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Se questo è un uomo
 
Se questo è un uomo 2010-12-24 14:26:05 Jan
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Jan Opinione inserita da Jan    24 Dicembre, 2010
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Per me si va nella città dolente...

Ho atteso molto a recensire questo libro.
Da una parte mi frena un po' di pudore, dall'altra è come se, parlando di questo Testimone, inevitabilmente, spalmassi della salsedine su una cicatrice inesausta.
Lessi questo capolavoro dopo quattro anni che mi trovavo in Italia, ma già conoscevo, ovviamente, la fama di Levi.
Il suo stile tecnico parente stretto del gemizio.
Il suo incubo metascritturale freddo e deciso allo stesso tempo, come il pianto di una lama.
Il suo perenne distacco, che fu quello che lo azzannò.
Levi era un chimico, e come un chimico scriveva.
Era stato arrestato,lui torinese, nelle Valli di Lanzo, dove insieme a colleghi universitari aveva costituito un gruppo partigiano indipendente.
Così avvenne quella che Primo chiamò a suo tempo "la slogatura", la dislocazione.
Auschwitz, capitale della Notte.
Levi ridotto a "tuk"...pezzo.L'oggetto su cui il kapò, che si è sporcato le mani, se le netta con tranquillità. Come se l'uomo fosse diventato "cosa".
Levi che insieme ad un docente universitario ebreo tedesco viene spedito, per sfregio, a svuotare i buglioli. E mentre i due barcollano per il peso dei rifiuti organici, nel momento in cui la neve (quella vera, quella polacca)azzanna le loro vertebre ecco, stranamente, il docente che recita con inflessione germanica:
"Per me si va ne la Città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente...".
La condivisione della morte.
Una morte interiore, non esteriore.
Quella arriverà molto più avanti, nella sua Torino, città amata e odiata.
Città che lo lascerà solo.
Ed eccola,la slogatura.
Il tuk Levi rimane, l'uomo muore.
Non tornerà a casa mai.

Ecco, ho voluto ricordare tutto questo alla vigilia di Natale.
Perché anche là all'Ade faceva freddo, anche là c'era il Natale.
Solo che a nessuno, o a pochissimi, interessava di questa ...gente.
La perduta...gente.
Pio XII (futuro beato) sapeva, Churchill sapeva, gli USA sapevano.
E ora che tanti fanno finta di non aver saputo...be', domandatevi se questo è un uomo.
Non so se la risposta sarà pronta.
Quella di Levi è rimasta scolpita per le scale.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato ai negazionisti che, drammaticamente, hanno un grosso problema.Non sanno leggere.
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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24 Dicembre, 2010
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chapeau!
io non riesco ancora a leggerne di queste testimonianze
le mie ferite sono ancora vive...
נקמה
In risposta ad un precedente commento

24 Dicembre, 2010
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Rabbà Todà, chaver.
Rabbà Todà.
In risposta ad un precedente commento

24 Dicembre, 2010
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prego...
Le Chaim!

24 Dicembre, 2010
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Toccante il tuo commento.
Grazie di avere scritto queste parole proprio a Natale.
Per non dimenticare.
Rosy
Bella recensione, è stato il primo libro che ho letto sull'olocausto, da lì ne sono seguiti molti altri, ma nessuno mi ha emozionato così tanto come Levi.
In risposta ad un precedente commento
gio gio 2
24 Dicembre, 2010
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BRAVISSIMO JAN,TOCCANTE...
Grazie Jan, per la forza e l'intensità delle tue parole, mi hanno colpito come pietre. Vorrei potessero essere scritte come pre- o postfazione al libro.
In risposta ad un precedente commento

25 Dicembre, 2010
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Ti ringrazio molto.
Ma non ne sarebbero degne.
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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