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La ragazza del treno
 
La ragazza del treno 2015-12-09 17:35:42 Giulia Ludmilla
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Giulia Ludmilla Opinione inserita da Giulia Ludmilla    09 Dicembre, 2015
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carino, ma da "lettori principianti del genere"

- contiene spoiler - Ogni settimana visito una libreria (sia essa fisica o telematica) in cerca di nuovi talenti. E' così che il mese scorso mi sono imbattuta in questo romanzo d'esordio, che ho terminato in un paio di giorni. L'autrice scrive in prima persona vestendo i panni dei quattro personaggi, tra i quali spicca il punto di vista di Rachel. Rachel è una trentenne insoddisfatta della propria vita, dei cui fallimenti si vergogna al punto da mentire a tutte le persone che la circondano. Rachel è insicura, ma allo stesso tempo egocentrica e pedante. Difatti, e forse è l'effetto volontariamente ricercato e sortito, non rimane molto simpatica al lettore, così come la nuova moglie del suo ex marito Anna, debole, apprensiva e un pò credulona. Il fulcro del romanzo ha a che fare con il problema delle drammatiche amnesie di cui Rachel soffre da quando ha intrapreso la strada dell'alcolismo. La narrazione scorre molto velocemente, il libro è scritto in maniera semplice ed è piuttosto breve. Tuttavia, forse sarà per la mia esperienza nella lettura del genere, ho capito che l'assassino era Tom già dagli inizi, per il semplice fatto che l'autrice semina lungo la storia fin troppi indizi per capirlo. Per prima cosa, Tom era l'unico non sospettato e quello più improbabile perchè apparentemente privo di connessioni con la vittima, nonchè uno dei pochi personaggi coinvolti nella narrazione e, come ci insegna Camilla Lackberg nel suo "A scuola di giallo", l'assassino è sempre introdotto nei primi capitoli, quasi sempre tra i personaggi di spicco, per non lasciare il lettore disorientato ed inevitabilmente deluso di fronte alla rivelazione di un omicida dal profilo del tutto sconosciuto, magari apparso alla fine dei giochi. Infine, se come lascia intendere più volte la scrittrice, Rachel si è trovata faccia a faccia con l'assassino, come mai quest'ultmo non si è preoccupato di eliminarla dalla scena? Semplice, perchè il responsabile la conosce bene e sà che Rachel perde la memoria facilmente per il suo vizietto, tanto che viene più volte rievocato l'episodio in cui ella, secondo la versione del marito, aveva tentato di colpirlo in fase di sbornia con una mazza da baseball, ma del quale avvenimento Rachel ha al contrario registrato la sensazione di paura e non di colpevolezza. Ed è proprio grazie alle tracce lasciate dagli stati d'animo provati nei momenti di amnesia, che la protagonista riesce a raccogliere man mano le briciole per giungere alla soluzione dell'enigma. L'autrice cerca di deviare i sospetti dall'ex marito della vittima, allo psicologo, poi di nuovo all'ex marito, mettendo in evidenza del primo l'indole aggressiva, del secondo la volontà di liberarsi dalla paziente (diventata scomoda e ossessiva per il rifiuto da lui subito ed inoltre è incinta), in un gioco di rimbalzi poco convincente. Tuttavia, nonostante sapessi già l'identità dell'assassino, ho trovato il finale più gratificante di quanto mi aspettassi, perchè ha portato alla ribalta il lato forte e ribelle (finora sopito) del personaggio di Anna, che finalmente si è data una svegliata e ha agito con determinazione per proteggere il suo futuro e quello della figlia. In definitiva, "la ragazza del treno" non è neanche lontanamente tra i migliori gialli che ho letto, ma lo consiglio ugualmente per i neofiti che si avvicinano al genere, dal momento che presenta le regole basilari e i meccanismi universali di costruzione del giallo/thriller/poliziesco.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
neofiti del genere giallo-poliziesco
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