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L'ultima riga delle favole
 
L'ultima riga delle favole 2015-01-30 08:54:02 Mian88
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    30 Gennaio, 2015
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ricerca. Amore. Favola.

I presupposti ci sono: Tomas vive subendo la vita, questa scorre inesorabile dinanzi all'apatia di un protagonista incapace di afferrarla e scuoterla dal suo oblio. Poi il viaggio. Surreale, metaforico, effimero. Un percorso alla ricerca di sé stessi e del proprio scopo, nel caso di specie identificabile nell'amore. Ha paura di innamorarsi il nostro Tomas, teme di restare deluso, di soffrire, di legarsi a qualcuno, di non essere degno, questo, sino a quando non comprende che ciò che veramente desidera è avere accanto la persona a cui offrirsi, l'anima gemella. Amare sé stessi è il primo passo per amare l’altro/a.
Sono passati anni da quando ho (lo ammetto) un po' faticosamente letto questo romanzo, per quanto infatti le basi di partenza siano buone, la retorica sia ben argomentata, le citazioni non manchino; la prolissità con cui i fatti vengono narrati, l'ampiezza smisurata dei periodi e forse, perché no, la non proprio originale idea che sa eccessivamente di deja vu (inevitabile è il confronto con altri componimenti narrativi), rendono la lettura farraginosa e talvolta lenta facendo perdere di vista l’obiettivo ed il messaggio che l’autore voleva offrire con questo suo scritto. Verso la metà inoltre, quasi a voler rincarare la dose, la storia perde di lucidità divenendo confusa e opinabile.
In conclusione, per quanto la scrittura di Gramellini sia sempre cosa gradita poiché ha il dono naturale del saper narrare, in questo caso al romanzo manca "quel qualcosa" che lo renda indimenticabile e ne favorisca la lettura.
Il fatto di essere estremamente surreale non lo rende appetibile a tutti gli amanti del leggere che anzi, in taluni casi, possono restare spiazzati dall'eccessiva astrattezza del testo. Lo consiglio a chi ha un’indole romantica e sognatrice che cerca un’opera senza pretese, lo sconsiglio invece a chi in primo luogo non ama l’eccessiva metaforicità e a chi, seconda di poi, preferisce romanzi con un messaggio più diretto e meno enfatico. In questo caso il libro è fornito di un elenco di consigli, citazioni (anche piacevoli), ed ha quel tanto di fiabesco, caratteristica che, se da un lato aveva l’obiettivo di delineare l’anima con tutti i suoi perché, i suoi dubbi, le sue risposte, le sue riflessioni, dall’altro ne ha reso difficoltoso lo scorrere.
Resta un buon tentativo ma non può gridarsi al capolavoro.

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Commenti

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Dove chiede se la lettura è o meno consigliata ho inserito si*no. Perdura nel mostrarmi un "si". Ma ribadisco, la mia opinione in merito è si/no.
Molto chiaro il tuo commento, Maria. Sono d'accordo con te sul giudizio complessivo sul Gramellini scrittore, anche se non ho letto questo libro in particolare. Certamente un ottimo giornalista, come narratore un pò discontinuo.....se così si può dire. D'altronde quale scrittore non lo è?
In risposta ad un precedente commento
Mian88
30 Gennaio, 2015
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Grazie Annamaria, esatto, hai centrato il punto. Gramellini è un ottimo giornalista ed ha indiscusse capacità di scrittura soltanto che come narratore tende ad essere discontinuo. Ad esempio, mentre in questo romanzo ho apprezzato l'idea - con tutte le già elencate premesse del deja vu e bla bla bla - ho avuto difficoltà a tenere le fila per la fluidità dei pensieri dell'anima, l'ho trovato a tratti freddo in "Fai Bei sogni" in quanto trattando della sua personalissima storia non è riuscito a privarsi dei panni del giornalista di cui sopra, o ancora, sempre a titolo esemplificativo in "Avrò cura di te" l'ho considerato la forza del romanzo, ha dato quel tocco ad un'opera che se fosse stata scritta solo dalla Gamberale probabilmente non avrei apprezzato così tanto. Non ce l'ho con quest'ultima, però riconosco che la chiave dell'opera è l'angelo interpretato dall'uomo e non tanto la Giò rivestita dalla donna.
E come hai ben detto tu, quale scrittore non lo è?
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