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Dove la storia finisce
 
Dove la storia finisce 2016-10-12 16:17:46 annamariabalzano43
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    12 Ottobre, 2016
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Al ritmo malinconico dei The Fray

Bellissimo il titolo dell’ultimo romanzo di Alessandro Piperno: “Dove la storia finisce”, che altro non è che la traduzione del titolo di un brano cantato da Isaac Slade, musicista della band dal suggestivo nome The Fray, che in italiano evoca il significato di rissa, zuffa, litigio. Come sempre il titolo di un’opera ci indirizza verso una chiave di lettura che forse più ci avvicina a ciò che l’autore ha voluto rappresentare. La canzone, infatti, esprime la sofferenza e la difficoltà di coppie che non riescono a conciliare le loro esistenze. Ma questo è solo uno dei temi affrontati in questo bel libro.
È il ritorno, dopo sedici anni di assenza, di Matteo, uomo volubile e superficiale al punto da contrarre più matrimoni, non tutti legalmente riconosciuti, a scatenare una crisi profonda nelle famiglie che aveva abbandonato e che avevano faticosamente trovato un equilibrio. Sono i due figli soprattutto a essere sconvolti da questa intrusione paterna, al punto che anche il loro rapporto con i rispettivi compagni viene rimesso in discussione. Tutto ciò in un ambiente alto-borghese di cultura ebraica.
Ogni personaggio si trova a fare i conti con una parte di sé rimasta a lungo repressa e nascosta. Ed è Martina quella che forse soffre di più, perché non riesce ad accettarsi per quello che è, non riesce ad affrontare la sua latente diversità.
La storia è raccontata con quel realismo che deriva da una conoscenza approfondita degli ambienti e delle situazioni. I personaggi, le famiglie sono le stesse che costituiscono una parte rilevante della nostra società. I fatti narrati assumono un carattere di normalità, se considerati in relazione agli eventi ai quali assistiamo oggi. Dunque la drammaticità delle relazioni, il logorio dei rapporti affettivi, trovano una soluzione e una fine solo quando interviene la Storia, quella con la S maiuscola, la Storia di tutti, non più del singolo individuo. È infatti nel tragico evento descritto nelle ultime pagine del romanzo, che il dramma del singolo viene superato dal dramma collettivo. Quasi a ricordare che ciascun individuo vive nella Storia, dalla quale non può né deve prescindere.

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Commenti

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Bella e invitante recensione, Anna Maria. Conosco l'autore solo come buon giornalista di argomenti culturali. La tua analisi me lo rende interessante anche come scrittore.
Concordo con Emilio. Quale romanzo ti è sembrato il migliore?
Grazie Emilio.
Forse quest'ultimo è il più equilibrato. È una storia assai realistica. Mi è sembrato di vedere i caratteri di certi ambienti bene, con tutti i pregi e i difetti. Persecuzione è certamente più originale, ma molto kafkiano, ai limiti dell'inverosimile. Inseparabili è un tantino meno riuscito. Ma il pregio di Piperno, io credo, è che le sue storie sono sempre in ogni caso metafore della vita. È uno scrittore che Si può amare o no. A me piace anche come romanziere. Come saggista è insuperabile. Bellissimi i suoi studi su Proust.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
13 Ottobre, 2016
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Io non lo conosco, come non conosco la maggior parte degli scrittori ita. Ma la parolina kafkiano mi attira molto.
Ti confesso che anch'io agli italiani preferisco gli stranierii, tra i quali prediligo gli scrittori di cultura ebraica, israeliani e non. Tra gli italiani Piperno è certamente, credo, tra i migliori, ma sono certa che non tutti condividano questa opinione.
Complimenti per la recensione chiara e accattivante!.....Di Piperno finora ho letto tutti i suoi libri precedenti. Mi piace il suo stile, lo trovo un abile affabulatore e sicuramente le saghe familiari sono il suo pezzo forte ( a partire da Con le peggiori intenzioni) anche se a volte mi dà l'impressione che scriva e scriva parlando di niente:)
Grazie, Gabriele. Anche a me piace Piperno, anche se, certo, a volte racconta una realtà piuttosto drammatica...ma si sa, anche questo accade nella vita.

09 Agosto, 2017
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Continuo a pensare che la maestria ed originalità della scrittura di Piperno pone in secondo piano la trama dei suoi romanzi che trovo persino banale . Potrebbe scrivere anche un saggio di botanica, io lo comprerei a scatola chiusa perché sono certo che mi imbatterei in una prosa assolutamente irresistibile.
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