Narrativa straniera Romanzi Il palazzo della mezzanotte
 

Il palazzo della mezzanotte Il palazzo della mezzanotte

Il palazzo della mezzanotte

Letteratura straniera

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Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti. Sotto una pioggia scrosciante, quella stessa notte, un giovane tenente inglese sacrifica la vita per portare in salvo due gemelli neonati inseguiti da un tragico destino. Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni, lascia l'orfanotrofio St. Patricks e festeggia l'inizio della sua vita adulta. È anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto che conta sette orfani come Ben, riunitosi per anni allo scoccare della mezzanotte sotto un tetto di stelle, nella sala principale di un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte.



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Opinioni inserite: 28

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Il palazzo della mezzanotte 2019-03-21 17:29:56 leogaro
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leogaro Opinione inserita da leogaro    21 Marzo, 2019
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I demoni di Zafon agli esordi

E’ sempre brutto stroncare un libro. Ma la c.d. “Trilogia della nebbia” di Zafon comprende un libro peggiore dell’altro e, forse, quello più salvabile è “Il palazzo della mezzanotte” che, quantomeno, ti porta a Calcutta con una banda di ragazzini, costituitisi in una raffazzonata compagnia in lotta contro un demone tornato dal passato per riprendere ciò che crede sia suo.
Il brutto è che nella trilogia c’è sempre un demone, spesso poco credibile, che si palesa subito e non ti lascia nemmeno il tempo di immaginare o supporre che ci sia dell’altro. Diverso è il capolavoro “L’ombra del vento” ma qui, davvero, siamo appena sul livello della sufficienza.

In breve: un uomo in fuga consegna due gemelli alla loro anziana nonna; entrambi sanno che un feroce personaggio è sulle loro tracce, così la nonna affida il maschietto Ben ad un orfanotrofio e tiene con sé la femminuccia, Sheere. Separarli vuol dire proteggerli. Ma 16 anni dopo, quando Ben potrà lasciare la struttura che lo ha accolto e fatto crescere, il passato tornerà a farsi vivo (o “non-morto”, direi!). Di nuovo, i gemelli saranno in pericolo ma la società segreta costituitasi nell’orfanotrofio cercherà in ogni modo di salvarli… e salvarsi. Tra indagini al catasto, nelle vecchie prigioni, in biblioteca, nella stazione bruciata di tanto tempo fa, il destino verrà inesorabilmente incontro, purtroppo senza colpi di scena.

Aspetti piacevoli: rispetto al solito, tutti i ragazzini della Chowbar Society sono ugualmente importanti e ognuno avrà un suo ruolo nello svolgimento del racconto. Lo stile è abbastanza scorrevole, in alcune parti ironico, in altre l’atmosfera diventa quasi piacevolmente gotica. L’idea di dar voce a un personaggio (minore) per raccontare la trama è tutto sommato una variante, che aggiunge qualcosa al grigiore imperante. Un paio di pagine salgono di livello, per il resto siamo al puro “esercizio di stile”.

Aspetti negativi: c’è il solito demone coi superpoteri, sembra una copia (poco) meglio riuscita del “Principe della nebbia”, il romanzo precedente. La descrizione della stazione non è sempre chiara, tra un cunicolo e l’altro ci si perde un po’ anche noi lettori. Calcutta non mi ha entusiasmato granché, altri autori l’hanno descritta meglio, portandoci veramente nelle sue atmosfere polverose, tra anime derelitte: qui, stare a Calcutta o in un sobborgo londinese avrebbe fatto poca differenza.

Zafon aveva intenzione di scrivere libri per ragazzi, della serie “piccoli brividi”: in questo c’è riuscito, ma all’occhio di un adulto, abituato a ben altro, il libro è leggero nello stile e nei contenuti, talmente evanescente di significato che non si vede l’ora di arrivare allo (scontato) epilogo.

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Ragazzi in cerca di piccoli brividi, che potranno facilmente immedesimarsi in un personaggio. O magari per avvicinare qualche adolescente un po' indolente alla lettura. Ma all'occhio di un adulto, è un giallo-thriller di basso livello.
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Il palazzo della mezzanotte 2015-07-12 08:58:36 fraghi88
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fraghi88 Opinione inserita da fraghi88    12 Luglio, 2015
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Una trama da scoprire

Un’altra perla di Zafòn che ci conduce in un’ambientazione insolita e diversa. Non meno affascinante, perché ogni volta l’autore attraverso gli occhi di una dimensione apparentemente magica e fantasiosa, ci fa scoprire la realtà della vita e di quanto essa sia imprevedibile.
Lo scrittore nasce come ideatore di storie per ragazzi, ma proprio, come afferma sovente nelle sue introduzioni,riesce sempre a far diventare il suo genere di scrittura, un genere per grandi e piccini.
Anche stavolta, la storia vede protagonisti dei ragazzi, che alla fine saranno tutti ugualmente importanti e fondamentali nello svolgimento della trama.
La narrazione è ricca di fascino e misteriosa magia, che dona anima ad una Calcutta a tinte gotiche.
Una sintassi semplice che incontra nelle descrizioni un’estrosa ebbrezza poetica, la quale denuda gli animi dei suoi personaggi nei loro pregi e difetti.
Roshan, Isobel, Siraj, Seth, Michael, Ian e Ben: sono i membri della Chowbar Society e ospiti dell’orfanotrofio Saint Patrick. Orfani di vita, si imparano a conoscere dentro all’istituto, che li ha accolti, facendo nascere fra di loro una profonda amicizia e soprattutto il bisogno di un’unica missione, quella di affrontare il pericolo sempre insieme.
In tutti quegli anni, non hanno fatto altro, che riunirsi di notte all’interno di un edificio abbandonato chiamato ‘Il Palazzo della Mezzanotte’, per raccontarsi a vicenda le storie di fantasmi, che la città nera di Calcutta nasconde.
La storia, però comincia con la narrazione di Ian, già adulto, che ormai da anni vive in Inghilterra e lavora come medico. Sarà proprio lui a sfogliare tra i ricordi la cara amicizia, che lo ha sempre legato a quei ragazzi portando a galla la verità sulla storia del suo migliore amico, Ben.
Successe tutto nel 1932, l’anno in cui tutti gli ospiti del Saint Patrick avrebbero dovuto lasciare l’orfanotrofio compiendo sedici anni; proprio l’ultima notte, in cui la società segreta si sarebbe sciolta, si presentano davanti all’edificio una donna anziana, Aryami Bose e sua nipote Sheere.
Il direttore dell’istituto, si ricorda di aver già incontrato la donna. La stessa persona che sedici anni prima le aveva affidato un piccolo neonato insieme ad un medaglione raffigurante un sole. L’uomo si era preso cura del bambino, quello stesso bambino che aveva chiamato Ben.
Ora la ragazza, che vedeva al fianco di quella signora, era la gemella di Ben, anche lei riuscita a scappare dalla furia omicida di un pazzo criminale. Questo era ciò, che le aveva raccontato la donna da sempre. Il direttore era sempre stato scettico nel crederle, ma aveva mantenuto fede alla promessa di proteggere il ragazzino. Ora, le vite in pericolo erano due e Aryami Bose avrebbe fatto qualunque cosa per salvare i suoi nipoti, ma la donna sapeva molte più cose di quanto faceva credere.
Quale era il motivo per cui qualcuno voleva far fuori i due gemelli?
Gli indizi si affiancheranno pagina dopo pagina nella mente del lettore scatenando l’emozione di un’egregia partita a scacchi fra menzogne, rivelazioni e stupore.
Il gruppo dei protagonisti si dividerà fra di loro per scoprire sempre più dettagli sulla storia di Ben e Sheere, senza spezzare mai la promessa della Chowbar Society.
Soltanto in seguito si apprenderà dell’esistenza di Chandra Chatterghee, padre dei gemelli, e della creazione di Jheeter’s Gate, una stazione abbandonata e distrutta da un incendio nel 1916.
Sarà proprio la scoperta di quel tragico avvenimento a riunire ogni pezzo dell’intricato puzzle. Un potente incendio che cancellò la creazione della prima grande stazione ferroviaria indiana, portando la morte della giovane madre dei gemelli e dei trecento orfani che si trovavano sul treno, avvolto inspiegabilmente dalle fiamme. I due fratelli e i ragazzi del Palazzo della Mezzanotte riusciranno a scoprire l’amara verità soltanto trascorrendo alcuni giorni all’interno di quell’infernale stazione.
Una pericolosa anima di fiamme risorgerà dalle sue ceneri, proprio come un Uccello di Fuoco, e soltanto una candida ed improvvisa neve riuscirà a sciogliere ogni mistero della città nera, seppellendo una volta per tutte le ombre del passato.


Francesca Ghiribelli.

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Consigliato a chi ama questo autore e a chi vuole scoprirlo.
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Il palazzo della mezzanotte 2014-05-27 19:50:54 Martiii08
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Martiii08 Opinione inserita da Martiii08    27 Mag, 2014
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CALCUTTA NELLA SUA DEVASTAZIONE

3,4,5. I voti che sento di dare a questo romanzo, rispettivamente a Contenuto, Piacevolezza e Stile. Con 'Il palazzo della mezzanotte' ho deciso di buttarmi nella trilogia della Nebbia dopo aver già concluso i tre romanzi della quadrilogia, non ancora completa, del Cimitero dei Libri Dimenticati. Se dovessi dare un giudizio complessivo opterei per un 4-, per una serie di lunghe ragioni che mi sono ordinatamente appuntata su un taccuino.

1. Innanzitutto, tale romanzo non raggiunge e non raggiungerà mai i livelli della serie di libri già elencata. Manca quel brivido nella storia di Ben e Sheere che non porta ad un coinvolgimento pieno e totale come mi è già successo per la storia di Daniel.

2. Di tutti i personaggi elencati, in nessuno mi sono particolarmente immedesimata; ho trovato anzi essere il più interessante quello a cui è stato concesso meno spazio all'interno della narrazione: Michael. Mi è piaciuta tantissimo la sua fantasia tramutatasi in silenzio e le sue poche parole atte a dimostrare, se dette, qualcosa di meraviglioso e di concreto.

3. Il nemico, l'"Antagonista", chiamatelo un po' come volete, non mi ha detto granché. Se devo essere sincera avevo già intuito ciò che era intuibile dall'inizio del romanzo. Insomma, ci si arriva un po' tutti, a meno che non ci si voglia arrivare.

4. Ho apprezzato lo scenario. Ho trovato frizzante la scelta di Zafon di ambientare gran parte della vicenda in una vecchia stazione abbandonata..e l'orologio, poi..è forse ciò che mi è piaciuto di più.

5. Si sente, proseguendo nella lettura, quanto la scrittura dell'autore fosse più primitiva rispetto ai livelli raggiunti ne "L'ombra del vento" o "Il gioco dell'angelo".

Fatta questa breve lista, non mi soffermerò su dettagli inutili e di poca rilevanza. In fondo lo stesso scrittore nella prefazione preannuncia la sua volontà di cimentarsi in un libro per ragazzi che possa allo stesso tempo interessare un pubblico più maturo. Da leggere, ma senza enormi aspettative. Diciamo che letta la quadrilogia di Sempere, tale lettura non risulta essere più così indispensabile.

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Se amate Zafon, e giusto per sfizio volete leggere i suoi romanzi.
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Il palazzo della mezzanotte 2014-03-12 19:06:45 franzy
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Opinione inserita da franzy    12 Marzo, 2014

a Calcutta con zafòn

Letto in pochissimo tempo, come del resto gli altri libri di Zafòn, posso assolutamente rinnovare il mio amore per questo autore, che con semplicità e una scrittura scorrevole riesce a coinvolgerti e a farti sentire parte della sua storia.
Mi sono ritrovata da un giorno all'altro a Calcutta, ne ho respirato l'odore e soprattutto ho vissuto quest'avventura al fianco di nuovi amici.... che ho scoperto essere molto coraggiosi.
E' vero i libri di Zafon a parte la trilogia dell'Ombra del Vento sono libri nati per far parte di una collana per ragazzi, ma come lui stesso ha scritto, sono storie che si rivolgono ad un pubblico giovane ed anche meno e vi assicuro che è così.
La trama è avvincente, anche se anch'io, come qualcun'altro ha già commentato trovo che il finale sia un po' scontato. Diciamo che, avendo letto tutti gli altri suoi libri, un po, imparando a conoscerlo, me lo immaginavo...
Un grazie a Zafon, perchè comunque sia ogni suo libro resta un grande regalo.
Ora, resto in attesa, di una nuova avventura...

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Il palazzo della mezzanotte 2013-11-11 14:15:16 SunshineAle
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SunshineAle Opinione inserita da SunshineAle    11 Novembre, 2013
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Mi ha fatta ricredere!

Dopo aver letto "le luci di settembre" stavo già per etichettare i libri per ragazzi di Zafòn come storielle semplici e un pò fiappe... questo invece mi ha fatta ricredere e mi ha presa già dalla seconda pagina! L'unica cosa a lasciarmi un pò delusa è stato il finale. La storia c'era, carina e costruita bene, la suspance pure, negli ultimi capitoli sono rimasta letteralmente incollata al libro..... le ultime pagine però, boh, immaginavo di meglio! comunque sia sempre un buon lavoro, scrive in maniera divina! In cuor mio però spero sempre che lasci da parte i libri per ragazzi e si dedichi a capolavori al pari della trilogia dell'ombra del vento..

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Il palazzo della mezzanotte 2013-01-10 12:35:19 HobbitdellaContea
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HobbitdellaContea Opinione inserita da HobbitdellaContea    10 Gennaio, 2013
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Piacevole lettura

La vera protagonista del romanzo è la città di Calcutta descritta meravigliosamente dall'abilità di Zafon il quale trasporta il lettore in un mondo dove l'impossibile diventa la realtà e dove solo la ricerca della verità può dare senso a ciò che il passato ha cercato di seppellire sotto le sabbie del tempo.
Un antagonista affascinante e impalpabile come il fumo che si leva alto dalle fiamme di un incendio rende il romanzo non banale e ricco di suspance e ci fa dimenticare alcune cadute di tono come la chowbar society,nome che riporta alla mente una famosa cioccolata in tazza e che ben poco potrebbe avere a cha fare con una società segreta,seppur di ragazzini.
La lettura è comunque piacevole e veloce e se ci si lascia alle spalle il cinismo adulto e si entra nella fantasia infantile allora il mondo di Zafon non può che diventare il nostro

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Il palazzo della mezzanotte 2012-12-20 21:31:04 VinnieTheKid
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VinnieTheKid Opinione inserita da VinnieTheKid    20 Dicembre, 2012
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L'ombra del vento è un'altra cosa...

Ruiz Zafon è sempre Ruiz Zafon ma con questo libro siamo distanti anni luce da capolavori assoluti come Il gioco dell'angelo o, soprattutto, L'ombra del vento, che reputo il miglior libro che abbia mai letto. Gli elementi latamente fantasy in quest'opera assumono il comando, fino a soffocare la tinteggiatura dei personaggi che, a mio avviso, è la vera marcia in più dell'autore spagnolo.
In breve: Il palazzo della mezzanotte è un libro che consiglierei a un lettore adolescente, gli altri sopra citati sono per un pubblico universale.

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Il palazzo della mezzanotte 2012-10-11 15:34:11 Baba
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Baba Opinione inserita da Baba    11 Ottobre, 2012
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il treno infuocato

Zafon è un'ottimo scrittore... scrive in maniera incredibilmente colta anche una storia quasi horror forse per ragazzi ma anche per chi vuole fare una buona lettura estiva ( e autunnale...): è un'abilità credo che gli vada riconosciuta a prescindere se il libro è piaciuto o meno. Premetto che il libro non mi è piaciuto un granche'... ho visto alcune analogie con un capolavoro come 'It' di King ossia la storia di una profonda amicizia di un gruppo di ragazzi che assieme cercano di sconfiggere un'entità malvagia: non c'è un lieto fine assoluto ma manca il pathos kingiano. Potrebbe essere un horror ma non lo è completamente, l'azione c'è a metà (forse la parte più bella è l'inseguimento iniziale tra il tenete e i sicari) e mancano i sentimenti forti (a parte l'amicizia sopracitata)... Insomma mi sembra un'esercizio non riuscito completamente e non all'altezza della mia lettura precedente (Marina)... però lo stile è da 5 stelline.... Consiglio la lettura comunque magari ai ragazzi più giovani

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Precedenti di Zafon, e chissà forse King....
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Il palazzo della mezzanotte 2012-08-05 14:40:01 Antho7
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Antho7 Opinione inserita da Antho7    05 Agosto, 2012
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Zafon...a mezzanotte!

Libro sottovalutato. Che però è davvero molto interessante. Ottima trama, un mix tra fantasy e thriller. Personaggi sempre molto curati da zafon, libro dopo libro continuo ad essere certo del talento si questo favoloso scrittore che ha iniziato con racconti per adolescenti e che ora sta conquistando libro dopo libro i lettori di tutto il mondo! Meno intenso di altri sui libri ma comunque ottimo.
Concordo con un'altro utente che dice che se dovesse volere il talento di uno scrittore senza dubbio lo ruberebbe proprio allo scrittore spagnolo. Oh si!

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Il palazzo della mezzanotte 2011-12-09 15:29:13 Ally79
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    09 Dicembre, 2011
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"Sta nevicando a Calcutta"

Ah Zafon...Zafon!Lo ammetto,se arrivasse un genio della lampada a chiedermi di chi vorrei avere il talento risponderei senza alcun tentennamento:Carlos Ruiz Zafon!
L'ombra del vento mi ha lasciata a bocca aperta, non tanto per la storia in se,quanto per la talentuosissima scrittura.
Il palazzo della mezzanotte è la seconda opera e mentre leggevo mi chiedevo a chi il caro Carlos abbia venduto l’anima per riuscire a trasformare cosi sorprendentemente le sue doti di scrittore!
In questo libro non ho trovato traccia delle potenzialità che ha poi messo in atto,tanto che se lo avessi letto senza sapere che era suo mai avrei potuto immaginarlo.
Certo come negli altri volumi c’è un pò di fantasy,un pò di noir e anche un pò di giallognolo....ma a parte questo nessun’altra affinità.
Qui siamo nella misteriosa Calcutta degli anni '30 dove in un orfanotrofio si è creata la Chowbar society(il nome fa un pò tazza di cioccolato istantaneo).
Sette sono i giovani membri che ne fanno parte e si sono giurati amicizia,fedeltà e aiuto eterni.
Tra di loro Ben separato alla nascita dalla gemella Sheere.Su entrambi l’ombra di Jawhal nemico dei genitori dei due, che ha deciso di vendicarsi su questi ultimi il giorno in cui compiranno sedici anni.
Il giorno fatidico arriva e con esso giungono anche apparizioni,treni infuocati portatori di morte,fantocci dai denti digrignati,lingue di fuoco,artigli neri,spettri,serpenti velenosi e un po' di misteri.
Ma arriva anche tantissimo coraggio,figlio dell’amore che i sette provano l’uno per l’altro....e l’amicizia diventa un valente sostituto della famiglia.

«Ci sono due cose nella vita che non puoi sceglierti,Ben.
La prima sono i tuoi nemici. La seconda, la tua famiglia.
A volte la differenza tra gli uni e l'altra è difficile da cogliere, ma il tempo insegna che, in fin dei conti, le tue carte avrebbero sempre potuto essere peggiori.»

Zafon nella premessa dichiara che il libro vuole essere per tutte le età.
Io dico (ma non avvisatelo che lo sto contraddicendo)che è una bella storia...per adolescenti.
Non ho amato Il palazzo della mezzanotte perché non amo il genere ma vale la pena sfogliarlo solo per constatare il “miracolo”del mutamento nella scrittura di Zafon.Se non volete assistere al suddetto miracolo….lasciatelo serenamente restare sullo scaffale in libreria.

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