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Uno, nessuno e centomila
 
Uno, nessuno e centomila 2013-07-29 17:13:02 LolloP
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
LolloP Opinione inserita da LolloP    29 Luglio, 2013
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Qual è il mio volto?

Tutti abbiamo letto, forzosamente a scuola, e magari studiato almeno una volta questo grande premio Nobel della letteratura italiana.
Luigi Pirandello.
Io stesso l'ho affrontato e letto alcuni dei suoi romanzi nel corso degli studi alle superiori ma non avevo mai letto per intero quella che , forse, è la sua opera più complessa e travagliata: " Uno, nessuno e centomila ".
Recentemente ho avuto intenzione di farlo, volendo affrontare un classico non troppo voluminoso e ne sono rimasto soddisfatto.
Premetto che questo non è un libro di facile lettura poiché, sebbene di sfondo vi siano le bizzarre vicende di Vitangelo Moscarda, l'impostazione seguita da Pirandello è quella di un racconto che vuole essere un piccolo e a tratti romanzato trattato filosofico. La narrazione è infatti impostata per sviscerare la più celebre delle tematiche pirandelliane: chi sono io? chi siamo noi?
Il protagonista se lo chiede dopo aver scoperto di avere il naso storto, grazie ad una osservazione della moglie, nonostante egli avesse sempre pensato che fosse diritto.
La risposta che viene fornita è sconcertate: io sono solamente ciò che voglio vedere in me, e, allo stesso modo, per gli altri io sono solo ciò che loro vogliono vedere in me.
Come io vedo me stesso non corrisponde a come gli altri vedono me.
Il mio io è frammentato, c'è il mio io così come lo ha visto e conosciuto Tizio, così come lo ha visto e conosciuto Caio e così via.
Ognuno di noi pensa di conoscersi ma in realtà conosce solo la rappresentazione che sceglie di darsi.
Ed è questo a rendere incapaci gli uomini di comunicare realmente tra loro, nessuno riesce mai ad entrare davvero in contatto con l'altro, fermandosi inevitabilmente alla rappresentazione che si dà del prossimo.
Pirandello descrive magistralmente una visione sconcertante e drammatica della vita con uno stile brillante e acuto.
C'è da segnalare che la lettura non è sempre scorrevole, oltre alla tematica ciò è dato anche da un italiano che, per quanto perfetto, non è più contemporaneo.
Si tratta di certo di un capolavoro da leggere.

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