Saggistica Storia e biografie Sopravvissuta ad Auschwitz
 

Sopravvissuta ad Auschwitz Sopravvissuta ad Auschwitz

Sopravvissuta ad Auschwitz

Saggistica

Editore

Casa editrice

Quando fu liberata, con l'arrivo degli Alleati, Liliana Segre aveva 14 anni e pesava 32 kg. Come abbia potuto sopravvivere nell'inferno di Auschwitz in quelle condizioni, non sa spiegarselo ancora oggi. Non è mai più ritornata ad Auschwitz. Dopo tanti anni di voluto silenzio, la donna ha deciso di testimoniare per una serie di ragioni private e universali insieme: il debito verso i suoi cari scomparsi ad Auschwitz; la fede nel valore della memoria, e nella necessità di tenerla viva per tutti coloro che verranno dopo. Per tutti è importante conoscere ciò che successe allora e ricordare? Perché simili aberrazioni della storia non si ripetano più.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuti 
 
5.0  (1)
Approfondimento 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Sopravvissuta ad Auschwitz 2018-01-27 20:00:42 siti
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    27 Gennaio, 2018
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

INSTACABILE TESTIMONE

È notizia di questi giorni la nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e da quasi trent’anni instancabile testimone pubblica della Shoah. Lo è diventata quando in lei è maturata l’esigenza profonda di condividere la sua esperienza, prima aveva taciuto ma ovvio dirlo mai rimosso. Era ormai una donna adulta, una sessantenne, una famiglia felice a coronare la sua tranquillità. E proprio in quel momento ha deciso di muoversi, di visitare una scuola una volta alla settimana, dapprima proponendosi lei alle istituzioni e poi gradualmente venendo così invasa dalle richieste da dover diventare selettiva, nel numero degli ascoltatori (il maggiore possibile), nelle motivazioni dell’invito ma soprattutto nella predisposizione necessaria per vivere un’esperienza del genere. Nessuna superficialità o mediocrità tollerabili. Serietà e compostezza dovute ad una persona che racconta un vissuto unico col solo intento di pagare il debito verso chi dai lager non è mai tornato e passare il testimone alle nuove generazioni, per ricordare, per non dimenticare, per rendere tutti meglio consapevoli del proprio vissuto, qualunque esso sia. La sua decisione è ben argomentata nella seconda sezione di questo libro e devo dire che mi ha profondamente scossa conoscere la genesi, l’origine di un così nobile intento e tutte le difficoltà che esso comporta, compresa la distanza che si viene a creare, paradossalmente, con i propri cari, con le persone più intime, salvo scoprire che in realtà loro, marito e figli, quello hanno indirettamente respirato, ogni giorno, nutrendosene e arricchendosi mentre lei cercava di proteggerli. La prima parte è invece il doloroso resoconto di un’infanzia rapita, deformata, mostruosamente deviata dall’esperienza delle limitazioni subite a causa delle leggi razziali, dal tentativo di fuga in Svizzera, dall’incarcerazione a San Vittore, dall’internamento nel campo di sterminio, dalla sua funzionale ed efficiente organizzazione, dalla sopravvivenza a tutto questo e dalla bulimica ripresa della vita, ancora più pericolosa. La normalità, la devianza, dentro tutto ciò che ti può distruggere, la sopravvivenza durante ma soprattutto dopo, nell’immediato e poi giorno dopo giorno a ricostruirti, a rieducarti e infine ad educare gli altri. La terza parte contiene infine una selezione di lettere inviate da chi ha sentito dal vivo la testimonianza della signora Segre, non solo ragazzi.
Consiglio vivamente la lettura a tutti ma in particolare ai ragazzi perché questo è il racconto di una ragazza e non c’è voce più potente per loro di quella di un loro coetaneo. Sapere che oggi ha ottantasette anni e che il nostro Presidente le ha conferito la nomina di senatrice a vita a mio parere è un motivo di orgoglio per la nostra Italia.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La donna che fugge
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
2.8 (3)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
Il mantello dell'invisibilità
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Se solo tu mi toccassi il cuore
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Tutti su questo treno sono sospetti
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Eleonora d'Aquitania
I diciotto anni migliori della mia vita
Tutankhamen
L'origine degli altri
Il tribunale della storia
Memorie dalla Torre Blu
Nulla è nero
Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
A riveder le stelle
Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina
The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta
Margaret Thatcher. Biografia della donna e della politica
L'arte della fuga
Dante
Autunno a Venezia. Hemingway e l'ultima musa
Passione sakura