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Per Irene Ochoa le violenze del marito Marcos sono diventate una routine infernale. Per sopravvivere alle mura della casa di Pamplona, sempre più soffocanti, vede un'unica soluzione, quella estrema. Un mercoledì sera Marcos rientra più ubriaco del solito e si addormenta sul letto; il suo corpo verrà estratto ore dopo tra le macerie fumanti dell'incendio. Irene ha inscenato un perfetto incidente domestico, ma c'è qualcosa che sfugge al suo controllo: quella stessa notte conosce David Vázquez, l'ispettore messo a capo delle indagini, e scivola in una relazione con lui tanto appassionata quanto pericolosa. Per tenersi stretti sia il nuovo amante sia la libertà, Irene dovrà sbarazzarsi di chiunque possa collegarla all'incendio. David, mentre il quartiere di Gorraiz è ancora sotto shock per l'incidente, si trova invece alle prese con il caso più difficile della sua carriera: una serie di omicidi brutali tra i pellegrini del Cammino di Santiago.



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Senza ritorno 2020-09-24 21:58:01 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    24 Settembre, 2020
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DUE THRILLER CHE SI INTRECCIANO

Per Irene Ochoa la vita è ormai insostenibile, non può più andare avanti così, Marcos l'uomo che ama, non è più lo stesso da quando un errore sul lavoro lo ha cambiato. L'uomo era un brillante avvocato e con la prospettiva di una carriera ricca di successi, purtroppo però ha gestito male dei clienti importanti e ha perso la credibilità nello studio dove lavora. Marcos, però in ufficio è sempre lo stesso; certo tutti lo evitano e ha delle mansioni semplici, ma ha mantenuto la sua dignità non lasciando la soddisfazione ai colleghi di vederlo in difficoltà. Be' a dire il vero, la dignità l'ha persa la prima volta che ha alzato le mani su Irene, ogni sera dopo il lavoro si presenta a casa ubriaco e la picchia.
Fino a che un giorno la donna decide di ucciderlo, è l'unico modo per salvarsi da lui, sa bene che prima o poi lui l'avrebbe ammazzata e inscena quello che sembra essere un incidente domestico.
"La paura appartiene solo a chi ha qualcosa da perdere" penso, "e io ho già perso tutto." Nè paura, nè speranza, nei suoi occhi c'era solo una profonda tristezza."
Questo ci viene raccontato nei primi capitoli, la storia mi ha subito coinvolta moltissimo, ho adorato lo stile dell'autrice e il suo modo di descrivere gli eventi e quello che provano i vari personaggi.
Però, quello che non mi spiego è il perchè la Lezaun, non abbia lasciato Irene come protagonista del romanzo e invece abbia chiaramente messo al centro della vicenda, il commissario David Vázquez.
Mi spiego meglio, è proprio David l'ispettore a capo delle indagini sulla morte di Marcos.
L'uomo oltre a risolvere questo caso, deve fare i conti anche una serie di omicidi violenti ed efferati, che stanno accadendo tra alcuni pellegrini durante il Cammino di Santiago.
La storia di Irene e di questi omicidi non sembrano avere un legame se non David, questa scelta per me è stata sbagliata, l'autrice dove concentrarsi di più su Irene.
Sinceramente, vedendo la cover e leggendo la trama, mi ero immaginata un'altra storia, ma non posso dire che non sia stata una lettura piacevole, anche se ho avuto delle perplessità.
Irene Ochoa, è una donna fredda e cinica, anche se capisce quello che ha fatto, non ha rimorsi e non si fa problemi a ottenere il suo scopo, cioè quello di farla franca.
"Quando aveva varcato la linea invisibile che separava la sua vita precedente da quella attuale?
Ho trovato forzata la storia d'amore tra Irene e David, non credo che questo sviluppo della trama sia così appropriato e mi sono chiesta perché Irene stia proprio con il commissario delle indagini sulla morte di Marcos, che lei stessa hai ucciso.
David, ci viene descritto come un uomo sulla quarantina, alto, magro, atletico, appassionato di sport e soprattutto single. Quando si trova davanti Irene per la prima volta, dimentica il suo ruolo di commissario e nota solamente quanto lei sia bella e in forma. La relazione tra i due penso sia la cosa peggiore del libro, priva di alcuna credibilità.
"Ma David non poteva permettersi distrazioni.Concentrazione e analisi erano le chiavi del successo, come aveva verificato tante volte nel corso della carriera."
Io non posso credere che Irene ne sia innamorata, ma quello che mi chiedo è questo: hai subito delle violenze atroci, non mi permetto di giudicare il tuo gesto perché non mi sento di farlo, ma dico riesci così in poco tempo senza problemi a fidarti di un altro uomo? Oltre al fatto che lui possa scoprire la verità sulla morte di Marcos.
David, non sembra essere un ispettore così brillante, gli manca quell'intuizione che lo farebbe diventare un bravo commissario, nonostante la lunga carriera alle spalle, mi chiedo come mai non abbia avuto sospetti su Irene. E poi lei come ha fatto ad inscenare tutto in maniera così precisa e accurata, cosa ci nasconde?
"Con un colpo di spugna sparirono la tristezza, il dolore, la paura e il rimorso. Valeva la pena affrontare tutto, se la ricompensa era godere anche un solo minuto di quella felicità."
Questo libro mi ha fatto riflettere molto, leggi la storia con la curiosità di scoprire cosa succede, l'autrice descrive ogni minimo dettaglio di quello che accade, ma sarebbe stato migliore se avesse continuato a parlarci solo della storia di Irene e non raccontandoci gli altri omicidi.
Effettivamente a pagina 60 circa, mi sono chiesta cosa si sarebbe inventata per andare avanti con la storia, perché fino a quel punto forse ci aveva già detto tutto.
Sarebbe stato interessante continuare a conoscere Irene e capire ancora meglio cosa c'è veramente dietro al suo gesto, cosa l'ha spinta a uccidere il marito, la donna da aspirante protagonista del libro viene relegato a comparsa a favore di David, che però almeno in questo libro non ne esce positivamente come personaggio.
Gli omicidi dei pellegrini occupano più spazio nella narrazione rispetto a Irene e la sua storia diventa marginale e resta in piedi solamente perché ha una relazione con David.
Di questo libro mi è piaciuto lo stile dell'autrice, che sebbene utilizzi dei capitoli lunghi non annoia il lettore, ma ho apprezzato di meno la scelta narrativa e l'aver relegato il personaggio di Irene a un ruolo secondario.

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