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Anna Karenina
 
Anna Karenina 2015-03-17 15:25:55 Mephixto
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
2.0
Mephixto Opinione inserita da Mephixto    17 Marzo, 2015
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Ann(oi)a Karenina

Di questo romanzo ciò che più mi resterà è lo stile, la trama purtroppo non mi ha entusiasmato.
Devo riconoscere invece la capacità sopraffina di rendere concreti e tangibli i personaggi, tutti dal primo al ultimo comparse comprese, questi prendono forma sotto l’abile penna di Tolstoj, ed è stata la cosa che più mi ha spinto verso il finale. Sono infatti i Levin con le sue elucubrazioni e i suoi mutamenti che più mi hanno incuriosito. Anzi, diciamo proprio il personaggio che più ho sentito “mio”: forse perché in parte mi ci rivedo e forse perché ai miei occhi era la persona migliore tra tutti i cicisbei e le meretrici d’alto lignaggio da cui era circondato. Cominciando in primis proprio dalla Karenina. Anna, antipatica e meschina da sembrare vera, bella e noiosa fino allo schifo. Odiata dopo qualche pagina, e ho continuato ad odiarla fino al ultima. Grande Tolstoj è difficile trovare qualcuno che caratterizzi cosi bene i personaggi di un romanzo. Credo che pochi scrittori siano riusciti a dare un senso di realtà profonda in un contesto cosi noioso. In effetti il testo affronta vari argomenti: Amore, religione, politica, ma nessuno di questi a mio avviso è dominate e nessuno riesce a scuotere il lettore.
Si perche diciamolo la trama e un pacco incredibile! pesa come un macigno, e in alcuni passaggi è una lenta agonia di parole: storie di “cornuti” e di casalinghe insoddisfatte di alto borgo (che tra l’altro accettano di buon grado il tradimento da parte del partner: paese che vai usanza che trovi) che sfogano la noia e la frustrazione con continui festini e tresche squallide. Da queste situazioni scabrose emerge Anna anche lei si perde nel vizio della passione e travolta dal fiume in piena dei suoi sentimenti si abbandona alla perdizione e al adulterio fino a rinunciare alla cosa più importante … non è il mio gusto. Ma lo stile ? allora se vogliamo parlare di tecnica e stile qua possiamo sbizzarrirci. Tolstoj ti rapisce parla di niente e comunque ti tiene incollato al testo, mai in tanti libri letti mi sono ritrovato estatico per un capitolo, o forse di piu, in cui si parla della falciatura del fieno o per una caccia alle beccacce, eppure lui è riuscito a farmi falciare le morbide colline sotto il sole di luglio con Levin e i contadini; e questo non ha prezzo.
Questo romanzo non si può non consigliare o consigliare a prescindere, non è un romanzo per tutti, è noioso la trama è priva di colpi di scena, se non qualcosa verso la fine, dove per me il libro poteva anche finire. E’ un testo per gli amanti della bella letteratura e dello stile non è certo per chi vuole provar emozioni forti, e un libro da seguire sfogliando qualche capitoletto al giorno non di più altrimenti diventa logorroico, in particolare le ultime cento pagine che altro non sono che una sorta di epilogo e tutto sommato superflue nella loro necessità. Resta comunque un capolavoro: di un quadro posso non gradire il soggetto ma stile e tecnica possono spingermi a reputarlo tale.

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Commenti

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Deciditi però, delle due l'una: o è "un pacco" o è un capolavoro.
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Mephixto
17 Marzo, 2015
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E un pacco nella trama. ma in stile e tecnica è un capolavoro, è complicato da capire ?;)
Ciao Mirko.
Devo dire che a me il libro è piaciuto. Lo stile, come tu stesso affermi, è veramente eccellente.
Certo, e qui concordo con te, la tipologia femminile della protagonista non è assolutamente quella che amo (più deprimente di lei, in letteratura, forse c'è solo Madame Bovary). Però un conto è l'antipatia verso il personaggio, tutt'altro discorso è la bellezza della capacità di descrivere e rappresentare propria di uno scrittore grandissimo.
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Mephixto
17 Marzo, 2015
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Emilio concordo con te l'odio che provo per Anna é il frutto della bravura dello scrittore! La storia però non é nelle mie corde ma ciò non toglie grandezza del testo, se non fosse il suo effettivo valore sarebbe finito sulla.mensola.dopo meno di 100 pagine
Il problema è che la trama, in questo caso, è messa al servizio del contenuto. Dietro ogni personaggio (amato o odiato) si cela la complessità di una società tanto profonda e complessa -quanto ampia- quale è (fu) quella russa. Mi è dispiaciuto non leggere nella tua recensione la parola "storia" o comunque un riferimento esplicito alla storicità intrinseca dell'opera (ad eccezione del vago riferimento all'argomento politico-religioso). Anche perché è oramai condiviso che i romanzieri russi del periodo d'oro hanno subordinato la trama alla costruzione psicologica dei personaggi e alla denuncia storico-sociale indirizzata alla riflessione etica. Insomma difficilmente troverai trame avvincenti tra le opere coeve.

Un saluto
Loris

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silvia t
18 Marzo, 2015
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A volte capita che possano piacere testi del tutto lontani dal proprio genere preferito; talvolta mi è capitato con Asimov, il talento dell'autore, credo, stia proprio nel far apprezzare l'opera nonostante questo.
Io ho amato il libro tanto quanto ho odiato Anna, ma tutta la narrazione mi è rimasta scolpita nella mente!
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Mephixto
18 Marzo, 2015
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Ciao Loris,
In effetti non ho sottolineato l'importanza sotorica. Semplicemnte non volevo essere prolisso e ridondato con le gia abbondanti recensioni non che analisi tecniche presenti nel mondo( d'altra parte il testo si presta). La verità è che è stata un opinione a caldo e non un recensione tecnica e aprofondita del testo, non ne sarei capace.
Bella recensione. Rifacendomi a quanto dici e ai commenti degli altri però non ritieni che talvolta contenuti e stile per certa letteratura "importante" siano, se non simili, uno la diretta conseguenza dell'altro: sarebbe stato possibile scrivere questa storia con un altro stile? E, viceversa, usando questa tecnica (tenendo conto che è frutto di una corrente letteraria e dunque di un contesto storico ben precisi) sarebbe stato possibile scrivere un'altra storia, magari più interessante e avvincente? Per me alle volte è molto difficile scindere l'uno dall'altro, anche nella letteratura moderna, pensa a Irvine Welsh: come potrebbe scrivere le cose che scrive senza usare quello stile e che senso avrebbe usare il suo stile per raccontare di altre cose? A prescindere che Irvine Welsh possa piacere o meno e senza ovviamente metterlo sullo stesso piano di Lev, ovviamente! Grazie, ciao!
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Mephixto
18 Marzo, 2015
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Ciao Todaoda,
Bella domanda... spesso me la sono posta anche io e per come la vedo prima viene stile e tecnica, poi a exequo la trama e i contenuti.
Ho avuto modo di leggere trame avvincenti o comunque a me care, ma scritte male, e non sono riuscito a terminare la lettura. Vice versa non mi è mai successo, anzi ...Ripeto però che sono opinioni personali che si fondano sul credo che: non ci siano regole fisse nella letteratura cosi come nel arte in generale, ci vuole solo la genialità e la capacità del artista; purtroppo se la deve vedere con un pubblico speso impereparato e sempre piu pecorone. Contenuti/trama/stile/tecnica sono per me i quattro ingredienti "distiniti" ma inevitabilmente legati a dopio filo. Un po' come i pistoni di un motore a 4 cilindri, anche se uno zoppica la macchina va lo stesso, magari a singhiozzo ma a casa ti ci porta.
Sarebbe stato possibile scrivere un altra storia, ecc. ecc. ? Si, io sono convinto che avrebbe potuto eccome, anzi avrebbe potuto scrivere anche una ricetta per il pudding e renderla affascinante.
Perchè, è indispensabile che trama, stile, tecnica e contenuti siano necessarimente adeguati al contesto ? dov'è scritto che uno stile ricercato e romantico non possa raccontare un Thriller ?! Se lo scrittore possedesse la giusta capacità di modellare la trama allo stile ritengo che non ci sarebbero problemi in merito.
Grazie a te dell'attenzione :)
Io non ho amato questo libro. Anche se come te riconosco la grandezza dell'autore, è stato il libro che più mi ha annoiato nella mia carriera di lettore. L'autore si perde in digressioni probabilmente utili a definire i personaggi, l'epoca, la società, ma questo rende il tutto infinitamente più lento. Quando postai la mia recensione, alcuni utenti mi hanno fatto notare che le digressioni sono tipiche delle grandi opere della letteratura, e mi hanno citato anche "I miserabili". Ci sono digressioni e digressioni, e alcune di quelle de I miserabili le ho trovate sublimi ), mentre quelle di Anna Karenina mi provocavano istinti suicidi.
Lungi da me criticare un grande come Tolstoj, ma credo che in certi casi non si possa prescindere da un parere soggettivo, e non posso che concordare con te quando dici che per quanto riguarda la trama, sia un pò scialbo.
"Logorroico" è un termine che hai usato nella recensione, azzeccato. Bel commento.
p.s. prima che mi aggrediscano con coltelli, ribadisco che quello che dico è una mia opinione PERSONALE, che non toglie nulla alla grandezza dell'autore. Ciaoooo
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