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DISCESA VERSO L'INFERNO
“Non c’è fuga dal passato, aveva aggiunto. E nemmeno dalla sofferenza o dal male, ricorda. Con quella metà abbiamo a che fare.”
“ La Paziente n.9” di Alessandro Defilippi, editore Mondadori. E’ la prima opera che leggo di questo autore, e anche se in copertina viene definito un thriller, secondo me appartiene di più al genere noir, con dei risvolti thriller. La quarta di copertina riporta: “Quello che avete tra le mani è un romanzo dal ritmo serrato, che mozza il fiato……” . Tutt'altro, il ritmo è lento, pochissimi colpi di scena, nessun inseguimento e sparatoria. L’unico elemento per cui lo si potrebbe considerare un thriller è la presenza di un “Serial Killer”, il quale uccide le sue vittime con precisione e lucidità. Inizialmente sembra che questi omicidi efferati non siano collegati tra loro, ma andando avanti nella lettura si scopre che hanno un legame con dei fatti inquietanti del passato.
La cosa che mi ha colpito di più di questo libro è l’originalità della trama e la “location” nel Manicomio fatiscente di Pratozanino nei dintorni di Genova nel 1942. In quell'anno, arriva una nuova macchina per curare i malati che porta una certa eccitazione tra i medici: la TEC terapia elettroconvulsivante, elettroshock.
E' un romanzo con tanti personaggi non molto caratterizzati, che sono di contorno alla storia e passano via con una certa facilità. Anche i due personaggi principali, il colonnello Anglesio, colui che seguirà le indagini, e lo psichiatra tedesco Muller , che aiuterà il colonnello nelle indagini, non sono molto approfonditi, e serve intuito per comprendere la loro personalità, nascosta tra le righe. Infine c’è la Paziente n.9, che non appare molto nel libro, ma è un tassello importante per le indagini. Indagini che vengono ostacolate in ogni modo da segreti, paura e diffidenza di tutto il personale del manicomio.
In questo romanzo storico, la nota positiva è senz'altro lo stile semplice adottato dall'autore per narrare i fatti, una scrittura visuale per mezzo della quale le vicende sono descritte con realismo e i cambi di scena quasi cinematografici.
Con grande maestria l’autore è riuscito a rendere palpabile la paura, l’angoscia, l’ansia delle persone e l’atmosfera inquietante del posto.
E' un libro intenso, che fa riflettere sul lato oscuro dell’umanità. Le pratiche mediche sconvolgenti sono l'ennesima rappresentazione del male la cui descrizione accompagna i lettori in una lenta discesa verso l’inferno creato dall'uomo.
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Commenti
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Sembrava di essere dentro un film horror...
O_o
Bella recensione Trinity!