Saggistica Scienze umane Il dialogo della salute e altri dialoghi
 

Il dialogo della salute e altri dialoghi Il dialogo della salute e altri dialoghi

Il dialogo della salute e altri dialoghi

Saggistica

Editore

Casa editrice

Il dialogo della salute è il testo dove Michelstaedter ci ha trasmesso nella forma più limpida la sua visione della vita e della morte. Ricompaiono qui molti dei suoi grandi temi, e in una forma che sa mantenere, da un capo all’altro, la leggerezza della conversazione e l’icasticità delle formule: «La vita ci toglie: questo che tu dici crudele gioco, questo è la cara la dolce vita. Mancar di tutto sì e tutto desiderare – questa è la vita. Che se non ci volgessimo al futuro ma avessimo tutto nel presente – appunto non vivremmo più». A questo testo, che è del 1910, anno della morte di Michelstaedter, ed essenziale nella geografia della sua opera, si affiancano alcuni altri dialoghi meno conosciuti, come il Dialogo tra Diogene e Napoleone o il Dialogo tra il borghese e il saggio.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.4
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuti 
 
5.0  (1)
Approfondimento 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Il dialogo della salute e altri dialoghi 2015-08-01 12:35:37 viducoli
Voto medio 
 
4.4
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
viducoli Opinione inserita da viducoli    01 Agosto, 2015
  -   Guarda tutte le mie opinioni

L’altro caposaldo...

...dell’opera di un grande pensatore europeo

"Il dialogo della salute" rappresenta l’altro caposaldo dell’opera di Carlo Michelstaedter, insieme a "La persuasione e la rettorica", da me recentemente recensita.
Questo volume di Adelphi, curato dall’ottimo Sergio Campailla, ce lo presenta insieme ad altri dialoghi scritti da Michelstaedter, alcuni dei quali molto frammentari, ed indubbiamente la loro lettura, accanto a quella dell’opera maggiore, contribuisce ad ampliare l’orizzonte di comprensione del pensiero di questo piccolo, grande intellettuale del novecento europeo.
La forma del dialogo, scelta da Michelstaedter per esporci in prosa il suo pensiero, rimanda direttamente a due degli autori più amati dal nostro: Platone e Giacomo Leopardi. Il dialogo permette infatti, attraverso il meccanismo di interlocuzione e di domanda e risposta tra due personaggi, di esporre ed argomentare tesi in modo diretto ed incalzante: per questo motivo, pur essendo la lettura non del tutto agevole sia per lo stile di scrittura dell’autore sia per i temi trattati, essa è sicuramente più facile rispetto a quella de "La persuasione e la rettorica". Questa differenza è sicuramente anche dovuta alla diversa funzione che i dialoghi avrebbero dovuto svolgere rispetto all’opera maggiore: mentre questa era una tesi di laurea, destinata quindi ad un pubblico molto ristretto e specialistico, quelli sono stati scritti, ancorché in alcuni casi solo abbozzati, con intento divulgativo, presupponevano un pubblico generalista, e quindi il loro stile di scrittura tiene conto anche di ciò.
Come detto, Il dialogo della salute è sicuramente di gran lunga il frammento più importante presentato da questo volume. Esso fu terminato il 7 ottobre 1910, appena 10 giorni prima il suicidio di Michelstaedter, e la sua stesura si intreccia con quella della tesi di laurea.
Attori del dialogo sono Nino e Rico, nei quali è palese il richiamo a due cari amici di Michelstaedter, che una sera all’uscita da un cimitero vengono apostrofati dal custode con ”Dio vi dia la salute”. I due iniziano a discutere di salute e di malattia e del concetto di male, con Nino nel ruolo del discente incerto e contradditotrio e Rico in quello del docente, e nel corso del dialogo vengono esposti, sia pure in forma e con terminologie diverse, i concetti filosofici sviluppati ne La persuasione e la rettorica, in particolare nella sua prima parte.
Qui l’uomo 'persuaso' e quello 'rettorico' divengono rispettivamente il sano e l’ammalato, ma la sostanza del ragionamento michelstaedteriano non cambia: l’uomo ammalato non vive, in quanto cerca continuamente nel futuro, in ciò che la società e la volontà del piacere gli fanno balenare di volta in volta come desiderabile il suo appagamento, il suo vivere. Egli non cerca le cose e le relazioni con gli altri uomini in quanto tali, ma in quanto appaganti: cerca l’appagamento di sé nelle cose e negli altri. Ma se l’uomo ricerca ciò che non ha, appena raggiuntolo già non l’ha più, come colui che si volta per vedere l’ombra del proprio profilo, per cui è costretto a ricercare nuovi appagamenti, in un gioco crudele che ha fine solo con la morte. L’uomo sano, persuaso, all’opposto, non si affanna continuamente: egli consiste, sta fermo nella sua coscienza, ”Non ha niente da difendere dagli altri e nulla da chiedere loro poiché per lui non c’è futuro, che nulla aspetta… E la morte come la vita di fronte a lui è senz’armi… non puoi parlare di lui che nel punto della salute consistendo ha vissuto la bella morte". Il concetto della bella morte è stato in questi decenni strumentalizzato dal pensiero di destra, seguendo una visione individualistica e quasi mistica del pensiero di Michelstaedter: in realtà credo che proprio una attenta lettura di questo dialogo, del modo in cui Michelstaedter giunge a teorizzare la bella morte, nonché degli altri elementi polemici contenuti nel dialogo, quali la critica all’arte di facciata e all’artista che ricerca la creazione per convenienza, alla rettorica dell’autorità e all’ambizione della potenza, alla società (quella in cui viveva) come trionfo della rettorica e della malattia, permetta di riaffermare il carattere politico e civile del pensiero di Michelstaedter, che già era emerso prepotentemente soprattutto nella seconda parte de La persuasione e la rettorica.
Come detto gli altri dialoghi sono da considerarsi opere minori. Vale comunque la pena analizzarne alcuni, perché ci permettono di ampliare ulteriormente l’analisi della personalità di questo grande, disperato autore.
Comincerei dal Dialogo tra Carlo e Nadia, breve frammento che tuttavia ci permette di introdurre una figura essenziale nella breve vita di Michelstaedter: quello di Nadia Baraden, giovane esule anarchica russa di cui Michelstaedter si innamora negli anni fiorentini e che si suiciderà pubblicamente nel 1907 (per chi volesse saperne di più segnalo il volume di Sergio Campailla Il segreto di Nadia B. – Marsilio, 2010). Nel dialogo lo spirito dell’amica morta rimprovera a Carlo di non averla mai amata veramente, ma di avere amato sé stesso in lei. E’ forse la più lancinante autoaccusa di non essere persuaso, di inadeguatezza, che Michelstaedter si rivolge rispetto ad un sentimento che ha segnato profondamente la sua vita.
Altro frammento interessante è quello tra Diogene e Napoleone, nel quale prevale il tema della rettorica della potenza e della sua inanità. L’anima di Napoleone, morto, s’annoia, ma Diogene le dimostra che quando agiva, agiva sempre in previsione di un futuro, che l’aver conquistato la Francia prima, l’Europa poi non erano, ancora una volta, che una incessante proiezione verso il futuro, che non avrebbe mai trovato sosta pena la morte. Purtroppo il dialogo si interrompe bruscamente e non sviluppa compiutamente i concetti accennati.
Il breve Dialogo tra la cometa e la terra, composto in occasione del passaggio della cometa di Halley (1910) che tante paure apocalittiche aveva suscitato, contrappone una terra borghese, rettorica, il cui movimento è predeterminato e sempre uguale a sé stesso, ad una cometa anarchica e persuasa, che giunge inaspettata e seguendo orbite eccentriche, ed è forse il dialogo in cui i due concetti cardine del pensiero michelstaedteriano si avvicinano di più ad una dimensione politica e quasi sociologica: dice la cometa, dopo aver rimproverato la terra di fare tutto in nome del sole e di brillare solo di luce riflessa: ”… però poserò mai ad astro costituito e [mai] mi crederò in diritto di chiamar mio dovere senza mia luce dell’altrui luce vivere”. Nel finale, la terra chiede alla cometa di raddrizzarle l’asse, ma il rifiuto della cometa è fulminante: ”Eccoli i borghesi! Tutti uguali! Vorreste e non potete – e perché non potete – questo è il vostro dovere! Ma poi al caso ogni appoggio v’è buono…”.
Gli altri brevi dialoghi, in genere molto godibili, li lascio alla scoperta del lettore.
Non mi resta che ribadire che la lettura delle due opere di Michelstaedter mi hanno permesso di scoprire il pensiero di un grande intellettuale, che a mio avviso ha lasciato un’impronta nella cultura italiana ed europea la cui profondità è inversamente proporzionale alla brevità della sua vita. Un autore da leggere assolutamente per capire meglio i suoi tempi ed i nostri.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
La persuasione e la rettorica
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il miracolo Spinoza
A proposito del senso della vita
Vietato scrivere
L'amore sempre
Homo Deus
Eros il dolceamaro
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano
Questo immenso non sapere
Un mondo sbagliato
Il metodo scandinavo per vivere felici
Storia dell'eternità
Basta dirlo
Contro il sacrificio
Il corpo elettrico
Il grido di Giobbe
Verso un sapere dell'anima