Narrativa straniera Racconti Lettere. Fiaba epistolare in lipogrammi progressivi
 

Lettere. Fiaba epistolare in lipogrammi progressivi Lettere. Fiaba epistolare in lipogrammi progressivi

Lettere. Fiaba epistolare in lipogrammi progressivi

Letteratura straniera

Autore

Editore

Casa editrice

A Nollop, isola a largo degli Stati Uniti, si venera la lingua. Il fondatore della comunità ha coniato un'espressione di soli trentacinque caratteri contenente tutte le lettere dell'alfabeto e la celebre frase è riportata sulla base del monumento a lui dedicato. Un giorno però una lettera cade e il Gran Consiglio decide di vietarne l'uso parlato e scritto. Poi ne cade un'altra e un'altra ancora. I cittadini sconvolti si scambiano missive disperate, piene di neologismi e acrobazie lessicali. Ma cominciano letteralmente a mancare le parole. Un'esilarante sequenza di lipogrammi sempre più restrittivi, una lotta dei protagonisti contro il tempo per coniare la frase che salverà gli isolani e la libertà d'espressione.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Lettere. Fiaba epistolare in lipogrammi progressivi 2008-08-23 02:19:12 galloway
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
galloway Opinione inserita da galloway    23 Agosto, 2008
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L' isola che perse le lettere dell' alfabeto

Satira Giochi linguistici nel romanzo di Mark Dunn, «parodia orwelliana» di ogni forma di autoritarismo.

L' isola che perse le lettere dell' alfabeto (e insieme la libertà)


Un' isola di 164 chilometri quadrati al largo della città di Charleston, nella Carolina del Sud, che ha innalzato la lingua a forma d' arte nazionale, relegando la tecnologia moderna allo status di flagello. In questo Stato indipendente che porta il nome di Nollopoli, si onora l' illustre cittadino Nevin Nollop, autore del verso «Fu questa volpe a ghermir d' un balzo il cane» la cui particolarità consiste nell' essere un pangramma, vale a dire composto utilizzando tutte le lettere dell' alfabeto (un altro esempio può essere «Che buffo romanzetto pien d' eloquio stravagante»).

Su questa struttura narrativa l' americano Mark Dunn imbastisce, con uno straordinario gusto per il gioco linguistico, un romanzo epistolare in lipogrammi progressivi. Il libro però non è solo un gioco per amanti dell' enigmistica, ma una storia compiuta che ha più livelli di lettura. Il verso di Nollop è inciso sulle piastrelle del cenotafio che si trova al centro del mercato. Quando una di queste piastrelle cade, precisamente quella che reca la lettera Z (nella parola balzo), il Gran consiglio dell' isola, attraverso il decano Gordon Buontrombone, lungi dal considerarla una caduta dovuta alla semplice casualità o all' inefficacia, dopo trent' anni, della colla, convoca una riunione straordinaria per decidere che cosa significhi l' evento. Il verdetto è che il fondatore della città ha voluto, con questo segnale ultraterreno, indicare lo sradicamento assoluto della lettera Z dal vocabolario della comunità. Per i trasgressori sono previste pene che vanno dalla pubblica invettiva alla frusta (o gogna a scelta del condannato), fino all' esilio dalla città, mentre il rifiuto di lasciare il Paese sarà punito con la morte.

A Nollopoli non si potrà più zompare, schizzare o zigzagare, non si potrà dire zia (in sostituzione verrà ripristinato il termine obsoleto barbana), né ringraziare, a meno che non si ricorra alla formula «molto obbligato», il color carta da zucchero diventa un più spento carta da saccaride, mentre Zaccaria dovrà usare il suo secondo nome Isaac. Dunn racconta la storia in forma epistolare (telefoni e posta elettronica sono pressoché sconosciuti su quest' isola dove il tempo si è fermato), soprattutto (ma non solo) attraverso le lettere che una giovane di Nollopoli, Ella, scrive alla cugina sulla terraferma, Tassie. Le due ragazze commentano (disapprovandolo come possono) l' assurdo editto che diventa via via sempre più restrittivo, anche perché dopo la Z cade la Q e poi l' H, la B, la F, la A costringendo gli abitanti ad acrobazie lessicali sempre più spericolate, rendendo, infine, impossibile ogni comunicazione e l' esilio forzato di gran parte degli abitanti. I protagonisti si impegnano fino allo stremo per trovare la frase perfetta, il pangramma che salvi loro e la libertà (per la cronaca sarà: «Voglio questi fiaschi di bronzo in tempo»).

Il talento di Dunn (e anche quello di Daniele Petruccioli, che ha tradotto e curato il testo in italiano) consiste proprio nell' usare sempre meno parole, trovando sinonimi, perifrasi, locuzioni che danno al testo un gusto tra il retrò, lo sperimentale, lo stile giovanilistico da sms. Così, per esempio, la madre di Tassie scrive alla figlia: «Sono stata colta in errore proprio retro casa, presso il pescimerciolo col carretto sul molo, mentre compravo piccoli crostacei, i cari retrocamminatori il cui nome è ormai vietato...».

Ma si incontrano anche espressioni così: «kome kawolo wi kiamate». Il libro però non è solo una gustoso tour de force tra i giochi linguistici, ma anche un vero e proprio apologo sulla libertà di parola e contro ogni forma di censura tanto che alcuni critici americani l' hanno definito una versione soft della Fattoria degli animali di George Orwell.

La ribellione a un potere autoritario ingiusto e non rappresentativo va di pari passo con l' amore che la giovane protagonista Ella scopre man mano che le sue possibilità di parlare diminuiscono costringendola a inventare anche un nuovo alfabeto dei sentimenti.

Unica pecca del romanzo è la scarsa caratterizzazione dei personaggi: Dunn si concentra soprattutto sull' uso delle parole e, in questo mondo, gli sfuggono le psicologie, rendendo, di fatto, i personaggi, tutti un po' simili tra loro. *** MARK DUNN Lettere. Una fiaba epistolare in lipogrammi progressivi VOLAND PP. 234, 14 * * *

L' autore Mark Dunn, nato a Memphis (Tennessee) nel 1956, è scrittore e drammaturgo. Ha lavorato a lungo alla New York Public Library.

Attualmente vive in New Mexico I libri «Lettere» è il suo terzo romanzo, il primo tradotto in italiano

Taglietti Cristina

Pagina 40
(5 luglio 2008) - Corriere della Sera

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Orwell
Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La vita altrove
Le botteghe color cannella
Lieto fine
Che cosa fa la gente tutto il giorno
Le cose che abbiamo perso nel fuoco
Winesburg, Ohio
Un giorno come un altro
Bestiario sentimentale
Melancolia
Il generale e il giudice
L'universo in un granello di sabbia
I colori dell'addio
Ricordare Parigi
Il soldato Schwendar
Una notte a Kalinteri
Sette case vuote