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Le mani su Parigi
 
Le mani su Parigi 2017-04-18 11:14:54 CortaZur
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
CortaZur Opinione inserita da CortaZur    18 Aprile, 2017
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Politica, sesso, soldi gli ingredienti onnipresent

Le mani su Parigi - Dominique Manotti

Libro appartenente al genere francese chiamato POLAR (poliziesco-noir) scritto da una maestra di lungo corso come la Manotti ed edito in Italia per la seconda volta da Sellerio (prima edizione di Tropea 2007) e tradotto da Daniele Barzaghi.

1985, Una vendita di armi all’Iran durante la guerra con l’Iraq, un aereo che scompare, prostitute d’alto bordo che fanno da tramite fra potere politico e faccendieri di ogni risma, banchieri mediorientali, giornalisti politici dal ricatto facile, la polizia politica e la brigata criminale che si affrontano in un duello che lascia sul terreno molti morti.
Trama fitta di personaggi e accadimenti, ambientato in un contesto storico molto ben descritto e delineato dove Dominique Manotti, insegnante di Storia contemporanea e attivista politica, intesse un complesso e impegnato romanzo sulla Francia all’epoca di Mitterand. Un noir di denuncia verso una società corrotta e scorretta, vincitore del premio Roman Noir al festival di Cognac e del premio Mystère della critica.

Protagonista positiva della storia Noria Ghozali una poliziotta magrebina, giovane, non bella e con i capelli sempre legati in una crocchia alla quale affidano i casi più noiosi ma che inaspettatamente si ritrova coinvolta in un caso che farà tremare le fondamenta delle istituzioni francesi: una puttana di lusso viene trovata morta, uccisa da un proiettile alla gola. Cosa hanno a che fare i missili con questo omicidio?

Nel romanzo tra i vari personaggi spicca questa poliziotta araba che si potrebbe assurgere a simbolo di riscatto degli immigrati di seconda generazione provenienti dalle banlieu e determinati ad avere successo in quello che fanno, da contraltare fa Bornand e il sistema politico francese sempre più corrotto, farraginoso e fuori da un vero controllo dove basta avere un po’ di potere per riscuotere enormi tornaconti personali e sentirsi intoccabili.

La Manotti scrive abilmente con uno stile incisivo e asciutto, ricco di dettagli e informazioni da memorizzare per seguire il filo e gli sviluppi delle vicende. Forse la quantità di informazioni e di intrecci rende la trama un attimo complicata con alte probabilità di perdere il filo del discorso. Inoltre lo spessore dei personaggi è minimo, in quanto non vengono assolutamente approfonditi eccezion fatta per la poliziotta araba. Un susseguirsi di eventi a ritmo frenetico che alla fine lascia ben poche emozioni al lettore.

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