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Gli eredi
 
Gli eredi 2017-04-26 10:03:51 C.U.B.
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    26 Aprile, 2017
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Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do...

E’una buia notte di pioggia tra i tornanti, i tergicristalli faticano a sgombrare il vetro.
Patrick ferma la macchina per soccorrere l’auto incidentata.
Lei lo riconosce, lo avvisa di non andare.
Lui apre il baule, scopre con orrore quello che non avrebbe mai immaginato. Chiama i soccorsi e riparte. Sparira’. Spariranno tutti.

Wulf Dorn ci ha abituato ad inquietanti thriller psicologici, in questo ultimo lavoro decide di sperimentare qualcosa di diverso, di cui si dichiara molto soddisfatto nelle note finali. Io no.
L’incipit e’ veramente eccellente, degno del miglior Stephen King. Poi pero’ non c’e’ ombra di Stephen e neppure di King.
Non basta lanciare una bomba narrativa, va poi seguita la sua traiettoria, deve avere una destinazione del medesimo calibro. Evidentemente incapace di sostenere la sua creatura, l’autore si appoggia alla realta’, che ben sappiamo essere spesso peggiore dell’invenzione. Ma passi l’imbastire il corpo del libro su un fatto reale, qui si tratta di abuso. Non bastassero le tragedie che ci bersagliano giornalmente dalla cronaca, ne Gli Eredi troviamo una sorta di proclama contro gli orrori del mondo, piu’ che un impianto di fiction.
Il testo scorre ma mi ha annoiata e nauseata, lo stesso effetto che ormai avverto leggendo un quotidiano qualunque. Sara’ pure etico l’intento, ma io cercavo evasione: se la scritta Wulf Dorn lampeggia altrove a caratteri fluo degni del peggior casino’ di Las Vegas, questo thriller e’ un cero in un involucro rosso dallo stoppino troppo corto.
Manca d’impatto, debole, privo di suspense, la parte finale e’ un castello di carte ammuffite raccattate alla meno peggio e impilate davanti a un phon acceso.

Herr Dorn, squadra che vince non si cambia, torni a scrivere quel che sa scrivere molto bene.

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Commenti

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Bella bocciatura CUB, con stile!
Non conosco il libro ma le tue parole son efficaci
nell'evocare note stonate che non apprezzerei in una lettura.
Grazie della recensione schietta, senza veleno in eccesso.
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
28 Aprile, 2017
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Grazie a te.
quanto adoro le tue recensioni...
Bye bye Dorn.
Dopo il successo dell'effetto farfalla, l'effetto del phon acceso ti consiglierei di brevettarlo, ahahah
Ciao C. :-)

11 Mag, 2017
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Sono sempre stata affascinata dal modo di scrivere di wulf dorn ma onestamente il suo ultimo lavoro non mi ha assolutamente entusiasmato. Sono rimasta fino alla fine del libro con la speranza che qualcosa cambiasse, che il finale (solitamente spettacolare) fosse diverso. Invece niente. Al quanto banale ma soprattutto surreale. Cosa che non accade nei sui libri precedenti.
In risposta ad un precedente commento

09 Giugno, 2017
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Anch'io amo Dorn e il suo modo di scrivere e ho comprato questo libro con entusiasmo, ma mi ha profondamente delusa e speravo davvero che il finale fosse diverso, ma niente!
Piatto e senza suspense o colpi di scena come nelle altre opere!

09 Giugno, 2017
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Ho scoperto Dorn con "la psichiatra" e nell'arco di poco tempo ho letto tutti gli altri suoi libri.
Aspettavo l'uscita di quest'ultimo con entusiasmo, ma purtroppo mi ha delusa!
Piatto, noioso e a mio parere anche senza senso.
No no no! Non ci siamo! Rivoglio il vecchio Wulf Dorn!

30 Luglio, 2017
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Però d'altra parte questo giudizio potrebbe adattarsi anche alla maggior parte dei libri di Stephen King, che anche a detta di suoi fan (io non lo sono quindi senza conferme potrei sembrare non obiettivo) quando è il momento di venire al dunque delude anche lui con castelli di carte posticce che cadono prima ancora di poggiare l'ultima. Quindi alla fine direi che è proprio degno di Stephen King punto e basta...
Grazie CUB , un no acutamente motivato. Grazie!
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