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Matteo Renzi era il giovanissimo presidente della Provincia di Firenze a cui, alla fine del suo primo mandato, era stata promessa la sicura rielezione. Però non ha voluto fare il pollo di batteria e ha deciso di partecipare alle primarie per candidarsi a sindaco di Firenze, senza l’appoggio del suo partito, il Pd. Le ha vinte, è stato eletto, e oggi è il sindaco più amato d’Italia. Adesso vuole darsi da fare per tirare fuori l’Italia dal pantano in cui l’ha cacciata una politica vecchia e asfittica. In questo libro racconta la sua vita, le sue aspirazioni e dà voce alla speranza di una svolta. “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fiato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.



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Fuori! 2012-07-25 20:55:13 mariaangela
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    25 Luglio, 2012
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…e dentro un’etica civile, sociale, politica…

Matteo Renzi è il mio sindaco…ma io non sono fiorentina.
Un politico che ammette che il proprio mestiere non è vero sia una gran fatica, se fatto con passione e cuore e volontà.
Il libro è molto scorrevole, racconta molto di lui come persona, come politico, come sindaco, come padre di 3 figli.
Racconta fatti successi e fatti che si vorrebbe succedessero; forse un po’ autocelebrativo? Forse si, ma che ben venga se ciò che leggi lo condividi e leggi pure che una parte è stata realizzata e che c’è l’impegno di andare avanti per il bene comune .
Mi piace questo politico che senti vero, non si esprime in politichese; ciò che pensa te lo dice, ma ciò che più conta e che te lo fa anche chiaramente capire!
Qualche esempio?
No alla concertazione se deve significare valutare, riflettere, disquisire; solo un modo per rimandare le decisioni. Amministrare significa servire.
Rottamazione, questa odiata parola che altro non significa se non ricambio generazionale; dopo 3 mandati in Parlamento…ciao ciao!
L’obiettivo più importante è raggiungere lo scopo, indipendentemente dal colore politico, ciò che conta è la qualità delle persone.
A proposito, avete notato che in una delle capitali storiche del centrosinistra il vincitore è un outsider tiratosi fuori dal derby pluridecennale dalemiani-veltrioniani? Non sottovaluterei questo aspetto.
Patti chiari: ci dice e lo scirive che, se avessero vinto le primarie avrebbero cambiato Firenze; ma se le avessero perse lui avrebbe cambiato mestiere. Niente scialuppe di salvataggio, tipo candidarsi alle europee, né consigli di amministrazione di qualche azienda pubblica, ma sarebbe tornato a lavorare nel privato, nell’università, nel sociale.
Obiettivi concreti, piccoli impegni tutti verificabili: abbassare il numero degli assessori della giunta del Comune di Fi da 16 a 10, tutti scelti alla prima esperienza; e le donne sono la metà della giunta. Nominare i vertici delle municipalizzate a prescindere dalla tessera di partito. Andare una volta a settimana nelle scuole. Investire per collegare più di 100000 abitanti di Firenze al depuratore , che funziona tra l’altro molto bene. Nel primo anno sgombero di tre grandi strutture abusive occupate da anni; senza forza pubblica e Digos ma solo con la Polizia Municipale e con i servizi sociali, facendosi carico di individuare soluzioni a situazioni di piena emergenza. Sotto la sua guida, Firenze è stata la prima grande città italiana in cui è stato approvato un Piano strutturale a Volumi Zero.
Certo non un libro appassionante per dirla tutta, ma certo molto interessante; ti dice cose che forse già sai, ma è sempre utile tenersi svegli e all’erta.
Lo consiglio, sicuramente si, a chi ama leggere di attualità e politica in genere.

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