Nei luoghi oscuri Nei luoghi oscuri

Nei luoghi oscuri

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Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle furono uccise in un rito satanico. Fu lei ad accusare suo fratello Ben di essere stato l’autore della strage. Ventiquattro anni dopo Ben è in carcere e Libby vive alle spalle delle associazioni di beneficenza che le hanno inviato donazioni per tutti quegli anni. A cambiare le carte in tavola sarà il Kill Club, una società segreta di “feticisti del crimine”, i cui soci sono convinti dell’innocenza di Ben e rintracciano Libby perché lo scagioni.



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Nei luoghi oscuri 2019-08-23 18:13:32 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    23 Agosto, 2019
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In famiglia tutto bene

“Nei luoghi oscuri” è un thriller psicologico scritto da Gillian Flynn che, come il suo romanzo più noto “L'amore bugiardo”, sfrutta il pretesto iniziale di un efferato delitto per illustrare pian piano le vicende private, e spesso altrettanto efferate, di un famiglia.
Il romanzo è diviso in due timeline, una ambientata ai giorni nostri e l'altra all'inizio del 1985 per mostrarci passo passo quali eventi hanno causato il crimine, fulcro della storia. La narrazione è spezzata anche in diversi POV, tra i quali l'unico in prima persona è quello della protagonista, Libby Day; questa scelta ha il fine di mostrarci in modo più dettagliato le sue emozioni e l'evoluzione che subirà nel corso della storia.
La trama parte dal presente, con Libby ormai trentenne che non sa cosa fare della sua vita: fino a quel momento è sopravissuta grazie alle generose donazioni delle persone commosse dalla sua storia ma ora si trova a corto di denaro, tanto da accettare di partecipare dietro lauto compenso ad un incontro del Kill Club. Di questa associazione fanno parte ex poliziotti o semplici cittadini interessati a risolvere noti casi di cronaca nera; per la prima volta in quasi venticinque anni, Libby si pone delle domande su quanto successo alla sua famiglia e decide di indagare a fondo, come forse la polizia non fece all’epoca.
Si alternano poi via via le scene ambientate nel passato e ci mostrano come, in poche ore, si sviluppò un’incredibile sequenza di eventi covati da tempo che portarono alla morte della madre e delle sorelle di Libby, nonché all’arresto di suo fratello maggiore Ben, ritenuto l’artefice della strage.
La storia si dipana in modo chiaro e davvero rapido e, a differenza di quanto successo con “L’amore bugiardo”, sono riuscita a prevedere il finale con largo anticipo. Non mi ritenendo affatto un’acuta investigatrice, quindi presumo che non fosse poi così complesso da indovinare.
Punto di forza del libro sono invece i suoi personaggi, a partire dalla protagonista. Libby è sicuramente una donna difficile: abituata a rubare nei negozi e in casa d’altri, pronta a menar le mani e senza alcuna remora ad informare il lettore dei suoi pensieri più malvagi

«Ed ecco che era riaffiorata la cattiveria. [...] Il viso di Jamie era parzialmente bruciato nell'incendio appiccato dal padre, che aveva uccido tutti gli altri membri della famiglia. Ogni volta che prelevavo del denaro, pensavo che, se Jamie non mi avesse rubato in parte la ribalta, adesso avrei potuto avere il doppio dei soldi. [...] Era un pensiero orribile, naturalmente. Fin lì ci arrivavo anch'io.»

Questo atteggiamento, spesso ribadito nei primi capitoli, potrebbe portare il lettore a disprezzarla e quasi a voler abbandonare subito il libro; io consiglio invece di perseverare, perché la Flynn riesce a descrivere in modo molto credibile la sua crescita personale, per giungere nella parte finale a pensieri come questo:

«[...] mi misi un po' di burro cacao che stavo per rubare e avevo invece comprato (una decisione di cui non ero ancora del tutto convinta).»

Promuovo anche il resto della famiglia Day, con qualche riserva sulle sorelle -Debby troppo marginale, Michelle eccessivamente matura per la sua età. Un famiglia che condivide gli stessi geni e gli stessi pensieri cupi

«Questa [triste] è la parola che userebbe mia madre, meno drammatica di ‘depressa’. Sono triste da ventiquattro anni.»

nonché una tendenza malsana alla violenza (Runner si gioca con Sageous il titolo di Cattivo Più Odiato del 2019) ed il frequente ricorso a pensieri che ruotano attorno al suicidio

«[Ben] Vide di nuovo asce, pistole, corpi insanguinati riversi al suolo. Urla che lasciavano il posto a gemiti e sussulti. Desiderò che il sangue sulla fronte non si arrestasse mai.»

Il resto del cast è abbastanza gradevole, soprattutto per la presenza di una vasta rappresentazione, anche se non ho apprezzato affatto la scelta di dipingere sempre e solo relazioni genitori-figli problematiche. In alcuni casi si creano situazioni anche credibili, seppur un po’ agli estremi

«Diondra sosteneva che quella regola lo faceva sentire meno in colpa quando l'abbandonava a se stessa a volte per mesi, [...] Conferiva dignità alla sua paternità: sua figlia poteva bere o assumere droghe, ma se rimaneva vergine, allora lui non era un padre così di merda come sembrava.»

mentre in altri credo che la Flynn abbia calcato oltremisura la mano per aumentare la drammaticità della scena, come il comportamento di Magda nei confronti del figlio in questo dialogo:

«-Cristo, Ned, smettila di mangiarti la roba per gli ospiti! [...] Va' al negozio, ho quasi finito le sigarette. E compra altri dolci.
-Jenna ha preso la macchina.
-E allora vacci a piedi, ti farà bene.»

Altri elementi negativi, a mio parere, sono l’espediente dell’incomunicabilità utilizzato per allungare la storia in alcune parti, come il primo incontro tra Libby e Ben, e il nominare in continuazione la catena di negozi 7 Eleven, neanche si trattasse di uno spot promozionale.
Positiva invece la decisione di dare un maggior respiro alla narrazione, introducendo una breve di parentesi storica sull’embargo imposto da Jimmy Carter all’Unione Sovietica nel 1980, che portò al fallimento numerosissimi agricoltori statunitensi già gravati dai mutui elargiti troppo facilmente dalle banche

«[Runner] era andato a chiedere un prestito. Aveva finito per ottenere il doppio di quanto richiesto. Non avrebbe dovuto accettare, forse, ma il responsabile dei prestiti aveva detto di non preoccuparsi, dopotutto era l'epoca del boom economico.»

e poi costretti a vendere tutto, prima le attrezzature e poi i terreni. In un libro d’intrattenimento mi hanno colpita questi spunti, e ne ho colto un parallelismo significativo tra il trattamento riservato dalla cittadina ad un agricoltore indebitato

«Tutta Kinnakee sembrava affranta per quel disgraziato incidente, finché non era saltato fuori che la fattoria del tizio stava affondando nei debiti. [...] E tutt'a un tratto si erano rivoltati contro quel poveretto, che era morto con i polmoni pieni di grano.»

e quello che ogni giorni milioni di italiani “perbene” riservano alle vittime dei crimini di cui sentiamo parlare alla TV: è stato investito? tanto era solo un nero... L’hanno stuprata? e di che si meraviglia, con quella gonna! Un pestaggio? ma secondo me a quei gay piace pure.

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Nei luoghi oscuri 2016-06-30 04:57:39 mariateresa91
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mariateresa91 Opinione inserita da mariateresa91    30 Giugno, 2016
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Un thriller molto bello e godibile

Parola chiave: RICORDO

I ricordi di Libby e degli altri componenti della famiglia Day sono il nodo fondamentale del romanzo: l’impostazione del libro, in cui si alternano due piani temporali, ovvero da una parte il presente di Libby che viene contattata da Lyle e deve scoprire il vero colpevole dell’eccidio della sua famiglia, e dall’altra il giorno dell’eccidio, narrato in vari momenti da tutti i componenti della famiglia Day, mi è piaciuta moltissimo. Questo perchè la storia viene paragonata ad un puzzle che, andando avanti nella lettura, viene a mano a mano risolto, fino al colpo di scena finale.

Beh, diciamo mezzo.

Parte della storia infatti è abbastanza prevedibile (almeno da metà romanzo, più o meno) da un certo punto di vista, ma questo non mi ha impedito di rimanere a bocca aperta alla fine; in più tutti i personaggi vengono analizzati in maniera molto realistica, e il filo della storia è molto coerente e, sebbene complesso, reso in maniera fluida e lineare.Tra tutti il personaggio di Libby, molto complesso (come tutti i personaggi femminili creati da Gillian Flynn), soprattutto in relazione a ciò che ha passato: a differenza di Camille (protagnista di "Sulla Pelle", che personalmente non avevo amato molto), però, nonostante all’inizio venga descritta come una ragazza la cui unica aspirazione nella vita sia quella di rimanere a letto e bere mentre vive con i soldi di varie associazioni, e di vivere una “non-vita”, con il procedere della trama tira fuori le unghie e fa di tutto per vendicare i “suoi” morti, fino anche a rischiare nuovamente la vita.

Altro personaggio che mi è piaciuto molto è quello di Patty Day, la madre di Libby: donna forte e orgogliosa, che ha passato la sua vita adulta a mantenere in vita la fattoria dei genitori, dopo che il suo ex-marito ha prosciugato tutto il loro capitale, e che prova in tutti i modi a crescere al meglio i suoi quattro figli, nonostante sia costretta a dichiarare bancarotta. E anche il rapporto con i suoi figli è stato reso a mio parere alla perfezione: dalla relazione stretta con le sue tre figlie femmine, ai problemi che avrebbe qualunque madre ad affrontare da sola un figlio maschio in età puberale.

In sostanza, per le dinamiche, i personaggi, e lo stile, mi sento di dare a questo romanzo un voto alto, 8,5/10 (non è uno dei libri che mi ha fatto emozionare di più tra quelli che ho letto, ma è un buonissimo thriller, e mi ha tenuta con il fiato sospeso, tanto che non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine – ho finito anche questo in due giorni infatti)

Per leggere anche la recensione di "Sulla Pelle" della stessa autrice rimando al mio da poco nato blog

http://rimatesa.myblog.it/2016/06/14/recensione-dark-places-sulla-pelle-gillian-flynn/

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.... gli altri libri della stessa autrice, o in generale a chi si approccia per la prima volta al genere thriller (per chi ama quel genere lo svolgimento della storia potrebbe sembrare un po' banale e prevedibile per alcuni aspetti)
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Nei luoghi oscuri 2015-05-27 09:14:37 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    27 Mag, 2015
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Ognuno ha i suoi luoghi oscuri

Dopo aver letto "L'amore bugiardo", ho deciso di leggere altro della stessa scrittrice, e mi sono imbattuta in questo thriller, che mi è piaciuto molto più dell'altro!
Anche in questo libro come nell'altro, i capitoli si alternano, solo che mentre nell'altro si alternavano fra la voce di lui e quella di lei, in questo caso si alternano fra passato e presente.
La scrittrice ci porta in un contesto familiare a dir poco disagiato: una madre rimasta sola con un figlio adolescente e tre bambine da crescere, pochi soldi, problemi a non finire: il figlio frequenta pessime compagnie, rischiano di perdere la casa. La madre fa il possibile per mandare avanti la baracca, finché una serie di false accuse manderanno in frantumi anche questo fragile equilibrio.
Un giorno la madre e due sorelline vengono trovate assassinate, la bambina più piccola è sopravvissuta ma è confusa, non si sa bene cosa sia successo in quella casa, si pensa a messe sataniche e sacrifici al diavolo, tanto che alla fine accuseranno il figlio maggiore che non fa nulla per difendersi, e in tribunale persino la bambina testimonierà contro di lui. Ma come sono andate veramente le cose?
Alcuni anni dopo Libby è cresciuta, la storia tragica della famiglia l'ha segnata per sempre sia fisicamente che mentalmente, un giorno viene avvicinata da un gruppetto di "fanatici" che vogliono far riaprire il caso perché sono convinti dell'innocenza di suo fratello, e l'accusano di aver mentito a suo tempo quando aveva testimoniato contro di lui. E' a questo punto che Libby è costretta a fare i conti col suo passato, a scavare "nei luoghi oscuri" della memoria per arrivare a conoscere la verità: è sicura di quello che aveva visto? o qualcuno glielo aveva inculcato? Ma soprattutto cosa è successo davvero quella notte?
Comincia così per Libby un viaggio alla cittadina d'origine per indagare personalmente e saperne di più, ma soprattutto comincia per lei un viaggio interiore fra ricordi frammentati e cose troppo dolorose per la sua memoria. Il fatto che i capitoli siano scritti alternati ci dà modo di seguire in parallelo le indagini di Libby e i fatti raccontati su cosa successe realmente quel giorno.
Il finale lascia a bocca aperta, si può dire che le cose non sono mai come sembrano. Libby finalmente si è liberata dei suoi luoghi oscuri.
Adesso non vedo l'ora di leggere "sulla pelle" altro thriller della Flynn, se il buongiorno si vede dal mattino, sono convinta che mi piacerà come questi altri due.

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altri libri della Flynn, appassionati di thriller
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Nei luoghi oscuri 2015-03-15 08:50:12 joshua65
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joshua65 Opinione inserita da joshua65    15 Marzo, 2015
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All My Darkest Dreaming

Non faccio parte del Club “Il film non rende mai giustizia al libro da cui è tratto”, perchè ci sono film capolavoro tratti da libri così così, basta fiondarsi sulla filmografia di Kubrick per capire.

Ed è per Kubrick e non solo che mi sono convinto ad allontanarmi quasi subito dal falò dell’ovvietà, dalla sarabanda del luogo comune di cui spesso e inconsapevolmente facciamo parte, “sai ho letto il libro poi sono andato al cinema, che delusione!!!”, oppure “sono andato a vedere il film, poi ho letto il libro, tutta un’altra cosa!!!”

Non siamo a QCinema comunque (forse questa l’ho già scritta, non mi ricordo bene, ma siamo già a 60 recensioni e 50 di età, ci può stare) anche se posso dirvi che tra le immagini del film “L’amore bugiardo”, tratto dalla stessa autrice di “Nei Luoghi oscuri”, ho percepito qualcosa di, come dire, sostanzioso.

E allora, favorevolmente impressionato dal film, ho ritenuto di approfondire meglio le capacità dell’autrice Gillian Flynn con “Nei Luoghi Oscuri”. In compenso non andrò a vedere il film che ne sarà tratto, ci vuole equilibrio nella vita, e soprattutto bisogna limitare al massimo l’entropia, che purtroppo come sappiamo tutti è in continuo aumento (provate con il cucchiaino a girare il caffè nella tazzina, secondo voi è un processo reversibile?)

Ed ho fatto proprio bene, "Nei Luoghi Oscuri" è un giallo molto sostanzioso, e sin dalle prime pagine, merce molto rara da trovare nel mercato dei gialli. Vediamo perché.

Libby ha trent’anni e vivacchia senza un lavoro fisso, grazie alla fama di unica sopravvissuta al terribile all’omicidio della mamma e delle due sorelle avvenuto quando aveva solo sette anni, nonché testimone e unica accusatrice del fratello, Ben, all’epoca adolescente. Ma senza lavoro i soldi iniziano a scarseggiare, Libby decide in cambio di qualche centinaio di dollari di accettare la richiesta del Kill Club - un gruppo di pazzoidi che indagano su casi per loro irrisolti - di aiutarli a riaprire il caso per scagionare Ben, ritornando appunto nei suoi luoghi oscuri.

Ovviamente non aggiungo altro, posso però dirvi che: 1) Libby è un personaggio davvero fantastico 2) La trama è ben congegnata, soprattutto negli incastri tra presente, dove si svolge la nuova indagine e il passato, che descrive la giornata che precede l’omicidio 3) Su Ben provate ad astenervi da qualunque commento fino alla fine del libro 4) Gli anni ottanta non erano poi cosi male, suvvia 5) Il finale…beh io avrei preferito qualcosina in più

Buona lettura!

I don’t ever want to be alone
With all my darkest dreaming

https://www.youtube.com/watch?v=OQlm0Q8HKUE

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Thriller e qualcos'altro della Flynn
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Nei luoghi oscuri 2014-10-03 20:33:08 lakylucy
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lakylucy Opinione inserita da lakylucy    03 Ottobre, 2014
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leggere e vedere

Uno dei libri più belli che ho letto quest'anno!
L'ho preso quasi per caso in biblioteca, visionato la trama, ma senza sapere bene cosa avrei trovato in questo thriller.
Sorpresa!
Sin dalle prime pagine mi ha coinvolta, una di quelle storie che prendono talmente bene che lo leggevo mentre mescolavo il risotto o il budino sui fornelli!
I capitoli si alternano con la protagonista al presente e al passato come si sono svolti i tragici fatti. Ero tentata di leggere o solo il presente o solo il passato, ma mi sono imposta la sequenza giusta e ho fatto bene poiché la trama scorre perfettamente.
Non ho trovato nulla di stonato, i personaggi erano reali, mi immedesimavo nel calpestare la neve o la terra, guardavo desolata il disordine, sentivo l'odore di birra e fumo, ascoltavo gli AC/DC e guardavo gli effetti della droga su corpi giovani....tutto reale nella mia immaginazione.
Questi sono i libri che mi piacciono :)
A Cannes è stato presentato il film, quindi presto sarà nei cinema e non mancherò di vederlo...tanto per stare in tema discussioni ;))

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thriller tosti
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Nei luoghi oscuri 2012-02-05 20:36:48 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    05 Febbraio, 2012
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i luoghi oscuri del ricordo

a Pupottina è comunque piaciuto per la trama e per i capitoli che sono focalizzati su diversi personaggi che raccontano i fatti che si alternano fra il passato, con più narratori, e il presente con l'unica voce di Libby, unica sopravvissuta alla carneficina della sua famiglia.
I luoghi oscuri di cui parla la scrittrice Gillian Flynn sono quelli della memoria dolorosa di un passato che la protagonista Libby, per questione di soldi, è costretta a dover ripercorrere, non solo con la propria mente, ma anche svolgendo delle indagini per un gruppo di fanatici che si arrovella nel voler risolvere, in base a moventi e opportunità, i delitti più efferati della cronaca.
Lei, infatti, è sopravvissuta al macello di parte della sua famiglia, la madre e due sorelle. Lei stessa, a soli sette anni, fu la testimone che inchiodò suo fratello, che all'epoca dei fatti aveva solo 15 anni, come unico responsabile degli omicidi. In realtà, lei si rese conto di essere stata manovrata da poliziotti e psicologi infantili che volevano a tutti i costi assicurare alla giustizia un colpevole per un crimine che sembrava affondare le radici nelle sette sataniche.
Libby, rimasta menomata ad una mano e ad un piede all'epoca dei fatti, è costretta 24 anni dopo a scavare in se stessa e a cercare di ricomporre la sua vita che non ha mai avuto forma e serenità dopo quella notte in cui tutto accadde.
Deve incontrare il fratello, detenuto di un carcere ed amato da gruppi di donne, che si battono per la sua innocenza. E' costretta a ricredersi, poiché, dopo anni in cui non ha voluto scrutare in se stessa, ha finito per crederlo realmente colpevole. Il fratello, però, ha diversi segreti e cose che non vuole rivelarle e lei dovrà andare dietro le sue reticenze ed arrivare ai fatti da sola, scoprendo che era stato accusato di pedofilia per delle presunte attenzioni prestate a bambine poco più grandi di lei. L'accusatrice di allora aveva mentito ed aveva una cotta per suo fratello.
Scoprirà anche che suo fratello era un adoratore di Satana, accusa che si rivelerà fasulla, poiché erano soltanto un gruppo di balordi che andavano in giro a uccidere gli animali per sentirsi adulti, come passatempo o perché sotto l'effetto di droghe.
Suo fratello aveva dei sentimenti per una ragazza di cui nessuno a casa sapeva niente. Ma c'era dell'altro: lei era incinta ed era scomparsa dopo un mese dalla notte degli omicidi. L'amore è cieco e lui aveva perso la testa per una svitata, che si divertiva a torturarlo.
Dopo aver parlato con il padre, che gli aveva abbandonati, e con altre persone, scagionate all'epoca dei fatti perché si erano procurate falso alibi, Libby riesce a trovare l'ex fidanzata di suo fratello che, nel frattempo, aveva cresciuto sua nipote. Il fratello l'aveva protetta in tutti quegli anni perché lei aveva ucciso uno delle sue sorelle, colpevole di essere un'impicciona, che usava i segreti altrui per guadagnarne delle agevolazioni e non tralasciava di annotare sui suoi diari, l'ultimo dei quali era finito nelle mani di mamma e figlia. Fu proprio quel particolare, che loro non potevano sapere, a far scattare qualcosa nella mente di Libby che capì ogni cosa, ma anche innescò una reazione a catena per cui le due donne tentarono di ucciderla. Libby riuscì a salvarsi anche questa volta. Madre e figlia fuggirono, ma la madre venne catturata, mentre gli ingranaggi della giustizia iniziarono a muoversi per il fratello che poté sperare di tornare in libertà.
Ma chi aveva ucciso l'altra sorella e la madre? In casa, quella notte, gli assassini erano due. Una era la fidanzata del fratello, Diondra, che diventerà la madre di sua figlia. L'altro ero un killer assoldato dalla madre per farsi uccidere e permettere ai figli di riscuotere il premio dell'assicurazione che avrebbe permesso loro di sopravvivere. Però, qualcosa andò storto: una delle sorelle, scesa per chiedere aiuto alla madre, trovò il killer che, essendo stato visto, fu costretto ad uccidere anche lei. Per quel killer, convinto di agire per volontà dei suoi clienti, che lo assoldavano per porre fine alle loro sofferenze, l'omicidio di quella ragazzina fu l'unico di cui, una volta catturato, si reputò realmente responsabile, poiché si era lasciato prendere dall'impeto ed aveva cercato di salvare la situazione. Ecco quanti erano i segreti e le verità nascoste di una tranquilla famiglia di agricoltori.
Mi è piaciuto molto l'intricata storia e il modo in cui è sviluppata, pur ammettendo che è molto cruda e drammatica. Il personaggio, che ho preferito, è proprio Libby, così ostinata, pigra, nevrotica. Ben l'avrei voluto più agguerrito e non in balìa degli eventi.

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Nei luoghi oscuri 2010-10-15 13:12:10 gio gio 2
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    15 Ottobre, 2010
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...la picccola Libby e i luoghi oscuri...

Libby,ormai piu' che trentenne,e' fino ad ora sopravissuta con il denaro delle associazioni di benificienza, aveva solo sette anni quando la madre e tre sorelle furono barbaramente uccise in quello che e' sembrato,agli occhi di tutti,un rito satanico...la vita della giovane donna e' inquieta,non osa andare a fondo su cio' che ha confessato contro il fratello,Ben,allora quindicenne...la storia della loro vita e' molto triste e miserabile...la madre,Patty,abbandonata dal marito.Runner,un digraziato,alcolista,buono a nulla,e' costretta a fare i conti ogni giorno con debiti a non finire...proprio per questo e per via dei "segreti" del figlio Ben sara' costretta a prendere una decisione,oscura a tutti...,che segnera' il destino di tutta la famiglia.Quando i risparmi di Libby finiranno e uno dei membri di una societa' segrata' di feticisti del crimine, il Kill Club,si mettera' in contatto con lei,perche' convinti dell'innocenza di Ben,la protagonista indaghera' personalmente sul caso...inizialmente solo per racimolare quattrini poi in onore della giustizia,della sua famiglia,del suo passato per cercare di rimuovere i fantasmi che oscurano ancora la sua mente....indagini che la porteranno verso "le verita'" dei suoi cari...con le quali trovera' finalmente un po' di pace... Una storia triste,di inganni,crudelta',misteri,disfacimento,manipolazioni psicologiche,adolescenti a volte crudeli,a volte sottomessi...Magnificamente scritto,un triller dai capitoli ben strutturati che ci fan conoscere un po' per volta le personalita' "nascoste" di ognuno dei personaggi e ci riportano indietro e poi di nuovo avanti nel tempo...sono rimasta inchiodata ad esso dalla prima all'ultima pagina.Gillian Flinn possiede il talento eccezionale di rendere tutro cio' che narra sorprendentemente reale agli occhi e alla mente del lettore e di trascinarlo letteralmente nei "luoghi oscuri" della vicenda narrata...Consigliatissimo!

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...a tutti gli amanti del genere...consigliatissimo!
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