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Io sono con te. Storia di Brigitte
 
Io sono con te. Storia di Brigitte 2016-11-07 05:30:38 68
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68 Opinione inserita da 68    07 Novembre, 2016
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Dramma, condivisione e possibile rinascita

Ciò che ci unisce può dividerci, ogni lontananza, vicinanza, condivisione, diversità può improvvisamente mutare, confondersi, persino capovolgersi per ricominciare o finire laddove la nostra vita sembrava arrivata e inspiegabilmente interrotta, violentata, senza futuro e speranza.
Questa è la storia di Brigitte, infermiera costretta a fuggire dal Congo, senza conoscere le proprie colpe, la ragione di ciò , un senso del tutto.
La crudeltà umana segna delle vite ( e la sua è una di queste ) per sempre, lotte intestine, carestie, guerre interminabili, tirannie, i nemici cambiano di mese in mese, e così le alleanze, e non si sa contro chi combattere, e perché, " ...ci portano via cosi', di notte, ci fanno sparire, ci buttano nel fiume ancora vivi, chiusi in un sacco, ci cancellano e non esiste nemmeno la nostra morte.." mentre gli affetti più cari sono improvvisamente negati, nessuna risposta, solo domande ed un senso affranto di incredulità e disperazione in un abisso del profondo.
Allora si comincia a vivere in una solitudine estremizzata, in un buio ad oltranza, in un dolore fisico e dell' animo, costretti a fuggire dal proprio mondo per un viaggio della disperazione e della speranza, spesso senza meta ed, ahimè, con il sentore di una tragedia annunciata.
A volte, nell' infinita solitudine del cuore, in quel vagare disperati, per giorni, senza guardarsi intorno, senza meta, senza sapere dove si è, in un paese sconosciuto, mai cercato, si accende una luce, un abbraccio insperato, un senso di pietas, la possibilità di una rinascita, l' inizio della conoscenza, la riacquisizione di un senso fino ad ora negato.
Allora la vita può ricominciare, ma anche riaffondare d' improvviso in quel mare in tempesta, laddove non vi è sbocco lavorativo ed il colore della propria pelle rimane un' onta inspiegabile.
Non resta che mendicare e sperare, mentre il proprio passato riemerge sotto forma di affetti lontani e silenti, di altri lutti, ed i propri figli crescono senza neppure ricordare chi sei, o non riconoscendoti più come madre, in un senso di abbandono assodato.
Vi è un senso di comunione, una conoscenza maturata lentamente, la condivisione di una vita, la propria, con un' altra. Ecco, allora crescere e cementarsi il legame tra Brigitte e Melania ( l' autrice chiamata a scriverne la storia ) rappresentata e trasposta nelle parole del testo, in un racconto che è rappresentazione e denuncia, ma in primis simbolo di solidarietà ed amicizia.
Vi è la descrizione di un paese, l' Italia, con contrapposizioni evidenti, nel quale disoccupazione e disuguaglianza sociale oltre che inadeguatezza politica e caos generalizzato convivono con profonda umanità, dedizione, volontariato, accoglienza.
Ed allora chi è stato cancellato, fatto sparire, la cui morte neppure esiste, chi non sa neanche dove si trova e cammina per ore al freddo senza guardarsi intorno, senza vedere e sapere dov'è, chi è solo e non ha più niente, può contare su un avvocato bambina come angelo custode o eleggere uno psichiatra coi baffi a propria guida perché nessuno è un numero, ma una persona unica, irripetibile.
Il filo del romanzo, scarno ed oggettivo, reale come la vicenda che racconta, in un' alternanza di veridicità e flusso della memoria, sta nella descrizione di una storia tra tante, ( quella di Brigitte ) che ne abbraccia migliaia di altre e mantiene nella propria unicità il potere del racconto.
I temi trattati toccano la sensibilità individuale, immagini già viste e ripetute, ma profondamente e tragicamente reali ed attuali.
La risposta, come sempre, sta nell' ascolto, nella relazione personale, nell' affrontare l' unicità, nel considerare il mondo come terra di tutti, oltre ogni rigido sbarramento o prevenuta dissertazione.
Ricordiamoci che il confine tra dignità e miseria, partecipazione ed esclusione, se' e non se', è piuttosto labile, ed un ribaltamento di ruolo e del quotidiano difficile da prevedere ma possibile da vivere,anche sulla propria pelle.
Per questo la storia di Brigitte diviene anche la nostra storia, ci tocca e ci riguarda personalmente, è parte integrante di noi.

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