Picnic sul ghiaccio Picnic sul ghiaccio

Picnic sul ghiaccio

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La trama e le recensioni di Picnic sul ghiaccio, romanzo di Andrei Kurkov edito da Garzanti. Viktor, scrittore quarantenne in crisi cronica, dopo l'abbandono dell'ultima fidanzata vive con un pinguino preso lo zoo di Kiev, rimasto senza fondi. Un bel giorno Viktor riceve una proposta destinata a cambiare la sua vita. Dovrà scrivere quelli che in gergo si chiamano “coccodrilli”, i necrologi anticipati dei personaggi più in vista della città. Ben presto si rivela un maestro del genere, anche se soffre perché i suoi “coccodrilli” restano inediti. Fino a quando si rende conto che gli eroi dei suoi articoli stanno muorendo, uno dopo l'altro, in circostanze misteriose. Viktor si trova così al centro di un pericoloso intrigo, tra mafia, servizi segreti e disinformazione, con l'improbabile compagnia del pinguino Misa e della bambina Sonja, figlia di un boss in perenne fuga. Picnic sul ghiaccio è un giallo divertente e appassionante. Allacciandosi a una tradizione grottesca che risale a Gogol' e a Bulgakov, Andrei Kurkov traccia un ritratto satirico e grottesco, spesso irresistibilmente comico, della vita nella Russia postsovietica.

Andrei Kurkov (San Pietroburgo, 1961), scrittore di origine ucraina, vive a Kiev. A 12 anni possedeva la settima collezione di cactus dell'Ucraina. È autore di otto romanzi (che hanno spesso protagonisti animali: un topo, un camaleonte, un pappagallo…) e di quattro libri per bambini. Pic nic sul ghiaccio, tradotto in dieci lingue, è già un best seller in Germania e in Francia.



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Picnic sul ghiaccio 2012-09-12 12:34:29 C l a r a
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C l a r a Opinione inserita da C l a r a    12 Settembre, 2012
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Pinguini, necrologi e qualche sorriso.

"Picnic sul ghiaccio".
Già il titolo è una delizia..!
In realtà le mie aspettative sono state sovvertite, non perché il libro non sia di qualità anzi...
Siamo molto distanti dal genere dal giallo tradizionale, questo libro si avvicina più a una sorta di satira, l'autore fa dell'ironia sulla situazione e le dinamiche negli stati nel periodo post sovietico. Non siamo di fronte ad un libro sui criminali ma la criminalità viene vissuta come costante, come normalità nell'immaginaria, ma non troppo, Ucraina di Kurkov.
E poi... Noi italiani siamo dei caciaroni per natura, chiacchieroni, sovrabbondanti, sopra le righe siamo così distanti dalla scrittura asciutta, asettica e pungente di Kurkov da restarne quasi disorientati.

Analizzando la trama: due eroi Viktor Zolotaryov, scrittore, quarantenne, sempre impegnato a scrivere il romanzo che non ha ancora iniziato e il suo pinguino, Micha, regalo di uno zoo che ripartiva animali per l'impossibilità di accudirli per mancanza di fondi in un Ucraina in bancarotta.
Per guadagnarsi da vivere Viktor scrive "coccodrilli" ovvero necrologi per un giornale , epitaffio anticipato per notabili ancora vivi, futuri defunti, segretari di stato, deputati, banchieri, impresari, banditi e cantanti d'opera e amanti vari. Per l'Ucraina che conta insomma.
Questi godevoli necrologi sono così notevoli che è quasi un peccato che non siano morte tutte queste persone, senza poter accrescere la fama di Viktor.
Ma cosa succede se, un giorno, per caso (o forse no) questi vivi abituari iniziano a morire uno dopo l'altro? Cadono da una finestra, colpiti da uno sparo, saltati su una bomba o strangolati.
118 assassinati o morti in strane circostanze.
Un'avventura grottesca e paradossale da leggere davanti a un Kapusniak (leggi: zuppa di cipolle, carne e gnocchetti, tipica dell'Ucraina).

Politica, economia, interessi per un ritratto amaro di un paese spesso troppo poco conosciuto.
Il talento di Andrei Kurkov è proprio qui, con un sorriso e buoni sentimenti, a mo' di commedia domestica, dipinge agilmente la triste fiera della barbarità dell'animo umano.

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Picnic sul ghiaccio 2012-07-18 13:10:02 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    18 Luglio, 2012
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Surreale e grottesco

Uno scrittore che non riesce ad esprimere il suo talento in un romanzo , si ritrova con la sola compagnia di un silenzioso pinguino , ad interrogarsi sul suo futuro non proprio roseo e felice. Improvvisamente riceve una richiesta stravagante da un giornale: dovrà scrivere dei coccodrilli (in pratica dei necrologi) per persone ancora in vita, verranno utilizzati immediatamente alla loro scomparsa. All'inizio Viktor è un pò sorpreso e scettico , sceglie qualche personaggio interessante e tutto sembra andare bene, arriva il momento in cui i lavori gli vengono commissionati con tanto di elenco dei soggetti per cui scrivere il necrologio. Viktor si inquieta quando scopre casualmente che quantomeno i suoi "coccodrilli" portano sfortuna perchè tutti i protagonisti sono poi effettivamente morti nelle più svariate circostanze, intorno a lui intanto si aggirano strani personaggi che parlano di pericoli incombenti senza mai specificare quali . Viktor capisce di essere entrato in un meccanismo in cui è solo un piccolo ingranaggio. Il ritmo delle vicende è abbastanza lento e il tonno leggero, non ci si appassiona ma nemmeno ci si annoia, è tutto un pò insipido. Evidentemente l'autore voleva fare della satira di un certo livello sulla situazione politica della Russia e dell'Ucraina di fine anni '90 , pensando alle tensioni con la Cecenia e a quanto poi accadde al primo ministro ceceno probabilmente avvelenato, al candidato presidente ucraino a sua volta avvelenato , possiamo dire che quanto meno Kurkov ha "letto" bene la situazione politica avendo scritto il libro nel 2001...

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