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Cinquanta sfumature di grigio
 
Cinquanta sfumature di grigio 2016-08-09 13:46:57 Manuela Vitale
Voto medio 
 
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Stile 
 
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Manuela Vitale Opinione inserita da Manuela Vitale    09 Agosto, 2016
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50 sfumature di sottomissione psicologica

Voglio iniziare affermando che sono partita leggendo questa trilogia con spirito e mente aperti.
Come tutto il mondo saprà, questa serie si articola i tre libri scritti da E. L. James: Cinquanta Sfumature di Grigio, Cinquanta Sfumature di Rosso e Cinquanta Sfumature di Nero.
Il primo volume, Cinquanta Sfumature di Grigio, come la maggior parte dei libri che aprono collane, trilogie o serie, fa un ampio giro su tutta la situazione: la debolezza, spesso fin troppo evidente, di Anastasia Steele, la protagonista femminile; la forza, lo charm, il carattere, la possessività, l’autorevolezza – spesso anche eccessiva – di Christian Grey, il protagonista maschile.
Potrei dire che i veri personaggi principali di questo primo libro siano esclusivamente loro due ma penso di dover dare giustizia a Katherine Kavangh, migliore amica di Anastasia, che fin dalle prime pagine mostra un carattere forte e deciso, e a Mrs. Robinson, alias Elena Lincol, ex partner sessuale di Christian, cui lui le fu sottomesso da ragazzo. Gli altri personaggi sono molto marginali, a volte li definirei persino inutili: José Rodriguez, amico di Anastasia, Jason Taylor, guardia del corpo, Carrik Grey (padre di Christian), Elliot Gray (fratello di Christian), Ethan Kavanagh (fratello di Katherine), Grace Trevelyan-Grey (madre di Christian), Jack Hyde, che non anticipo chi sarà, Leila (ex sottomessa con crisi psicotiche di Christian), Welch, altra guardia del corpo e, in ultimo, citerei Ray Steel (padre di Anastasia).
Dopo questa carrellata di personaggi, che io definirei anche terziari, passiamo al libro.
La sintassi è semplice, elementare, abbastanza scorrevole, anche se spesso, dopo le prime descrizioni del sesso che potrebbero essere interessanti all’inizio, l’autrice inizia a cadere in ripetizioni e monotonia. La storia prende abbastanza l’anima del lettore al momento ma non certo a distanza di tempo, il libro si lascia andare tranquillamente.
Anastasia Steele è una giovane donna di 21 anni, senza particolari ambizioni, che sta per laurearsi in Letteratura inglese alla Washington State University di Vancuver. Un mattino Kate è malata ma ha da giorni prenotato un’intervista con il direttore della Grey Enterprises che cade proprio quel giorno, e già da questo punto si nota la scarsa forza d’anima di Anastasia, che nonostante debba studiare per gli imminenti esami – e ne sia pienamente consapevole – accetta dopo ben poche obiezioni. Anastasia arriva alla Grey Enterprises che è descritta come un ambiente molto elegante, raffinato, tirato a lucido, ricercato e popolato da assistenti tutte con le stesse caratteristiche: bionde, alte, occhi chiari. Tanto per renderci simpatico il personaggio, l’autrice fa inciampare Anastasia giusto sulla soglia dell’ufficio di Christian. Il signor Grey è presentato come un uomo di presenza, alto, piuttosto muscolo, occhi grigi”luminosi”, capello castano chiaro- biondo, molto affascinante. La ragazza viene da subito colpita dalla personalità forte di lui e fin da subito ne è sottomessa psicologicamente, nonostante i ben vaghi e deboli tentativi di resistere a lui. Dai suoi lui canti, Christian Grey è colpito fin da subito da Anastasia – forse dalla sua indole remissiva che a lui piace tanto? – e le chiederà di approfondire la loro conoscenza. I due s’incontrano più volte e Anastasia stessa si rende conto che l’uomo al suo fianco ha qualcosa di oscuro. Alla fine Anastasia accetta di... stare insieme (?) con lui e, invece di un bell’anello di Cartier (che in seguito avrà), si trova davanti ad un contratto di sottomissione, con tanto di parametri e “limiti invalicabili”. Andando contro ogni limiti della logica, seguendo la sua “dea interiore”, accetta e da qui il bel Christian Grey diventa un uomo sadico e masochista. Sopravvalutandosi del tutto, credendo di riuscire a gestire la relazione del tutto fuori dalla sua portata, si butta a capofitto nella relazione ma ne esce palesemente sconfitta perché Christian la travolge totalmente con la sua forza e il suo essere “master”, sottomettendola non solo ma fisicamente ma, soprattutto, psicologicamente. Ma, inspiegabilmente, Anastasia s’innamora di Christian e desidera aiutarlo ad affrontare le proprie paure, perché il suo atteggiamento nasce da esperienze strazianti e innaturali vissute nei primi anni di vita: è stato adottato, all'età di quattro anni, da una famiglia benestante insieme con altri due bambini, un maschio e una femmina. Ma pur apparendo come un uomo perfetto e ambizioso, dentro ha ancora il ricordo di essere stato un bambino abbandonato, maltrattato, figlio di una prostituta drogata e incapace di badare alle esigenze del figlio. Pensando, e credendo, di avvicinarsi di più all'uomo e cercando di capire il motivo per cui in alcune circostanze lui non è capace di accettare nessun tipo di contatto fisico, Anastasia chiede a Christian di conoscere qual è il limite massimo che può raggiungere il suo sadismo. Anastasia non si rende conto della pericolosità della richiesta e vive un'esperienza che le fa capire di essere innamorata di un uomo profondamente malato, i cui problemi psicologici non possono essere superati facilmente. In un improvviso atto di forza, Anastasia abbandona Christian con la promessa di lasciarsi dietro gli orrori vissuti.
Sotto molti punti di vista Christian Grey è simile, come forse avrete già notato, al suo omonimo Dorian Grey, il grande protagonista del romanzo di Oscar Wilde. Di nome solamente, come spessore sta mettendo a confronto lana e seta.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Consigliato a chi ha letto...
Se proprio questo libro deve essere letto, meglio che lo sia con cognizione di causa. Il pericolo di questo libro è che potrebbe essere visto come la realtà per le giovani ragazze, distruggendo così quasi 300 anni di femminismo, di lotte, di donne morte per la parità di diritti fra uomini e donne. Non so se se l'autrice l'abbia scritto con il solo scopo di fare soldi o perché crede realmente in ciò che scrive ma, in entrambi i casi, è un libro che ritengo sia fortemente negativo.
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