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La mafia siamo noi La mafia siamo noi

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Spesso si parla di "infiltrazione" delle mafie, come se qualcosa di infetto entrasse in un tessuto sano, ma sono tante le fasce della società invischiate nella rassicurante zona del compromesso e della contiguità. La mafia è una presenza pervasiva, una rete che tiene insieme le molte figure che fanno funzionare l'economia, la politica, la società: piccoli e grandi imprenditori, uomini di chiesa, professionisti, manovalanza, funzionari, pedine mute che lasciano che le cose accadano, senza reagire. La mafia siamo noi che non ci chiediamo cosa accade dietro le quinte, cosa provocano i nostri consumi, le nostre serate in discoteca e nei ristoranti alla moda, chi finanziano e quale sistema rafforzano. Il primo passo è conoscere la realtà che ci circonda, farci carico dei problemi del nostro territorio. Seguendo il percorso delle inchieste, Sandro De Riccardis disegna una mappa del fenomeno mafioso e del movimento antimafia tra il nord e il sud, raccontando le storie di chi - con «sottile coscienza» - custodisce lo spazio in cui vive e decide di agire. Libero Grassi, Renata Fonte, Angelo Vassallo, Lea Garofalo, don Pino Puglisi, Rosario Livatino, Hyso Telharaj, Cortocircuito, WikiMafia, e tutti gli altri ci dicono che l'impegno condiviso di cittadini che credono in un progetto di riscatto è più forte della paura e dell'intimidazione.



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La mafia siamo noi 2018-04-16 07:46:08 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    16 Aprile, 2018
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Una mappa all'interno della criminalità mafiosa

In La mafia siamo noi di Sandro De Riccardis, la provocazione è immediatamente evidente. Un paradosso lapalissiano. E’ un viaggio:
“da nord a sud negli equivoci della lotta alla mafia, attraverso le occasione perse dallo Stato e dalla società civile.”.
La “mafia siamo noi” che non chiediamo che cosa accade dietro le quinte, cosa provocano i nostri consumi, le nostre serate in discoteca e nei ristoranti alla moda, chi finanziamo senza saperlo, in modo occulto. La mafia è una presenza pervasiva, un collante tra varie strisce della società: piccoli imprenditori, uomini di chiesa, manovalanza silenziosa che vede ma che non parla, non denuncia, sta a guardare, spettatore passivo attonito e lungimirante. Il primo passo, quindi, è dato dalla conoscenza della realtà, del farsi carico attivo e non passivo dei problemi del nostro territorio. L’autore disegna una mappa precisa del fenomeno mafioso e del movimento antimafia, narrando le esperienze – di chi con “sottile coscienza”- decide di agire. Il riscatto è possibile, è più forte della intimidazione, e uomini come Libero Grasso, don Pino Puglisi, Rosario Lavatino sono testimonianze che fortificano. Ci si domanda:
“ chi è più corrotto, il venditore o il compratore? E quanto deve essere corrotta una società perché i suoi cittadini cerchino droghe per fuggire dalla realtà a prezzo di sangue e sofferenza dei suoi vicini?”
Un saggio profondo ed illuminante, ricercato ed intenso, su di un fenomeno che lo Stato Italiano, dopo tanti anni di lotte intestine, non riesce ancora a sconfiggere. Infatti l’autore:
“ho cercato di tracciare la mappa di una criminalità che si è dimostrata sempre più capace di fare sistema, di creare legami con imprenditori e professionisti, di nascondersi persino nella retorica dell’antimafia. Assicurandosi una rendita di potere che resiste, elezione dopo elezione, anche quando una amministrazione viene sciolta per infiltrazioni mafiose, sempre più solerte nel costruire rapporti di reciproca convenienza.” .

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