La casa buia La casa buia

La casa buia

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A Boston, ormai, tutti sanno chi è Amanda McCready, 4 anni, rapita dalla sua camera una sera d'autunno. Quando, dietro richiesta degli zii, Pat Kenzie e Angie Gennaro iniziano a indagare, scoprono che la madre di Amanda, tossicodipendente e corriere della droga a tempo perso, è implicata in un giro alquanto pericoloso. E che per alcuni dei suoi amici, la vita di un bambino vale meno di una lattina di birra. Mentre Amanda rischia di essere risucchiata in un nulla senza ritorno, i due investigatori si trovano invischiati nel marcio di un'indagine dai contorni incerti che li costringerà ad affrontare il loro lato più oscuro.



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La casa buia 2015-09-23 06:29:05 FaZ
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Opinione inserita da FaZ    23 Settembre, 2015

Un viaggio nei recessi oscuri dell'animo umano

Un libro strano questo "Gone, baby gone", di Dennis Lehane.
Si, perché questo è il titolo originale dell'opera e probabilmente, in mancanza di una traduzione soddisfacente, sarebbe stato opportuno mantenerlo tale.
Non c'è alcuna casa buia a fare da protagonista o da catalizzatore di eventi, come invece questo pessimo titolo lascerebbe presagire.
Detto questo, il romanzo, pur avendo una fabula di tipo cronologico, conserva una struttura all'apparenza frammentaria, intrecciando più situazioni ed eventi, dando un senso di estraniamento al lettore, che è poi il medesimo provato dai due protagonisti della storia, gli investigatori privati Patrick Kenzie ed Angie Gennaro.
A partire da un "banale" caso di sparizione di minore i nostri si troveranno ad affrontare una vicenda forse più grande di loro, in cui verranno messi a repentaglio i già poco stabili valori basilari della vita, nonché la loro stessa relazione, umana e professionale.
Per una buona parte il libro, devo ammettere, non decolla, si mantiene nei confini di un giallo con risvolti polizieschi, ma con il procedere delle pagine e con l'accentuarsi dell'indagine introspettiva dei protagonisti assieme al loro lento ed inesorabile disfacimento psicologico, la storia acquista interesse e pathos.
Ci sono momenti molto duri, estremamente crudi e violenti che non lasciano nulla all'immaginazione, narrati con vividezza sufficiente a farti tirare il fiato dopo averli letti, ma è giusto che sia così perché in fin dei conti, pur essendo un romanzo di fantasia, narra di vicende e di situazioni all'ordine del giorno, esistenti, sfortunatamente, nella vita reale, come la sparizione quotidiana di bambini molto piccoli, violenze inenarrabili a sfondo pedofilo e simili oscenità.
I colpi di scena finali, portando finalmente il lettore nella giusta direzione dopo averlo sviato per tutta la durata del libro, lasciano l'amaro in bocca, perché si, la vicenda viene risolta, ma a prezzi molto alti da parte dei protagonisti coinvolti (con cui inevitabilmente si è creato un transfert), che porteranno cicatrici e conseguenze insanabili per il resto della loro esistenza.
Un romanzo molto duro, molto umano per certi versi, scritto estremamente bene, fluente e ricco di introspezione psicologica.
Decisamente consigliato a chi in un giallo\thriller ricerca e pretende una vicenda umana molto forte e una caratterizzazione dei personaggi estremamente realistica.

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La casa buia 2015-01-28 12:13:03 marlon
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marlon Opinione inserita da marlon    28 Gennaio, 2015
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LA SCELTA GIUSTA

Boston,1998
Dorchester è il peggior quartiere della città. Forse dell’intero Massachussets. Come nella savana, a Dorchester non c’è spazio per deboli o innocenti. Regnano droga ,alcool, prostituzione, bande multietniche,armi e tutte le nefandezze del genere umano … Benvenuti.
Da qualche giorno i media locali e nazionali bombardano i cittadini con una notizia sconvolgente. Proprio in questo quartiere viene rapita una bambina in casa sua . L’incubo degli incubi. Amanda McReady , 4 anni, portata via dalla sua cameretta in un sabato sera come tanti. In TV gli strazianti appelli della madre mettono in moto una città intera. Le ricerche sono partite. Gli zii della piccola Amanda ingaggiano due investigatori privati. Pat Kenzie e Angie Gennaro. Loro sono gli unici che conoscono Boston e i suoi innumerevoli volti. E saranno proprio loro a scavare tra le tenebre degli animi umani dove nulla è ciò che sembra. Infatti le indagini partiranno con dei dubbi sulla madre della piccola Amanda. Alibi che non regge, dipendenza da droghe e alcool, brutte frequentazioni e bugie …
La coppia di investigatori dovrà superare dure prove. Tutto è a rischio. L’indagine, la loro relazione, la loro vita !!! Pericoli , omertà, depistaggi. NIENTE E’ COME SEMBRA.
E si sa … più giorni passano e più le probabilità …
Torcia e bussola. Questo mi è servito per leggere LA CASA BUIA. La torcia sicuramente per farmi strada nell’oscurità che abita l’essere umano. La bussola perché l’autore ti fa perdere l’orientamento, creando stravolgimenti da maestro. Il tema trattato è sicuramente sconvolgente ( come lo sono alcuni personaggi del libro) ma ribadisco : Niente è come sembra … Romanzo duro e tagliente, a tratti ironico, le pagine scorrono via che è una meraviglia. Rivelazione dopo rivelazione si arriva alla VERITA’ . E i protagonisti ( insieme a noi lettori) si troveranno di fronte ad un bivio. Del resto la vita è fatta di scelte … Sarà la scelta giusta ?
Consigliato agli amanti del thriller \ noir . Assolutamente.

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La casa buia 2014-01-26 16:23:27 MatteoADP10
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MatteoADP10 Opinione inserita da MatteoADP10    26 Gennaio, 2014
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Arie cinematografiche e senso morale alle stelle

Di tutti i libri di Lehane dedicati alla coppia Kenzie/Gennaro, questo è quello che mi ha colpito di meno. Sarà perchè manca di spargimenti di sangue eccessivi, di scene forti che avevano caratterizzato i precedenti libri(e che caratterizzeranno il successivo), sarà perchè Lehane qui gioca a fare la voce angelica di una storia controversia e dunque appetibile ai più, sarà perchè mi è parso eccessivo dedicare un romanzo intero alla storia di una bambina scomparsa, sarà anche colpa del pessimo adattamento cinematografico dei fratelli Affleck, ma "La casa buia" alias/aka/come preferite "Gone Baby Gone" è un romanzo scritto benissimo, dalla morale autentica e possente, ma la cui piacevolezza scade a metà.

La trama è molto semplice: Amanda è una bimba piccolissima scomparsa nel nulla. Si trovava a casa sua, nella sua cameretta e dopo pochi minuti non c'era più. La zia di Amanda si rivolge alla coppia Kenzie Gennaro, che oltre al caso già spinoso di per sé, troveranno anche l'ostacolo della madre di Amanda: una donna con seri problemi di alcolismo e di droga che sembra però non avere un alibi consistente per il momento del fatto. A far da contorno a tutto ciò vi sono diversi personaggi interessanti, molto, ma dico molto controversi, quasi il contrario di ciò che appaiono e alla fine vi è la risoluzione dell'enigma in maniera abbastanza repentina, abbastanza buona, per carità, ma ben lontana dagli standard a cui Lehane ci aveva abituati.

Questo è un libro del 1998, quindi ha qualche annetto, ma si mantiene attuale perchè parla ovviamente della sparizione dei bambini, anche se in questo caso l'aguzzino di Amanda aguzzino non è affatto(per motivi che poi vedrete alla fine del libro e che non anticipo per evitare lo spoiler). Gone Baby Gone porta alla luce divergenze di coppia e di lavoro di Patrick e Angie e il libro si conclude con quello che a mio avviso è un timido, ma al tempo stesso incisivo cliffhangher in vista del successivo libro. Non è un libro che mi sento di sconsigliare, anzi. Ma non è un capolavoro all'altezza degli altri di Lehane e questa sua mancanza è dovuta non allo stile(straordinario come sempre), non al contenuto(che riesce a far riflettere e a non mostrarsi mai in prima linea rispetto alla storia), bensì a quell'impercettibile sensazione di storia risparmiata. Di sicuro Lehane non è del mio stesso parere, ma l'impressione è che uno per quanto apprezzi il suo sforzo è perfettamente conscio del fatto che avrebbe potuto fare mille volte meglio. Insomma, se leggete per la prima volta Lehane, prendete qualche altro titolo dell'autore, che di sicuro vi farà conoscere il genio del bostoniano. In questo libro, secondo il mio modesto parere, siamo solo al 70/80% del talento creativo di Lehane.

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La casa buia 2013-04-30 09:53:33 moby68
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Opinione inserita da moby68    30 Aprile, 2013

Piacevolmente inaspettato

Ottimo "action" thriller da un autore acclamato per storie e temi consolidati, eppure sempre sorprendente. Se per grossa parte il racconto si può ben inquadrare nel filone del buon noir americano (che a volte rimpiangono i vecchi lettori dei Gialli Mondandori, oggi sommersi dalla moda degli scrittori scandinavi), gli improvvisi e repentini cambi di registro ed il ribaltarsi delle prospettive lasciano piacevolmente sorpresi. I personaggi si lasciano raccontare senza troppa attenzione per i pensieri, permettendo alle loro azioni di rivelare personalità diafane e complesse, forse per sfuggire dal giudizio morale del lettore, imprescindibile visto il tema violento e scabroso trattato.
Il background bostoniano che occupa tutti gli spazi narrativi, quasi a volere esso stesso descrivere un mondo a parte ed i suoi personaggi, appare coinvolgente e ricco del fascino d'Oltreoceano che tanto amano gli Europei. Consigliato

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