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Il signore degli orfani
 
Il signore degli orfani 2015-02-01 17:46:47 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    01 Febbraio, 2015
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Quel leader tanto caro

Il libro si divide in due parti: la prima in cui l'autore descrive la vita del protagonista Jun Do, orfano, o comunque cresciuto con gli orfani in una situazione terribile, e la sua carriera al servizio del caro leader prima come rapitore di giapponesi poi come spia su un peschereccio. Questa parte del romanzo è molto bella anche se molte situazioni si comprendono solo in parte e solo in seguito. E' come osservare il mondo esterno da dentro un tunnel senza riuscire ad avere la piena comprensione di nulla. Il mondo arriva sotto forma di immagini quasi oniriche: la vogatrice nuda che rema di notte, la partita a scacchi tra russi e americani. Anche la vita di Jun Do arriva al lettore con lo stesso linguaggio: la pesca degli squali che vengono privati delle pinne e ributtati in acqua dove sprofondano vivi negli abissi a occhi spalancati, il mare che si riempie di scarpe Nike che sembrano piovere dal cielo, l'arrivo a bordo degli americani che si impietosiscono per i mezzi rudimentali dei nemici, le bugie che devono essere inventate per far passare la tragedia di un'immagine del Caro leader trafugata dagli americani. Bellissime le bugie che si inventano e il modo in cui le dicono. L'idea del tatuaggio della donna amata da portare sul petto come un'impronta sul cuore per la vita.
Questa è la parte più interessante del libro, quella più ricca dal punto di vista dello stile, delle immagini, delle suggestioni e per cui l'autore si è documentato 7 anni in Corea. Come abbia fatto a documentarsi e a sopravvivere meriterebbe un altro romanzo, credo.
A partire da questa base interessantissima si innesta la seconda parte che è una storia più d'azione, più fantasiosa, più filo-americana che a me è piaciuta molto, molto meno. Quella in cui il protagonista uccide il Comandante Ga, sadico e sterminatore di omosessuali, nonchè marito dell'attrice SunMoon che il protagonista porta tatuata sul petto. Il protagonista si sostituisce a Ga, la sostituzione fa comodo sul momento al caro leader per cui passa senza conseguenze immediate e Yun Do progetta la fuga se non sua almeno di Sun Moon e dei suoi figli. Questa seconda parte è troppo infarcita d'azione, sentimentalismo, inevitabile filo americanismo per i miei gusti. Molto da Oscar.
Ma la prima parte è molto bella e interessante. In ogni caso è incredibile come il caro leader sia riuscito a imporre un regime feroce e disumano basato sul terrore, sulla schizofrenia, sulla menzogna, sull'incoerenza, sulla fame e sulle torture che ha pochi precedenti nella storia per il livello di crudeltà.
Le persone sembrano come gli squali: privati delle pinne sprofondano negli abissi a occhi spalancati, senza poter far nulla e senza quasi credere ai loro occhi.

"Ero piccolo" disse. "Ero andato a fare una passeggiata e mi ero perso. I miei genitori erano un po' distratti e non si erano accorti che mi ero allontanato.Vennero a cercarmi ma era troppo tardi, ero troppo distante. Si levò un vento freddo che disse:Avanti ragazzino, dormi tra le mie lenzuala bianche e fluttuanti, e io pensai: Adesso morirò congelato. Corsi via per sfuggire al vento e il pozzo di una miniera disse: Vieni e riparati qui sotto, e io pensai:Adesso morirò sfracellandomi. Corsi via nei campi dove viene buttata la spazzatura e dove vengono lasciati i malati. Lì un fantasma mi disse: Fammi entrare ti scalderò da dentro, e io pensai: Adesso morirò di febbre. Poi arrivò un orso e mi parlò, ma io non conoscevo la sua lingua. Scappai nei boschi e l'orso mi inseguì, e io pensai:Adesso verrò divorato vivo. L'orso mi prese tra le sue braccia e mi tenne vicino al suo muso. Usò gli unghioni per pettinarmi. Intinse la zampa nel miele e la portò alle mie labbra. Poi disse: Ora imparerai a parlare il linguaggio degli orsi e diventerai come l'orso e sarai al sicuro.
Tutti riconoscemmo la storia che viene raccontata a tutti gli orfani, in cui l'orso rappresenta l'amore eterno di Kim Jong II.


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Commenti

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Peccato ci sia questa dissonanza tra la prima e la seconda parte dell'opera. Commento molto equilibrato.
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Mario Inisi
02 Febbraio, 2015
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Grazie, la prima parte comunque è bella. 4 stelle alla prima parte, due alla seconda.
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