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Venuto al mondo
 
Venuto al mondo 2013-10-11 13:55:15 Claudia Falcone
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
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Claudia Falcone Opinione inserita da Claudia Falcone    11 Ottobre, 2013
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Promosso sì, ma con riserva

Ho letto questo romanzo soltanto un paio di mesi fa, nonostante sia uscito già da qualche anno, e abbia avutofin dall'inizio un notevole successo. Mi aspettavo quanto meno una storia forte, intensa e coinvolgente; purtroppo, però, mi ha rinconfermato l'opinione che già avevo sulla Mazzantini,e cioè che sia un'autrice piuttosto snob, che vuol stupire a tutti i costi, e che molti dei suoi romanzi contengano qualcosa di molto artificioso. Artificioso, infatti, è lo stile, fatto di periodi brevi e continue metafore non sempre comprensibili. Artificiosa è un po' anche la storia, che vuol essere una storia forte (ed in effetti lo è: l'amore, la guerra, la violenza, la maternità...di temi forti ce ne ha messi tanti) ma alla fine, a parer mio, finisce col diventare un po' tortuosa, a tratti inverosimile. Insomma, il libro si legge, scorre, alla fine si riesce ad arrivare in fondo quelle 500 pagine, nonostante alcuni tratti della storia siano decisamente inutili. Io però non sono riuscita ad appassionarmi veramente, nè a provare empatia per i personaggi, che ho trovato a tratti irritanti e troppo estremi in certi aspetti (il desiderio ossessivo di maternità di Gemma, l'ostinazione di Diego nel rinunciare alla sua vita per tornare a Sarajevo, la sua idea un po' malata di libertà...soltanto quello di Gojko mi è parso vero e naturale). La Mazzantini, a mio parere, scrive a tavolino i suoi romanzi (che puntualmente verranno poi trasformati in film dal marito), e il fatto che sappia scriverli bene non basta.

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Commenti

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La pensi come me. Stessi studi (esame di farmacologia), stessi gusti.
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Matelda
12 Ottobre, 2013
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Siamo completamente d'accordo. Aggiungo che , a mio parere , Mazzantini è sopravvalutata .
Mi sto accorgendo dalle recensioni che leggo, che la Mazzantini, a fianco alle lodi sperticate dei lettori che la amano, riceve critiche piuttosto dure. Divide nettamente il pubblico, non ci sono vie di mezzo: o la si ama o la si detesta. Non mi pronuncio sulla recensione, forse è vero, in questa trama c'è troppa carne al fuoco ed effettivamente in alcune parti il romanzo si dilunga in particolari poco funzionali al resto del racconto. Eppure la Mazzantini ha la capacità di ammaliare il lettore e portarlo dentro le storie proprio con la forza travolgente della sua scrittura. A me la storia ha colpito moltissimo, dopo averla letta sono rimasta stordita. Per giorni ho continuato a "vedere" intorno a me i personaggi che avevo imparato ad amare durante la lettura del romanzo (Diego e Gojko restano per me due personaggi letterari meravigliosi). Non sono riuscita a leggere altro per un bel po'e ho continuato a chiedermi come avesse fatto una persona che aveva visto la guerra iugoslava in televisione come me, a scrivere una storia così credibile ed emozionante. Mi ha talmente coinvolta, che ho ripreso in mano tutte le fonti che potessero aiutarmi a ricostruire le origini del conflitto bosniaco, le fasi della guerra, la conclusione di quell'immane tragedia e credo che a molti lettori la storia raccontata abbia fatto questo effetto. Tanto basterebbe per salvare questo romanzo!
Ciò che proprio non mi va giù della Mazzantini? Il suo insopportabile marito! Convinto di essere un interprete sensazionale, presuntuoso oltre ogni dire e sempre in attesa famelica che la moglie finisca il "compito" per trarne immediatamente film che non sono assolutamente all'altezza delle aspettative e che secondo me tolgono lustro e credibilità a lei come autrice. Ciao! Domitilla.
"e troppo estremi in certi aspetti (il desiderio ossessivo di maternità di Gemma"
io invece trovo incredibile come la Mazzantini, che figli ne ha avuti, sia riuscita a dare credibilità all''ossessione' della protagonista, ma forse per capirlo bisogna esserci passati ;-)

04 Settembre, 2015
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Sono d'accordo con te su tutto. Segnalo che con il tempo la Mazzantini tende a peggiorare.
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