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La torre della solitudine
 
La torre della solitudine 2012-02-01 07:51:08 Sordelli
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Sordelli Opinione inserita da Sordelli    01 Febbraio, 2012
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Un'intrigante avventura

Desmond Garrett, rinomato archeologo, scomparve nel deserto alcuni anni fa e di lui non si ebbe più alcuna notizia. E allora perchè il figlio Philip si ritrova a parlare con un comandante della Legione straniera proprio di suo padre? Quello che il comandante gli propone è di analizzare il libro che gli era stato spedito dal padre stesso (e che la Legione ha voluto prima esaminare, senza successo) per poterlo ritrovare; ma tutto ha un prezzo e quello del comandante è la conoscenza. Philip, all'inizio riluttante, accetta.
Si ritrova così catapultato in un mondo di indizi e segreti, di messaggi in codice che solo lui può comprendere.
Intanto, in Vaticano, Guglielmo Marconi è convocato nel cuore della notte nell’osservatorio della Specola dove una potentissima radio, da lui costruita in gran segreto, sta captando un misterioso segnale che giunge dagli abissi dello spazio. Padre Boni, il direttore della Specola, ha fatto realizzare quello strumento dopo aver scoperto gli appunti del suo predecessore padre Antonelli che, dieci anni prima e proprio con l’aiuto di Desmond Garrett, era riuscito a tradurre un testo sepolto da secoli nei più nascosti recessi della Biblioteca Vaticana, le tavole di Ammon. Si tratta di una specie di Bibbia elaborata da una civiltà molto più antica delle prime civiltà storiche. Prima di estinguersi, ha costruito la Torre della Solitudine e ha lanciato un segnale nelle profondità dell’Universo.
Ma chi è quell’essere tenebroso che dorme nella Torre? Che succederà quando il raggio dell’ultima conoscenza penetrerà nel sarcofago? Chi sono gli abitanti, se davvero esistono, del feroce popolo dei Blemmi di cui hanno favoleggiato gli antichi viaggiatori?
Il destino di Philip, quello del padre, del nemico giurato Selznick, che nasconde molti segreti, si uniranno presto a quelli di El Kassem, un condottiero formidabile, della popolazione della leggendaria Kalaat Hallaki, della Santa Chiesa e della Legione straniera; e tutti questi destini graviteranno misteriosamente intorno alla Torre della Solitudine.
Dalla Francia a Napoli, da Antiochia ad Aleppo, da Gerusalemme al deserto di Giuda fino a Petra e al deserto Paran, la lotta contro il male comincia, senza quartiere.

Un bel romanzo, intrigante. Peccato che l’ho trovato un po’ lento e “pesante”: ci ho messo parecchio a leggerlo proprio per questa mancanza di scorrevolezza. E nonostante questo, mi è piaciuto. Sarà la capacità di Manfredi di trascinare nelle sue storie? Sarà che Manfredi mi piace e quindi sono un po’ di parte? Non lo so, però mi è piaciuto. Prendetevi il giusto tempo per gustarvelo.

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