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Q 2015-03-05 15:29:23 charles
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
charles Opinione inserita da charles    05 Marzo, 2015
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Le prime 100 pagine mettono alla prova poi scorre

una recensione non certo facile, d'altronde all'altezza della lettura del libro stesso.

Inizio con il dire che il valore e lo spessore di tale opera lo si percepisce e gusta appieno solo una volta chiusa l'ultima pagina. Solo allora molti tasselli rimasti in sospeso trovano la loro collocazione "spazio-temporale" (si, è proprio il termine esatto) e la storia scorre, in flashback, nella propria mente, in modo ordinato. Con piacere si riprende il libro rileggendo alcuni passaggi e finalmente sarà possibile attribuire loro il corretto significato. "Nell'affresco io sono una delle figure di sfondo".

Per questo motivo: tenete duro! non osate abbandonare tale libro a metà! va preso a due mani e portato a fondo, glielo dovete se non altro per l'incredibile lavoro storico e narrativo che vi sta dietro. Vi assicuro non ve ne pentirete. Vi ricordo che le prime 100 pagine sono "il test di iniziazione", superato quello il libro scorre via in quattro o cinque giorni, garantito.

La trama è tortuosa e parecchio lunga, sintetizzo in modo poco elegante dicendo che si tratta di un universitario di teologia che decide di passare dalla teoria alla pratica unendosi agli eserciti di ribelli che vanno formandosi nella germania del 1500 in antitesi al potere aristocratico e clericale. Questo lo porterà a scontrarsi con innumerevoli fazioni e personaggi, la narrazione qui è dinamica, brutale, violenta, a tratti volutamente volgare, contrasta con il tono pomposo ed aulico delle lettere e delle discussioni dei teologi eruditi come potrebbe essere uno schizzo di sangue e fango su una pergamena.
Ben fatto.

In antitesi al nostro, un certo Q, che in veste di "arcinemico" suo malgrado, scombina spesso i piani dei rivoltosi.
*SPOILER AHEAD*
fino allo scontro finale, che a dire il vero finisce per essere davvero banale nel suo epilogo....ma forse anche questo è voluto dagli autori. Un'epopea omerica...che termina in un bordello. La banalità della vita e del destino in fondo, non trovate?
*FINE SPOILER*

A tratti il testo si fa pesante, sembra un libro di storia. Il che può essere inteso anche come un valore aggiunto, sapendo però a cosa si fa incontro. Personalmete ho letto tali passaggi in via un po' obliqua per poi magari tornarvi meglio alla fine.

Tutti i personaggi storici citati sono realmente esistiti, anche nei fatti citati si riscontrano moltissimi elementi storici. Che lavoro immane, sarebbe da far leggere a scuola in alternativa ai promessi sposi ...eheh.

Una volta terminato resta un senso di tristezza e malinconia...si vorrebbe ce ne fosse ancora. Non capita spesso questa sensazione, che davvero certifica la bontà di un libro a mio avviso.


Se volete testarlo, si trova in free download in formato ebook nel sito del collettivo WuMing.
un testo del genere e pure gratis, che volete di più? solo per questo si meriterebbe 5 stelle.



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Commenti

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charles
06 Marzo, 2015
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te lo consiglio vivamente. poi mi dirai :)
In risposta ad un precedente commento

17 Ottobre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
bravissimo charles: in poche parole hai detto tanto. Q è un'opera gigantesca, una pietra miliare della letteratura mondiale, un capolavoro immenso. io l'ho letto e riletto decine di volte, e non ne ho mai abbastanza. sono d'accordo con te sul fatto che bisognerebbe studiarlo nelle scuole superiori, ed aggiungo anche nei corsi universitari di storia. le prime cento pagine, come dici tu, sono un po' ostiche, specie perche'ci sono molti flashback, molti nomi tedeschi, e occorre calarsi nel contesto storico-politico del tempo: lutero che prima sferza la chiesa cattolica, poi preso dalla paura dei prinicipi e ingolosito dai loro soldi, ripudia il popolo che aveva creduto in lui, condanna le rivolte contadine e legittima le repressioni delle autorità. Ma in tutto questo, si colloca l'esperienza degli anabattisti ribelli di Ian di leda , che cercano di instaurare il regno dei cieli ( dei folli) nella città di munster, finendo poi distrutti, prima che dagli eserciti nemici, dai propri vizi. E poi l'introspezione psicologica del protagonista senza nome , come gli autori del libro, è stupenda. Q, come quasi tutti i libri dei wu ming, è incentrato sulle storie dei vinti e delle minoranze, di cui si parla pochissimo o per niente. Del resto "la sconfitta non rende ingiusta una causa" (p. 335).
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