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La camera azzurra
 
La camera azzurra 2016-01-21 20:14:34 topodibiblioteca
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topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    21 Gennaio, 2016
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Passione e adulterio con delitto

Grazie a questo romanzo ho potuto scoprire una nuova anima di Simenon, qualora qualcuno dubitasse ancora della versatilità di questo grande scrittore. L'anima più sensuale ed intima, anche erotica forse (“Andrée ancora distesa sul letto sfatto, nuda, con le gambe divaricate e la macchia scura del sesso da cui colava un filo di sperma…”…"Sei cosi bello gli aveva detto un giorno Andrée che mi piacerebbe fare l'amore con te davanti a tutti”), capace di tratteggiare le implicazioni derivanti da una relazione extra coniugale tra un uomo ed una donna travolti da una passione travolgente. Come talvolta capita in queste situazioni però, nel momento stesso in cui uno dei due amanti raggiunge l'apice, il climax del coinvolgimento, il passo immediatamente successivo è il progressivo raffreddamento, la perdita di interesse. Scatta quindi nella testa di un individuo un meccanismo che ti fa capire che non è il caso di andare oltre e che conviene preservare lo status raggiunto, salvaguardare il proprio matrimonio, la famiglia, e rinunciare alla passione clandestina.

Ma cosa può succedere quando ci si è spinti troppo in là, quando uno dei due amanti pare non accettare una soluzione del genere e folle d'amore è disposto a tutto pur di vivere per sempre con la persona amata? Ce lo dimostra chiaramente Simenon, con un intrico narrativo basato principalmente sul meccanismo del flash-back, sulla storia raccontata da uno dei protagonisti finito sotto indagine giudiziaria e diventato un imputato davanti al giudice istruttore. Molto, molto lentamente cominciano quindi a chiarirsi e delinearsi le accuse a suo carico, i reati apparentemente commessi con la complicità dell'altro amante.

Per chi ama Simenon dunque la trovo un'opera consigliatissima anche perché ho rilevato diverse “contaminazioni” che ricordano molto da vicino "Lo straniero" di Camus: Tony, il protagonista maschile vive la propria esperienza di imputato in maniera molto simile a quella vissuta da Meursault. E' apatico, assolutamente passivo, si lascia scivolare addosso le accuse con disinteresse come se nulla fosse in suo potere per tentare di cambiare la situazione: "..lui non si chiedeva neanche più se sarebbe stato riconosciuto colpevole o no, né quale pena gli sarebbe stata inflitta".

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Simenon, Camus
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