Bad monkeys Bad monkeys

Bad monkeys

Letteratura straniera

Autore

Editore

Casa editrice

Jane Charlotte è stata arrestata per omicidio. Interrogata dalla polizia ammette di far parte della Bad Monkeys, ramo operativo di una misteriosa organizzazione segreta il cui compito è liberare il mondo dal male. Questa confessione costa però a Jane un soggiorno nella sezione psichiatrica della prigione dove viene sottoposta a interminabili sedute sulla sua carriera di assassina. Più il racconto di Jane si popola di assurdità – messaggi nascosti nelle parole crociate, dollari con occhi e orecchie, inquietanti clown armati – più il dottore che la interroga fatica a distinguere la verità dall’invenzione. E nessuno, nemmeno voi, riuscirà a capire se Jane è pazza, bugiarda o se le cose sono completamente diverse da come sembrano. Tra il fumetto lisergico avant-punk e il romanzo di formazione con sotterranei riferimenti religiosi, Bad Monkeys è un thriller martellante e sexy: leggetelo e rimarrete senza respiro. E soprattutto finirete travolti da un vortice di messaggi subliminali, cospirazioni e complotti che si sgretolano e si ricompongono, come in un gioco di scatole cinesi dagli esiti sempre imprevedibili.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
2.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Bad monkeys 2013-07-14 09:37:01 Todaoda
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Todaoda Opinione inserita da Todaoda    14 Luglio, 2013
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La sceneggiatura di un film a basso budget

Un incipit tarantiniano e un prologo a specchi riflessi che più che sorprendere stufa e infastidisce fanno da margine e contorno a una storia troppo bislacca e strampalata per essere appena vagamente credibile. Una storia che anche se all’inizio è accattivante presto perde la sua verve cedendo il passo ad una escalation d’azione degna di un Mission Impossible di quarta categoria con gli effetti speciali di un Matrix a basso budget.
I paralleli cinematografici non sono casuali, questo testo sembra davvero la sceneggiatura di un film, una sceneggiatura che scopiazza senza ritegno da diverse pellicole cult talmente famose e note da essere ormai entrate nell’immaginario collettivo persino di coloro che non hanno mai messo piede in una sala di proiezione; e conferma di ciò si trova anche in quelli che non sono gli aspetti più prettamente scenografici del romanzo, come l’introspezione psicologica dei protagonisti, qui relegata al rimorso Darth Vaderiano di una sorella “cattiva” nei confronti del fratello più piccolo, o come la presunta analisi sociale, che la critica vorrebbe trovare ad ogni costo nel lavoro di Ruff, ma che qui in realtà fa perno esclusivamente sulle manie paranoiche e complottistiche, ormai si spera fuori moda, di certi ambienti creduloni della società americana di inizio millennio. Assurdo, ridondante, eccessivo e tutto a scapito dello stile narrativo, a scapito di uno stile a cavallo tra il farsesco e il pulp che probabilmente rappresenta l’unico aspetto positivo dell’opera.
Si dice che l’autore sia il degno erede di Pynchon e Philip K. Dick, se così è, se Matt Ruff davvero è destinato a diventare l’erede dei due grandi scrittori, be allora ne deve fare ancora di strada: ci sono accenni, rimandi, omaggi alle sue fonti di ispirazione, sì ci sono, ma è tutto molto confuso, disordinato o al contrario, lampante, ovvio e dunque banale.
Forse Ruff, in questo romanzo, in realtà più Dickiano che Pynchoniano, può ricordare qua e la il genio incompreso della fantascienza, ma certo non per inventiva, o per acuità di sguardo nei confronti della società, tutt’al più per certe fumose associazioni mentali, e per i già citati “omaggi fin troppo evidenti” che l’autore rende ai suoi modelli ispiratori, vedasi per esempio Buster Friendly, il più semplice di tutti: il poliziotto che arresta la protagonista che porta lo stesso nome del anchor man di “Ma gli androidi sognano pecore elettriche.”
Banali e fumose le prime, squilibrati e ridondanti i secondi, e il passo tra l’arguto, un po’ nostalgico, apprezzamento e la scopiazzatura diventa via via più breve: se l’omaggio è uno va bene, quando sono due o tre si incomincia a storcere il naso, quando sono tanti si chiama mancanza di inventiva.
Leggendo Bad Monkeys pare davvero di trovarsi di fronte a delle rivisitazioni di celebri scritti o produzioni cinematografiche, rivisitazioni di storie e pellicole che hanno reso celebre il noir, la fantascienza e l’action drama negli ultimi trent’anni, ma se all’inizio sono simpatiche, dopo qualche pagina diventano noiose e superflue. Vero, le rivisitazioni qui hanno un enviroment differente, delle circostanze diverse, qui sono create attorno ad una realtà urbana più allucinata e meno fantascientifica di quella da cui spesso attingono, ma proprio per questo anche meno concreta e senza dubbio meno incisiva.
A lasciarsi influenzare da illazioni che sorgono spontanee, a voler leggere tra le righe di un testo che promette profondità ma cela dietro stranianti prospettive tridimensionali nient’altro che piattume, si potrebbe evocare una sorta di assuefazione di Ruff a una certa tipologia di storie, film e scenografie, dalle quali poi non riesce a prescindere, dalla cui impressione non riesce a liberarsi se non sfogandola con frasi altrettanto impregnate di quella assurda realtà parallela. Ma se su pellicola le immagini crepuscolarmente fantascientifiche di un Matrix hanno un grande impatto visivo su chiunque sia disposto ad accettare un mondo alternativo, o una concezione della vita a scatole cinesi, sulla carta stampata le medesime immagini, non supportate da un elaborato intreccio narrativo, non hanno la stessa efficacia.
Se l’autore voleva creare un libro assurdo, cervellotico, onirico, alla Pynchon, doveva avere coraggio e andare fino in fondo, se voleva creare un noir reale e crudo doveva fare altrettanto, tentando invece, come fa lui, di mantenersi in bilico tra i due stili, ottiene soltanto un’ opaca rilettura di una realtà impossibile, quanto incredibile, quanto poco affascinante.
Certo l’ironia di fondo aiuta, ed è innegabile che, vuoi per l’oggettiva brevità del romanzo, vuoi per la, speriamo, ricercata leggerezza della prosa, la lettura sia molto scorrevole e il libro si legga in quattro e quattr’otto, ma da qui a definire l’autore come l’erede del post realismo americano, il figlio della grande scuola di romanzieri made in usa, come qualcuno sostiene,… be ce ne corre

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La donna che fugge
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
2.8 (3)
Ambos mundos
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
Il mantello dell'invisibilità
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Se solo tu mi toccassi il cuore
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Tutti su questo treno sono sospetti
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

The turnglass
La donna che fugge
Un animale selvaggio
Sepolcro in agguato
Tutti su questo treno sono sospetti
Five survive
Cause innaturali
Compleanno di sangue
La prigione
Il mistero del treno azzurro
Senza pietà
Il libro delle cose sconosciute
La casa delle tenebre
Omicidio a Manhattan
Lo scambio
L'ultima carta è la morte