Il profumo Il profumo

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Kvothe Opinione inserita da Kvothe    15 Novembre, 2021
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OLEZZO DI INFANTICIDIO

Ho trovato il libro veramente interessante, con un incipit veramente maestoso. Le descrizioni ci traportano subito in una Parigi putrida piena di odori vomitevoli, in un mondo così puzzolente che l’unica salvezza sono i profumi. Questo libro mi ha veramente deliziato con i suoi personaggi marci, con vite miserevoli e con le sue situazioni tragicamente putride. Per me in questa storia c’è tutto, l’idea è molto interessante e ne si sono viste le potenzialità sfruttate appieno secondo me. Ho “empatizzato” molto con il protagonista perché è raffigurato in maniera essenziale, ferale ed è l’incarnazione dell’istinto. Questo voler canalizzare l’emotività in questa sua ossessione per gli odori rende unico l’andamento del romanzo. Ho trovato veramente geniale la trovata di questo serial killer dei profumi, che vorrebbe compiere la sua opera massima, il suo capolavoro. Mi son piaciute tutte le varie fasi. In effetti pensando a quel periodo non ci potrebbe essere storia più adatta di questa per descriverne tutto lo schifo per quanto sia iperbolizzato e abbia usato altri canali più fantasiosi. Si prova disgusto ed è quello che vuole far provare che piaccia o non piaccia ma ti vuole far anche ragionare sui sentimenti più torbidi dell’umanità e sul capire l’origine di perché simili mostruosità possano nascere in un uomo completamente slegato da tutti, completamente anomalo fin dalla nascita. Un miserabile. Anche se le scene descritte sono orribili e il mondo che ci si presenta davanti è senza anima ed egoista, lo stile di Suskind me lo ha reso leggero come una piuma e me lo ha fatto amare. Il finale per me è stato meraviglioso e coerente. È un libro che consiglio a chi piace il genere e a chi ama le letture più torbide e disgustose ma con uno stile impeccabile

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Innamorata Opinione inserita da Innamorata    29 Agosto, 2020
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Profumo, amore e odio

Jean Baptiste Grenouille è il protagonista di un romanzo originale, unico, geniale quanto inquietante con un finale inaspettato ma pericolosamente significativo che merita di essere analizzato e compreso nel profondo, una lettura sublime.
A chi ama le storie inequiparabili, a chi sa comprendere la diversità, a chi sa cosa vuoldire la solitudine, il non sentirsi parte del gruppo, a chi non si accontenta, a chi ama i libri scritti con raffinatezza anche se talvolta rappresentano scene macabre.
I sentimenti che Grenouille prova, se si possono definire tali, vengono delineati meravigliosamente. C’è qualcosa di perfetto in questo libro. Abbaglia con la sua fragranza paradisiaca, certe pagine sono come un’inalazione del profumo più incantevole ed eccitante, altre colpiscono con freddezza provocando disgusto e incomprensione.
Grenouille non ha profumo. La sua presenza passa inosservata ovunque, non è di bell’aspetto, è zoppo. Non ha mai ricevuto amore, nemmeno da sua madre. Però ha un talento, un olfatto straordinario. Nella Parigi del XVIII secolo, avvolta da una coltre di fumo e nebbia e soprattutto da una quantità di cattivi odori inimmaginabili per noi moderni, Grenouille a poco a poco comprende il suo dono e il suo scopo diventa uno solo: creare un profumo per suscitare amore. Le persone che sentiranno quel profumo non faranno altro che amare e idolatrare completamente Grenouille, agli occhi di tutti apparirà come un Angelo, un essere superiore a cui offrire tutta la loro devozione.
“Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini”.
Ma per riuscire nel suo intento Grenouille commetterà crimini orrendi. L’idea che mi sono fatta è che Grenouille tutte le ragazze che ha ucciso non le ha mai guardate veramente, lui le “sentiva”, a lui interessava solo il profumo celato nella loro anima. Noi diamo importanza alla bellezza che vediamo con gli occhi, Grenouille alla potenza, alla forza di persuasione che è in grado di suscitare un profumo.
Ed è solo alla fine che Grenouille finalmente si libererà, per una volta nella vita, di ciò che aveva dentro.

“Gli uomini possono chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non possono sottrarsi al profumo”.

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cristiano75 Opinione inserita da cristiano75    27 Settembre, 2019
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Tendenzialmente geniale

Libro con risvolti geniali, da cui è stato tratto un film abbastanza gradevole.
L'argomento è disturbante e allo stesso tempo maledettamente singolare e unico nel suo genere.
Qui non ci sono frivolezze d'amore, amori traditi, finali strappalacrime. In queste pagine viene descritta l'umanità, possibilmente misera che vuole ribellarsi a un destino ipocrita e già scritto.
La scena iniziale è magistrale, sublime, tragicamente reale e allo stesso tempo divertente.
Difficilmente si possono leggere pagine così dure, sporche, memorabili, disturbanti come la scena della nascita del protagonista o quella in cui egli prende consapevolezza della propria peculiarità che lo renderanno un diavolo in una terra popolata da demoni.
Si perchè l'autore è a questo che mira. Provate a giudicare il ragazzo? chi siete voi che potete farlo? cos'è il mondo, se non popolato da bestie feroci in grado di sbranarsi in ogni momento per ogni sciocchezza.
La scene finale forse è un po fuori tono, rispetto il resto del libro.
Per il resto ho trovato questa lettura formativa nel senso costruttivo del termine, in quanto la società è tendenzialmente popolata da persone ostili fra loro, ma che hanno comunque una piccola reminiscenza di gentilezza e qualche volta di altruismo.

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CRISTIANO RIBICHESU Opinione inserita da CRISTIANO RIBICHESU    27 Febbraio, 2019
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TAPPATEVI IL NASO

Consapevole dei numerosi lettori che hanno lodato con entusiasmo questo romanzo, considerato ormai un best seller a livello planetario, oso andare controcorrente.
La storia si basa sull’incredibile, inumana capacità olfattiva e sulla totale ignavia del protagonista. Unico sentimento evidente è il suo disprezzo per il genere umano, non per il suo stile di vita o modo di essere ma più propriamente per il suo odore.
Siamo di fronte a una vicenda irreale, una macabra fiaba per adulti, talmente inverosimile da non riuscire a impressionarmi nemmeno quando sono descritte situazioni oscene, crimini efferati, atti malvagi e diabolici.
Ho pensato di giustificare questo mancato innamoramento con la mia predilezione per storie reali o almeno realistiche, ma rammento di aver molto apprezzato un altrettanto improbabile racconto qual è “Cecità” di Saramago. Perché non sono riuscito a entrare in sintonia con la narrazione, indubbiamente lodevole per stile e struttura?
La risposta potrebbe suggerirmela l’autore stesso. Sono forse uno dei pochi esseri umani non influenzabili dalla perfida essenza creata da Jean-Baptiste Grenouille. Sinceramente dispiaciuto, devo confessare di non essere capace di sentire il suo Profumo.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    19 Novembre, 2016
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Viaggio tra profumi e follia

Un romanzo pervaso di aromi, di solitudini, di follia; un connubio tra realismo e fantasia.
Definito uno scritto geniale da tanta parte della critica, sicuramente lo è, in particolare nella creazione del protagonista, un reietto della società, un essere che non emana odore umano e non sembra avere sentimenti.
Ciò che colpisce di Jean Baptiste è la sua incomunicabilità col mondo, un'unica passione-malattia per i profumi e quell'aura di tristezza.
Un personaggio cupo, decadente, con tutte le caratteristiche giuste per essere odiato dal lettore nel momento in cui le sue idee strampalate portano ad azioni turpi; invece tra le mille sfumature psicologiche create dalla penna dell'autore, fa capolino la malinconia e la vicinanza a questo giovane, la comprensione per il percorso di vita subito che è sfociato in un qualcosa di anomalo e cattivo.
Quanto è cattivo il cuore di Jean? Possiede un cuore dentro a quel corpo che non emana odori?
E' nato con un'anomalia oppure le condizioni in cui è stato dato alla luce ed abbandonato lo hanno reso un mostro?
Suskind non propone una soluzione all'enigma, bensì un percorso, fatto di sensazioni, di volti, di morte, di ingiustizie.

Un romanzo dal sapore del fiele, un intreccio sapiente tra moralità e pazzia, per raccontare i risvolti dell'animo umano.
La scrittura è avvolgente, il dettaglio descrittivo approfondisce le immagini, i paesaggi, le atmosfere, i colori ed i profumi naturalmente, tema principe, scandagliato con un realismo da far trasudare le pagine sfogliate.

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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    06 Giugno, 2016
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Geniale e disgustoso


Ho snobbato questo libro per anni...non so perché...non mi "chiamava"!
Invece è stata una lettura interessante, direi...curiosa.
C'è stato chi ha definito questo libro "geniale", chi "disgustoso"...io credo sia entrambe le cose.
L'autore descrive, con una scrittura impeccabile, una società in degrado, una Francia di metà '700 in cui regna sovrana l'anaffettività, il tornaconto personale, la mancanza di qualsiasi sentimento positivo...e Grenouille (Il protagonista) non è altro che il prodotto esemplare di un simile ambiente, ma non per questo fa tenerezza...anzi!!!
Durante la lettura non sono stata tanto affascinata dalle descrizioni dettagliate dei profumi e quant'altro, ma mi incuriosivano le gesta di questa inquietante "anima nera".
Inquietante proprio perché "innocentemente diabolico"...sì perché lui è inconsapevole delle mostruosità che compie, è incurante del mondo circostante e totalmente privo di una benché minima moralità.
Il libro mi ha suscitato sentimenti contrastanti...ilarità...per l'assurdità della storia (ma qui, in fondo, risiede anche il genio di Suskind) e disgusto feroce per ciò che si racconta.
Non annovero questa lettura tra le mie preferite, ma ammetto sia stata accattivante.

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Opinione inserita da Ilaria    09 Mag, 2016

Viaggio.

Questo libro è riuscito a penetrare nei miei pensieri e nella mia anima (proprio come un profumo) come pochi libri sono riusciti a fare. Per questo ho deciso di scrivere qualcosa al riguardo, quello che mi ha trasmesso.
Come è riuscito ad arrivare alla mia anima e toccarla con mano?
Beh, è riuscito a farmi cambiare il modo di percepire le cose, farmi fare più attenzione agli odori, ai profumi, utilizzare questo senso in misura maggiore e provare a rievocare un ricordo partendo da un profumo. E mi sono sorpresa di quanto la mente umana possa essere piena di sorprese. Siamo abituati a sfruttare gli occhi come primo senso, ma che succederebbe se risvegliassimo il naso? 'Il più volgare dei sensi' ma che può portare a sentire profumi sublimi che suscitano l'amore. Pensiamo al profumo della persona che amiamo. Quel profumo riecheggerà sempre nella nostra anima, anche se quella persona non ci sarà più nella nostra vita.
Il profumo inebria e ispira l'anima di ogni uomo.
Questo libro mi ha portata a riflettere non solo sull'importanza dell'olfatto, ma anche sull'importanza del rapporto con la natura, ormai ostacolato da tutte queste mura di cemento che ci circondando; sullo stare da soli, riflettere su se stessi, sulle proprie potenzialità, sui proprio difetti, conoscersi ed infine amarsi. Un procedimento estremamente lungo che comporta l'impiego di un'intera vita. Mi ha fatto pensare, anche, al rapporto con gli uomini, al sentirsi diversi in un mondo di uniformità, al sentirsi indifferenti rispetto all'umanità.
Ho pensato all'odio, il sentimento peggiore che l'uomo possa provare verso altri uomini, verso la terra, verso se stesso.
Ho vissuto questo libro come un lungo viaggio all'interno dell'animo umano e quindi mi ha fatto ragionare anche su di me.
Consiglio assolutamente questo libro a tutti coloro che abbiano voglia di riflettere su temi che riguardano tutti noi e che spesso trascuriamo.


'Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era il fratello del respiro. Con esso penetrava negli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore, e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dall'odio. Colui che dominava gli odori, dominava i cuori degli uomini.'

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    30 Marzo, 2016
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serial killer per solitudine

Quello che mi ha colpito di più di questo libro è la capacità di far semtire gli odori. Profumi, olezzzi, fragranze o come dir si voglia tutto quello che stuzzica il naso è protagonista di questo romanzo. Lo è alla nascita del piccolo Jean Baptiste che cade direttamente dal caldo dell'utero materno al freddo sporco e puzzolente pavimento di un mercato cittadino. Lo è in seguito quano Jean Baptiste diventa adolescete e poi uomo e sempre più i profumi influenzano la sua vita. Dotato di un naso eccezionale capace di sentire e distinguere anche la più flebile fragranza il ragazzo inizierà a lavorare per dei produttori di profumo iniziando quella che potrebbe essere una svolta nella sua vita. La natura che in questo caso ha deciso di essere ironica, però gli ha dato il dono di un odorato finissimo, ma anche una maledizione. Il bambino infatti non emana alcun odore. Non il tipico profumo irresistibile di bebè, non quello più acre e sgradevole di adolecente con poca dimestichezza con l'acqua, non quello di giovane uomo profumato e impomatato in attesa della sua bella. Non solo lui si acorge di questa stranezza, ma anche chi gli sta attorno e questo lo isola. Per trovare l'amore, ma anche qualche amico il ragazzo decide di creare una fragranza che lo reda irresistibile. L'ingrediente principale è dato dal profumo di ragazza che ottiene grosso modo con lo stesso procedimento che di solito si usa con fiori e erbe.
Un libro tremendo nell suo essere crudo nella descrizione di una solitudine così grande da portare alla follia. A tratti c'è della confusione, ma nel complesso l'ho trovato originale ( non mi era mai capitato di leggere qualcosa dove il naso fosse così al centro della vicenda).

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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    22 Ottobre, 2015
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Il profumo dell'amore.

Questo romanzo del 1985 di Patrick Suskind è senza dubbio l’opera più famosa dello scrittore tedesco, ed è diventato in breve tempo un best seller, tradotto in più di venti lingue e da cui sono stati tratti un film e due canzoni (Nirvana e Rammstein…).

Il libro parla della storia di Jean-Baptiste Grenouille, un bambino particolare perché privo di odore. Già ora nel nostro tempo una persona priva di odore sarebbe quantomeno singolare ma nella Francia del XVIII secolo, dove ogni cosa, essere o animale aveva un forte odore (o almeno caratteristico), un personaggio come Grenouille sicuramente attirava la curiosità ma anche il timore della gente. Così fin da piccolo viene abbandonato della madre e cresciuto in un orfanotrofio, quando poi anche lì diventa scomodo e viene mandato a fare pratica da un maestro profumiere (o meglio ancora viene cacciato dall’orfanotrofio). Grenouille qui inizia a capire l’importanza del suo potere, infatti non solo non aveva nessun profumo, ma aveva anche un naso dalla sensibilità straordinaria che gli permetteva di riconoscere qualsiasi odore anche a grande distanza.
Così in poco tempo dopo aver conquistato la fiducia del maestro profumiere ottiene il permesso di poter andare a sud per imparare una nuova e più efficace tecnica per estrarre il profumo dalle essenze. In realtà Grenouille non voleva solo estrarre profumo dalle essenze, voleva creare qualcosa di unico di straordinario, voleva far diventare l’amore un profumo, e per farlo è disposto a tutto. Comincia così l’avventura del nostro “apprendista profumiere” che, tra un omicidio (anzi diversi) e una grazia ricevuta all’ultimo momento, andrà incontro ad una fine tanto singolare quanto significativa.

Un libro che si legge molto volentieri, scritto in maniera lineare e semplice. Devo dire che in conclusione, sebbene non mi abbia folgorato, l’ho trovato comunque un buon libro, leggero e divertente e che si può leggere tranquillamente in pochi giorni.

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marika_pasqualini Opinione inserita da marika_pasqualini    18 Settembre, 2015
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IL profumo

il profumo in senso stretto. no, non il profumo ma l'odore. L'odore inesistente di Grenouille, il protagonista, che con il suo naso ci porta al centro della terra. Sente tutto, come un predatore. Annusa tutto, vive con il suo naso come gli altri vivono dei propri occhi o le proprie orecchie. non ha bisogno di sguardi, lui annusa e capisce. Percepisce la paura, la felicità, l'ansia, la tranquillità di tutti quelli che gli stanno attorno. Percepisce anche odori che sono al di là dei muri, odori lontani, profumi e puzze. Sente anche l'odore degli oggetti materiali come il vetro o il ferro... e tramite il suo naso vive un'esistenza piena.
Non è un personaggio che piace e nemmeno che non piace. Essendo senza odore lo percepiamo anche noi lettori come una presenza, ma senza dargli amore o odio. Questo sarà l'obiettivo del protagonista. Creare il suo profumo, il suo odore di persona che lui non possiede.
è un racconto molto forte, con dettagli sottolineati per far godere o disgustare lo spettatore. è una storia macabra ma al contempo interessante, che desta curiosità perchè è originale...e anche se è chiaro che è un romanzo, molte volte mi sono chiesta "ma può essere una storia realmente accaduta?"...
è un filo d'aria che ti entra e ti sconvolge con la sua schiettezza, lasciandoti qui l'amaro in bocca, e là la pena per Grenouille, che è stato così sfortunato....si perchè un bambino abbandonato subito dopo il parto, avvenuto sotto un banco del pesce in mezzo a una piazza; un bambino senza odore, sfruttato, senza mai aver ricevuto una carezza o un gesto di affetto è proprio un bambino nato sotto una cattiva stella. E lui questa cattiva stella se la porta addosso e sa di capelli rossi e mirabelle e gocce di sudore e di olii essenziali....

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Belmi Opinione inserita da Belmi    15 Agosto, 2015
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La "zecca" con il miglior naso

Può la persona con il miglior olfatto al mondo non riuscire a percepire il proprio odore?
Sembra un paradosso, ma Grenouille, nato a Parigi nel 1738, è l'uomo con l'olfatto più sviluppato mai visto prima (riesce anche a sentire l'odore del pomello della porta), ma è anche l'unico uomo a non aver nessun odore.

Questa caratteristica gli ha sempre provocato molti problemi; oltre alla diffidenza che riceveva dagli altri ("Non riuscivano a sentire il suo odore, Avevano paura di lui"), la sua infanzia è tutto un susseguirsi di abbandoni; la maggior parte delle persona da lui incontrate, non vedeva l'ora di liberarsene. Tutte queste cose hanno fatto in modo e maniera che il piccolo Grenouille crescesse in maniera anormale:

"Era tenace come un batterio resistente e parco come una zecca, che se ne stava quieta su un albero e sopravvive con una minuscola goccia di sangue succhiata anni prima. Per il suo corpo aveva bisogno di un minimo di cibo e di abiti. Per la sua anima non aveva bisogno di nulla".

Vista la difficile infanzia non sorprende che il basso, zoppo e grottesco Genouille si metta in testa di creare il miglior profumo al mondo, senza fermarsi davanti a niente e nessuno per realizzarlo...

Suskind crea una storia ed un personaggio davvero originali. L'autore ti avvisa, sai benissimo quello che sta per succedere, ma quando arriva ne rimani comunque impressionato, sbalordito.

In alcuni punti è inevitabile provare un pò di "disgusto", ma il suo stile e la sua ricercatezza non lasciano sicuramente indifferente il lettore. Molti sono i temi toccati, che con una lettura superficiale possono sfuggire, ma per un lettore più attento risultano di facile comprensione.

Profumi così dettagliati hanno risvegliato in me sensazioni particolari; un libro che difficilmente si può dimenticare.

Lo consiglio, è un libro molto particolare, una lettura insolita.

Buona lettura!

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Opinione inserita da Jacopo Angelo Spanò    25 Aprile, 2015

L'inquietante complessità dei profumi!

Un Romanzo intramontabile, profondo, "profumato" che sa portarci all'interno del misterioso mondo degli odori." Così definirei brevemente questo libro unico nel suo genere. Un Romanzo che narra la storia di un giovane ragazzo francese nato nell'epoca ottocentesca ma con una grande avanguardia olfattiva, irraggiungibile persino dalla nostra epoca contemporanea. Un ragazzo di nome Jean-Baptiste Grenouille che nasce in una Francia tipica di quel periodo: con un puzzo inimmaginabile composto da un'odore di letame che si univa con l'orina che veniva gettata nei cortili, le scale che puzzavano di legno marcio, le cucine che sprigionavano odori di ortaggi in decomposizione, insomma in un luogo ben lontano dal concetto di "Profumo". Eppure è in questo luogo ai limiti del mondo degli effluvi che nasce il nostro protagonista, un vero genio e a suo modo, dotato di una ricchezza e profondità d'animo spiazzante e introvabile. Infatti la sua storia oltre ad essere particolare e piacevole per il lettore, sarà una storia che inciderà nell'aspetto più intimo del protagonista.
Grenouille fin dalla sua nascita non sarà mai accettato e compreso veramente dal mondo che lo circonda, nemmeno dalla madre che nel momento della nascita del figlio tenta di liberarsene insieme a dei puzzolenti pesci nel mercato Parigino. Questo folle tentativo rimarrà incompiuto grazie a un urlo del lattante, una tra le poche azioni attive e volute del protagonista nella sua vita, che attirerà l'attenzione della polizia. Sua madre verrà giustiziata e il bambino verrà dato in affidamento ad una balia, ma questa si accorgerà subito che in lui c'è qualcosa di strano: la sua fame è maggiore a differenza degli altri bambini, inoltre non ha l'odore tipico dei lattanti, tutto ciò insospettirà e preoccuperà la donna.

Con questa nascita scandalosa e ricercata Süskind riesce a catapultare totalmente il lettore nei meandri della complessa personalità di Grenouille, arricchita da emozionanti esperienze che faranno maturare nel protagonista una sempre più profonda e esigente infatuazione nei confronti di un mondo ,sottovalutato dalla modernità di all'epoca e contemporanea, ossia quello olfattivo. Il giovane ragazzo francese infatti dedicherà tutta la sua vita allo studio degli odori, alla ricerca del senso della sua esistenza e svolgerà i lavori più umili. Sarà sempre un ragazzo semplice che si accontenterà del minimo per sussistere, vivrà tra la sporcizia e non avrà particolarmente cura del suo aspetto fisico. Viene descritto come un uomo esteticamente bruttino e ciò inciderà sulle sue relazioni con le persone vicine che proveranno verso di lui sempre un certo disprezzo e apatia. Anche gli altri personaggi che lo stimeranno proveranno disgusto verso la sua personalità: come il profumiere Giuseppe Baldini, il più importante profumiere Parigino dell'epoca, che individuerà in Grenouille una particolare dote verso l'arte profumiera. Il ragazzo si lascerà sfruttare, creando, grazie al suo straordinario olfatto, magnifici profumi che Baldini venderà spacciando per proprie creazioni. In cambio il profumiere gli insegnerà le tecniche dell'arte della profumeria e ciò rese Grenouille più felice.
Raggiunta la maggiore età il protagonista sentirà l'esigenza di una propria e particolare autonomia e lascerà il negozio di Baldini che sparirà poco dopo il suo abbandono.Si ammalerà ma non per un batterio o una vera e propria malattia causata dalla sua condizione igienica bensì nell'animo, si ammalerà nell'animo come ogni persona dotata di una forte consapevolezza di se e del mondo. Quest'ultimo infatti, raggiunto il diploma di garzone, deciderà di spostarsi a Grasse passando per la catena montuosa Plomb du Cantal nella quale Grenouille deciderà di fermarsi e di meditare sulla propria persona. E' in questo posto solitario e senza un specifico odore che riflette e vivrà come una larva umana, in una grotta: quasi sempre in uno stato di incoscienza, sognandosi creatore di un mondo costituito esclusivamente da profumi.Vivrà per sette anni in uno stato di profonda riflessione in cui si interroga sul senso degli odori, sul senso dell'amore sul perchè lui non possiede un proprio odore corporeo.Immagina, fantastica, sogna con la mente e con il corpo tanto che un incubo, un senso di assoluta persuasione da parte dell'ignoto e del male lo avvolgerà, lo risveglierà dalla sua fantasia trascinandolo nella triste realtà in cui lui è visto come un essere anormale. Si risveglia con occhi nuovi, si ha quindi una mutazione in cui lui prova e sprigiona ,per la prima volta verso il mondo,un spirito di iniziativa e di rivalsa che sarà sempre negato dalla mancanza di totale abnegazione da parte di tutto e tutti.
Si incoraggerà e velato da una certa indifferenza verso il prossimo futuro si avvicina alle campagne di Grasse, precisamente a Montpellier, in cui verrà scambiato per una figura cavernicola e con tratti preistorici. Verrà infine accolto dal marchese Espinasse che lo userà come cavia per delle sue folli dimostrazioni scientifiche. Lo riporterà alla società, dandogli vestiti, usi e costumi nuovi e il protagonista vivrà la vicenda con assoluta passività. Un altro importante episodio che Grenouille vivrà a Montpellier e che segnerà il resto della sua vita sarà la creazione di un profumo che simulerà un odore umano grazie al quale le persone noteranno la sua presenza anche nei posti più affollati.Inizierà così a meditare (come atto di puro disprezzo verso gli uomini) la creazione di un profumo talmente meraviglioso che costringerà l'umanità intera ad amarlo e idolatrarlo. Ecco quindi la conclusione del romanzo che porterà Grenouille a compiere violenze e inganni per raggiungere il suo scopo. Un finale che stupirà senz'altro il lettore perchè è un finale che stravolge e incanta tutta la storia.

Si può definire "Il profumo" un caso editoriale senza precedenti. Un libro che sa davvero persuadere i cuori, li incanta ed entra dentro come una forte emozione che proviamo nella nostra vita quotidiana: con un amico, a scuola, in famiglia... un libro che si aggrappa al nostro intimo e che noi possiamo rivive in ogni momento.
E' un libro che si legge con molta piacevolezza, il ritmo è molto equilibrato tra sequenze descrittive, narrative e poche riflessive, dialogiche e tutto ciò rende piacevole la lettura sia a una persona che preferisce un ritmo veloce sia a una persona che si sofferma sui dettagli e infinite descrizione, quindi lento. Il lessico è ricercato ma ben comprensibile da tutti, mai troppo volgare laddove necessitava una descrizione su caratteri intimi e sessuali, un lessico ben espresso e grammaticalmente corretto nonostante la presenza di frasi piuttosto lunghe e dotate di incisi. Mai noiosa la storia che è costellata da continui colpi di scena che sicuramente piaceranno ad ogni tipo di lettore. Il libro, se dotati di una buona voglia e pazienza, si può leggere davvero in breve tempo (Massimo 5 giorni, per le persone con meno voglia)per via della grande capacità dello scrittore di immergere completamente il lettore in qualsiasi punto della storia. Grandi le emozioni che il libro ci trasmette in più punti del romanzo, come la totale immersione in un mondo parallelo quando Grenouille insegue ogni sorta di odore, profumo o "Puzza" che sia. Si provano le stesse emozioni del protagonista e più volte io stesso, ho sentito degli odori nuovi che il povero ragazzo francese stava annusando per la priva volta. Ottima anche la scelta del narratore onnisciente, ci fa capire veramente a pieno la grandezza del personaggio di Grenouille, che dopo il finale,lo ameremo sempre di più e lo porteremo inciso nel nostro cuore. Il protagonista infatti è un personaggio che davvero si scorda con molta difficoltà. perchè in qualche modo ognuno di noi lo ammira.
Si Ammira la sua totale freddezza mentre estirpa dai corpi delle vittime il loro profumo corporeo, lo si ammira per le profonde riflessioni che penserà nel mezzo dell sua vita, lo si ammira per la sua umile condizione. Un cosa che sicuramente non ci fa rimanere indifferenti verso questo personaggio è la sua grande profondità d'animo che si nota soprattutto nel finale quando lui, un essere che non ha mai provato veramente l'amore, riesce, grazie a un profumo straordinario, a innamorare migliaia di persone. Un personaggio che nonostante le sue umili origini avrebbe potuto ,grazie al suo potere, dominare il mondo e rimanere nella storia dell'uomo, ma non l'ha fatto per la sua umilissima e onnipotente persona. Qui ,dunque, verso il finale, abbiamo davvero la certezza che tutte le idee che il mondo si era fatto su Grenouille erano sbagliate. Lui è davvero una persona che prova emozioni, che ha sempre amato la vita ma la vita non ha mai amato lui. Tutti noi possiamo rivederci e immedesimarci nella figura di Grenouille perchè tutti noi spesso pensiamo di essere soli o unici al mondo. Da questo romanzo quindi si può benissimo apprende che la diversità e le nostre più strane "ossessioni" ,possono essere non per forza un qualcosa di strano di anormale ma un qual cosa che avvicina i cuori delle persone, nel caso di Grenouille il profumo ha avuto una forza di persuasione più convincente delle parole.

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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    07 Dicembre, 2014
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Un’orda di sensazioni olfattive

Diventare il più grande profumiere mai esistito e creare un’essenza esclusiva e sublime che gli permetta di dominare il cuore degli uomini. Questo è il grande sogno di Jean-Baptiste Grenouille, il miglior naso di Francia. Proprio lui, “…nato senza odore nel luogo più puzzolente del mondo, che proveniva dai rifiuti, dagli escrementi e dalla putrefazione, cresciuto senza amore, che viveva senza una calda anima umana, unicamente per ostinazione e con la forza del disgusto, piccolo, gobbo, zoppo, brutto, evitato da tutti, un mostro sia dentro che fuori…”. Suskind ci guida in un mondo spesso ignorato dalla letteratura, quello dell’olfatto, costruendo una trama singolare ed interessante e raccontandola sia attraverso una prosa curata ed elegante, sia attraverso un’orda di sensazioni olfattive che rappresentano l’aspetto principale di quest’opera. Siamo in una Francia settecentesca infestata da puzze rivoltanti. Grenouille nasce in un nauseabondo bugigattolo di pescivendolo parigino, tra il ripugnante fetore di interiora di pesce del locale, i miasmi della putrefazione provenienti dal vicino Cimetière des Innocentes, l’olezzo di meloni marci e corno bruciato dei vicoli circostanti. Abbandonato dalla madre, passato di balia in balia, di tutore in tutore, di padrone in padrone, infonde in chiunque gli stia vicino un senso di disagio, quasi di ribrezzo, per il suo aspetto repellente ma soprattutto per una caratteristica singolare: è privo di qualsiasi odore. Per ovviare a questo suo difetto decide di crearsi un profumo ad hoc, che gli permetta di essere come gli altri, anzi, migliore degli altri, perché un profumo come il suo al mondo non è mai esistito e quando la gente lo sentirà non potrà far altro che cadere ai suoi piedi, si tratti dell’ultimo dei contadini o del Re in persona. Per raggiungere questo suo folle scopo Jean-Baptiste non esiterà ad usare qualsiasi mezzo, perfino a spargere sangue innocente. "…Voleva essere il dio onnipotente del profumo, così come lo era stato nella sua fantasia, ma ora nel mondo reale e regnando su uomini reali. E sapeva che ciò era in suo potere. Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era fratello del respiro. Con esso penetrava negli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere…”.

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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    12 Novembre, 2014
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Un olfatto pericoloso

Questo libro è un tripudio di odori e profumi.
Appena si inizia la lettura di questo testo si entra in un mondo nel quale solamente l'olfatto è il più grande protagonista in una Parigi di altri tempi.
Proprio in questo luogo nacque e visse un uomo scellerato e geniale allo stesso tempo.
Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille e quando mise piede nella Parigi di quei tempi c'era un puzzo inimmaginabile: l'odore di letame si fondeva con l'orina che veniva gettata nei cortili, le scale odoravano di legno marcio, le cucine di ortaggi in decomposizione, le stanze di stantio...
Grenouille nacque tra la puzza di pesci morti, sua madre lo aveva dato alla luce come una bestia, accucciata tra la sporcizia, nel posto in cui lavorava.
La madre di questa figura geniale, ma altrettanto malsana sperava che il piccolo fosse morto, ma non era così. Il piccolo se ne stava quieto ad odorare l'aria fin quando non cacciò un urlo e così la donna venne scoperta e fu subito consegnata alla polizia.
Il bambino fu dato in affidamento ad una balia, ma questa si accorse subito che in lui c'era qualcosa di strano: la sua fame era maggiore a differenza degli altri bambini, inoltre non aveva odore, tutto ciò insospettiva e preoccupava la donna.
Gli anni passarono ed il piccolo passò di mano in mano fino a quando non crebbe abbastanza e fu consegnato ad una conceria dove iniziò a svolgere i lavori più sporchi ed umili.
Il suo olfatto però lo aiutava e grazie al suo naso estremamente sviluppato capiva quando il pellame era pronto.
Il ragazzo però voleva arrivare ai profumi siccome il suo naso era abituato solamente a fiutare gli olezzi.
Un giorno incontrò un famoso profumiere e da quel momento la sua vita cambiò radicalmente.
Però questo ragazzo che inizialmente sembrava di indole docile con il passare del tempo si svela al lettore, il quale scopre il suo vero scopo di vita.
Grenouille in realtà è un essere diabolico.
Attraverso la lettura di questo magnifico libro, il protagonista inquieta sempre di più il lettore perchè non c'è nulla che lo riconduca ad un essere umano, lui non ha odore e questo inquieta la gente che gli sta accanto.
Un libro inquietante, stupendo, raccapricciante, ma magnifico.
Il finale sconvolge ancora di più e credo proprio che questo libro non sarebbe potuto terminare diversamente.
Lo stile è ricercato e mai nessun aggettivo viene inserito a caso.
Il testo è suddiviso in quattro parti ed anch'esse sono suddivise in capitoli.
Una storia che fa accapponare la pelle, ma che gli occhi chiedono con pietà il bisogno assoluto di nutrirsene.

Vi auguro una buona lettura!

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Mario Colandrea Opinione inserita da Mario Colandrea    25 Settembre, 2014
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Aura

La recensione contiene una anticipazione sul finale del libro

Un libro che si legge d'un fiato... sbagliando, perchè se la foga con cui si è portati a "divorarlo" è spiegabile con la trama avvincente e lo stile "sontuosamente letterario"(1), l'eccessiva fretta di procedere nella lettura può condurre a trascurare le necessarie riflessioni.
Un libro dunque che andrebbe letto due volte: una per goderne l'ebrezza, l'altra per carpirne i significati. A questo proposito, la prima considerazione che viene da fare è quella sulla accezione del termine "aura" più volte usato dall'autore nelle sue molteplici varianti del termine "profumo". Esso infatti può essere tradotto secondo il contesto in cui viene usato con le diverse significazioni di "brezza, effluvio, emanazione, alito, spirito o anima".
Il fatto che il protagonista del romanzo Jean-Baptiste Grenouille sia senza "odore", indica anche che egli è privo di "anima", e nella sequenza degli avvenimenti narrati, appare chiaro che egli è così perché sua madre lo aveva rifiutato appena nato destinandolo all'immondizia materiale e a quella spirituale. Abbandonato in un coacervo di rifiuti di un mercato alimentare della Parigi del 1738, egli non poteva che diventare un mostro.
Proprio perché senza odore egli si ingegna a sintetizzarne uno, elevandosi oltre le vette dell'arte profumiera. Ma la sua sublime preparazione, perseguita a costo dei più efferati delitti, non è in grado di procurargli una sua anima, che era l'oggetto vero delle sue affannose ricerche.
Certo gli uomini e le donne si inebriavano della sua aura artificiale e attraverso essa sembravano amarlo e desiderarlo... proprio lui che prima era rifiutato da tutti. Ma la mancanza di amore di cui è stato vittima sin dal suo primo vagito, ha fatto dei danni irreparabili perché "anche se il suo profumo di fronte al mondo lo faceva apparire come un Dio, se non riusciva a sentire il proprio odore e se quindi era condannato a non sapere mai chi egli fosse,se ne infischiava, se ne infischiava del mondo, di se stesso, del suo profumo"(2).
Decide quindi di morire in maniera orribile, tornando dopo 28 anni, nel luogo dove era nato fra i miasmi del Cimitière des Innocents, non lontano del mercato "nei cui vicoli stagnava un'aria pestifera"(3).
Un'altra considerazione sorge spontanea reperendo le pochissime notizie biografiche disponibili dell'autore.
Patrick Suskind "conduce una vita estremamente riservata,concede raramente interviste: egli è solito evitare di mostrarsi in eventi pubblici ed è arrivato persino a rifiutare importanti premi letterari tedeschi quali il Guttemberg, il Tukan e il FAZ"(4).
Sembrerebbe quasi che lo scrittore abbia trasferito alcune delle sue ossessioni nella sua celebre creatura letteraria.

Grazie per l'attenzione
Mario Colandrea.

(1) : Corriere della Sera.
(2,3) : Citazioni dal testo
(4) : Wikipedia

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"Follia"
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Queen D Opinione inserita da Queen D    08 Febbraio, 2014
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Un personaggio che non si dimentica

La prima domanda che mi sono fatta leggendo la prefazione del libro è stata: “Come ha fatto l'autore ad acquisire la conoscenza e l'abilità necessarie per descrivere il mondo etereo e inafferrabile degli odori?”; un conto è far immaginare al lettore la bellezza di una donna, ripercorrendo con le parole le forme del suo corpo, il colore dei suoi occhi, l’affabilità o la malvagità del suo carattere, o l’eccezionalità di un oggetto particolare, descrivendone le fattezze o l’uso, o ancora un paesaggio, un animale, il sole stesso. Tutto ciò può essere individuato, scomposto in parti e analizzato, ricomposto e descritto al lettore per far capire quello che la fantasia partorisce.
Ma un odore? Come si può esprimere a parole l’odore delle rose? O di un frutto? O di un pezzo di carne marcia? O, peggio, di una persona? Una cosa simile sembra inconcepibile. Non ci sono termini di paragone, possiamo solo affibbiare a ciascun odore, che noi crediamo gradevole o sgradevole, un aggettivo: acido, dolce, fresco, pungente, disgustoso e così via. Ma si dà forse un’idea esauriente dell’essenza di una cosa, solo con un misero attributo? Sicuramente no.
Ed è in questo esatto nodo pulsante che sta l’eccezionalità di Süskind: con le parole è riuscito nel compito impossibile, innanzitutto di trovare il modo di descrivere gli odori, con delle associazioni e delle metafore assolutamente geniali, e poi di farli salire al nostro naso direttamente dalle pagine del libro.
Un’altra domanda che mi sono posta: “Perché chiamare il protagonista proprio Grenouille?”. In francese “grenouille” significa rana; ora la rana, per diventare tale, deve attraversare, come ben sapete, diversi stadi evolutivi: da girino alla forma definitiva finale. Per questo motivo ho scoperto che la rana, in varie culture, rappresenta la metamorfosi, l’adattabilità, la transizione e, piuttosto ovviamente, la trasformazione. Ed è per questo che credo non sia un caso che l’autore abbia dato questo nomignolo al personaggio principale.
Nato senza alcun odore, Jean-Baptiste, brutto,deforme e inquietante, ha una sola e decisiva qualità che lo farà emergere dal fango in cui è nato: un senso dell’olfatto eccezionalmente sviluppato, tanto che, cito testualmente, “a sei anni aveva già una percezione totale del suo ambiente dal punto di vista olfattivo…presto riconobbe all'odore non soltanto il legno, bensì diverse specie di legno, legno d'acero, legno di quercia, legno di pino, legno d'olmo, legno di pero, legno vecchio, giovane, putrido, marcio, muscoso, persino singoli ceppi di legno, frammenti e schegge di legno; e all'odore ne percepiva le diversità con una chiarezza che altri non sarebbero mai riusciti ad avere con gli occhi. Similmente avveniva con altre cose. Che quella bevanda bianca che Madame Gaillard somministrava ogni mattina ai suoi pupilli venisse comunque chiamata latte, quando per la sensibilità di Grenouille ogni mattina aveva un odore e un sapore del tutto diversi, a seconda che fosse più o meno calda, a seconda della mucca da cui proveniva, di quello che la mucca aveva mangiato, della crema che vi era stata lasciata e così via... che il fumo, una struttura olfattiva in cui si riflettevano centinaia di singoli aromi, che di minuto in minuto, anzi di secondo in secondo si trasformava in un miscuglio nuovo, come il fumo del fuoco, possedesse appunto soltanto quell'unico nome «fumo»... che la terra, il paese, l'aria, che a ogni passo e a ogni respiro erano colmi di un odore diverso e quindi animati da un'identità diversa, potessero essere definiti soltanto da quelle tre grossolane parole... tutte queste disparità grottesche tra la ricchezza del mondo percepito con l'olfatto e la povertà del linguaggio facevano sì che il ragazzo Grenouille dubitasse del senso del linguaggio in genere, e si rassegnasse a farne uso soltanto quando i rapporti con altri esseri umani lo rendevano indispensabile” .
Tutta la sua straordinarietà lo porterà, a suo giudizio insindacabile, a immaginarsi come il Grande Grenouille, capace di catturare l’essenza delle cose, ma soprattutto l'anima delle persone. E’ così che la sua “fame” di conoscenza e di riscatto lo porterà a compiere efferati omicidi, senza il minimo rimorso o consapevolezza. Importa solo che la sua mente trattenga quei meravigliosi effluvi e che li faccia suoi per sempre, con lo scopo di riutilizzarli quando arriverà il momento: il momento della trasformazione, appunto, da essere repellente, capace di adattarsi alle peggiori situazioni, a creatura adorata e venerata da quegli umani che lo disgustano con i lori odori mediocri, quegli umani che lui, da sempre odiato e scartato dalla società, vuole sottomettere sotto una forma di amore perverso. E saranno proprio quegli umani che segneranno poi alla fine il suo destino, in una beffarda conclusione che forse merita, o forse no.
Potente, visionario, assolutamente geniale, “Il profumo” è un’allegoria della malvagità, della pazzia e del genio dell’umanità, alla ricerca costante di un modo per essere riconosciuti, amati e accettati, e non per quello che si è, ma come esseri speciali, al di sopra degli altri, migliori degli altri e per questo, più degni. Una metafora dell’uomo che vuole essere a tutti i costi il più bravo, il più bello, il più intelligente e per questo, il più adorato.

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mia77 Opinione inserita da mia77    25 Novembre, 2013
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Il profumo di Patrick Suskind

Questo è un libro unico nel suo genere. Lo stile narrativo è molto buono e la trama è particolare e singolare.
Grenouille, che nasce senza alcun odore, ha il grandissimo dono di avere un " olfatto assoluto" e vuole diventare il miglior profumiere al mondo.
Il suo desiderio è quello di catturare l'odore dell'amore, per dominare il cuore degli uomini e non si ferma davanti a nulla, pur di realizzare il suo scopo.
Questo romanzo è da leggere almeno una volta nella vita, per poter immaginare e interpretare la realtà non attraverso la vista ( come siamo soliti fare), ma attraverso l'olfatto: attraverso gli odori che il narratore ci descrive così nitidamente.
Lui, che ha un dono unico che nessun altro possiede, sembra voglia uniformarsi e diventare come tutti gli altri, sembra voglia omologarsi, perdendo così la sua unicità.

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Cla93 Opinione inserita da Cla93    09 Novembre, 2013
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Piacere e disgusto

Mi sono gettata su questo libro non avendo la minima idea di cosa trattasse.
Ricordavo sì, di aver letto qualche recensione in proposito; ma il ricordo di queste era sfumato e un po' vago. Però ricordavo che erano positive.
Così mi sono detta, Proviamo, sembra narrativa leggera, magari è un bel romanzo.
La trama non spiegava granché, ma prometteva bene.
Sin dalla prima pagina mi sono accorta dello stile splendido dell'autore. La naturalezza con cui le parole sono state depositate sul foglio mi ha sconvolta e catturata.
Ben presto, mi sono accorta che il libro era molto diverso da quel che immaginavo.
Se immaginate di leggere un bel romanzo di narrativa leggera, scordatevelo subito.
Jean-Baptiste Grenouille è un protagonista che non si scorda facilmente. Anzi, credo proprio che non lo scorderò mai. La cosa fantastica, è che non è un protagonista comune. Di tutto si può dire su questo libro, meno che sia scontato.
Trovo che un personaggio come Grenouille sia molto difficile da creare.
Grenouille, povero ragazzo; nasce non voluto dalla madre e cresce non voluto da tutti gli altri. Presto si delinea questo stravagante protagonista: si scopre che ha una caratteristica anomala, che nessun altro essere umano possiede. Grenouille percepisce gli odori in maniera raffinata ed in profondità. Attraverso il suo naso, egli sa cogliere l'essenza più intima delle cose e delle persone.
Ma è un protagonista tutt'altro che dolce, simpatico, umile.
E' quasi rozzo, è superbo e odia il genere umano. Descritto da Süskind come una zecca, che sta quatta in attesa sopra un albero, e che riesce a vivere con una goccia di sangue, e che sa stare in attesa...finché non trova l'occasione giusta per saltare dall'albero e aggrapparsi ad un animale, e succhiare.
Penso che sia una descrizione al contempo meravigliosa e orrida, e sono certa che non la scorderò mai.
Perché il libro è proprio un paradosso in questo senso: attrae e crea disgusto; eccita ma fa paura.
L'ho trovato strabiliante, perché i personaggi sono del tutto originali così come la trama.
Alla fine credo che Grenouille sia una vittima in tutta questa storia. Forse, se avesse ricevuto più amore dalla società, non sarebbe cresciuto senza provare alcun sentimento.
Finita questa piacevole e sgradevole lettura, ho scoperto l'esistenza di un film tratto da questo libro. Non l'ho visto, ma da come mi è stato raccontato credo proprio che rovini l'essenza stessa del libro e di quello che l'autore voleva trasmettere.
Leggetelo, resterete stravolti.

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GiammarcoCamedda Opinione inserita da GiammarcoCamedda    08 Luglio, 2013
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"Il profumo" di Patrick Süskind

Ci troviamo in Franca nel già avviato '700. Un genio, in altro modo non possiamo definirlo, dall'olfatto enormemente amplificato e acuto desidera conoscere tutti i profumi di questo mondo, catalogarli nella sua mente e mai scordarli. La sua psiche vive e si nutre degli odori: e diciamo odori perché per lui il profumo di una donna o il puzzo di feci umane o animali non fanno differenza. La particolarità del protagonista, un tale di nome Jean-Baptiste Grenouille, è che l'olfatto è il suo alfa e omega, la sua vista e tutti i suoi senti, la vita e la morte e la consapevolezza della fragilità e inutilità dell'uomo. Grenouille è colui che con gli odori domina l'uomo, domina il suo spirito, la sua mente e il suo corpo. Inizia la storia quando lui nasce, sotto il bancone di un pescivendolo dove la madre lo abbandona. Qui inizia il suo percorso in cui senza pochi imprevisti si addentrerà nel mondo degli odori, e per suo dispiacere, nel mondo degli umani. Esatto, gli umani da lui tanto disprezzati, non per i loro odori, ma per il loro essere, infinitamente subdolo e inutile. L'umanità di questo romanzo è la cosa più sconvolgente e attraente di tutte, perché con il semplice olfatto veniamo a conoscenza di un mondo non fatto di immagini e di semplice superficialità, ma di tutta l'essenza racchiusa in essa. Sembra quasi un racconto sensista, seguendo le orme di Condillac o persone del genere, in cui le sensazioni, in questo caso l'olfatto, ci fanno scoprire una realtà, la nostra realtà, in chiave diversa. Con il naso di Grenouille ci immergiamo all'interno di tutto ciò che ci circonda, e ne rimaniamo prigionieri, quasi incatenati per sempre. Lui, che con i suoi magici miscugli (eufemismo per odori) ci propone una sua visione perfetta, indistruttibile e instancabile del mondo. Sempre lui, con i suoi pensieri, con la sua solitudine e il suo mondo inventato, ci travolge di passioni e di amarezza nei confronti del mondo. La ridicolezza dell'uomo, che se ne approfitta di lui, basti pernsare a Grimal, Baldini e il marchese de la Taillade-Espinasse, che nell'imbroglio pagano le loro pene con la morte. Sembra quasi un inviato da Dio, questo Grenouille, dove passa lui non cresce niente, solo l'odore delle sue creazioni. Le parole con cui il paesaggio francese ci vengono prospettate è travolgente. Basti pensare ai dettagli che il signor Süskind mette all'interno di essi: il verde degli alberi, il vento che viene dal mare, la scia che le persone lasciano dietro di loro, la tranquillità della quiete e del protagonista, sono tutti segni della per riuscita trasparenza della realtà di fronte a noi. Forse è vero che non bastano gli occhi per vedere, non bastano le orecchie per sentire e un cervello per analizzare. La superficialità velata con il quale Grenouille descrive il mondo e le persone che lo abitano, viene oltrepassata fino alla carne e alle ossa dal naso del protagonista, così che una qualsiasi persona brutta (quale lui è, scusate se lo dico adesso), diventi ciò che è e non ciò che sembra. Ovviamente, questo romanzo, scritto nel 1985, anticipa alla stragrande le problematiche attuali: a partire dagli adolescenti che si soffermano a ciò che vedono e basta, fino ad arrivare ai più vecchi che credono in qualcosa di profetico quando in realtà non è così. Ho apprezzato tantissimo, ripeto, l'umanità del protagonista, che in una parola, come leggerete nel romanzo, e come tutti gli uomini, sogna; sogna e immagina di essere un Dio onnipotente, un Dio onnipresente e invincibile, grazie a questa sua dote. L'umanità con cui questo ci viene prospettato, attraverso i pensieri e i sogni del protagonista è la scena più bella del romanzo, più commovente e più forte. Perché in fondo, noi siamo ciò che siamo, e non ciò che sembriamo. E nella sua povera vita, Grenouille lo aveva capito; voleva farlo capire a tutti, ma nessuno darebbe ascolto a lui, un povero genio che non conosce bene nemmeno la sua lingua, un semplice garzone e profumiere. Non sei niente finché non scopri qualcosa o fai qualcosa di grande, quando ogni uomo dentro di sé racchiude ciò che di più forte può mostrare. Questo è ciò che per me ha significato il romanzo.
La trama è scorrevole, molto scorrevole, e la lettura è piacevolissima. Il protagonista rimarrà ben impresso nella mia mente per parecchio tempo, forse per sempre, proprio come i suoi odori. La naturalezza del suo essere è stupefacente. Un ultimo commento, a favore dello scrittore, è che sia riuscito a scrivere un romanzo basandosi solo su una persona, una persona unica, che nel suo essere, è speciale. Questo fa di lui un ottimo scrittore, poiché è difficile focalizzare l'attenzione su un unica persona e nei suoi cambiamenti. Di conseguenza, consiglio questo romanzo, il quale è alla portata di tutti.

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paola melegari Opinione inserita da paola melegari    05 Giugno, 2013
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Il Tirannosauro Rex degli odori

Beh! è stata una vera immersione nell'universo degli odori. In particolare la paresi del profumiere.
Crudissima la prima parte, incredibile la noncuranza con la quale i bambini venivano maltratti e considerati soltanto operai da sfruttare.
Come stupirsi se chi non ha mai ricevuto amore , diventi un assassino. Ciò che davvero contava per Grenoille, il protagonista, era soddisfare la sua sete di odori, immagazzinarli nel suo archivio cerebrale per non dimenticarli mai più. Percepirli a distanza, come un T. Rex percepiva l'odore di una preda.
La sua solitudine, esaspera il suo bisogno di conoscere nuovi odori, la sua mancanza di affetto ed educazione, lo porta a non distinguere il giusto dall'ingiusto, il valore di una vita umana.
Del resto la sua non è certo una vita 'umana', e' un vero e proprio predatore, predatore di odori.
Tutto nella sua vita era finalizzato a ciò. Odiato fin nella culla, il suo spirito di sopravvivenza ha la meglio su tutto e tutti.
Forse la genetica con lui è stata poco clemente. Un essere umano non deve avere un olfatto così sviluppato, per questo lui tenta di salvarsi andando a vivere per molto tempo in cima ad una montagna. Ma gli effluvi della vita lo raggiungono ugualmente. I suffumigi umorali gli annebbiano la mente e lo costringono ad uccidere, deve possedere quell'aroma umorale che lo rende schiavo, solo così potrà placare la sua sete.
Come non condannare il suo comportamento, ma lui non è un uomo. è una macchina .
Che cosa ti hanno fatto Grenoille! Avresti avuto un grande futuro se solo ti avessero amato, il tuo odore preferito sarebbe stato quello del seno di tua madre.
Ho letto con passione questo libro, anche se ho trovato il tutto esagerato, portato un pò all'esasperazione.

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Lady Vik Opinione inserita da Lady Vik    04 Giugno, 2013
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stravolgente

ho letto da poco il libro e devo dire che ne sono rimasta innamorata,affascinata ma allo stesso tempo anche un po' "stravolta"...durante la lettura era inevitabile venir circondata dagli odori che Grenouille percepiva,sembrava di essere là insieme a lui...la descrizione degli anni passati in solitudine nella grotta mi ha particolarmente colpita e affascinata anche se era impossibile non provare un certo senso di angoscia e forse paura! non mi aspettavo assolutamente un finale così ma anche in questo Suskind è riuscito a colpirmi! lo consiglio vivamente perché sono convinta che questo libro sia in grado di far provare emozioni forti ma allo stesso tempo contrastanti.

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Marta* Opinione inserita da Marta*    09 Mag, 2013
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INTENSO E FEROCE

Parigi del XVII secolo: questa è la storia di un uomo che visse la sua esistenza attraverso il solo senso dell'olfatto. Sin da bambino viene ignorato da tutti, anche dalla stessa madre, perché non riconosciuto appartenente alla specie umana, proprio a causa della totale assenza di un proprio odore.
Jean-Baptiste passa i primi tredici anni della sua vita in un orrendo orfanotrofio senza avere amici, essendo deriso da tutti ed evitato. Ma è proprio lì che scopre di avere una qualità eccezionale, che lo renderà unico: un olfatto di straordinaria sensibilità.
Da adolescente comincia a lavorare in una conceria di pelli, successivamente in una bottega di un profumiere italiano Giuseppe Baldini in cui potrà apprendere le fondamentali tecniche di produzione di un profumo. Il profumiere capisce che Grenouille, con la sua genialità, può essere per lui una straordinaria fonte di successo. Ma Grenouille desidera andare oltre, saperne sempre di più e si allontana dalla bottega, lasciando in eredità al profumiere un libretto di ricette. Inizia la sua ossessione: non avendo un proprio odore comincia la creazione di un profumo perfetto, un profumo che possa assoggettare l’animo umano. Tutta la sua vita da quel momento è indirizzata alla ricerca di questa perfezione che vuole raggiungere ad ogni costo. Si fa Dio arrivando ripetutamente ad uccidere donne giovani e belle per catturarne l’essenza. E’ un uomo fuori dal mondo a cui non importano sesso, amore, gloria potere e ricchezza ma solo il profumo, il profumo di ogni cosa. Proprio questa sua ossessione lo porta a diventare un maestro profumiere, riesce ad imitare qualsiasi odore mescolando ingredienti inconsueti. Comincia così ad usare i profumi come dei vestiti, che gli permettono di accedere ovunque egli voglia rapendo le menti di chi gli sta intorno, illudendoli di avere di fronte chissà chi: tutto grazie ad un profumo!
Il suo percorso solitario verso una perfezione che di per sé è disumana (poiché per natura l’uomo è imperfetto) lo allontana definitivamente dall’amore verso gli esseri umani.
L’ho trovato un libro veramente affascinante e diverso dal solito anche per il linguaggio con cui è scritto. Il protagonista mi ha affascinata, con la sua capacità di vedere il mondo da una prospettiva diversa e unica, preclusa a tutti gli altri ma allo stesso tempo mi ha ripugnato, sconvolgendomi con la sua mancanza dei sentimenti umani basilari. Lettura intensa, in grado di trasportare il lettore all’interno della storia permettendogli, quasi, di percepire i profumi migliori e peggiori.
Finale del libro bellissimo, diverso dal solito, è una sorta di legge del contrappasso. Veramente un libro che si deve leggere e rileggere.

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Francesco Cuffari Opinione inserita da Francesco Cuffari    07 Marzo, 2013
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IL PROFUMO DELLA SOLITUDINE

E' un romanzo davvero particolare questo. Ed è un romanzo particolare per via del protagonista. Davvero unico e memorabile. Egli è un assassino spietato, ma è anche solo dalla nascita.
La sua solitudine deriva dal suo essere unico al mondo. La sua abilità è talmente incredibile che lui può anche essere considerato non umano. Ed è normale che non provi alcun affetto verso i comuni esseri umani che lo circondano.

Loro sono inferiori a lui, dopotutto, e il protagonista non accetta di provare sentimenti verso coloro che, ai suoi occhi, gli sono inferiori.

E' proprio lui, Jean-Baptiste Grenouille, l'anima e il motore di tutta la vicenda. Per quanto Grenouille sia perfido finisce sempre per incontrare gente perfida quanto lui, se non di più. E tutti i malvagi che incrociano la loro strada con la sua ricevono una sorta di punizione divina per tutte le loro malefatte.

Il romanzo è scritto davvero bene, anche se vi sono alcuni capitoli decisamente noiosi. Ma l'opera è disseminata di splendidi spunti di riflessioni a cui è impossibile non dare peso e attenzione.

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AndCor Opinione inserita da AndCor    26 Gennaio, 2013
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(A)normalità e (in)consuetudine allo stato puro

'Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini'. Un romanzo che presenta questa frase sulla copertina non può deludere, penso io. E infatti il capolavoro di Suskind è oggi un best-seller mondiale.

C'è qualcosa di nuovo in questo libro, e questa novità riguarda l'autentico rovesciamento dei valori letterari, perché il tanto millantato mondo dei sentimenti e degli affetti qui viene denigrato a favore del senso olfattivo, ben più pragmatico e asettico.

Il protagonista risponde alle generalità di Jean-Baptiste Grenouille, un giovane follemente ossessionato dagli odori e covante un sentimento misantropo a dir poco esasperato.
Il suo innato desiderio è quello di creare un profumo, un'essenza, un "noumeno" che costringa l'intera umanità ad adorarlo, e muoverà ogni suo passo senza che alcuno scrupolo possa minimamente scalfirlo.

Il risultato è una trama originale, innovativa, narrata anche in modo sadico e tagliente, con stile lineare e toni forti e decisi. Siamo sempre e comunque fuori dagli schemi, e l'apoteosi del climax della (a)normalità si raggiunge nel finale del romanzo.

E' stata probabilmente questa fuoriuscita dai canoni standard che ha portato il personaggio di Jean-Baptiste a essere letto e apprezzato in più di venti lingue in tutto il mondo.

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arthur Opinione inserita da arthur    24 Gennaio, 2013
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Delicato e composto

Non sono una persona che ama sbilanciarsi eccessivamente, ma davanti a questa valutazione non potevo fare altro.
Libro davvero interessante, fuori dal comune.
Mi ha fatto davvero piacere leggere qualcosa che uscisse un pò dai soliti canoni, scritto (amio avviso) senza tenere eccessivamente conto del lato "commerciale",xper nulla banale o scontato.
Un libro che può davvero non piacere se non si entra in sintonia.
E' scritto in modo molto 'delicato' e notevolmente composto: ammiro la maestria dell'autore di essere stato in grado di mantere una coerenza della trama e dei personaggi in modo notevole.
Il libro ci porta a riscoprire uno dei sensi xhe più trascuriamo quotinianamete attreverso un personaggio che è in grado di misurare la realtà solo attraverso l'olfatto.
Grenuille...un personnagio lotando dalla realtà che si scopre 'senza odore', privo quindi di una personalità, incapace di comunicare con gli altri.
Ossesionato dalla riuscita del suo fine è capace di tutto pur di raggiungerlo(essendo privo di quasiasi freno inibitore e senso morale) si ritrova perduto una volta raggiuto il suo obbietivo più intimo.
Paradossalmente è arrivato a dover in qualche modo negare ciò che voleva pur di otternelo.
Mi viene in mente una frase di O Wilde che espime bene questa paradosso:'Ci sono due drammi per l'uomo: non riuscire ad otterene ciò che si desidera o riuscirci '.
Molto consigliato.
(perdonate il mio modo di esprimermi a dir poco 'frammentato)

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Chiara White Opinione inserita da Chiara White    01 Dicembre, 2012
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Col naso al vento

Quando salgo su un mezzo pubblico, e lo faccio quotidianamente, sono inondata da valanghe di "odori"...non so dire quanti ne riesco ad identificare, molti a dire la verità mi sembrano puzze terribili, ma certo sarebbe stato il paradiso per Jean-Baptiste Grenouille, un essere alla continua ricerca degli aromi che lo circondano e del profumo perfetto, dal momento che lui non ne emana. Il libro è scorrevole, a tratti ti perdi nelle descrizioni delle procedure "profumanti", delle strade di Parigi, dei personaggi che incontra il nostro protagonista. Forse troppo preso dalla ricerca del profumo perfetto, ho trovato che qui mancasse il cuore, troppo mega-egocentrismo e "grenouillismo"....perchè in fondo, mio caro Jean-Baptiste, anche noi umani qualunque non percepiamo il nostro odore... c'era bisogno di un finale tanto eccessivo? L'amore, il profumo è altro.

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Becky Ryan Opinione inserita da Becky Ryan    09 Novembre, 2012
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O lo ami o lo odi

Un libro che non consente sfumature, o lo ami o lo doi. A mio parere è stata una lettura meravigliosa. Grenouille arrogante e pazzo sotto certi aspetti riesce a coinvolgere il lettore fin da subito accompagnandolo in viaggio, ed è il caso di dire "olfattivo" , in un'epoca macabra e affascinante. Non vi sono personaggi positivi, basti ricordare il marchese Taillade, perso nelle sue bugie e la vicenda, alla cui base c'è un omicidio. La storia infatti si svolge in un'atmosfera cupa ma alla fine la necessità da parte del protagonista di essere riconosciuto uguale agli altri riesce anche a farmi commuovere.

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Kediler Opinione inserita da Kediler    09 Ottobre, 2012
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semplicemente intenso...nel bene e nel male

Ammetto di aver visto il film per la prima volta domenica mentre pranzavo e di averlo trovato interessante tanto da rubare il libro dalla scorta dei miei e ammetto di aver divorato le 260 pagine tra ieri e oggi (beato mal d'orecchie che mi trattieni in casa)...

Devo dire che dopo il film avevo dei sentimenti contrastanti:un misto di orrore e fascino, direi sconvolgente.
Il libro ha fatto tutto il resto...

L'eroe/antieroe va amato ed odiato allo stesso tempo: lo si ama con una goccia di orrore, e lo si odia con una goccia di attrazione.
Jean-Baptiste Grenouille nasce il 17 luglio 1783 (cinque anni prima dell'inizio della Prima Rivoluzione Francese) al Cimitero degli Innocenti, definito come il luogo più maleodorante e stantio del mondo. Ma Grenouille nasce con delle particolarità: non emana odore, ed ha un olfatto perfetto. La prima caratteristica lo porterà a perdere l'affetto materno e la cura delle balie, la seconda lo porterà a scoprire le sue innate capacità di profumiere, che lo portano a Grasse, città emblema per i profumieri francesi.
Grenouille è inarrestabile, è dotato dalla natura stessa. Grenouille non prova sentimenti, ma ha uno scopo ben preciso, che porta avanti fino alla fine, senza rimpianti e senza ripensamenti. E' un minuzioso ed un talento prodigioso nel mondo dei profumieri, il mondo è odore. Grenouille vuole una sola cosa: creare un profumo capace di generare amore negli uomini, ma questo non può essere una mera essenza di fiori di campo, alcool e legno; la vita e la morte sono collegate all'amore più di quello che pensavamo, Grenouille lo sa.
Grenouille uccide.

Per me il libro è stato davvero magnifico, amo le descrizioni minuziose quasi estreme ed ossessive, l'odore riesce a far dimenticare al lettore il dolore dell'assassinio, l'odore trasforma i cadaveri in spettri profumati....
l'odore creato da Grenouille tira fuori dall'uomo l'istinto primitivo dell'amore senza limiti precostituiti

Non credo lo leggerò ancora, a volte mi sembrava che gli odori ed i profumi invadessero casa...è un libro da leggere una volta nella vita...

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Süskind
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hottina92 Opinione inserita da hottina92    10 Settembre, 2012
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Un protagonista decisamente non amabile

Per quanto riguarda lo stile, nulla da dire. Molto scorrevole, pulito e di facile lettura.
Ciò che non mi ha convinta di questo libro è il contenuto.
Abbiamo questo protagonista, senza odore, brutto, rinnegato ed emarginato da tutti, perfino dalla madre. Un personaggio che inizialmente mi ha affascinato tantissimo perchè dotato di grande forza interiore, che nonostante fosse SOLO al mondo non si è mai arreso, ma anzi traeva forza dal suo duro lavoro. La prima parte del libro infatti mi è molto piaciuta, l'ho trovata intrigante e molto ben presentata.
Ciò che mi lascia perplessa è il resto del libro. La storia inizia a prendere una piega alquanto "viscida" e malata e forse sono queste le caratteristiche che non mi hanno convinta.
l'opera in sè è molto buona e la consiglio però di sicuro non rientra tra i miei libri preferiti in quanto il protagonista non mi ha fatto innamorare di sè (anzi in certi punti l'ho perfino odiato per la sua eccessiva freddezza e crudeltà) e perchè anche la fine non mi ha entusiasmato.
Secondo me, viene attribuita troppa importanza all'odore; è vero che ognuno di noi ha un proprio odore che lo contraddistingue però Suskind a mio parere ha esagerato in quanto l'intera opera è guidata da questi profumi che prendono il sopravvento sui personaggi, personaggi "spettro" oserei dire in quanto solo il loro aroma viene descritto al lettore, tralasciando la loro vera umanità.
Insomma, per tutta la fama che ha mi aspettavo un libro migliore, però posso capire il perchè in tanti lo apprezzino.

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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    09 Giugno, 2012
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viscido è l'aggettivo che mi viene in mente

Io l'ho trovato assolutamente viscido e fastidioso. Sarò considerata un'intrusa rispetto alle entusiastiche recensioni fin qui lette, ma devo dire di più: il più brutto libro che ricordo aver letto, l'ho finito perchè avevo la curiosità di vedere fin dove questa assurda storia voleva spingersi. Non ho trovato nulla di costruttivo così come letto in altre rece; se il protagonista fosse distrutto nell'animo perchè ama, desidera, ma condannato a vivere nell'oscurità allora forse...ma lui non desidera nulla di tutto ciò, non conosce neanche l'esistenza al mondo di alcun sentimento o sensazione che non sia quella di costruirsi l'odore più fantastico possibile, ma solo per se, è solo fine a se stesso. E poi ogni capitolo assolutamente identico al precedente, tutto ricomncia e anche il racconto non cambia per pagine e pagine interminabili.
E il finale....ma che....si penso proprio a quell'aggettivo!!

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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    13 Mag, 2012
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METAMORFOSI DEL PROFUMO.

L’olfatto, uno dei sensi che forse l’uomo utilizza di meno.
O meglio, capita spesso di ricorrere al nostro olfatto, ma il piu’ delle volte il suo utilizzo avviene per inerzia. Pensate ora di scrivere gli odori,di prendere carta e penna e parlare minuziosamente di un odore. Difficilissimo. Perche’ l’olfatto non e’ uno di quei sensi che si presta alla scrittura, e' un senso percettivo, arduo da descrivere, servono similitudini , paragoni, descrizioni di idee associabili ad un odore.
Suskind ha creato qualcosa di incredibile . Non solo ha descritto un odore, decine di profumi, centinaia di effluvi…Ha scritto un intero romanzo usando l’olfatto.
Questo libro e’ meravigliosamente unico ed io non ho mai letto nulla di simile.

Parigi. XVIII secolo.
Nasce un bimbo, per strada. La madre esausta dall’ennesima gravidanza non desiderata, in un clima di poverta’ e dissoluzione, recide il cordone ombelicale e getta il piccolo in terra , tra i resti dei pesci che sta ripulendo, tra i liquami putridi di un rovente e lurido vicolo parigino.
Nasce cosi’ Jean-Baptiste Grenouille , genio mostruoso nel fugace regno degli odori.
Un essere umano privo di odore, l'uomo con il dono dell'olfatto piu' incredibile della storia.

Cosi’ inizia la nostra lettura olfattiva, scopriremo attraverso i suoi disgustosi odori di sovraffollamento, sporcizia, sudore umano, carogne e cadaveri e corpi purulenti di malattia la citta’ di Parigi, osserveremo le sue piccole strade buie, i mercati di carne e verdura brulicanti di insetti e ratti, i mendicanti e i botteghieri e i nobili. Seguiremo Jean-Baptiste bambino orfano lavorare come schiavo garzone in una conceria, tra la puzza delle carogne da spellare, l’odore delle pelli da conciare, il puzzo degli acidi con cui trattarle.

Ammaliati osserveremo il lavoro di Grenouille ragazzino, garzone nell’antica bottega su Pont au Change di un mastro profumiere, mentre impara l’arte di creare profumi, pomate, candele e saponi profumati, tra ciprie di frumento,mandorle pestate, radici di viole polverizzate, polvere d’ambra , legno di sandalo, matite grasse rosso carminio per le labbra.
Ma non e’ tutto. Lasceremo Parigi e giungeremo infine a Grasse, l’Eden dei profumieri, il paese dei fiori. Dove Jean Baptiste potra’ finalmente possedere quanto da tempo anelato, l’arte di impossessarsi dell’odore delle cose : l'enfleourage. Un lungo, faticoso, ammaliante processo manuale. Tra bocce di alcool purissimo, presse, alambicchi.
Aprile, ginestre e fiori d’arancio.
Maggio il periodo delle rose.
Luglio, epoca dei gelsomini.
Agosto, mese delle tuberose.
E poi c’e’ l’aroma divino della perfezione, e poi c’e’ l’odore della morte.
Perche’ questo libro narra gli avvenimenti che gravitarono intorno la vita di un mostro, di un pazzo che aveva un sogno. E che il suo sogno’ realizzo’.

Splendido libro, a tratti cupo, fastidioso come l’insopportabile fetore dei liquami di Parigi.
A tratti splendidamente profumato come i campi fioriti di Grasse.
Affascinante e scorrevole, anche nei momenti piu’ statici.

Buona lettura.

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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    03 Aprile, 2012
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La disperata rincorsa all' "esistere"

Questo non è un romanzo di omicidi, non è la storia di un serial killer, né tantomeno quella di un folle. "Il profumo" è la negazione della vita, la rinuncia obbligata all'esistenza e il disiperato tentativo di essere visti, o meglio, percepiti. Suskind, attraverso il suo indimenticabile personaggio, Grenouille, ci mostra un dramma interiore che, sì può apparire improbabile, ma che in realtà, oggi, è sempre più evidente. Come Grenouille desidera essere visto, ascoltato, amato, così, nella società odierna, si è sempre in cerca di attenzioni, di essere compresi e di sfidare una spersonalizzazione dettata dall'omologazione a modelli mondiali dominanti.

Veniamo al testo. Ambientato in una maleodorante Parigi di fine Settecento, "Il profumo" narra la vita di Grenouille, un uomo che, a differenza di tutti, non possiede alcun odore, è come invisibile. Egli, però, possiede un naso eccezionale attraverso cui vede e di cui si nutre; tuttavia è anaffettivo, non prova alcun sentimento, se non un amore sfrenato per i profumi, ma mai per delle persone. E' da questa inquietante caratteristica che si sviluppa la vicenda: dal desiderio del protagonista di essere amato, di tornare ad essere riconosciuto dagli altri. Inizia così il suo peregrinare tra botteghe, luoghi incontaminati, città dominate dai profumi: il tutto senza essere mai notato, nel tentativo di creare un profumo grazie al quale essere ammirato e tornare a esistere veramente. Per far ciò, per sopperire a questo bisogno, Grenouille inizierà ad uccidere, a sacrificare vite per raggiungere il suo obiettivo, trasformandosi da sventurato a mostro. La sua, tuttavia, non è follia: egli segue un piano ben preciso, spietatamente logico e freddo, quasi disumano; se la sua fosse stata follia avremmo assistito ad una serie di eventi illogici e irrazionali. Il suo è un bisogno che, seppur ci appare ingiustificabile, necessita di comprensione. Cosa fareste se, pur vivendo, foste invisibili? Cosa fareste se foste certi di non poter essere soggetti a qualsiasi emozione? “Il profumo” tenta di rispondere a questi interrogativi, portandoli probabilmente all’estremo, ma mettendoci in guardia dall’impoverimento interiore.

Suskind, portando in scena il mondo degli odori, ne porta in luce la caratteristica fondamentale: quella di essere un indispensabile segno per il riconoscimento, dipingendo il ritratto di un epoca vista da una prospettiva inconsueta, quella degli odori. Uno stile duttile che, dalla semplicità della mera narrazione, diviene complesso e sfarzoso quando si descrive la complessa personalità del personaggio; il tutto senza mai cadere nel torbido, ma anzi, creando l’impressione di assistere ad ogni pagina a gesti d’amore.

Il vero senso del romanzo, però, si comprende alla fine, quando si legge un finale davvero disarmante capace di incrinare le idee del lettore costringendolo a riflettere, a smontare le proprie convinzioni e crearne delle nuove, necessariamente diverse dopo lettura. “Il profumo” non è soltanto la storia di Grenouille, ma è la vita di tanti uomini, che, seppur in termini differenti, non sentono di esistere e si sentono esclusi. Spero che questo romanzo venga letto come monito per non lasciare che la propria personalità, la cosa che veramente decreta la nostra esistenza, si annichilisca e perda importanza. Se siete finora stati trattenuti dal clima noir che si respira in questo romanzo, dagli omicidi e dall’apparente aspetto di thriller, sappiate che questi elementi sono soltanto espedienti per raccontare una verità inquietante ed innegabile. Dimenticate la trama e leggetelo, sarete avvolti in una spirale di profumi e, soprattutto, sarete affascinati e inorriditi da un personaggio geniale e multiforme, emblema della crescente spersonalizzazione dell’uomo moderno.

(La mia è un’interpretazione del tutto personale; ci si scusa per la lunghezza)

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Francj88 Opinione inserita da Francj88    03 Settembre, 2011
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"Profumo" dunque Sono!!

"Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c’è modo di opporvisi."

Süskind apre in maniera sfrontata e senza falsi pudori il mondo nascosto degli odori e ce li sbatte davanti agli occhi, o per meglio dire al naso, almeno nella sua parte cerebrale.

Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché «non ha nessun odore», rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e noi lo seguiamo nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista che presto supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza.

L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.
L'autore ci accompagna in questo folle viaggio con una prosa sontuosa, con uno stile impeccabile e dimostra di essere abile con le parole, tanto quanto la sua creatura Grenouille lo è nel giocare con i profumi. Le descrizioni sono così dettagliate che riescono ad ammaliare il lettore facendo percepire chiaramente colori, sfumature, sapori, essenze, odori, mettendo in gioco tutti e cinque i sensi.
Questo libro mi ha catturata fin dalle prime pagine e il suo potere di attrazione mi ha portata a leggerlo in pochissimo tempo. Finalmente dopo diverso tempo ho letto un libro che fosse non solo ben scritto, ma dalla trama geniale, innovativa e ben sviluppata. Un senso di ironia grottesca e a tratti inquietante domina il romanzo fino allo sconvolgente finale..

Che dire.. Suskind mi ha conquistata!

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sabrinat2601 Opinione inserita da sabrinat2601    29 Marzo, 2011
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Provate un po a non respirare....

"Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dall'odio. Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini."

Jean-Baptiste Grenouille, il protagonista, è un orfano deforme al quale mancano due cose fondamentali: il profumo e il cuore. E' insensibile quanto inodore, ma ha un unica immensa capacità: un senso dell'olfatto perfetto. Convinto di poter conquistare il genere umano solo quando avrà trovato quella fragranza che costringerà le masse a genuflettersi al suo cospetto, inizia così la ricerca dell'aroma, dell'effluvio perfetto.
Il suo metodo è raccapricciante quanto terrificante:l'omicidio di giovani donne dotate di estrema bellezza....ha inizio così la caccia. Come una bestia annusa le sue vittime e ne usa il corpo per creare le sue "essenze".

Amgosciante ma bellissimo thriller.
Consigliatissimo.

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orso Opinione inserita da orso    16 Marzo, 2011
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Il profumo

Un romanzo fuori dai soliti schemi, letto un po’ di anni fa, ma amato subito e mai più dimenticato; semplicemente geniale e straordinario sia per la trama che per il suo sviluppo, dove il coinvolgimento del lettore è totale perché questo libro o si ama o si odia.
L’autore ci introduce alla lettura facendoci conoscere il piccolo orfano Jean-Baptiste Grenouille, protagonista unico e molto ben tratteggiato di questa storia ambientata nel diciottesimo secolo in Francia; e poi ci fa scivolare pian piano in una storia che dà spazio all’amore, all’odio, all’ossessione, alla follia, passando attraverso l’angoscia, l’orrore e la crudeltà; ma è l’assoluta maestria con cui viene raccontato tutto questo mondo di odori e di stati d’animo vissuti così intensamente che rende il romanzo unico.
Lo stile di scrittura è eccellente ed intenso capace di trasmettere completamente al lettore gli stati d’animo del protagonista; la descrizione dei luoghi maniacalmente minuziosa è tale da rievocare e farci vivere i profumi ed i fetori della Parigi del tempo oppure farci percepire i muschi dei boschi o l’umido delle caverne.
Un romanzo che ci porta alla scoperta o alla riscoperta oppure alla consapevole conferma che esiste un mondo di sensazioni e sentimenti che si manifesta attraverso il senso dell’olfatto. Non tutti sono capaci di cogliere questi aspetti perché troppo superficiali e distratti da altro; oppure perché non educati al senso dell’olfatto ed alle sensazioni che evoca pensiamo: ad un buon vino, un buon cibo, una buona essenza ma anche un fetido odore cosa può evocare in noi e fino a cosa ci può spingere???

Un libro emozionante, da scoprire e condividere, che non si dimentica facilmente! Questo è poco ma sicuro.

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_EmmA_ Opinione inserita da _EmmA_    15 Gennaio, 2011
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La scrittura olfattiva

Bellissimo libro. Semplicemente. La genialità di Suskind sta nell'essere riuscito a far percepire al lettore gli odori, cosa ovviamente impensabili. Che io sappia, nessun altro ci è mai riuscito così bene. In molti punti la storia diventa statica, non succede nulla nel senso letterale del termine (come nel periodo che Grenouille trascorre nella caverna), ma l'autore riesce, non si sa come, a immergere il lettore nel mondo degli odori, nella mente contorta e straordinaria del protagonista, e a far scorrere la narrazione continuando a mantenerla, appunto, statica. P

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Giulss Opinione inserita da Giulss    10 Gennaio, 2011
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Il profumo che silenzioso domina

Ho seguito passo passo Grenouille nelle sue scoperte , fantasie , pensieri , follie.
La descrizione degli odori e dei profumi rende vivo quel libro , fa tornare spesso a ricordi legati a un particolare aroma.. del legno , dell'incenso..
Ho amato il periodo in cui vive nella caverna , le sue sensazioni , come se agisse secondo istinti primitivi , tutto così semplice , ma così bello , la natura e l'aria fresca , l'odore dell'umidità e della roccia.
Ha risvegliato ulteriormente in me il piacere dei profumi o dei più semplici odori , è così dopo aver letto un libro , si fa più attenzione a quell'aspetto che abbiamo seguito
durante la lettura.

Grazie a Patrick Suskind per la sua fantasia
e per il finale inaspettato

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Manem Opinione inserita da Manem    16 Dicembre, 2010
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L'odore della vita

Ho trovato molto interessante ed originale raccontare la storia facendo percepire al lettore l'odore che c'è dietro ad ogni cosa. Sembra di sentirli davvero!!! Lo stile è molto descrittivo e narrativo, con pochi dialoghi, scorrevole e piacevole.
La storia mi è sembrata molto surreale e quasi paradossale mettendo in mostra un protagonista che è a dir poco eccessivo e caricaturato. Su alcune cose credo che sia difficile crederci! La storia potrebbe così sembrare banale e ridicola, soprattutto sul finale, se non si volesse cogliere il significato profondo che ne sta dietro riguardo realtà che viviamo: il proprio odore ci rende "umani". Ci rende partecipi di questo mondo e, nello stempo tempo, ci aiuta ad accettare gli altri, anche se non ce ne accorgiamo. Il protagonista, invece, non avendo un proprio odore, aveva comunque capito della sua importanza e lo ricerca in ogni cosa per potersi sentire accettato.

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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    30 Novembre, 2010
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il profumo...l'essenza dell'essere...

Il profumo,gli odori dai piu' buoni ai piu' terribili sono in grado di evocare ricordi,di suscitare emozioni in ogni essere vivente,con l'odore ci si riconosce.
Genouille,nel 1738 nasce nel luogo più puzzolente della Francia,completamente privo di odore,viene rifiutato da tutti,egli vive "incapsulato" in se stesso come una zecca e nulla è in grado di donare al mondo,non possedendo nessunissimo ODORE è la rappresentazione del "nulla" del "non essere".
L'unico dono che possiede,oltre alla straordinaria forza di sopravvivere persino a malattie mortali,un fiuto affinato in modo inverosimile,la capacità prodigiosa di distinguere gli odori anche da lontano.Cercando di mettere a frutto questa sua UNICA QUALITA' decide di divenire il piu' grande profumiere del mondo,ma Genoille non mira al denaro,ne alla gloria,vuole impossessarsi del mondo creando un profumo che susciti amore verso di lui in qualunque essere vivente,rubando l'odore di fanciulle dalla straordinaria bellezza,uccidendole.
Ma questa strana sorta di vittima ed insieme carnefice,per il quale il lettore prova un ribrezzo misto ad un certa sorta di pietà rendendosi conto che è cosi perchè COSI la sua natura l'ha voluto,non sarà mai in grado di amare e nemmeno di accetare l'amore da parte di nessuno nel suo cuore e nella sua mente.
Dentro di lui esistono SOLO gli odori.

Una lettura dal fascino tenebroso, tinta di giallo e nero,Patrick Suskind,l'autore, è stato paragonato a Umberto Eco e un Italo Calvino in nero,lo stile accurato rievoca perfettamente la Francia del 1700,creando una favola nera nella quale il protagonista cela il desiderio "nascosto" di "essere", di "esistere" ma contro la propria natura non si può andare...

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Greco Opinione inserita da Greco    05 Ottobre, 2010
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Tutto d'un fiato

Devo premettere che ho letto il libro alcuni anni fa, ma il ricordo è ancora vivissimo. Me lo sono mangiato in pochi giorni, perchè pur avendo molta fantasia (in passato mi ero occupato molto di letteratura e storie del lato ombra ecc.), ogni nuovo passaggio, dall'attrazione iniziale alla distruzione finale non ha eguali. Una ricerca "diversa" dell'essenza pura che un corpo di fanciulla può emanare. Geniale!
Grazie Suskind.

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patty81 Opinione inserita da patty81    04 Ottobre, 2010
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fiaba nera

è uno dei libri più sorprendenti che io abbia mai letto.una fiaba nera in cui il protagonista ha il cuore malvagio ed è guidato solo dal suo narcisismo malato.la figura di grenouille è talmente verosimile da far rabbrividire,non ha nessun scrupolo verso l'essere umano, nessuna morale... un serial killer autistico.il narratore onnisciente che racconta ci trasporta all'indietro nel tempo con naturalezza ed emozione.un romanzo indimenticabile dove gli odori sono la chiave per capire il cuore degli uomini.

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a chiunque... è uno dei capolavori della letteratura che i nostri figli studieranno a scuola
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Esteréternité Opinione inserita da Esteréternité    20 Settembre, 2010
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Profumo, importanza dell'olfatto

Il profumo ha una forza di persuasione maggiore di qualsiasi altra diabolica tentazione. E'invitante, seducente, può condurci al buonumore, o al disprezzo, allo schifo. Ecco un libro che non usa solo gli unici due sensi coinvolti nella lettura (la vista, per leggere, e aggiungerei anche il tatto, la sensazione delle pagine tra le dita è un richiamo mentale di altissima potenza). Un libro che, oserei dire, si può respirare. Sono sorpresa dall'abile maestria di Suskind di inventare, ricreare e trascrivere gli odori più pungenti di quell'universo così puzzolente della grande città, e dall'altrettanto riguardo dato al descrivere i profumi celestiali. In seguito a due visite guidate a Grasse, mi è venuto molto semplice immaginare Jean-Baptiste estasiato di fronte alla tradizione di creare profumi: il suo respirare a fondo, a pieni polmoni, il dilatarsi delle narici che lasciano traspirare il profumo, e l'intero lavorìo del cervello per immagazzinare e riconoscere un aroma. E, aggiungo, quello stesso cervello da criminale incompreso capace di cattiveria, ma al contempo di innocenza, mi ha emozionato. E' terribile chiedersi il perchè di tutte quei omicidi, è terribile anche il solo pensiero di distillare il profumo dell'amore. Ma Jean-Baptiste ci è riuscito, e con risultati eclatanti: ed è per questa ragione che non sono riuscita a detestarlo. Tutt'altro, direi. E' stato un libro che mi ha insegnato a respirare con più profondità, e che mi ha avvinto incredibilmente (la sera non riuscivo a staccarmi dalle sue pagine). La trama è fitta ma ben organizzata, il giallo è macabro e lugubre, e lo stile, il lessico usati da Suskind sono straordinariamente dettagliati e lineari. Un libro coinvolgente, amaro, ma geniale.

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A chi non si fida solo della vista e del gusto, ma anche dell'olfatto.
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chatnoir Opinione inserita da chatnoir    05 Settembre, 2010
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Fiaba reale

Il Profumo è un libro molto intenso, il cui titolo può trarre in inganno, facendoci credere che si tratti di una storia molto dolce. Non potremmo essere più in errore. La trama del libro è terrbilie,bellissima, ma terribile, senza pietà alcuna per il lettore, che è coinvolto trascinato dentro un mondo che sembra di fiaba, ma invece ha elementi talmente reali da sembrare tangibile, e una volta che ne è catturato non è più spettatore passivo degli avvenimenti, ma diviene partecipe, quasi colpevole degli avvenimenti più atroci del libro. A sottolinerare il legame del libro con le fiabe è anche il modo terribilmente facile e semplice con cui vengono descritti omicidi e assassinii. Le descrizioni di Suskind sono incredibilemtne belle e coinvolgenti, ma spesso anche molto crude. In conclusione un libro da leggere assolutamente, poichè susciterà emozioni fortissime dentro di voi. Lo amerete, Lo odierete, ne avrete addirittuara paura, e tutto questo avverrà allo stesso tempo, in modo che, una volta letta l'ultima pagina vi chiederete cosa vi ha colpito!

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Celia Opinione inserita da Celia    04 Settembre, 2010
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Profumo

Un libro che può cambiare la visione della vita.
Ti mette in testa idee e ipotesi a cui non saresti mai arrivato.
Uno stile a volte noioso o troppo dettagliato non permette lo scorrere del libro, ma ne vale sicuramente la pena in vista del contenuto e del finale.
"L'essenza" del libro è davvero geniale e il protagonista è un tipo di personaggio nuovo ed intrigante. Potrei quasi dire che ti mette dal punto di vista del "cattivo".
Un argomento e un ragionamento così folle ma fondato, da non poter vedere un verità diversa.

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Frans Opinione inserita da Frans    02 Settembre, 2010
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L’uomo senza odore, l’uomo senza amore

L’ho letto da poco, purtroppo dopo aver visto il film. Ma nonostante tutto le immagini descritte dal libro hanno sostituito del tutto quelle del film.

Il protagonista è uno di quei personaggi che sono destinati a rimanere vivi nella storia della letteratura. Il lettore può dimenticare nel tempo le vicende del romanzo, ma il ricordo di Grenouille rimane impresso nella memoria come se fosse vero.

Caratterizzato in modo egregio, con una psicologia per nulla facile da concepire e descrivere, è una figura di rara intensità e di indubbio fascino.

La storia inizia con l’immagine di questo piccolo dall’infanzia difficile, ma Suskind scoraggia da subito il lettore dai facili pietosismi.
Grenouille ha un solo senso con cui si muove nel mondo, ma soprattutto l’unico che deve soddisfare per vivere. E’ guidato dall’istinto, è un predatore e va avanti seguendo il bisogno di rapire l’odore di tutto ciò che vuole esista e persista per lui.
Così anche dell’amore non sa che farne, se non respirarne e conservarne l’odore

Un personaggio per certi versi tragico, la sua ricerca lo porterà a diventare un essere superiore a tutti gli uomini, e ad avere in mano il potere più grande. Ma rimarrà comunque invisibile agli uomini e questa sarà la sua tragedia più grande.
Uno dei migliori libri che ho letto

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Nené Opinione inserita da Nené    08 Agosto, 2010
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Una buona lettura

Un buon romanzo, scritto bene e con una trama originale, che non risparmia al lettore un epilogo inaspettato e dalle tinte forti. Fedele al titolo, l'autore regala interessanti descrizioni dei profumi che guidano la vita del protagonista e che costituiscono la vera essenza della narrazione. Ed è proprio la ricerca dell'essenza, del profumo più puro, che conduce Grenouille in una spirale di azioni violente che lo condurranno verso la fine.

Non esattamente un capolavoro, ma comunque una piacevole lettura.

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mixo Opinione inserita da mixo    15 Giugno, 2010
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le noveau parfum

Grenouille è un reietto, uno scarto della società, un essere impercepibile, privo persino di odore. A discapito di tutto ciò, egli ha un dono, il suo olfatto. La sua vita non segue i canoni cui tutti sono abituati a parametrarsi, lui non guarda ne ascolta, lui annusa. Col passare del tempo impara a riconoscere fragranza così delicate da essere assolutamente sconosciute agli altri, fragranze per il cui possesso arriverà ad uccidere, sacrificando giovani fanciulle per ricavarne un essenza che a suo avviso solo lui è in grado di amare, l'essenza dell'amore, quell'amore di cui lui è sempre stato privato. Un libro assolutamente affascinante, piacevole, scritto in modo un po fiabesco ma non per questo meno ricco di significato.

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leadger Opinione inserita da leadger    30 Aprile, 2010
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Non è la solita storia

Per me è stato una vera e propria rivelazione: originale ed intenso. Il personaggio di Grenouille è indimenticabile. Molto ben descritte le sensazioni e la continua ricerca per catturare l’essenza delle cose.
il libro sembra essere stato scritto per dirci di non lasciarci ingannare dall'apparenza delle cose.
Ma quello che ha reso questo libro così interessante è a mio avviso il tono fiabesco utilizzato dal narratore.

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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    04 Febbraio, 2010
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Macabro e accattivante

Un libro che può togliere il sonno a chi lo legge...
Se la fantasia dell'autore si calasse nella realtà susciterebbe terrore..
Con uno stile elegante e scorrevole lo scrittore traccia il profilo psicologico di un serial killer dopo averne raccontato l'infanzia quasi per provocare nel lettore uno stralcio di pietà e simpatia per l'assassino...
Man mano che la storia si snoda l'interesse aumenta e conduce il lettore in un intreccio che lo tiene in sospeso fino all'ultimo respiro.
Un libro che sa sconvolgere e accattivare allo stesso tempo.
Complimenti all'autore.
Saluti.
Ginseng666

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Lo consiglio agli amanti del Thriller...
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Opinione inserita da positiva    24 Luglio, 2009

Lo consiglio

Non trovo un'unica definizione di questo libro.
Appassionante, duro, macabro, emozionante, contrastante.
Leggendolo ho avuto la sensazione di sentire l'odore dei posti descritti dall'autore, delle sensazioni, della gente.
I profumi uscivano dalle pagine.
Il personaggio mi ha colpito per la sua freddezza nel percepire il mondo visto con gli altri sensi e per la perversa sensibilità di sentirlo tutto attraverso gli odori.
Non è interessato a niente, non ama niente e non arriva a niente di cio' che vede o sente ma è affascinato da tutto cio' che respira, che cataloga, memorizza, ama fino alla ricerca maniacale, megalomane, per potersene impossessare.
Grenuille cattura l'essenza delle cose, non le apparenze, come succede al resto della gente comune "puzzolente".
E' consapevole di desiderare il profumo della fanciulla, non la fanciulla in sè. Mentre il mondo continua a pensare che cio' che si desidera sono COSE o PERSONE in realtà quello che li affascina sono solo i loro odori, solo che non lo sapranno mai.
Lui non ha odore e le persone non si accorgono nemmeno di lui. Non ispira alcun sentimento agli altri. Dopo che crea il "suo" profumo perfetto,quasi angelico,diventa irresistibile agli occhi del mondo.
Lo consiglio a tutti quelli che, come me, con l'olfatto scoprono il mondo.

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