Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror I fantasmi del cappellaio
 

I fantasmi del cappellaio I fantasmi del cappellaio

I fantasmi del cappellaio

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

Una piccola città, La Rochelle, immersa in una gelida pioggia autunnale; borghesi apparentemente insospettabili che giocano a bridge; una serie di strani delitti che viene improvvisamente a turbare la vita della città; e due personaggi (il cappellaio, agiato e rispettabile commerciante, e il "piccolo sarto" armeno con addosso il suo irrimediabile odore di aglio e di miseria) che si osservano in una comunicazione tragica e segreta: due sguardi consapevoli, due punti di vista contrapposti e complementari fino alla reciproca dipendenza, fino alla complicità, si affrontano in una sorta di controcampo investigativo di altissima tensione drammatica.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (2)
Contenuto 
 
5.0  (2)
Piacevolezza 
 
5.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
I fantasmi del cappellaio 2014-09-08 09:02:44 ferrucciodemagistris
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    08 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il potere del pregiudizio

Al di là del valore narrativo intrinseco del romanzo giallo, l’autore ci conduce attraverso l’introspezione dell’animo umano nelle varie sfaccettature inerenti i due principali protagonisti , il cappellaio e il povero sarto, e l’immaginario collettivo rappresentato dalla piccola comunità dove si svolgono i fatti. Gli stereotipi e i pregiudizi prevalgono sulle vicissitudini e azioni che, improvvisamente, accadono in tale comunità abituata a una pigra e mediocre esistenza dove l’abitudine regna sovrana; di conseguenza le apparenze e i concetti, ormai radicati, permettono, inconsapevolmente, che lo squilibrio mentale, ben celato, possa impunemente commettere atroci delitti. Di notevole interesse risulta essere la meticolosità e la sicurezza del cappellaio che, nel suo oscuro inconscio, deve per “necessità” compiere una serie di delitti malgrado la scoperta di tale attività delittuosa da parte del povero sarto armeno il quale, in maniera paradossale, egli considera come un evento positivo; ma basta un inaspettato accadimento fortuito a far crollare tutte le sue certezze e indurre l’assassino a mettersi nelle mani della giustizia.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
I fantasmi del cappellaio 2012-10-14 14:44:12 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    14 Ottobre, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Dentro la psiche del serial killer

È del tutto particolare la genesi di questo romanzo, tanto che vale la pena di raccontarla. Nel 1947 Simenon, nel periodo in cui soggiornò negli Stati Uniti, scrisse il racconto Il piccolo sarto e i cappellaio, da cui trasse una versione sostanzialmente analoga, ma con un diverso finale, che intitolò Benedetti gli umili, e che, tradotta in inglese, vinse il premio per il miglior racconto poliziesco al concorso annuale indetto dall’”Ellery Queen’s Mystery Magazine”. Il piccolo sarto e il cappellaio assomiglia molto a I fantasmi del cappellaio, anche se il punto di vista della narrazione è dato dal piccolo sarto Kachoudas, con i suoi tormenti e che, quando scopre che il vicino di casa è l’assassino ricercato dalla polizia, esita a lungo, incerto fra la paura e il desiderio di riscuotere la taglia. Invece il romanzo in epigrafe ha come centralità il cappellaio Labbé, il serial killer, mentre il piccolo sarto armeno, pur non passando in secondo piano, finisce con il diventare la naturale complementarietà dell’altro, perché entrambi finiscono con il diventare complici, in quanto condividono un orribile segreto. La riscrittura effettuata da Simenon rende più corposa l’opera, analizza in modo incisivo la complessa psiche di un assassino seriale, conducendo il lettore dentro un mondo di ombre indistinte, popolato di incubi, di cui il cappellaio Labbé è al contempo artefice e vittima. E’ un gioco di rara finezza, condotto sull’esile filo del rasoio (è sempre possibile uno scivolone che tolga la tensione, ma Simenon lo evita magistralmente). Ambientato a La Rochelle, in un autunno grigio, freddo e piovoso, la narrazione procede nella realtà di una comunità di modeste dimensioni, in una vita tutto sommato ripetitiva e monotona, fatta di ore e ore trascorse al bar per la ormai irrinunciabile partita di bridge, a cui la borghesia non può mancare, perché ormai è diventato un suo rito, un momento di contatto fra chi conta e si conosce da tempo immemorabile.
Ma questa tranquillità propria della piccola provincia viene bruscamente interrotta dagli omicidi, per strangolamento, di alcune signore anziane, e bene in vista, del luogo. A uno di questi assisterà anche il piccolo sarto Kachoudas, che già nutriva qualche sospetto sul suo dirimpettaio, il cappellaio Labbé. Questi se ne accorge e se ne compiace, perché ora può dividere con un altro, peraltro assai pavido, il suo terribile segreto.
Il serial killer, mano a mano che uccide, con la polizia che brancola nel buio, crede di incarnare il potere assoluto, si convince di essere perfetto, ma, come sempre accade in questi casi, il vestito monolitico che si è costruito addosso per un caso fortuito registra un piccolo strappo; s’incrina così la folle e totale fiducia in se stesso e da allora sarà una progressiva esasperazione, una ripetuta e crescente sfiducia che finirà con il portarlo fra le braccia degli inquirenti.
La capacità di Simenon di analizzare gli individui, di entrare nella loro psiche qui raggiunge vertici straordinari e se la maggior parte dell’attenzione è riservata al serial killer, anche per gli altri personaggi c’è un interesse rilevante per il loro comportamento, per i fantasmi che agitano la loro mente, in primis per il piccolo sarto armeno, quel Kachoudas che più di tutti patirà il segreto di cui è venuto a conoscenza e che nel volgere di pochi giorni, complice la sua coscienza, finirà per travolgerlo.
E’ difficile non restare affascinati da questo romanzo, mai greve, avvincente pagina dopo pagina, con il lettore che gradualmente proverà un sentimento di pietà non solo per le vittime, ma anche per l’assassino, vittima lui stesso di se stesso.
I fantasmi del cappellaio è un vero gioiello e quindi ne raccomando vivamente la lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Sepolcro in agguato
Five survive
Cause innaturali
Compleanno di sangue
La prigione
Senza pietà
Il libro delle cose sconosciute
La casa delle tenebre
Omicidio a Manhattan
Lo scambio
L'ultima carta è la morte
Poirot e i quattro
Tempo di caccia
A cena con l'assassino
Teddy
Rabbits. Gioca se ne hai il coraggio