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La nostalgia felice
 
La nostalgia felice 2014-06-16 16:47:44 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    16 Giugno, 2014
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Ritorno all’infanzia

Diario nipponico di un’affermata scrittrice: la visione della tragedia di Fukushima rappresenta per Amélie Nothomb il motivo di un viaggio, che viene documentato con un filmato (“E’ il 28 marzo 2012. Sono una scrittrice belga che, dopo un’assenza molto lunga, ritrova il paese dei suoi primi ricordi”).

Tra le visite, il commovente incontro con l’anziana bambinaia, abbandonata dalle figlie (“Anch’io, Nishio-san, sono sua figlia. E sono venuta dall’Europa per vederla”) e che vive senza aver appreso del disastro nucleare. E l’appuntamento – non senza apprensioni - con l’amico di sempre (“Rinri era il ragazzo di assoluta bontà che avevo conosciuto ventitré anni prima e nei confronti del quale i miei sentimenti non erano mai cambiati”).

L’attenzione è concentrata sui ricordi: grazie ai quali, anche particolari prosaici come un canaletto di scolo si tingono di memoria (“Io che ho tanto giocato al pesce o alla barchetta lungo il suo percorso…”). Come all’asilo: “Lì m’imbatto faccia a faccia con lo scivolo gigante che è stato uno dei luoghi sublimi della mia infanzia”.

Le città sono vissute tra sensibilità artistica e “sindrome di Mishima”: Kyoto (“La sera, quando prendiamo il treno per Tokyo, siamo in overdose sensoriale”), la capitale nipponica (“Tokyo è innanzitutto un ritmo: quello di un’esplosione perfettamente controllata”) e, naturalmente, Fukushima (“Apocalisse significa rivelazione: ci viene rivelato il disastro”): “Lasciamo questo paesaggio quasi bello a forza di essere orribile”.

Il viaggio è riscoperta di significati (“Natsukashii definisce la nostalgia felice… l’istante in cui la memoria rievoca un bel ricordo che lo riempie di dolcezza”), consapevolezza matura della cultura giapponese, analisi intima dei contenuti del “ritorno” (“L’aereo sta sorvolando le cime dell’Himalaya, e il loro candore è tale da rischiarare le tenebre”).

Apprezzeranno questo scritto soprattutto i fan di Amélie Nothomb, che avranno modo di gustare la dolcezza di un’autrice che, nel gioco delle parti, spesso si è mostrata dura, aspra e ruvida.

Bruno Elpis

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Non potevi presentare meglio questo suo ultimo lavoro...grazie Bruno per la tua lucidità
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C.U.B.
17 Giugno, 2014
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Bello ! Ma e' una novita' editoriale ?
Mi interessa proprio :-)
Interessante commento, Bruno.
Dell'autrice ho letto un solo libro, che ho trovato piuttosto superficiale e noioso. Mi sono forse imbattuto in quello 'sbagliato' ?
@ Marcella: grazie cara :-)

@ Cub: credo sia l'ultima opera (del 2014), ma è un saggio più che un romanzo :-)

@ Emilio: sarebbe interessante sapere cosa hai letto! Qui su qlibri trovi molti romanzi recensiti di questa autrice, i commenti sono piuttosto positivi... Potresti riprovare con Mercurio... :-)
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