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L'ombra del vento
 
L'ombra del vento 2015-08-17 17:03:47 Kira
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Kira Opinione inserita da Kira    17 Agosto, 2015
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Un libro, una maledizione

Un padre libraio vecchio stampo decide di portare suo figlio in un cimitero di libri dimenticati, luogo avvolto da un'inspiegabile aria sinistra. Il bambino deve scegliere una di quelle opere senza proprietario, che nonostante tutto continuano a vivere all'ombra del mondo circostante, e custodirla per tutta la sua vita. Tuttavia non è il bambino a scegliere il libro, ma in qualche modo il libro a scegliere il bambino e tutti i misteri che emergeranno lentamente sul passato dello scrittore quasi sconosciuto di quel romanzo, sconvolgeranno la vita del protagonista.

"L'ombra del vento" cattura il lettore fin dalle prime pagine. E' un romanzo del mistero, cosparso di venature horror, che ti catapulta nella Barcellona di inizio novecento, in cui la storia del protagonista è stretta nella morsa della guerra civile e del secondo conflitto mondiale.
Le personalità dei personaggi sono delineate alla perfezione e gli eventi si susseguono lentamente con un'aura continua di mistero. Molti romanzi svelano gli intrighi man mano che la storia procede, mentre in questo, Zafòn ne concentra tutte le soluzioni nelle ultime pagine, con un finale non esoterico e non interpretativo, ma estremamente bello e concreto.

Libro consigliatissimo ad ogni tipo di lettore dato il suo stile scorrevole, ma dal carattere raffinato che si rifà ai grandi autori novecenteschi.

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Commenti

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Salve. Vedo che questo libro ti è piaciuto.
Io su di esso ho molte perplessità: sicuramente è scorrevole, pieno di accadimenti... Però, dal punto di vista letterario, non mi sembra molto riuscito: troppo puntato sui meccanismi tipici del romanzo d'intrattenimento, eppure l'autore dimostra di avere delle possibilità di fare meglio: la descrizione di una Barcellona uggiosa, fuori dagli stereotipi del turismo di passaggio, è convincente; il personaggio della ambigua figura di N. ( donna tragica della II parte) è riuscita. Ma accorgimenti come ' una tovaglia stesa come un sudario ' è puerile: occorre far percepire l'aspetto luttuoso senza usare mezzucci...
In risposta ad un precedente commento
Kira
19 Agosto, 2015
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Si sono d'accordo, sicuramente il testo presenta delle imperfezioni, alla fine dei conti è un romanzo di intrattenimento, adatto a tutti e secondo me ci sta che a volte sembra ripetitivo (come la parola sudario ripetuta più volte oppure una Barcellona quasi perennemente uggiosa). Io direi che nonostante lo stile di scrittura sia scorrevole e più che accettabile anche per un pubblico culturalmente più elevato, Zafòn ha voluto puntare tutto sulla trama e sulla descrizione dei personaggi, che mi sembrano superiori a moltissimi autori contemporanei.
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