Dettagli Recensione

 
La vita sconosciuta
 
La vita sconosciuta 2017-05-15 03:51:10 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    15 Mag, 2017
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Una percentuale di vita sconosciuta

Se è vero che “Ognuno ha una percentuale di vita sconosciuta alla propria compagna”, è altrettanto vero che la percentuale di Ernesto è vicina all’unità: tradisce la moglie in “lupanari a cielo aperto”, in relazioni clandestine e mercenarie con altri uomini.
Di ritorno da una di queste evasioni torbide, Ernesto trova la moglie Agata senza vita nel loro appartamento. È l’inizio di un dolore alterno e contradditorio (“La sua tragica fine prematura ha spezzato per sempre la possibilità di un perdono, di un armistizio capace di riallineare il passato e bonificarlo”), fatto di solitudine, di rimorsi e, talvolta, di pensieri scellerati (“Persuaso che un parossismo di abiezione fosse il solo antidoto efficace per neutralizzare quella piccola esplosione di dolore”).

In “quei primi mesi di vedovanza” Ernesto ripercorre il proprio “passato barricadiero”, quando ha conosciuto Agata (“Io figlio di un operaio milanese della Breda e lei figlia di un operaio siciliano del Petrolchimico di Gela”) nelle frange del terrorismo degli anni settanta ai quali riconduce il proprio fallimento sociale, esistenziale e sessuale, come emerge nell’incontro finale al cimitero con Ventura, uno dei capi della lotta armata…
Un periodo conclusosi con il fallito attentato all’inerme Doria, giornalista de L’Unità. Un doppio segreto inenarrabile, sia dal punto di vista della cronaca, sia per il rapporto personale con il leader Faenza.

Giudizio finale: retrospettivo, funereo, a tratti doloroso (“Il dolore non è sempre un grumo nero che il tempo riesce a diluire. Può restare intatto e semmai lievitare, occupare sempre più spazio e irrompere improvviso proprio quando ci si illude di averlo tenuto a bada”).

Bruno Elpis

Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

"Il dolore non è sempre un grumo nero che il tempo riesce a diluire. Può restare intatto e semmai lievitare, occupare sempre più spazio e irrompere improvviso proprio quando ci si illude di averlo tenuto a bada"

Terribilmente vero!
Recensione eccellente :grazie !
@ Laura: una frase che colpisce, proprio perché risponde all'esperienza... Ciao!

Grazie Matelda, un caro saluto!
3 risultati - visualizzati 1 - 3

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante