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Il seggio vacante
 
Il seggio vacante 2013-07-16 08:53:14 Athar Neimhidh
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Athar Neimhidh Opinione inserita da Athar Neimhidh    16 Luglio, 2013
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Eccessivo

ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER.

Inizio con le critiche: a mio parere bisogna partire dal presupposto che l'autrice non sia la stessa di Harry Potter, dato che leggendolo si ha l'impressione che l'abbia scritto chissà chi altro (a me ha ricordato molto Stephen King, ma ho letto solo tre romanzi del Re, quindi la mia supposizione può essere fallace): è un libro, forte, crudo, graffiante, ma che alla fine, secondo me, cade nell'eccesso.
Sembra che a Pagford, Yarvil e dintorni non esista una persona definibile "normale", senza trascorsi burrascosi o problemi psicologici (abbiamo, per citare gli esempi più lampanti, la tossicodipendente, il violento, l'adultero, la ragazzina facile e l'autolesionista), trasformando le cittadine in un calderone di gente problematica: più che due città, a me hanno ricordato un gigantesco centro di recupero. In particolare, se si esclude la famiglia Weedon che è l'emblema del degrado familiare, ho trovato assurda la famiglia Wall.
Il lessico, per quanto io sia una persona grezza e poco raffinata, l'ho trovato eccessivamente volgare: la Rowling si è lasciata andare anche durante descrizioni scritte dal narratore esterno, e questo lo reputo abbastanza fastidioso. Capisco la caratterizzazione della crudezza anche nel linguaggio, ma trovo che il narratore dovrebbe essere superiore a questo e non "abbassarsi" ai personaggi.
-------SPOILER-------
Il finale, poi, mi ha delusa profondamente: speravo che almeno una delle sottotrame si chiudesse in modo concreto ma, al di fuori del decesso dei fratelli Weedon, credo si sia conclusa solo la storia di Sukhvinder, per il resto l'ho trovato troppo aperto.

Ora passiamo alle lodi: il libro, per quanto spropositato, è ben scritto, dato che lo stile della Rowling è come sempre accattivante e accalappiante, e il libro scorre via in fretta, forse anche per il cambiamento di traduttrice. Il lettore finisce per conoscere i personaggi e appassionarsi alle loro storie e, a differenza di alcuni che li ritengono descritti in modo superficiale, trovo che siano molto ben caratterizzati e che il lettore possa empatizzare con loro facilmente. La trama, per quanto semplice, a parer mio non è scontata, è interessante vedere i dissapori tra i vari cittadini, le indifferenze e i loro "deliri" personali: ritengo che un'ottimo scenario sia la riunione a casa Wall, dove viene illustrata l'ottica di ognuno dei presenti con abili cambi di personaggio.

In conclusione, io l'ho trovato un buon libro: forse non ottimo e sicuramente non magico come la saga che ha consacrato J.K. Rowling, ma comunque degno di nota.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Non la saga di Harry Potter
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40
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