e chi più ne ha più ne metta.
Mi sembrava di essere alla fiera di paese, l'ultima sera in cui tutti sono distratti e col naso all'insù a guardare gli scoppiettanti fuochi d'artificio.
Un susseguirsi di scene esplosive e anche raccapriccianti, che non ti permettono di abituartici che già ne è scoppiata un'altra.
Gli zombie? Ormai sono un po marginali, qualcosa li ha modificati, qualcosa li sta cambiando radicalmente, ma ormai fanno meno paura di coloro che vivono e lottano per la sopravvivenza o chi abusa di potere per ottenere ciò che vuole.
Sembra più un libro sui lager nazisti, che apocalittico/zombie perchè solo l'uomo può fare così male al proprio simile per pura supremazia.
Devo anche dire che mi ha commosso, mi ha fatto venire la lacrima per alcune scene, perchè è vero che l'uomo è l'animale più temibile e crudele, ma quando tira fuori il lato sentimentale (e forse più spontaneo) può sfidare qualsiasi cosa per amore e un briciolo di felicità.
Buona lettura!

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