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Memorie di una geisha
 
Memorie di una geisha 2012-03-10 10:51:05 Romina
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Romina Opinione inserita da Romina    10 Marzo, 2012
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Memorie di una geisha

Come se chiudessimo gli occhi e immaginassimo di essere in Giappone...

Ho letto memorie di una geisha diversi anni fa, e l'ho riletto con il pensiero che lo avrei riletto ancora...

In un Giappone alle porte della prima guerra mondiale, viene narrata la storia della piccola Chiyo cresciuta insieme alla sorella Satsu in un villaggio di pescatori; accanto a loro il padre e la madre morente per via di una malattia a causa della quale, il padre delle due bambine deciderà di venderle per avere un po' di denaro e le due sfortunate verranno portate a kyoto in una casa di geisha; perlomeno questo è quello che sarebbe dovuto accadere ed invece il destino gioca le sue carte nere e le due sorelle vengono separate: Chiyo in un Okiya (una casa per geisha), Satsu in un bordello.
Sarà, da qui in poi, un susseguirsi di disperati tentativi da parte della protagonista di trovare la sorella e nonostante ad un certo punto del romanzo sembra che le cose vadano per il verso giusto, proprio la sera in cui Satsu scappa per raggiungere la sorella ritrovata, una rovinosa caduta la costringerà a rimanere nell' Okiya e le separerà per sempre....
Il romanzo si compone di diversi personaggi, tutti ben caratterizzati ed ognuno a mio parere ben strutturato, dall'antagonista Hatsumomo, splendida geisha che teme la piccola chiyo fin dal suo arrivo (forse per i suoi occhi chiari?) alla fedele e famosissima geisha Mameha che l'aiuterà a sbocciare in tutta la sua bellezza di artista.
In seguito ad un incontro fortuito con quello che sarà l'amore della sua vita “il presidente”, Sayuri (nome assunto da Chiyo una volta diventata geisha) troverà uno scopo nella vita e non senza fatica lavorerà per diventare una geisha, solo per poter rivedere “quell' uomo che sulle rive del Sunagawa vedendo una bambina piangere, le aveva offerto un cono di ghiaccio gelato”.

Il romanzo è ricchissimo di competizione, di voglia di amare ed essere amate, quella voglia che comincia per disperazione ed infine diventa consapevolezza. Golden è un maestro nella narrazione, mi sono trovata a sognare e a divorare questo libro in pochissimi giorni; le atmosfere giapponesi sono descritte in maniera così delicata, il sapore del libro è così esotico che non può non portarvi lontano.... come in un sogno basterà chiudere gli occhi ed assaporando le ultime parole lette fare come Doroty del mago di Oz :) (Romi sogna con indosso le sue scarpette rosse)

Arriveremo ad immergerci nella prima guerra mondiale, scopriremo con disgusto quel sapore coatto di una occidentalizzazione che si incastrerà a fatica nel pensiero giapponese, saremo cullati dal pensiero e confortati dalla certezza che la nostra forte protagonista saprà cavarsela grazie alle persone che le rimarranno intorno, “il presidente” prima di tutti ,anche se lei non lo scoprirà se non alla fine.

Memorie di una geisha, nonostante le polemiche che si è portato dietro, rimane per me uno dei libri più belli che abbia mai letto; nella mia mente è un romanzo e nulla di più, le attinenze con la realtà le lascio al nuovo libro della Iwasaki (che nel libro è la piccola Chiyo), vera protagonista di questa storia, dove credo sia spiegata in maniera realista la vita che conduce una geisha (devo ancora leggerlo), (do per scontato che tutti sappiano della causa giudiziaria che ha coinvolto Mineko Iwasaki ed Arthur Golden, se non è così chiedete pure^^)

Se qualcuno mi domandasse se, si puo' sognare il Giappone attraverso un libro, gli risponderei di si, memorie di una Geisha è un sogno ad occhi aperti.

Sapete che la parola "geisha" non ha un plurale? dire le geishe è sbagliato! si dovrebbe dire: le geisha.

...Eppure apprendere la gentilezza, dopo tanta poca gentilezza, capire come una bambina con più coraggio di quanto creda, trovi le sue preghiere esaudite, non può chiamarsi felicità?...

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La mia vita da geisha
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