La biblioteca dei morti La biblioteca dei morti

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    22 Giugno, 2015
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Il libro dei nati

Questo è uno di quie libri a metà strada tra il thriller, il fantasy e lo storico. In effetti in alcuni tratti questa mescolanza di generi mette in difficoltà perchè si fa fatica a seguire tutti questi balzi tra presente e passato. L'autore è però abile nel dosarci un pò alla volta le informazioni, in modo da tenere ben all'erta l'attenzione del lettore.
La trama, epurata du tutte le descrizioni è semplice. L'avverarsi di una serie di coincidenza nel medioevo porta alla luce un bambino dotato di capacità di prevedere il futuro che potrebbe influire sulla vita di tutta l'uminità. Queste previsioni verranno nascoste per evitare che qualcuno ne faccia un uso scorretto. Come sempre accade qualcosa filtra, ed ecco entrare in campo un investigatore che riuscirà a mettere insieme tutti gli indizi, per quanto impossibili possano sembrare.
Il libro nel suo complesso, invece non è per nulla samplice. Molti i personaggi, disseminati nell'arco di parecchi secoli. Descritte bene anche le comparse, tanto da farci credere che tutto si fermi lì. Niente di più sbagliato: quando pensiamoi di aver capito dove l'autore vuole andare a parare il contesto cambia totalmente, e capiamo che il nodo del libro sta da un' altra parte.
Mi è piaciuto questo romanzo: piacevole, intrigante e poco prevedibile.

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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    16 Giugno, 2015
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Alcuni reati non dovrebbero mai essere risolti; al

Il segreto più sconvolgente nella storia del genere umano sta per essere rivelato . Un assassino è a piede libero per le strade di New York City: soprannominato il Doomsday Killer, ha a suo carico sei vittime in sole due settimane, e la città è terrorizzata . Ancora peggio, la polizia è in alto mare: le vittime non hanno nulla in comune, sfidando tutti i profiling. Tutto ciò che li unisce è che ciascuno ha ricevuto una cartolina per posta prima della loro morte - una cartolina che ha annunciato la data del decesso. In preda alla disperazione, l'FBI assegna il caso all'agente Will Piper, un tempo il maggiore esperto serial killer, prima della spirale dissoluta verso la pensione. Combattendo i suoi demoni, Will è presto riportato in un mondo che ama e odia, determinato a catturare l'assassino costi quel che costi. Ma la sua ricerca lo porta in una direzione che non avrebbe mai potuto prevedere, scoprendo un segreto scioccante che è stato gelosamente custodito per secoli. Un segreto che una volta giaceva sepolto in una biblioteca sotterranea sotto un monastero dell 8 ° secolo, ma che ora è stato portato alla luce - con conseguenze mortali. Pochi eletti difendono il segreto della biblioteca con la loro vita nei confronti di chi, come Will, cerca la verità.
Una miscela perfetta di un moderno thriller e di mistero storico con un finale che mi ha lasciato senza fiato.
Una rivisitazione dell'antica battaglia tra libero arbitrio e predestinazione.
Un segreto pericoloso che solleva lo spettro inquietante di ciò che immaginiamo come libertà potrebbe essere parte di un terrificante pianificazione onnicomprensiva.
La stanza dei morti è una storia molto complicata, con una trama ancora più complicata. La storia è raccontata con flashback della Seconda Guerra Mondiale e indietro fino al secolo VIII. E' corretto, infatti dire che la storia comincia nell'anno 777, con delle rivelazioni nel 1947 e la risoluzione del 2009. Con questo arco temporale, il libro potrebbe essere un po' difficile da seguire, ma Glenn Cooper fa un ottimo lavoro inserendo le informazioni corrette a tempo debito per mantenere la storia scorrevole. Il lettore dovrà prestare attenzione a ogni dettaglio in questo libro per capire come si integra il tutto, ma sarà un'esperienza gratificante.

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Jack_84@yahoo.it Opinione inserita da Jack_84@yahoo.it    28 Mag, 2015
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Nulla di eccezionale.....

Spinto dalle molteplici opinioni entusiaste, ho letto questo romanzo di esordio di Cooper. Ebbene, non mi ha convinto affatto! Seppure l'idea di fondo che lega le sotto trame che formano il romanzo è originale ed encomiabile, il tutto è reso in maniera scialba. Non vi sono descrizioni degni di nota o dialoghi interessanti; lo stile narrativo è alquanto povero e privo di mordente; la trama appare poco studiata e superficialmente concepita, come se l'autore avesse fretta di chiudere il romanzo. Ad onor del vero se all'inizio vi sentirete smarriti nella lettura di episodi apparentemente sconnessi tra loro, alla fine l'autore fornisce le adeguate risposte... Che altro aggiungere: leggetelo solo se non avete di meglio sottomano, magari per riempire le attese alla fermata del tram.

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MATIK Opinione inserita da MATIK    02 Febbraio, 2015
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La biblioteca dei morti.

"OLO....oltre l'orizzonte!"
Un libro che riesce ad appassionare il lettore, perchè la storia si dipana su più spazi temporali, l'anno 700 sull'isola di Wight in pieno medioevo, nel 1947 alla fine della seconda guerra mondiale e nel 2009 a New York dove alcune persone ricevono una cartolina che annuncia la loro morte che immancabilmente avverrà, toccherà a Will Piper un'agente dell'FBI capire cosa sta succedendo, rilevante per la storia sarà anche l'Area 51 vicino a Las Vegas, conosciuta come l'area segreta UFO.
All'inizio il saltar continuo da una storia all'altra, potrà risultare strano e complicato, con lo scorrere delle pagine tutto farà capo ad una vicenda che affascina ed appassiona, la "biblioteca dei morti", l'elemento collante di tutto il libro.
Glenn Cooper ci ha confezionato un racconto particolare, che mi ha ricordato a tratti le storie di un altro scrittore, Dan Brown, durante la lettura ci si trova a voler conoscere il perchè degli eventi, le pagine scorrono per questo lo definirei un buon testo, non ottimo ed indimenticabile, ma buono.
All'interno del libro troviamo due personaggi fondamentali: Will è un uomo affascinante, un casanova incallito, con il problema dell'alcool, ironico e sprezzante, che sa far bene il proprio mestiere, ma che per il modo di agire a rovinato la carriera, Mark/Peter un cervellone in informatica, debole, insicuro, bruttino, che cerca sempre un riscatto alla vita anonima che conduce, loro saranno gli opposti che si incontrano e che faranno la storia.

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Per chi ama letture semplici, che appassionano!
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crimy Opinione inserita da crimy    01 Ottobre, 2014
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UN MISTERO AVVOLTO NEL TEMPO

Ho aspettato parecchio prima di iniziare la lettura di questo libro forse un pò delusa dalle recensioni non proprio entusiasmanti, ma nonostante ciò devo dire che sono stata velocemente catturata dalla trama.
Il linguaggio del romanzo è piacevole ed è reso maggiormente interessante dai continui balzi temporali tra presente, Medioevo e secondo Dopoguerra decisamente ben costruiti.
Sono stata affascinata inoltre dai luoghi. Immaginavo un'antica enorme biblioteca con migliaia di scaffali e libri pesanti e polverosi e poi l'antica abbazia con i suoi cunicoli e sotterranei e non meno interessante per finire la famosa Area 51.
L'idea del protagonista Will in età pensionabile donnaiolo e legato esclusivamente alla bottiglia mi è piaciuta ma è indubbia la storia d'amora con la collega. Cooper non dedica abbastanza parole alla descrizione dei personaggi e ad un certo punto ti chiedi: ma quando si sono innamorati????
A parte questo piccolo neo sono stata nel complesso positivamente affascinata dalla lettura

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F.Angeli Opinione inserita da F.Angeli    03 Agosto, 2014
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DELUSIONE

Non mi piace mai dare una recensione negativa a un libro. Anche quando la storia non mi è piaciuta, come nel caso dei libri "L'ombra del vento" e in parte anche "Il richiamo del cuculo", cerco di dare una valutazione il più oggettiva possibile, analizzando lo stile utilizzato dallo scrittore, l'originalità della storia,e i messaggi che trasmette, perché, ovviamente, un libro scritto oggettivamente bene può non piacere a me, ma piacere ad altri. Nel caso del romanzo d'esordio di Glenn Cooper non riesco in alcun modo a dare un giudizio positivo. Ci saranno delle anticipazioni nella mia recensione, per cercare di analizzare al meglio il libro.

La trama parla di un serial killer che invia cartoline alle sue vittime prima di ucciderle, e queste muoiono in modo inevitabile: ne morirà persino uno davanti agli occhi del detective Will Piper: la vittima infatti inciamperà e nella colluttazione perderà la vita. Il serial killer verrà soprannominato Doomsday, che tradotto significa Giorno del Giudizio. La storia effettivamente è all'inizio interessante e abbastanza fuori dal comune, e questo è uno dei pochi punti a favore del libro. Quello che non funziona nel libro è la caratterizzazione dei personaggi. Lo stile di Cooper è piatto, troppo superficiale e non riesce a delineare la psicologia dei protagonisti in modo buono, anzi mi è sembrato che i personaggi appartenessero a una commedia mal riuscita. Spiego i motivi facendo alcuni esempi.

1 I dialoghi sono molto spesso banali e ordinari, si trovano senza difficoltà scambi di battute del tipo:
"Ciao, come va?"
"Non c'è male. Che hai fatto ieri sera?"
che troppo frequentemente non si evolvono in discorsi interessanti. Cooper poteva anche evitare di scrivere questi dialoghi vuoti a mio parere, non ho visto alcuna utilità se non quella di allungare il brodo. Poi ovvio che anche dialoghi di questo tipo possono caratterizzare i personaggi se usati nel giusto modo, ma non è il caso di Cooper. (Ad esempio in un romanzo di Murakami, 1Q84, un personaggio di nome Fukaeri usa spesso frasi secche e brevi e inespressive, ma vengono riportate nel giusto modo mettendo in evidenza una personalità laconica e chiusa)

2 Che si tratti di sgomento, rabbia, disperazione, rimpianto, impotenza e via dicendo l'autore fa emergere queste emozioni nei personaggi usando tre tecniche principali.

1 Gli fa dire parolacce o imprecare.
2 Li fa piangere.
3 Mette i punti esclamativi a fine di ogni loro frase.

E non mi sembra nemmeno funzionino queste tre tecniche.
Succede spesso che con tutti quei punti esclamativi frasi che dovrebbero essere d'effetto, che dovrebbero creare tensione, perdono valore, diventano enfatiche e risultano innaturali. Associati poi alle parolacce la cosa peggiora ancora di più.
Certo a volte i personaggi diventano interessanti quando Cooper parla del loro passato e delle loro abitudini, ma niente di più. Purtroppo se i personaggi non sono ben caratterizzati a mio parere il romanzo perde parecchio valore, specie se è un thriller, parola che deriva da to thrill (rabbrividire), e inquietarsi non è una cosa che succede se non si riesce ad entrare in empatia con i personaggi.
Poi ho riscontrato altre imprecisioni, molto meno importanti di quello che ho considerato prima ma che riporto lo stesso. Una è uno strano uso degli avverbi e dei complementi di modo, che molto spesso mi sono sembrati superflui e pesanti. Ad esempio ricordo una frase:

"Sbatté con violenza il corpicino a terra."

Sbattere indica già di suo un'azione violenta, non è necessario usare l'avverbio in questo caso.
Poi non ho nemmeno apprezzato le similitudini che usa Cooper, quando ad esempio paragona un ingorgo stradale a una trombosi.
Ultimo punto: la trama, per come viene presentato l'intreccio, risulta assai prevedibile, e inoltre mi ha in un certo modo ricordato una storia di cui ho già sentito parlare. Non si tratta di un libro però, ma di Death Note, un manga in cui il protagonista scopre di potere uccidere chiunque e scegliere il momento del decesso. Sinceramente l'ho preferito dieci volte di più, e anzi forse è meglio vedere la serie animata (molto più seria e intelligente di quanto ci si possa aspettare, ha sorpreso e appassionato persino me che non guardo mai la televisione, un thriller veramente ben congegnato) che leggere "La biblioteca dei morti". Penso sia meglio rivolgere lo sguardo altrove, ci sono autori molto più competenti di Cooper, anche se riconosco che se lo stile di scrittura cambiasse la qualità del libro aumenterebbe parecchio.

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BeaBonheur Opinione inserita da BeaBonheur    13 Luglio, 2014
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che amarezza

Ho avuto modo di sfogliare diversi commenti positivi circa questo romanzo ma purtroppo non posso condividere tanta esaltazione.

Una corsa contro il tempo, la ricerca di una risposta che sembra non risiedere in nessun luogo né tempo, un segreto tanto grande (e assurdo) che, se scoperto, manderebbe in subbuglio l'intero pianeta.

L'idea di fondo non è affatto male, lo ammetto, ma ho trovato parecchio macchinosa la trama e buona parte delle sue sfumature. A tratti mi è sembrato di essere tra le scene di Mission: Impossible.
Ho trovato La biblioteca dei morti un'americanata. Una storia parecchio forzata, artificiosa, esageratamente costruita.
Mi spiace ma non lo ritengo un libro di qualità: la scrittura non risulta particolarmente brillante e l'intreccio supera i limiti dell'assurdo.
E' lecita l'originalità come la forza della fantasia, ma a mio dire in questo caso tocchiamo il fondo.
Scrivo queste parole con rammarico ma davvero non sono riuscita a trarre nulla di buono da questo testo. Sono ad ogni modo contenta che tanti di voi ne abbiano deliziato, al contrario di me.

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Libro che illude all'inizio ma lascia a bocca aperta verso il suo termine, e non per lo stupore dovuto alla meraviglia, ma per l'esagerazione non ammessa.
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    04 Giugno, 2014
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il nostro destino è già scritto

Se ci si aspettava di leggere il classico thriller con il detective che insegue l'assassino, questo libro non è assolutamente quello che vorremmo. O meglio all'inizio lo sembra, ma poi la storia prende un'altra piega allontanandosi dal thriller puro, con la scoperta della Biblioteca e di tutta la storia che l'avvolge.
Sicuramente non sarà uno dei miei libri preferiti, però tutto sommato non è male.
Più che altro quello che ti rimane dopo aver finito il libro è: se fosse tutto vero? se una biblioteca del genere esistesse, allora è vero che il nostro destino è già scritto?

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Francesca2213 Opinione inserita da Francesca2213    10 Mag, 2014
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E tutto scritto o siamo nelle mani del destino?

"La biblioteca dei morti" è un romanzo thriller,ecco la prima cosa da specificare,non è assolutamente thriller.Narra storie diverse accomunate dal fatto che si cerca il killer DOOMSDAY ovvero IL GIORNO DEL GIUDIZIO. Questo "Killer" manda delle cartoline alle vittime con scritta una data e una bara,una cartolina che fa capire ai poliziotti che è un avvertimento e che per loro arriverà la morte.Tutto questo nell'anno 2009.Poi con diversi salti temporali ci spostiamo al 7/7/777 quando una donna mette al mondo due gemelli e muore subito dopo il parto.Il padre di queste creature è il settimo figlio e loro sarebbero il settimo e l'ottavo figlio di un settimo figlio.Una famiglia di 7.Appena esce il primo credendo che fosse figlio del demonio prende questa piccola creatura è la uccide,che poi mi chiedo chi è tanto scemo da uccidere il proprio figlio?Ma questo idiota del padre ha fatto un errore infatti non ha ucciso il suo settimo figlio,ma l'ottavo e ha tenuto il settimo,una morte senza significato! Non potendo badare al figlio all'età di 4 anni lo porta in un convento e poi tra varie storie si capisce che è speciale,In che modo? Scopritelo.Poi ci spostiamo negli anni '40 quando l'Inghilterra e gli USA si stanno rimettendo in sesto dopo la grande guerra.A questo punto Churchill viene chiamato per nascondere un grande segreto che verrà mantenuto appunto segreto nell'area 51.Non voglio rivelarvi niente di più quindi leggetelo per scoprirlo.
[CONTIENE SPOILER]
Un libro molto piatto,l'ho letto in 4 giorni perchè è molto scorrevole e facile da leggere,ma la trama e il succo del libro si capisce da subito.Sarebbe stata bella l'idea di una biblioteca segreta dove il governo degli Stati Uniti tiene sotto controllo morti e nascite fino al 2027,ma doveva essere scritto forse in modo un pò diverso.E' troppo scontato,si capisce subito dove l'autore vuole andare a parare.Si capisce che sto killer non esiste,si capisce subito che Mark è in mezzo a questa storia.Poi l'autore ci ha messo anche un impossibile e alquanto strana storia d'amore con la collega un pò forzata.Devo dire ottima idea,ottime le parole,ma poco sviluppo della storia.Non ti mette l'ansia,non ti fa dire "Lo devo leggere per vedere come finisce" ASSOLUTAMENTE NO! L'unica cosa che pensavo io e che devo leggerlo per finirlo e non riprenderlo più!!!

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marika_pasqualini Opinione inserita da marika_pasqualini    26 Aprile, 2014
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Nuova fine?

Piacevole, un pò complicato in certi punti, che alla fine non sono riuscita a mettere a fuoco. ma la storia è comprensibile comunque e molto bella. diciamo diversa dal solito! fine molto suggestiva e da pelle d'oca! vale la pena leggerlo perchè ti porta in varie fasi temporanee, in luoghi diversi l'uno dall'altro, che io ho fatto un pò fatica a conciliare, ma che poi vale la pena sforzarsi di ricordare un centinaio di pagine prima! é scritto bene, con dei bei colpi di scena e una trama veramente intelligente! spero solo non sia tutto vero!!

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Rory91 Opinione inserita da Rory91    14 Dicembre, 2013
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VITA e MORTE: ma nel mezzo cosa c'è?

Cosa hanno in comune l'area 51, un'opera teatrale mai andata in scena e un serial killer che semina terrore annunciando i suoi omicidi attraverso una cartolina su cui è rappresentata una lapide?
UN MISTERO
Una fitta storia che si intreccia non solo in periodi storici diversi partendo dal Medioevo, passando dal secondo dopoguerra, per arrivare ai nostri giorni...addirittura proiettandosi fino al 2027, ma una storia che coinvolge l'America, l'isola di Wight e l'intera umanità.
Un romanzo sicuramente bene congegnato dove niente è effettivamente quello che sembra, scandito da brevi capitoli che si concludono introducendo nuovi elementi per le ricerche di Will Piper e che creano suspance nel lettore.
Tutto ruota intorno al fiuto e all'ingegno di Will Piper che ha doti e caratteristiche bene diverse rispetto all'egual conosciuto Robert Langdon.
Will si trova ad un punto "morto"della sua carriera lavorativa deciso a proseguire la sua attività di agente, per inerzia e senza entusiasmo solo per raggiungere l'agognata pensione.
è un uomo piacente, che fa colazione già a prima mattina con dello scotch, si macchia del reato di insubordinazione, si innamora di una collega con vent'anni meno dei suoi, padre assente, insomma, non esattamente il ritratto della perfezione, ma è proprio quello che mi è piaciuto del protagonista , il fatto che abbia acquistato entusiasmo per le ricerche e per il suo lavoro strada facendo rivelandosi coraggioso e caparbio.
Vengono trattati temi interessanti che portano a far sorgere interrogativi : esiste il libero arbitrio o siamo già predestinati?
"Possiamo predire gli eventi, anche se non possiamo modificarne l'esito. Se sei in grado di predire gli eventi importanti, allora puoi mettere a punto un piano, metterlo in preventivo, decidere le linee politiche, forse attutire il colpo".
Molto interessante!

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nannarè Opinione inserita da nannarè    25 Settembre, 2013
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E NON FINISCE QUI

Ho letto questo libro su consiglio di un amico, molto appassionato del genere e fan di Cooper. Ero abbastanza scettica all'inizio, anche perché per le prime cento pagine la trama non mi aveva coinvolta molto...solito serial killer, solito investigatore sulle sue tracce.
Ed invece il balzo nel medioevo rimette tutto in gioco e rende la storia veramente originale ed interessante. Unica grande pecca.... dalla metà del libro si intuisce un po' il possibile legame tra le varie "parti". E' comunque una lettura piacevole ed intrigante, consigliata.
E non finisce qui perché è solo il primo della trilogia...

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Raffa73 Opinione inserita da Raffa73    23 Settembre, 2013
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La biblioteca dei nomi

Quando leggo la dicitura "Gialli, Thriller, Horror", vado avanti. So che è limitante scartare un genere di lettura, ma è più forte di me. Ho letto questo romanzo perchè era sul comodino di mio marito da circa tre anni, visto che questo è il suo genere di lettura, peccato che la lettura non sia il suo genere. Così ho voluto dare una possibilità alla Biblioteca dei morti. Già il titolo mi intimoriva, ma mi ha un po' fatto pensare a "il nome della rosa", così eccomi a recensire.
La lettura è molto piacevole e la trama è originale. I salti temporali continui mi hanno un po' confusa inizialmente, ma poi mi sono abituata e devo dire che hanno reso la lettura più vivace e piacevole.
Quando il romanzo mi catapultava nel passato ero molto interessata più che al presente e per la prima volta non mi importava nulla dei singoli personaggi, volevo arrivare alla fine e scoprire dove l'autore volesse andare a parare. Dopo tutti i colpi di scena, gli indizi, i misteri, gli ufo, la guerra, la cia, il medioevo e chi più ne ha ne metta, il finale poteva essere un totale fallimento o un colpo di abilità. Che dire, quando ho chiuso e rimesso sul comodino di mio marito il libro, mi sono sentita appagata da un genere che non è mio, quindi posso affermare che è un libro assolutamente da consigliare.

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Gialli, thriller, orror
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Marco05 Opinione inserita da Marco05    10 Settembre, 2013
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Bravo Cooper

Bel libro. Ti prende e non ti fa staccare fino all'ultima pagina. Pensi e ripensi sulle soluzioni ai misteri di questo libro e ti senti il personaggio. Bravo l'autore! L'unica cosa che non mi è piaciuta sono stati i cambiamenti di tempo troppo repentini, ma per il resto ottimo! Questo libro fa parte della lista dei libri che vanno letti almeno 1 volta nella vita!

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Thriller misteriosi
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gianfranco1 Opinione inserita da gianfranco1    22 Agosto, 2013
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Il Destino in Biblioteca...

Correva l’anno777 quando su un’isola in Inghilterra nasce un bimbo dal nome Octavus da famiglia povera e per questo abbandonato dal padre in una abbazia governata da monaci situata sull’isola di Vectis. A soli 5 anni precisamente nell’anno 782 e qui a inizio la vera storia comincia instancabilmente a scrivere su una pergamena dei nomi associati a dei numeri lasciando i monaci che lo avevano allevato con sgomento ma consci di avere a che fare con un evento misterioso ed eccezionale.
Correva l’anno 1947 quando a Washington, il presidente Harry Truman, sarà a conoscenza di un segreto che deve rimanere tale per non scatenare il panico nel mondo intero.
Correva l’anno 2009 quando un signore dal nome David Swisher a New York riceve una cartolina sulla quale ci sono scritte una data e il disegno di una bara, in quel giorno lo stesso Swisher muore e la stessa cosa accade ad altri 5 individui avendo ricevuto anche loro una cartolina simile a quella di Swisher.
Da quel momento viene incaricato a far luce su questi omicidi l’agente speciale Will Piper esperto poliziotto e bravo psicoanalista con eccellenti risultati raggiunti in passato,nonché con la sua vita privata, ma dopo estenuanti indagini l’agente Piper si ritroverà catapultato in una grande spirale e nell’area più enigmatica esistente al mondo: la famosa Area51 ma non per i suoi studi o segreti sugli alieni come si pensa ma bensì per una presunta esoterica biblioteca detta dei “Morti”…

Un libro davvero sorprendente! Durante la lettura i salti temporali tra epoche completamente diverse ti portano ad una leggera confusione ma l’interessante racconto ed il linguaggio piacevole e scorrevole fanno superare con facilità qualsiasi intoppo.
Un “Bravo” all’autore per la originalità della storia e che per alcuni tratti è molto suggestiva,
un libro che non delude e da consigliare sicuramente a tutti.

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Todaoda Opinione inserita da Todaoda    11 Luglio, 2013
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Bah...

Un romanzo incentrato attorno a una tematica interessante, fin da principio infatti tra le righe traspare la ragione che ha mosso l'autore a sfoderare la penna per la sua prima volta: il destino o meglio la predestinazione. Glenn Cooper con La Biblioteca dei Morti si pone uno degli interrogativi così detti fondamentali che hanno reso insonni generazioni di filosofi, un interrogativo che man mano che la vicenda si dipana si fa sempre più pressante: esiste il fato? E' tutto già scritto o ciò che ci riserva il futuro è insondabile poiché, con buona approssimazione, casuale? Questioni importanti dunque, un po' ritrite e banali forse ma pur sempre importanti, questioni che lasciano sperare il lettore finalmente in un romanzo diverso, anticonvenzionale... peccato però che ogni illusoria e malriposta speranza in quattro e quattr’otto si dissolva come un castello di carte in mezzo alla bufera della banalità e dei luoghi comuni: Cooper si fa la domanda, si da una risposta qualsiasi e tutti amici come prima. Peccato che la risposta sia quanto di più superficiale e ignaro delle conseguenze si possa scrivere. Certo è ingiusto caricare di eccessiva responsabilità un novello scrittore che fin troppo chiaramente vuole fare il verso a Dan Brown (contento lui...), è ingiusto aspettarsi un po’ di profondità: bisogna pur sempre tenere a mente che si sta leggendo un romanzo commerciale, dunque la scorrevolezza e gli “effetti speciali” devono avere la meglio sul ragionamento logico e le disquisizioni filosofiche, ma qualora venissero a mancare esplosioni ed inseguimenti mozzafiato e lo stile di scrittura fosse di un piattume sconcertante che altro rimarrebbe per tentare di risollevare le sorti di questo romanzo? E' interessante notare come il solito curriculum dello scrittore spiaccicato sull'ultima di copertina, terminata la lettura del romanzo, suoni più come una giustificazione da parte della casa editrice che come una sottolineatura della competenza dell’autore. Non ha mai scritto un romanzo? Prima si occupava di tutt'altro? ...ah ecco!

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giulia89 Opinione inserita da giulia89    13 Dicembre, 2012
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GENIALE

Wow...un'idea davvero fuori dal comune...una biblioteca piena di volumi con scritto le date di nascita e di morte di milioni di persone di ogni parte del mondo. Geniale e abbastanza inquietante!
Ma ci pensate a cosa potrebbe accadere se sapessimo la data della nostra morte e che in realtà, non esistono le coincidenza, ma solo un grande disegno divino in cui tutto è già stato scritto...
E' un libro avvincente che ti tiene con il fiato sospeso.
Si articola in epoche e luoghi diversi: in un monastero a Vectis nel mediove dove tutto comincia, sull'isola di Wight centinaia di anni dopo e poi nel 2009 negli Stati Uniti dove imperversa un serial killer con delle caratteristiche un po' particolari.
Ovviamente, per aumentare la "suspance", il salto temporale avviene sempre sul più bello ma, ogni volta si riesce senza troppa fatica a riprendere il filo di tutti gli avvenimenti.
Altro aspetto positivo è che, nonostante sia il primo volume di una trilogia, il finale non ti lascia l'amaro in bocca; chiudi il libro e sei già soddisfatto così quindi, se qualcuno non dovesse avere voglia di proseguire con gli altri libri, non sentirà la sensazione (piuttosto sgradevole) di una cosa lasciata a metà.
Io invece, non vedo l'ora di cominciare il secondo.

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Zoe 2012 Opinione inserita da Zoe 2012    01 Dicembre, 2012
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STREPITOSO

Cosa accadrebbe se venissimo a conoscenza della data della nostra morte? L'umanità si eleverebbe a un livello di saggezza tale da illuminare il cammino verso una nuova Era o il mondo sprofonderebbe nel peggiore dei caos?
Will Piper è un agente dell'FBI prossimo al pensionamento. Alcolizzato dal pessimo carattere ed incapace di mantenere qualunque tipo di relazione, ha dalla sua uno spiccato intuito nel tracciare profili umani che nella sua carriera l'ha reso il maggior esperto nell'identificazione e cattura di pericolosi serial killer. Quest'ultimo caso che gli viene affidato è un autentico labirinto da cui sembra impossibile uscire e che farà luce su una realtà a dir poco incredibile, che coinvolge le più alte cariche di Stato e che rimanda a tempi remoti dove, in un monastero sperduto, venne condotto un bambino dotato di un potere sovrannaturale.
Una delle storie più coinvolgenti e geniali che mi sia mai capitato di leggere, un libro che val la pena conoscere e che non vi dimenticherete facilmente.
Certe verità, per quanto la conoscenza le desideri, è bene che restino un mistero.

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tiziana84 Opinione inserita da tiziana84    13 Ottobre, 2012
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Le risposte che non cerchiamo

Chi non vorrebbe conoscere la data della propria morte?
Penso sia questa la domanda che abbia ispirato Glenn Cooper. Conoscere il nostro ultimo giorno è forse uno dei più diffusi desideri dell'uomo, insieme a leggere il pensiero, essere invisibili, ecc.
L'idea, sebbene affascinente, è in realtà terrificante, e forse molti di noi alla fine rinuncerebbero.
L'incubo invece insegue il nostro protagonosta o forse è lui a seguire l'oscuro presagio, travestito da fantasma del fallimento professionale. Si, perchè all'inizio sembra un comune thriller fino a quando ci si addentra in un monastero medievale che custodisce il più temuto dei misteri. Passato e presente
si alternano e si intrecciano con sapiente abilità, mantenendo costante uno stato di suspance e avidità di risposte. Lieto fine assicurato.

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Ama il genere Thriller dai risvolti più storici che macabri o violenti.
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thelongcon Opinione inserita da thelongcon    15 Settembre, 2012
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Buon Prodotto

Trama molto intricata ma originalissima.
Sicuramente un libro da consigliare per chi è appassionato al genere Dan Brown (ma non fate come me, prima leggete Dan Brown poi Cooper). Lo stile è interessante e misterioso in più rimane una grande ammirazione per lo scrittore perchè alla fine messo insieme un puzzle che combacia perfettamente (ed in più ha lanciato il sasso per la sua prossima opera "il libro delle anime"). Come detto trama intricata (varie volte ho riguardato indietro il libro per capire dove e quando eravamo rimasti)0, molti salti temporali più che funzionali alla storia e finale più che convenzionale.
Il libro (e anche il suo "seguito") merita e appassiona.

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Thriller stile Dan Brown
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JayT Opinione inserita da JayT    13 Luglio, 2012
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Finale troppo prevedibile

Inizialmente mi ha preso molto bene la storia, ero curioso di capire chi fosse la persona che si celava dietro quelle strane morti e le inquietanti lettere. Tuttavia verso metà libri la mente va più veloce della lettura e inizi a capire subito dove vuole andare a parare Cooper, si lo leggi per vedere se la storia prosegue esattamente secondo la tua aspettativa di finale, sperando magari in un risvolto, invece la storia va esattamente a parare in quello che già da metà libro avevi capito, si magari fra leggerlo e pensarlo c'è abbastanza differenza e un po di inquietudine a fine libro arriva lo stesso, tuttavia una volta che il libro perde il mistero, che era il suo punto di forza nelle prime pagine, diventa noioso e prevedibile.

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McLennon Opinione inserita da McLennon    06 Luglio, 2012
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Area 51 = alieni? no, libri medievali ..

Le profezie si sa..sono fatte per non avverarsi.

Quando, sull'isola di Wight, il 7/7/777 sta per nascere il settimo figlio di un settimo figlio, il padre, che considera l'evento come un segno diabolico e nefasto, uccide all'istante il primo dei due gemelli che viene alla luce dalla moglie, salvando l'altro bimbo e chiamandolo Octavus.

Quello che l'uomo non sa è che il piccolo da lui sacrificato era in realtà quello fecondato per ultimo e quindi l'ottavo: il settimo stava crescendo, seppure deperito, coi capelli rossi e autistico.

Il ragazzino viene affidato all'abbazia di Vectis all'età di undici anni, con la speranza che i monaci possano accudirlo meglio di quello che il povero fabbro di paese riesca a fare.
Un giorno Octavus, senza nemmeno aver appreso l'arte della scrittura, inizia a disegnare con un bastoncino sulla sabbia ma quello che incide è subito motivo di angoscia per i custodi dell'abbazia: il ragazzo compila un elenco di nomi indicando giorno di nascita e di morte, a partire da quel giorno in poi, in tutte le lingue del mondo.
Inizia a scrivere quella che, volume dopo volume, grazie a lui e ai suoi discendenti, sarà ilt esoro più grande che l'umanità possieda: la Biblioteca.

2010. Un presunto serial killer denominato "Doomsday" invia alle sue vittime una cartolina che indica loro la data in cui moriranno,

Will Piper, agente dell'FBI in procinto al pensionamento, viene incaricato di indagare sull'episodio.
Non immagina nemmeno lontanamente cosa quelle indagini lo porteranno a scoprire...un intrigo nascosto nei secoli venuto alla luce durante alcuni scavi archeologici durante il periodo di Winston Churchill.

Libro per me fantastico, dalla struttura geniale seppure un pochino difficile da seguire durante i primi salti temporali: la trama però si snoda poco alla volta (ed è questo il bello) e i vari enigmi si risolvono vengono alla luce.
L'autore riesce a far vivere gli episodi che si verificano ai tempi dell'abbazia, del ritrovamento e quelli attuali di Doomsday con lo stesso livello di adrenalina e di tensione descrittiva.
Molto fluente e piacevole lo ritengo un libro appassionante e che merita di essere letto da chiunque: senza dimenticare di leggerne anche il seguito: "Il libro delle anime".

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Baba Opinione inserita da Baba    06 Giugno, 2012
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chi vuole conoscere la propria data di morte???

Devo dire che ho letto questo libro con molta curiosità, ennesimo ‘caso’ letterario: ebbene il libro è più che piacevole, scorrevole quanto basta (alcune descrizioni un poco lunghe..) anche avvincente in alcune ‘scene’, l’intreccio è sicuramente acuto e il ritmo serrato.
Il personaggio di Will Piper è curioso ma forse un po’ prevedibile (duro ma dolce, affascinate ma bruto…) molto hollywoodiano (assieme all’area 51, las vegas .. ne verrebbe fuori un colossal avvincente con George Clooney come protagonista magari)... eppoi la storia con Nancy... ripeto forse un poco scontato... mentre trovo originale l'idea di fondo della biblioteca.
Consiglio la lettura? Si ma credo che sia un libro sopravalutato ossia mi è piaciuto ma…

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Il libro delle anime
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Fyna Opinione inserita da Fyna    18 Mag, 2012
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Inquietante

L'intreccio di questo libro si snoda tra diversi anni e secoli, si passa dal ieri all'oggi da un capitolo all'altro. Il protagonista principale è Will Piper un agente dell' FBI giovane, ma con numerosi anni di servizio alle spalle e, quindi, prossimo al pensionamento. Will ha perso la voglia di lavorare e conta i giorni che lo separano dalla pensione. Finchè un giorno, gli viene affidato un caso che in apparenza appare senza soluzione: il caso Doomsday. Un assassino che avverte, in maniera molto macabra le sue vittime, ossia inviandogli, qualche ora prima del decesso, una cartolina raffigurante una tomba. Ci sono pochi collegamenti tra le vittime ed è difficile capire chi le ha uccise. Will incontra alcuni suoi ex compagni di college, tra cui Mark Schackleton, che pare avere un conto in sospeso con lui in merito a uno stupido scherzo tra compagni di stanza. Durante quella cena, lo stesso Mark dirà di lavorare all'Area 51, ma non può svelare nulla in merito al suo lavoro, che tutti credono riguardi gli studi sugli UFO. Le indagini, nel frattempo, proseguono portando anche Will a innamorarsi della sua collega, più giovane, Nancy. Will riesce a capire che Mark c'entra qualcosa con tutta questa storia, arrivando a credere che sia lui l'assassino. Purtroppo l'FBI blocca il suo lavoro e lo rileva dalle indagini, quindi lui dovrà farsi giustizia da solo, mente è braccato dagli agenti. Raggiunge Mark e scoprirà cosa nasconde l'Area 51 e l'esistenza della Biblioteca dei Morti.
La storia di questa Biblioteca è davvero originale, anche perché si scopre com'è nata e come è stato deciso di tenerla nascosta. A volte ci si perde un po', perché a parere mio ci sono alcune descrizioni che potevano essere evitate, ma per il resto la storia merita e vale la pena leggere il libro.

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antonpao Opinione inserita da antonpao    02 Mag, 2012
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Un thriller interessante

Un thriller davvero ben scritto. Non conoscevo questo autore, ma ora intendo lanciarmi in un altro suo romanzo. La lettura, strutturata per brevi capitoli, ti prende molto fin dal principio. Anche se la storia si svolge in tempi e luoghi diversi, il tutto è ben struttrato e scorre senza problemi avvinghiandoti in una morsa tale per cui non riesci a smettere di leggere. Mi ricorda lo stile di Dan Brown, magari non uno stile aulico, ma che sa comunque catturare il lettore e mantenere altissima la sua attenzione. La trama è originale, fantasiosa e ricca di colpi di scena. Forse il finale poteva essere anche migliore, ma è comunque un libro che consiglio vivamente!

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Il codice da Vinci, Il simbolo perduto
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leggere libri Opinione inserita da leggere libri    16 Marzo, 2012
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La biblioteca dei morti

Un thriller ben scritto e ben congeniato, sicuramente molto piacevole per gli amanti di questo genere . La storia è originale e interessante e il libro scorre veloce. Le parti storiche sono ben strutturate ed è piacevole l’alternanza e l’intreccio di epoche parallele che poco alla volta svelano il segreto della “Biblioteca dei morti”. L’Area 51 poi crea ulteriore“mistero”.
Indubbiamente intrigante.

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websurfer78 Opinione inserita da websurfer78    13 Marzo, 2012
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Destino o libero arbitrio?

Il romanzo d'esordio di Glenn Cooper si svolge in tre momenti storici distinti :
-Nel primo Medioevo,all'interno dell'Abbazia di Vectis,dove alcuni scrivani sono dotati di un "dono" speciale...
-Alla fine della Seconda Guerra Mondiale,in cui alcuni archeologi sull'Isola di Wight fanno una scoperta eccezionale...
-Ai giorni nostri,dove un investigatore di New York,Will Piper,ormai prossimo alla pensione,è chiamato,insieme alla collega Nancy,ad investigare su una serie di morti in città,attribuite a un serial killer,ribattezzato Doomsday...
Naturalmente,le tre vicende,così apparentemente slegate tra loro,finiscono col sovrapporsi e mescolarsi attraverso lo scorrere delle pagine del romanzo...
Il punto a favore del libro risiede certamente proprio in questi salti temporali continui,che invogliano il lettore a scoprire cosa lega le tre vicende,e allo stesso tempo rendono l'opera estremamente dinamica e quasi mai noiosa.
Di contro,però',i personaggi appaiono eccessivamente stereotipati (uno su tutti,il detective "reietto",dedito all'alcool e donnaiolo,che si trasforma di nuovo in eroe...),il linguaggio narrativo piuttosto scolastico e,almeno per mia opinione personale,la trama mai eccessivamente avvincente,forse anche per la scelta dell'Autore,piuttosto atipica,di rivelare l'identità del killer precocemente,concentrandosi,nella parte seguente del libro,sulle motivazioni alla base dei presunti omicidi...
In definiva,una lettura scorrevole,poco impegnativa,che però,a mio parere,non "inchioda" alla lettura come altri romanzi del genere e per questo,non giustifica il titolo di "bestseller" di cui l'opera può fregiarsi...

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19alessio79 Opinione inserita da 19alessio79    29 Febbraio, 2012
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Bello!

Ho letto questo libro facendo, tra i libri di Cooper, un salto indietro. Avevo infatti letto quest'estate "La mappa del destino" e devo dire che mi era molto piaciuto, soprattutto nelle sue ricostruzioni medievali. In genere un autore inizia sempre col botto e pian piano nella sua produzione si "appiattisce". Così, appena avuta l'occasione, ho preso "la biblioteca dei morti", sapendo di avere tra le mani un bel prodotto. E infatti è così. Il libro, che non sarà un capolavoro, è veramente bello. La storia articolata, ogni capitolo racconta di giorni diversi, tra il 2009, il 1947, il 777, e cosi via, si incastra perfettamente in tutti i suoi elementi. Il tono giallo dei primi capitoli, viene risolto genialmente dal lettore. Forse l'unico limite è quello che il finale è svelato un pò troppo presto, ma anche le pagine finali, pur svuotate del mistero, si leggono piacevolmente. A maggior pregio dell'autore, il lasciare delle questioni insolute, che solo "il libro delle anime" saprà risolvere. Consigliato??? Certo, è un libro imperdibile....

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spanish77 Opinione inserita da spanish77    28 Febbraio, 2012
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IL DESTINO É SCRITTO

Esordio con il botto per Cooper, che con quest’opera, offre al lettore un fantastico intreccio di emozioni. La sua grande versatilità , il fatto di appartenere al mondo del cinema (produttore e sceneggiatore) , i personaggi affascinanti ed imprevedibili ed un epilogo sorprendente, fanno di quest’opera una delle migliori che io abbia letto negli ultimi anni. Storia basata su vari livelli temporali (com’è tipico di tutte le sue opere), si va dall'VIII al XIII sec. dell'abbazia di Vectis in Inghilterra , passando per la Londra e la Washington del 1947, per arrivare agli Stati Uniti dei nostri tempi in cui il detective Piper – vero protagonista della storia – sarà coinvolto in un bizzarro caso di omicidi preannunciati tutti da una cartolina, inviata da un fantomatico Doomsday. Tutto gira intorno al tema del destino; il segreto che si cela misteriosamente dietro tutti gli eventi , trova spiegazione in una antica biblioteca medievale che sembra conservi milioni di testi in cui degli strani monaci nel corso dei secoli pare abbiano annotato date di nascita e di morte di tutti gli esseri venuti e che verranno al mondo, fino ad una fatidica data che potrebbe rappresentare il giorno del giudizio. I continui salti temporali, arricchiscono di interesse l’intera trama, già di per se assai originale e la brevità dei paragrafi favorisce la scorrevolezza della lettura. Il linguaggio chiaro, non particolarmente forbito , molto spesso condito da scene colorite ed espressioni al limite, hanno senz’altro agevolato in più di un’occasione la mia immedesimazione con il protagonista, che pur non essendo un santo (o forse proprio per questo) riesce a catturare la fiducia del lettore e ad accattivarsi la sua simpatia. Leggetelo e leggete tutti i libri di Cooper.

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Tutti i libri di Cooper e Dan Brown.
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Fonta Opinione inserita da Fonta    10 Febbraio, 2012
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Congegno geniale!

2009
Will Piper era uno tra gli agenti migliori dell'FBI, otto serial killer smascherati, due divorzi alle spalle, una figlia, Al momento ha un problema con l'alcool e la voglia solo di raggiungere al più presto in pensione, ormai prossima.

Nancy Lipinski è una giovane agente, appena assunta all'FBI dopo esser uscita brillantemente dall'università. Entusiasta di apprendere e con un'arguzia eccezionale.

A questi due agenti viene dato il compito di investigare sul caso del famoso serial killer denominato Doomsday. Questi, manda una cartolina alle vittime con il disegno di una bara ed una data: quella in cui esse perderanno la vita.

1947
L'Inghilterra appena uscita dalla guerra è in ginocchio e sta raccogliendo tutte le forze per rialzarsi. Ma un terribile segreto potrebbe rimetterla al tappeto. Churchill non può sopportare da solo questo fardello pesante e decide di farsi aiutare dagli alleati che han permesso al Paese di non capitolare ad Hitler: gli americani e si mette quindi in contatto con il presidente Thruman.

777
Nell'isola di Vectis (Inghilterra), il 7 luglio nasce un bambino, settimo figlio di un tagliapietre.
Il bambino, dai capelli ramati, non parla e nel crescere si dimostra apatico e disinteressato al mondo, tanto che il padre,preccupato lo affida alle cure del convento di frate Josephus. Qui il bambino inizia a scrivere una serie di nomi e numeri, senza che nessuno gli abbia mai insegnato l'alfabeto.

Questi sono gli elementi chiave di "uno dei romanzi più ben congegnati che abbia mai letto", mi premetto di citare le parole di Antonio D'Orrico che presentano così il libro e che credo lo riassumono perfettamente.

Ho trovato geniale l'intuizione di far viaggiare il libro su tre diversi bianri storici: l'attualità, il dopoguerra ed il medioevo.
Molti personaggi e flashback che però non fanno perdere il filo al lettore ma, al contrario lo scortano in questa indagine ricca di intrighi e colpi di scena.
Sembra di viaggiare tra i thriller di Nesbo e i paesaggi de "I Pilastri della Terra" di Follett.

Direi un libro molto ben scritto e strutturato, capitoli veloci e personaggi ben descritti.

Successo meritato per questo bel romanzo, volo a prendere "Il libro delle anime".

COnsigliatissimo! Buona Lettura!

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aeglos Opinione inserita da aeglos    15 Novembre, 2011
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UN LIBRO BEN COSTRUITO!

Ecco il primo libro che ho letto di Gleen Cooper, che rimane il mio autore preferito del momento! Ho praticamente letto tutto di lui, perchè di questo libro me ne sono innamorata! Storia avvincente, piena di sorprese. Anche il nuovo modo di scrivere mi ha incuriosita!Mischiare presente e passato è veramente stata una bella trovata, per niente noioso e ben costruito! Da leggere tutto d'un fiato!Ovviamente consiglio anche il continuo!

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STORICI FANTASY
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    28 Ottobre, 2011
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Bello

Bello divertente scorrevole, forse il finale un po scontato ma non per questo mette in ombra un testo che brilla di luce propia.
Sicuramente invoglia alla lettura del seguito.
Punti di Forza:
L'idea dei tomi della biblioteca e degli amanuensi e davvero eccezionale.

Punto Debole:
Non mi ha convinto la scusa del serial Killer che spedisce i biglietti da vista motivo per cui l'FBI viene depistata.

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Thriller storici/ Romanzi esoterici
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    27 Ottobre, 2011
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Il tormentone del 2027

Primo libro di una trilogia molto famosa. Molto gettonato. Grande successo. A mio avviso davvero meritato. La trama è originale, lo stile è avvincente, il libro si legge davvero tutto d’un fiato. Riesci a immaginarti anche i luoghi in cui si svolgono gli eventi raccontati, anche nei particolari. La biblioteca è presentata come un luogo magico, misterioso, detentore di segreti e con un’atmosfera color seppia, almeno è così che me la sono immaginata. Consiglio di rispettare rigorosamente l’ordine di lettura della trilogia, perché è come leggere un unico romanzo.

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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    26 Ottobre, 2011
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Di sicuro un libro così non delude

Personalmente questo libro mi è piaciuto molto e l'ho terminato in pochi giorni.
Forse per il modo di scrivere di Cooper ed i suoi continui colpi di scena che ti tengono incollata alle pagine.
Il protagonista, Will Piper si ritrova a dover risolvere un caso alquanto strano e complicato.
Le vittime iniziano a ricevere delle cartoline con scritta la loro data di morte e proprio in quel giorno accade qualcosa che le fa morire.
In un primo momento si pensa sia un serial killer, ma poi si scopre che non è così...

Il testo è pieno di flashback che spiegano l'origine della storia narrata, ma secondo il mio parere, fanno perdere il filo della storia.

Tutto sommato è un testo originale e che ti lascia dei quesiti...

Consigliato vivamente.

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Secondo un mio pensiero, il modo di scrittura di questo autore è simile a quello di Dan Brown.
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valina91 Opinione inserita da valina91    05 Ottobre, 2011
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Poliziesco

Dal titolo del libro me lo aspettavo molto più storico che un thriller, poliziesco quale si è rivelato, ma nonostante tutto non mi ha deluso.
Will Piper, il protagonista, si ritrova affidato un caso che non vorrebbe. Con la pensione a pochi mesi di distanza di immerge in quest'avventura con accanto la sua futura compagna Nancy. All'apparenza sembra di avere a che fare con un serial killer - denominato dai mass media Doomsday - che prima di uccidere le sue vittime manda loro una cartolina con su scritta la data della loro morte, ma col passare del tempo e di indagini inutili si scoprirà che Will e Nancy avranno a che fare con qualcosa di molto più misterioso.

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Valerago Opinione inserita da Valerago    27 Settembre, 2011
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Libero arbitrio... o no?

Una serie di cartoline bianche con, disegnata a penna, la sagoma inconfondibile di una bara, e il destinatario muore alla data indicata. Questo è l'incipit da cui parte una storia originale e non priva di colpi di scena. Scatta una delicata indagine affidata al poliziotto meno affidabile dell'FBI: Will Piper è un ubriacone sconfitto, in attesa del pensionamento. Ex famosissimo profiler, Will ha all'attivo matrimoni falliti, una figlia che non ha mai avuto una vera famiglia ed una serie infinita di relazioni usa e getta. Con la collega Nancy, il nostro protagonista s'immerge nell'indagine, recuperando l'antico entusiasmo: parte così una serie di scoperte sorprendenti e pericolose. Chi è Doomsday? Come fa a provocare tante morti in momenti e luoghi così diversi? Domande difficili, ma le risposte porteranno Will sull'orlo del baratro. Molta carne a cuocere, più storie si evolvono in parallelo e, come se questo non bastasse, innumerevoli i flashback per spiegare l'origine di tutto. Un'indagine serrata, un genio dell'informatica che vuole dare una svolta alla propria vita, una storia d'amore... forse troppi elementi che provocano un pò di confusione. Ci sono momenti di stanchezza nel corso del romanzo, certe descrizioni ed alcune spiegazioni tecniche appaiono davvero pesanti ma, in definitiva, è tale la curiosità di conoscere il come e il perchè di ogni cosa, che si superano facilmente anche i passaggi più lenti. Questo è, senza dubbio, il merito dell'autore, sa creare una grande aspettativa e, ad un certo punto, è tale la voglia di scoprire che la seconda parte del romanzo si legge tutta d'un fiato. La storia è piuttosto originale e richiama quello che è uno dei grandi quesiti della nostra esistenza: esiste il libero arbitrio o tutto è già scritto e, quindi, le nostre scelte hanno un valore limitato? Interrogativo affascinante, a cui però è impossibile dare una risposta, ma noi continueremo a domandarcelo, in attesa del 9 febbraio 2027...

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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    14 Settembre, 2011
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La biblioteca dei morti

Il principale motivo che mi ha spinto a comprare il libro è stata la trama, che colpisce ed intriga il Lettore. Geniale l'idea di fondo, una biblioteca dove c'è scritta la data di morte (ma anche di nascita) di tutti quelli nati dopo l'800'. Il libro inizia con un'ambientazione contemporanea in cui viene presentata una caccia (abbastanza noiosa) ad un misterioso serial killer. L'autore inizia a spostare costantemente la scena, tra città americane differenti, periodi storici diversi, che a mio parere smorzano l'interesse del Lettore il quale viene confuso e lasciato indifferente. Si arriva poi alle parti medievali, ambientate in un'abbazia in costruzione, e la descrizione e l'ambientazione attraggono e nello stesso tempo iniziano a suscitare curiosità (il figlio numero 7, di un numero 7, nato il 7/7/dell'anno.....). La storia inizia (veramente) e sembra scorrere più velocemente e si aspetta quel decollo che invece si dimostra quasi interminabile.....finché dopo pagina 250 il ritmo accelera in maniera direttamente proporzionale alla suspense (nonostante qualche colpo di scena sia stato prevedile...l'individuazione del presunto killer), obbliga il Lettore a continuare e lo trascina alla conoscenza di una società segreta all'interno di Vectis, che non è propriamente religiosa. Sorvolando i prevedibili sviluppi tra i responsabili del caso, si arriva ad un governo che uccide per far tacere, ad una caccia tra le vie di Los Angeles, ad espulsioni di materia celebrale e a presunti OLO. In un vortice in cui buoni e cattivi sembrano scambiarsi di ruolo, il Lettore assiste a scene medievale terribili e drammatiche in cui la religione acceca e condanna delle persone ad un unico scopo, al loro scopo...... . Interessante il finale, ingegnosa la storia delle cartoline (sarà il caso di aprire la posta?), geniale il vero segreto dell'aria 51 la base che forse non esiste (o forse sì?). Comunque, male che vada vivrò altri 16 anni (anche se spero che siano molti di più). Insomma, dopo un inizio che lascia molto a desiderare e che smorza l'entusiasmo del lettore, il romanzo si riprende, fornisce spiegazioni paradossali, ma che comunque crediamo possibili. La vera sfida però è superare il noioso baluardo della prima parte del libro, che sinceramente è prevedibile e scontato. Il libro no è nulla di eccezionale, ma pur sempre leggibile.

PS: Attenti alle penne d'oca ............ferisce più la penna che la spada.

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Opinione inserita da Eva    31 Agosto, 2011

Stupefacente...mi ha lasciata a bocca aperta!

E' un libro unico, mai visto prima.
Sono appassionata di letture medical - thriller(Patricia Cornwell, Elizabeth George, Michael Connelly), adoro i libri non scontati, che ti lasciano con il fiato sospeso, libri solitamente veloci, non noiosi, con autori agilissimi nel creare nella mia mente le immagini del libro (avete mai letto Stefen King?).
Ebbene, questo libro è qualcosa di più.
All'inizio mi è apparso noioso, ma non riuscendone a capire il senso, ho continuato a leggerlo.
Dopo circa 100 pagine, scatta qualcosa di diverso e non si riesce più a fermarsi.
Questo scrittore emergente è semplicemente stupefacente.
Ha una capacità incredibile di travolgere il lettore senza alcun calo di tensione e nessuna distrazione.
Oltre a questo, la trama non è scontata, è completamente differente da ciò che si potrebbe immaginare, è un misto di mistero, storia, religione, scienza.
Davvero, leggete questo libro, ve lo consiglio!

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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    18 Agosto, 2011
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Un romanzo avvincente sull'umano destino

Un solo aggettivo per questo complicato romanzo di Glenn Cooper, laureato in Archeologia ( e lo si constata frequentemente) : avvincente. Non fermatevi alle prime impressioni : salterete di palo in frasca, dall’oggi al medioevo, dai primi secoli dell’era cristiana all’immediato dopoguerra, vi sentirete frastornati e sballottati da un personaggio all’altro, ma, man mano che il romanzo si sviluppa e si lascia decifrare, non lo abbandonerete più, coinvolti in una vicenda misteriosa e surreale che rapirà la vostra attenzione fino al susseguirsi travolgente e drammatico delle vicende conclusive. E’ un romanzo indefinibile : potremmo chiamarlo romanzo storico per i riferimenti agli inizi della vicenda, oppure romanzo di fantascienza per le citazioni relative alla famosa Area 51 ed all’uso del tutto inconsueto che ne fa la Marina statunitense, oppure ancora romanzo a sfondo religioso per le implicazioni relative al destino umano ed al libero arbitrio. E’ un romanzo che tratta un argomento nuovo, il destino di ognuno di noi, e che mette in risalto una serie di personaggi indimenticabili. Su tutti, l’agente federale Will Piper, che ritroverete in un altro affascinante romanzo di Cooper, “Il Libro delle Anime”, assieme ad un altro personaggio, Malcolm Frazier, capo della sicurezza della Biblioteca. La scrittura è tagliente e incisiva, la tensione emotiva non ha momenti di calo. L’unico appunto che si può muovere al romanzo sono , almeno nella prima parte, i frequenti flash back che possono disorientare un lettore disattento : nella seconda metà il romanzo scorre su un unico filone narrativo e tutto pian piano si disvela sino all’emozionante finale. Un plauso all’Autore che, pur essendo come scrittore un self-made man, ha saputo concepire un bel romanzo partendo da un’idea nuova e sensazionale, una “Biblioteca dei Morti” appunto, ovvero una biblioteca degli umani destini.

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Romanzi a sfono storico
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exeter64 Opinione inserita da exeter64    07 Agosto, 2011
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...la fine del libero arbitrio...

Lettura estiva questa di Glenn Cooper, anche se bisogna ammettere che nell'insieme il libro non annoia.
Il romanzo mescola insieme più generi ( romanzo storico, thriller, fantastico, poliziesco ), raccontando una vicenda che si svolge su più livelli temporali, spaziando tra il 700, gli anni'40 a ridosso della II guerra mondiale ed il presente. La storia inizia ai giorni nostri come un classico giallo poliziesco con serial killer all'opera, ma poi lentamente la vicenda si articola in maniera più complessa. L'idea di fondo è veramente suggestiva e probabilmente i capitoli ambientati negli anni medievali sono i più riusciti, per capacità descrittiva e senso del mistero. Antichi manoscritti perduti, cattedrali in costruzione, inesplicabile disegno di Dio ed un destino che lega l'intero genere umano fin dall'inizio dei tempi.. Detta così sembra banale e scontato, ma lo stile narrativo incalzante crea un puzzle che lentamente il lettore ricostruisce, anche se, in effetti, alcuni colpi di scena sono piuttosto prevedibili, primo fra tutti l'intuire l'autore delle morti violente.
Infine, anche se ha un pò il sapore di una filosofia da "best sellers", si riflette sul concetto di libero arbitrio e di scelta personale delle nostre azioni, che ognuno di noi tenta di esprimere per dimostrare di essere, almeno in parte, l'artefice della propria esistenza, ma che, forse a ragione, risulta essere una falsa libertà.

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Mari_Bur Opinione inserita da Mari_Bur    07 Luglio, 2011
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La delusione dietro la prima pagina

Mi stupisco sempre dopo la prima pagina. Ciò che di interessante risulta dalla rapida lettura delle prime righe in libreria è inversamente proporzionale alla delusione che provo voltando la prima pagina.
Tutto fa acqua. Dallo stile che si adatterebbe più alla sceneggiatura piuttosto banale di un film natalizio riempi-cinema. Sinceramente trovo eccessive in quantità e pessime in qualità tutte quelle superficiali descrizioni di ambienti e personaggi stile temino della quinta elementare, la trama fa acqua un pò dovunque.
La sensazione di déjà-vu non molla un istante. I personaggi sono i mille altri personaggi di altrettanti altri mille romanzi, o peggio, di film polizieschi di terz'ordine.
Non bastano monasteri e monaci catapultati in qualche assurda epoca, un pò di suspance, qualche scena di sesso, strampalati esoterismi e misteri un pò stiracchiati a fare un buon libro. A condire il tutto scene raccapriccianti e un pò voltastomaco. Ma in quale assurdo mondo romanzesco si verificherebbero casi del genere? Il caso degli scrivani e della loro morte simultanea a me sinceramente mi fa un pò ridere.
Sinceramente non lo consiglio agli amanti del genere FANTASCIENZA piuttosto a chi ama lo stile Dan Brown, pop corn e misteriucci da quattro soldi.
Marika

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piccolastellapuntoit Opinione inserita da piccolastellapuntoit    09 Giugno, 2011
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Mi ha stupito!

Ho aspettato parecchio prima di prendere questo libro dagli scaffali. In effetti anche quando lo presi ero abbastanza scettica, uno degli incentivi fu il 3×2 che c’era quel giorno e quindi di fatto non l’ho pagato.
Il mio scetticismo deriva sempre dal gran parlare che si crea attorno a un romanzo. Subito decantato, subito best seller, subito pubblicizzato e voluto dalle case editrici del mondo! E che sarà mai dico io, l’erede di Ken Follet?
In base a questo pregiudizio ammetto di aver iniziato questo libro con un occhio super critico, pronto a trovare un minimo difetto.
Dato che viene definito thriller esaltante, ho pensato, vediamo quando mi tiene incollata alle pagine!

Premettendo che mi piace di più il titolo americano, ovvero “Secret of the Seventh Son” (Il segreto del settimo figlio), posso dire ufficialmente che mi è piaciuto e molto anche! Glenn Cooper (l’autore) è di fatto riuscito a tenermi attaccata alle pagine!

La costruzione del romanzo, che viaggia su tre piani temporali e costruisce un ponte fra epoche storicamente distanti fra loro, non è nuova, ma la trama è molto intrigante e avvincente. Inoltre il profilo dei personaggi e i luoghi sono ben delineati e le descrizioni sono definite al punto giusto senza cadere nella lungaggine.
Il testo è scorrevole e ricco di “botta e risposta” ironici che alleggeriscono la lettura. In più ci si affeziona subito al protagonista e lo si segue col fiato sospeso nelle sue indagini (essendo un agente dell’FBI), che si sviluppano man mano tra retrospezioni (o comunemente flashback) spazio-temporali che vanno a chiarire gli accadimenti del futuro.

A questo libro ne segue un altro dal titolo “Il libro delle Anime” che provvederò subito a prendere, avendo inizialmente evitato l’acquisto non sapendo se il primo mi sarebbe piaciuto.
In tutto ciò, data la curiosità che mi ha scatenato l’autore sono andata ad informarmi un po’ su di lui e sono venuta a scoprire che il Sig. Cooper non è proprio uno sprovveduto, essendo uno sceneggiatore e produttore cinematografico ben conosciuto nell’ambiente.

Che ci scappi un film? Chissà!

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Elizabeth Opinione inserita da Elizabeth    05 Mag, 2011
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Una storia avvincente

Un libro davvero molto carino e dalla trama interessante. La storia che propone Cooper è sicuramente avvincente a tal punto da tenerti per parecchio tempo davanti al libro per sapere in che modo si conclude la vicenda. Ho apprezzato molto anche il riferimento a diverse epoche storiche e la capacità di descrivere in maniera minuziosa l'atmosfera delle stesse.

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Il libro delle anime
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darkala92 Opinione inserita da darkala92    22 Marzo, 2011
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Will Piper, detto Al Pacino.

L'entusiasmo incalzante che mi ha portato a comprare il libro e quello stesso entusiasmo che mi ha incanalato nella lettura mi ha abbandonato dopo le prime 5 pagine, ritornando saltuariamente tra una pagina e l'altra o tra un capitolo e l'altro.
Una miscela di 'delusione/curiosità' mi ha accompagnato durante tutta la lettura che, per via dello stile semplice e scorrevole, è stata veloce quanto una fumata di sigaretta.
La delusione arriva quando ti viene detto chi c'è dietro l'assassino già nel primo quarto del libro; Speri di esserti sbagliata oppure cominci a credere che l'autore voglia farti cadere in un incredibile tranello. Invece no. Aspetti quel colpo di scena che però non arriverà mai.
Alcuni indizi, poi, sono davvero assurdi; si sbarca quasi nel fantasy, per così dire - altro punto a svantaggio del libro.

Per quanto riguarda il protagonista, Will Piper, vorrei aggiungere una piccola cosa, insignificante, ma che vorrei condividere con voi. Il tipico affascinante ma dannato, che sbatte la sua vita (che ormai ha già trascorso il suo momento più produttivo) tra l'alcool e le belle donne, mi ha fatto subito immaginare il viso di Al Pacino. Il nome "Will" mi riportava alla mente l'attore hollywoodiano che potrebbe (secondo il mio modestissimo parere) vestire perfettamente le vesti dell'agente speciale dell'FBI in una possibile sceneggiatura.

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Claire Opinione inserita da Claire    12 Marzo, 2011
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La biblioteca dei morti

Una trama affascinante ed originale, ed anche permettetemi di dirlo "inquietante". La storia si apre con lo strano omicidio di un uomo e da lì un susseguirsi di omicidi tutti connessi tra loro da una stranissima "cartolina" che ognuno di loro aveva ricevuto con scritta una data e l' immagine di una bara disegnata a penna . Ad indagare su questi stranissimi omicidi c'è Will Piper un federale alla soglia della pensione , donnaiolo e alcolista che però è uno dei massimi esperti in serial killer...perchè a prima vista questi omicidi sembrano tutti riconducibili ad una sola persona. Ma la storia si snoda attraverso il passato e ci conduce all'inizio di tutto...quando un bambino, Octavus viene alla luce e dopo pochi anni abbandonato nell' Abbazia di Vectis.... Man mano che la storia procede ci ritroviamo nel 1947 nel bunker di Winston Churchill...e poi ancora ai giorni nostri con Will Piper e l'agente Nancy Lipinski ad indagare ancora e ancora alla ricerca di questo seriel killer.... Adesso mi fermo qui , non vado avanti con la storia ma piuttosto vi parlo delle sensazioni che questa ha suscitato in me. Questa storia è strana, perchè non ho trovato la solita atmosfera investigativa, ma qualcosa di diverso. Forse è l'interruzione che avviene fra il presente con le investigazioni, al passato con la storia della nascita di questa inquietante biblioteca che custodisce in essa segreti oscuri. La cosa inquietante è che se esistesse davvero una biblioteca del genere ... al solo pensarci mi vengono i brividi.

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Andry1989 Opinione inserita da Andry1989    27 Febbraio, 2011
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"Una matassa storica"

-Autore: Glenn Cooper
-Titolo: La biblioteca dei morti
-Editore: Nord

-Riassunto della vicenda:

Il romando si articola in quattro diversi periodi storici.
Inizia nel 782 in un'abbazia sull'isola di Vectis, in Inghilterra, dove un bambino di nome Octavus viene accolto dai monaci dell'istituto religioso e qui comincerà a scrivere una serie interminabile di nomi.
Inizia nel 1947 a Londra dove spiccha la figura di Churchill, il quale prende un'importante decisione che pesa molto sul sottoscritto.
Inizia nel 1947 a Washington, spicca la figura di Truman che viene a conoscenza di un segreto delicato che se rilevato potrebbe scatenare il panico nel mondo intero.
Inizia nel 2009 a New York, quando David Swisher riceve una cartolina nella quale è disegnata una bara con la data del giorno stesso; poco dopo morirà e questo darà vita ad una catena di vicende simili.

Considerazioni personali:

Il solo titolo del romanzo mi ha molto appassionato però la lettura non mi ha convinto, o meglio, non mi ha soddisfatto come speravo.
Trovo la narrazione molto confusa, soprattutto all'inizio perchè ancora non si ha l'elasticità mentale per comprendere bene la vicenda e quindi il susseguirsi continuo dei periodi storici visti i continui flash-back agli accadimenti degli anni precedenti.
Ho impiegato molti giorni per leggere le prime 100 pagine, non trovavo la voglia per farlo, inoltre continuavo a non collegare i periodi storici; quando però si riesce ad allacciare il tutto allora comincia ad essere molto più semplice, non posso negare che mi ha preso alla fine anche se non eccessivamente.
Lo stile di Cooper non è dei migliori, è il suo primo romanzo a quanto pare però non può essede giudicato scadente, lo considero discreto; il contenuto è interessante ma troppo ingarbugliato per i miei gusti, o meglio, non mi piace questo labirinto a livello storico che si viene a creare, troppe cose da riprendere per ricordare bene la trama.
Inoltre piacevole quanto basta. Consiglio comunque di leggerlo, anche perchè una volta fatto, bisogna occuparsi anche del secondo romanzo, una specie di seguito del primo, "Il libro delle anime", in cui verranno svelati alcuni passaggi presenti nella prima opera.

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Genere Thriller
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Fermìn90 Opinione inserita da Fermìn90    11 Febbraio, 2011
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Buon thriller, con taglio cinematografico.

Ho trovato molto bella l’idea di fondo,originale e non inflazionata, che ripropone la celeberrima area 51 sotto una insolita e affascinante veste, così come la struttura stessa del libro: gli eventi sono raccontati nell’arco di tre epoche diverse che finiscono per intrecciarsi , influenzandosi vicendevolmente. Ho poco apprezzato invece il taglio decisamente cinematografico ( e di fatti l’autore è uno sceneggiatore statunitense): a volte sembra veramente di leggere una sceneggiatura. La lettura procede scorrevole e veloce , con una narrazione limpida ed efficace , ma senza troppe pretese, quindi asciutta ed essenziale.
In conclusione un buon thriller, sostanzialmente originale nel contenuto, ma non particolarmente efficace nella forma. Da leggere senza grandi aspettative.

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agli amanti dei thriller (anche sullo stile Dan Brawn) , ma senza pretese storiche o dottrinali.
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Frans Opinione inserita da Frans    07 Febbraio, 2011
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La biblioteca delle fini svelate

Difficilmente lo avrei mai comprato. Poi mi è stato regalato il secondo di Cooper (il libro delle anime), e vuoi non partire dall’inizio e comprare anche il primo?
Per dovere di trama e per non rovinare a priori le potenzialità di un libro (perché una possibilità si concede a tutti) io ci ho messo tutte le buone intenzioni.
Peccato che a pagina 13 si capisce chiaramente chi sta dietro le misteriose spedizioni.
Con un finale svelato fin dall’inizio ho proseguito nella lettura, confidando in una trama degna di attenzioni.
Ma mi sono trovata a leggere una storia fatta di luoghi comuni, ambientazioni cinematografiche (nel senso peggiore del termine), e fastidiosissimi tagli alla narrazione a servizio di flash back costruiti in modo grossolano e approssimativo.
Inoltre la trama giallo/thriller non regge: troppo scontata e prevedibile.
Cooper ce la mette proprio tutta, anche se sarebbe più preciso dire che ci mette dentro proprio di tutto:
L’FBI, l’agente scapestrato ma bravissimo, l’omicidio seriale, il complotto internazionale postbellico, passando per il medioevo, un mistero in convento, una ricerca archeologica alla Indiana Jones per arrivare all’area 51. E, quasi dimenticavo, l'immancabile storia d'amore.
Se ci avesse messo riferimenti a Leonardo, i Templari e i gli Illuminati, avrebbe abbracciato tutti i soggetti che negli ultimi anni hanno sbancato i botteghini.
Cooper ha due difetti:
il primo quello di sparare nel mucchio sperando di conquistare più lettori possibili;
il secondo quello di aver scritto un libro che sembra la trasposizione su carta di un film già visto (e per certi versi diretto anche male).

Probabilmente è penalizzato dall’ esperienza maturata come sceneggiatore.
Ma non per questo doveva necessariamente mettersi a scrivere romanzi.

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    28 Gennaio, 2011
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La Biblioteca dei Morti

Quando questo libro uscì sugli scaffali delle librerie fu accompagnato da una pubblicità non indifferente ma il sottoscritto, persona che per natura va controcorrente, lo snobbò senza ritegno nonostante alcuni librai me lo consigliassero. A Natale del 2010 una persona a me molto cara, collega fidatissima, si è presentata a lavoro con un pacchettino all'interno del quale ho scoperto esserci "La Biblioteca dei Morti". La mia reazione fu ambigua, contento per il pensiero in sé ma delusissimo dal titolo.
Due giorni fa ho cominciato la lettura dell'opera e devo proprio ammetterlo la trama mi ha catturato, trascinandomi nei meandri di un'abbazia dell'VIII sec. D.C. per catapultarmi ai giorni nostri con un passaggio agli anni successivi la Seconda Guerra Mondiale.
Lo stile dell'opera è caratterizzato da capitoli non molto lunghi e da una scrittura leggera con termini molto semplici che raccontano di una biblioteca segretissima, di cui non voglio rivelare nulla, e delle vicende di alcuni personaggi che vi ruotano attorno con le loro vite...pregne di pregi difetti e passioni. Tutto questo rende il libro scorrevole nella lettura e piacevole tanto da esser letto in poco tempo.
Molto spesso è bello aver ragione ma oggi mi rendo conto che è altrettanto bello sentirsi contenti di poter affermare di aver sbagliato a criticare ingiustamente quest'opera.
Sicuramente acquisterò il seguito...
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thriller
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Thomas91 Opinione inserita da Thomas91    19 Gennaio, 2011
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Coinvolgente

Molto coinvolgente,appena avrete un minuto libero vi tufferete nelle pagine di questo libro,ricco di colpi di scena, con sequenze apparentemente sconnesse tra di loro ma alla fine tutte convergenti in un unico punto "la biblioteca",
Un libro a mio parere molto piacevole e rilassante dopo una giornata di lavoro, con un linguaggio scorrevole e non impegnativo.

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