Il battito del sangue Il battito del sangue

Il battito del sangue

Letteratura straniera

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Durante un viaggio a Roma, la violinista americana Julia Ansdell scopre un libro molto vecchio che contiene lo spartito inedito di un valzer dal titolo Incendio, composto da un autore misterioso. Un brano che ha un ritmo unico e inconfondibile, come il battito del cuore. Julia resta ipnotizzata dalla melodia struggente e a tratti convulsa, e non vede l'ora di tornare a casa, nel Massachusetts, per interpretarla con il suo violino. Ed è allora che le cose cambiano per sempre. Ogni volta che suona Incendio, infatti, si verificano eventi inquietanti e sanguinosi che coinvolgono sua figlia Lily. Julia decide che c'è un solo modo per salvarsi: andare alla radice del mistero. Scopre così che l'autore del valzer è Lorenzo Todesco, un ebreo che ha vissuto un amore tormentato negli anni fra il 1938 e il 1944, in una Venezia straziata dalla guerra e dalle leggi razziali.



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Il battito del sangue 2016-08-30 08:23:52 Sydbar
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    30 Agosto, 2016
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Si può dire bello???

Un'opera che ci fa apprezzare la regina del thriller anche fuori dal contesto dei suoi personaggi ormai classici e famosi.
Un libro che parte lentamente ma che poi prende un correndo che giunge al culmine con un gran bel finale. Ambientato in due epoche e due località differenti, l'Italia pre secondo conflitto mondiale e Stati Uniti dei giorni nostri.
Una storia d'amore contornata da tanto odio e tanta malvagità che genera uno spartito con un valzer strano, una musica che farà sentie la sua eco fino ai giorni nostri con un mistero, una carica magnetica, una misticità intrigante che caratterizzerà la vita dei protagonisti...ma sarà solo questo?
Una lettura sicuramente consigliata per chi non ha voglia di annoiarsi ma cibarsi di una lettura affascinante.
Buona lettura a tutti.
Il Syd

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Il battito del sangue 2016-08-12 13:06:03 Manuela Vitale
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Manuela Vitale Opinione inserita da Manuela Vitale    12 Agosto, 2016
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Un libro che incendia l'animo

Tess Gerritsen – Il battito del sangue
“Il battito del sangue” di T. Gerritsen (edito Longanesi) è un romanzo thriller in piena regola, capace di incatenare il lettore al libro. L’autrice, già ben nota nel mondo letterario con i suoi “medical thriller” tradotti in ben 35 lingue diverse e con più di 25 milioni di copie vendute in 40 nazioni, non perde un colpo con questa novità editoriale. Il suo modo di scrivere crea il giusto climax che crea dipendenza, mantenendo alta la tensione narrativa.
Il romanzo è ambientato in Italia, in una Venezia brillante e sfaccettata; ciò dimostra l’amore che l’autrice ha sempre avuto per l’Italia.
La struttura del libro è equamente divisa in due parti: la prima protagonista presentataci è Julia, donna contemporanea, musicista, madre, moglie, vive a Brooklyn con la sua famiglia. Il secondo protagonista è il giovane Lorenzo: musicista in erba, ebreo, violinista e futuro compositore che non scampa ai nazisti ma la sua musica sarà una salvezza.
La storia racconta della giovane giornalista Julia che vive la sua vita da musicista tranquillamente, con il suo gruppo va a Roma, in Italia, per un concerto. Qui, dopo il concerto, ne approfitterà per conoscere meglio la capitale italiana e, per puro caso, entra in un vecchio negozio antiquato dove trova uno spartito di nome “Incendio”. Come presa da un impulso irresistibile, lo compra nonostante il prezzo spropositato. Una volta a casa, proverà a suonarlo, nonostante la difficoltà, davanti alla piccola figlia. Misteriosamente, la bimba sembra avere delle strane reazioni davanti a quel brano e così, Julia e il marito, faranno diverse indagini per capire il mistero. Contemporaneamente alla storia di Julia, inizia la storia di Lorenzo: i suoi esordi come musicista fin da bambino, lo splendido violino regalatogli dal nonno e poi la storia d’amore appena accennata con Laura, stroncata, però, dalla violenza nazista. La trama del “Il battito del sangue” è complessa, ricca di viaggi e di misteri che Julia dovrà cercare di districare, scoprendo anche una nuova parte di sé alla fine.
Il tema principale è quello della musica, ricorrente ovunque, filo conduttore fra le storie di Julia e Lorenzo, l’uno il continuo dell’altra. I due protagonisti sembrano molto diversi fra loro: Julia è una musicista, sicura di sé, donna contemporanea; Lorenzo è un giovane musicista ancora timido ma con un gran talento e sarà proprio quel talento a tenerlo vivo nel campo di smistamento nazista di San Sabba. Entrambi i protagonisti, però, hanno una forte tempra di fronte alla difficoltà: Julia rischierà di perdere la famiglia, gli affetti a causa anche del suo passato familiare; Lorenzo rischia di perdere tutto a causa dei nazisti ma grazie alla sua passione per la musica e il suo amore, rimarrà se stesso. I personaggi di “contorno” sono tanti e vari ma quelli che meritano di essere citati sono senz’altro la figlia di Julia, Lily, protagonista in secundis nel dramma della madre, e il marito, Rob, che viene descritto perfettamente come il freddo economista. Figura di spicco nella storia di Lorenzo è la sua violoncellista, da lui amata, Laura.
Lo stile utilizzato è perfettamente consono ai due personaggi, le descrizioni dei paesaggi sono ricche, chiare e non annoiano mai e, inoltre, dimostrano l’enorme amore che l’autrice ha per l’Italia ma, in particolare, per Venezia. L’autrice è stata perfettamente in grado di creare due protagonisti, mostrandoli al lettore a 360°, facendolo affezionare il lettore. Come spesso accade nei romanzi Tess Gerritsen, ci si immedesima profondamente nei personaggi e la struggente storia di Lorenzo nella Risiera di San Sabba fa molto riflettere. Il climax della storia è proprio con Lorenzo, quando in momento di disperazione, nella notte, scrive un testo e in questo punto cruciale l’autrice da il meglio di sé: sembra quasi di vedere questo ragazzo che, affacciato ad una specie di grata, dopo una giornata di lavoro da musicista per uomini nazisti e fascisti, compone sentendo una musica nella sua testa, pensando alla sua amata.
Il significato di tutta la storia è interpretabile da persona a persona, però, penso sia chiaro a tutti che l’autrice abbia voluto far capire come anche in una situazione disperata, soprattutto in queste situazioni, nascano cose grandiose.

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Consiglio vivamente questo libro, è inteso, si lascia leggere e incatena il lettore a sé, facendogli dimenticare lo scorrere del tempo attorno a sé (esattamente ciò che un libro dovrebbe fare). Tutti dovrebbero leggere questo libro, dai più giovani agli adulti, il tempo speso a leggere le sue pagine non è sprecato. Gli amanti di tutti i generi dovrebbero cimentarsi in questa piacevole lettura
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Il battito del sangue 2016-07-24 08:05:35 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    24 Luglio, 2016
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Incendio. Il valzer dei morituri

È un onore che una scrittrice di fama mondiale, come Tess Gerritsen, apprezzi testi fondamentali della saggistica made in Italy. Tess Gerritsen ha abbandonato la sua celebre serie di medical thriller, divenuta una lunga lista di bestseller, che hanno come co-protagoniste la detective Jane Rizzoli e il medico legale Maura Isles, ma non ha cambiato il suo stile avvincente e le tecniche narrative appropriate, per generare tante aspettative e quel brivido di suspense. Soltanto la trama stupisce per l'originalità e per l'ambientazione. È un vero e proprio tributo agli affezionati lettori italiani che, nonostante siano rimasti un po' spaesati dalla novità, non hanno potuto non apprezzare IL BATTITO DEL SANGUE, un omaggio all'arte, all'architettura e alla musica italiana, ma anche alla storia drammatica e gloriosa del popolo che abita questo splendido Paese. Roma e Venezia fanno da sfondo al romanzo che raccoglie due generi diversi e due narrazioni, apparentemente indipendenti, ma destinate ad intrecciarsi. C'è una componente paranormale da thriller psicologico, quella di Julia Ansdell con le sue paure e paranoie. E c'è un'altra storica che narra il periodo delle deportazioni degli ebrei nel campo di smistamento della Risiera di San Sabba.
"Incendio", misterioso spartito di un inedito valzer, scritto da uno sconosciuto compositore, "è l'anello principale di una concatenazione di prove" che congiunge le narrazioni delle due vicende: la prima ambientata al giorno d'oggi; la seconda tra il 1938 e il 1944.
Nella prima vicenda, non c'è situazione più thriller per una madre del sentire la propria figlioletta di tre anni intonare una cantilena ("male a mamma, male a mamma"), per vantarsi di averla letteralmente ferita o per aver fatto qualcosa di profondamente malvagio.
"Ecco l'altra faccia della maternità, quella di cui nessuno parla mai, quella che non è tutta rose e fiori. Nessuno ti dice che il figlio che ha nutrito nel grembo, dal quale ti aspettavi amore e gratificazione senza limiti, ti succhierà il sangue come un parassita."
Nella seconda vicenda, c'è l'incontro tra due persone destinate ad amarsi profondamente negli anni a seguire. Ma il loro amore non nasce sotto una buona stella a causa del periodo storico in cui vivono. È avvolto da una funerea luce che non viene rischiarata nemmeno dalle melodie che i loro strumenti fanno risuonare.
È un ottimo thriller, un capolavoro che eleva il livello, già superlativo, di una scrittrice notoriamente affermata. Ho apprezzato questo thriller, incalzante, come al solito, ma che intreccia l'orrore della mente, che scivola nel demoniaco, all'orrore della storia in tutta la sua malvagità. C'è, da un lato, la singola mente che vede e percepisce il male, e, dall'altra, la follia di una individualità, che si sente tanto superiore alle altre da voler sterminare un'intera razza.
"L'orrore mi toglie la voce. Non voglio sapere altro. Resto lì, paralizzata a guardare." Invece, la scrittrice prende apertamente posizione nel narrare una grande pagina nera della storia e, nel farlo, non tralascia di dar sfogo a sentimenti drammatici, di sdegno e di speranza.
Inaspettato il finale che arriva dopo una lunga serie di colpi di scena e di depistaggi narrativi per non permettere al lettore di arrivare troppo facilmente alla soluzione del complesso enigma psicologico.

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