Narrativa straniera Narrativa per ragazzi L'uomo che piantava gli alberi
 

L'uomo che piantava gli alberi L'uomo che piantava gli alberi

L'uomo che piantava gli alberi

Letteratura straniera

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Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest'uomo stava compiendo una grande azione, un'impresa che avrebbe cambiato faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta "come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione".



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L'uomo che piantava gli alberi 2019-11-26 11:23:22 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    26 Novembre, 2019
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Quel piccolo gesto che può fare la differenza

«Troverai più nei boschi che nei libri.»

Elzéard Bouffier pianta alberi. Vive da solo in uno sperduto paesino e giorno dopo giorno, anno dopo anno, procede nella sua ricerca di ghiande, querce e terreni più adatti in cui poter piantare e seminare con quella calma e meticolosità propria di chi è determinato nel suo obiettivo. Egli lavora in silenzio, non cerca lodi, non cerca glorificazioni. Perché per cambiare il mondo non occorre far rumore, è sufficiente quel piccolo gesto, quella piccola azione che chiunque di noi ogni giorno può fare spesso anche senza rendersene conto. E il mondo, così, può davvero diventare un posto migliore.

«È facile immaginarsi tuttavia che, per una simile riuscita, sia stato necessario vincere le avversità; che, per assicurare la vittoria di tanta passione, sia stato necessario lottare contro lo sconforto. Bouffier aveva piantato, un anno, più di diecimila aceri. Morirono tutti. L’anno dopo, abbandonò gli aceri per riprendere i faggi che riuscirono ancora meglio delle querce.»

Un libro di piccole dimensioni, forse, ma di gran significato e contenuto. Resta.

«Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d’errore, di fronte a una personalità indimenticabile.»

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L'uomo che piantava gli alberi 2016-01-27 20:12:35 Phoenix25
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Phoenix25 Opinione inserita da Phoenix25    27 Gennaio, 2016
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Il silenzio delle buone azioni


L'ho letto durante le 2 lunghissime code di un'andata e ritorno dal lavoro. Oggi per esattezza.
E dopo la prima metà, sapevo già sarebbe stata una giornata migliore.
Libro corto, é vero, ma sa restare.

Elzéard Bouffier vive solo in un paesino sperduto e pianta gli alberi. Seleziona accuratamente le ghiande per le querce, valuta bene il terreno in cui piantare faggi; imperterrito e con una meticolosità e calma invidiabile, modifica il paesaggio intorno a lui, portando la vita.

Quasi sempre quando accadono sciagure legate al mutamento climatico, vedi tifoni imprevisti, tsunami, etc etc..io sono fermamente convinta che sia colpa dell'uomo. E quando assisto a disboscamenti selvaggi, inquinamenti folli, sprechi inutili, dentro di me so che succederà qualcos'altro di brutto. Perchè ce la siamo cercata, giusto per dirla alla buona.

Elzéard in silenzio, senza autoproclamarsi paladino dei verdi e senza far rumore, pianta giorno dopo giorno centinaia di alberi. Non serve far rumore per cambiare il mondo. E allo stesso modo, se ognuno di noi facesse quotidianamente una buona azione (in silenzio), il mondo diventerebbe migliore.

Commovente, davvero :)


“Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d’errore, di fronte a una personalità indimenticabile.”

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Il piccolo principe
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L'uomo che piantava gli alberi 2015-03-28 13:04:22 Fabricius
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Fabricius Opinione inserita da Fabricius    28 Marzo, 2015
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Quella generosità che potrebbe cambiare il mondo

Come si può racchiudere un tale messaggio in poche pagine, in un libro che si apre per la prima volta e, dopo veramente poco, lo si chiude, avendone ultimato la lettura? È questo quello che mi sono chiesto dopo aver riposto quello che, magari, potrebbe apparire semplicemente come un libro “banale”. Eppure la storia di questo “banale” uomo che piantava alberi dovrebbe insegnarci qualcosa, farci riflettere magari.
Quella di Elzéard Bouffier è una storia singolare, quella di un uomo che fa ciò che gli esseri umani finora hanno fatto raramente: prendersi cura della natura. Perché in fondo è questo quello che fa nella sua vita questo pacifico e solitario pastore, dimostrando quasi un certo affetto per la natura, che ci ospita e ci offre i mezzi per vivere. Un affetto e una generosità per la natura che riflette quello della natura stessa verso di noi. La storia di quest’uomo dovrebbe servirci da esempio, in quanto dimostra "come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione". La distruzione: ecco cosa ha fatto l’uomo fino ad oggi. Ha distrutto la natura per scopi, dobbiamo dirlo, egoistici. E, invece, l’azione di Elzéard Bouffier è priva di egoismi e senza scopo di lucro, ma di una generosità senza pari e ciò dimostra quanto "[…], malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole".
È un libro che sicuramente merita di essere letto, ma, per capirlo a fondo, bisogna andare oltre, perché questo non è un piccolo libro semplice e banale, ma una storia esemplare sul rapporto uomo-natura. Merita di ottenere un po’ del nostro tempo, ma soprattutto merita di essere letto dai giovani, dalle nuove generazioni. Sono loro che devono trarre ispirazione da questa storia per cambiare un mondo afflitto da gravi problemi, che tuttavia è in mano loro. Sono i giovani che, comprendendo di dover salvare la natura per salvaguardare la vita, devono cambiare il mondo.

- Consigliato a chi vuole riflettere, andando fino in " fondo" e non fermandosi in "superficie".
- Se le vostra intenzione è di prendere questo libro solo perché è breve, ma non vi interessa per niente scavare per capire il messaggio del libro, allora no...non lo prendete!

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