Narrativa straniera Fantasy Il primo re di Shannara
 

Il primo re di Shannara Il primo re di Shannara

Il primo re di Shannara

Letteratura straniera

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Ideale premessa alla prima "puntata" della fortunata epopea fantasy La spada di Shannara, il romanzo narra la strenua lotta del druido Bremen per liberare le Quattro Terre dalla barbarie. Terrorizzati dall'abuso di poteri magici a cui hanno assistito durante la Prima Guerra delle Razze, i Druidi si sono rinchiusi nella loro fortezza di Paranor. Solo il druido Bremen, con pochi e fedeli compagni, ha continuato a dedicarsi alla magia, trovandosi ben presto isolato e costretto ad andarsene. Ma sarà proprio grazie alle sue arti magiche che Bremen riuscirà a infiltrarsi nel campo dei Troll carpendone i segreti. Comincia così la sua lotta per liberare le Quattro Terre dalle tenebre che le minacciano.



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Il primo re di Shannara 2013-11-06 21:18:39 Donatello92
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Donatello92 Opinione inserita da Donatello92    06 Novembre, 2013
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Se solo i prequel fossero tutti così...!

Quando ci si approccia ad un prequel, in qualsiasi forma esso sia, la reazione usuale è del tipo "ma già lo sapevamo!", "che bisogno c'era?", "ormai già so come va a finire!", "non sarà mai all'altezza del seguito".
Ebbene, Terry Brooks rappresenta l'eccezione.
Ho letto la saga canonica di Shannara quando ero ancora un bambino e bastava qualche scena evocativa di mistiche battaglie ad affascinarmi e a farmi ritenere qualsiasi cosa un "capolavoro". Con il senno di poi, a distanza di molti anni, ho letto questo prequel con il quale, tral'altro, non soltanto Brooks smentisce ogni accusa di plagio nei confronti del fratello maggiore Tolkien ma, a mio parere, eccelle in molti ambiti che il suo collega non riesce a rendere alrettanto piacevoli.
I pregi di quest'opera (oltre all'evidente vantaggio di poter essere letto per primo, nonostante sia stato pubblicato per ultimo) spaziano dalla trama, che in questo genere di "spin-off ufficiali" è una delle cose più importanti, allo stile letterario vero e proprio.
Giudicando l'opera come l'ennesimo romanzo fantasy dell'epoca moderna, si cadrà in fallo al cospetto di una serie di pregiudizi che non la sfiorano affatto: è vero, troveremo i canonici elfi con l'arco, i nani barbuti con l'ascia e qualche Druido sparso qua e là, ma la trama dell'opera riesce perfettamente a coinvolgere il lettore più astioso e, soprattutto, ad incatenarsi perfettamente con quello che già sapevamo dai tre libri principali.
Ho apprezzato dunque come questo prequel si ponga, a mio parere, ad un livello superiore rispetto agli altri romanzi di Shannara della stessa saga, riuscendo incredibilmente a lasciare con il fiato sospeso in alcuni punti e a catturare l'attenzione con dei colpi di scena che mai ci saremmo aspettati da un libro dove, non appena troveremmo qualche nome già noto, dovremmo conoscere tutti i fatti che lo riguardano.
Al di là del suo valore come prequel riuscitissimo, il romanzo di Brooks raggiunge picchi notevoli di eccellenza letteraria. I personaggi sono ben caratterizzati e non si faticherà ad affezionarsi a ciascuno di essi, le vicende sono tanto scontante quanto imprevedibili ed i dialoghi non vengono sparsi in qualità di inutili filler (come accade nella maggior parte dei romanzi fantasy e, talvolta, persino negli altri libri di Shannara).
Il romanzo ottiene dunque la mia valutazione massima, che difficilmente decido di attribuire, per quanto riguarda l'incredibile piacevolezza di lettura, fornita nel complesso da una trama ben articolata, una curiosità di fondo sempre presente ed una più infantile attrazione verso il mondo fantasy di Brooks, aiutati dal punto focale del mio apprezzamento per l'opera (da cui scaturisce l'altra valutazione massima attribuita allo stile): le descrizioni.
Brooks è un maestro della paesaggistica, è un pittore della natura, è un artista delle parole quando si tratta di descrivere paesaggi e mondi interi. Ogni capitolo dispone di una fantastica atmosfera, tangibile e mai noiosa ed io stesso, che non sono un grande appassionato delle descrizioni dell'ambiente che ritengo spesso motivo di distrazione e caratteristica minatoria della piacevolezza generica del romanzo, ne sono rimasto colpito ogni volta.
Non una sola goccia d'acqua od una foglia hanno scampo al cospetto della retorica letteraria di Brooks e la cosa più impressionante è che queste descrizioni non sono mai inutili, anzi, appaiono fondamentali come catalizzatori dello stato d'animo dei personaggi almeno quanto lo sono nelle descrizioni delle guerre dove gli strateghi hanno bisogno di essere aiutati tanto dalle circostanze quando dalla natura.
Nel complesso consiglio vivamente quest'opera a tutti gli appassionati del mondo fantasy e, soprattutto, a chi fosse già stato attratto da Brooks, indifferentemente da una possessione regressa o meno di noziono sul mondo di Shannara o di una lettura degli altri romanzi della saga.
Tutti gli altri troveranno un gran bel romanzo al quale approcciarsi senza pregiudizi, che contiene nella sua formula una professionalità letteraria tale da rendere fantastico anche un prequel, e da farvi dimenticare che tutto quel che state leggendo è già accaduto, nel libro così come nella vostra testa.

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