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Il vangelo dei vampiri
 
Il vangelo dei vampiri 2012-02-01 07:59:15 Sordelli
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Sordelli Opinione inserita da Sordelli    01 Febbraio, 2012
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Un romanzo un po' diverso

Il medico patologo Nathan Forrester non riesce a credere ai risultati della sua autopsia: il cadavere che sta esaminando sembra esser stato completamente prosciugato di tutto il sangue. L’unica traccia presente sul cadavere stesso sono due piccoli forellini, simili a punture, a livello della giugulare.
Questo sembra un caso davvero curioso agli occhi dello stimato dottore e potrebbe entrare a far parte dei suoi “casi particolari” tenuti da parte per la stesura di un romanzo.
La sua curiosità lo spinge ad avvicinarsi all’affascinante antropologa Helen Nortwich, la quale gli fornirà il suo aiuto senza indugio e che anzi, combinerà un incontro con lo stimato professore Steven Lynus, antropologo di fama che lavora in Terra Santa.
È proprio l’incontro con Lynus a cambiare radicalmente la vita di Nate ed Helen, catapultandoli in un mondo che nessuno dei due credeva davvero esistesse. In mezzo ai revenant e agli amicus mali, la coppia si troverà a dover scegliere se cambiare completamente vita e dedicarsi ad un compito di grande importanza nella lontana Gerusalemme: quello di proteggere il Graal dal Primum Malum, l’Anticristo.

«La Maddalena» continuò Lynus lentamente «condusse il Sang Raal in Francia. Portò fuori pericolo il sangue di discendenza reale. Stava portando il figlio di Gesù. Maria Maddalena era sua moglie, Nate.»

Un ritmo incalzante, consentito anche dai capitoli brevi e ricchi di suspense. Un romanzo da divorare. Per il genere, devo dire, è anche piuttosto brillante nel contenuto; mi spiace solo per il finale, che si risolve in una paginetta o poco più, deludendo di molto le aspettative del lettore che si aspetta di vedere sangue e feriti ovunque. Invece nulla. Una misera paginetta e voilà, è tutto a posto.
Ribadisco, per il genere (ormai i vampiri spopolano) è quasi innovativo: nessuna patetica storiella d’amore tra un’umana e un vampiro (o viceversa) che giocano al gatto col topo e prima si prendono, poi si mollano e poi arriva il cattivone di turno a disturbare le loro scaramucce; no, niente di tutto questo. I vampiri di questo romanzo sono veri vampiri, cattivi e assetati di sangue e potere. E anche un po’ bruttini, ma poco importa. È anche vero che questo romanzo non è molto “pro-vampiro”, tutt’altro.
Non aggiungo altro, altrimenti tra poco vi rivelo anche il finale: se ne avete l’occasione, leggetelo. Se vi piace il genere vi lascerà piacevolmente sorpresi.

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