Estate Estate

Estate

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

La giovane Charity trascorre una vita noiosa a North Dormer, nel New England. Arrivata in città dalla “Montagna”, dove viveva in misere condizioni in una comunità di reietti, era stata adottata da bambina dall’avvocato Royall, ora rimasto vedovo. Un giorno nella biblioteca in cui lavora appare l’affascinante architetto Lucius Harney, il quale mostra subito un interesse particolare per la ragazza. Il patrigno, che ha già fatto delle avances a Charity chiedendole di sposarlo, fiuta una complicità tra i due e cerca di ostacolarli. Nonostante i suoi tentativi, Charity e Lucius diventano amanti ma, con la fine dell’estate, anche quell’amore si avvia verso l’autunno, portando con sé le conseguenze della scandalosa relazione. Pubblicato nel 1917, Estate fu considerato un romanzo estremamente provocatorio e venne presto dimenticato, per essere riscoperto solo a partire dagli anni ’60 come una delle opere più moderne dell’autrice americana.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Estate 2020-06-01 21:50:13 archeomari
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
archeomari Opinione inserita da archeomari    01 Giugno, 2020
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tutto avvenne in una sola estate...

Edith Wharton è la mia scrittrice preferita, adesso posso dirlo senza alcun dubbio.
Famosa per il romanzo “L’età dell’innocenza”, come spesso succede, tutti gli altri suoi libri, considerati minori - a torto- sono sconosciuti ai più.
Le sue opere sono un concentrato di storie coinvolgenti e di stile letterario impeccabile. Una scrittura cristallina, lineare senza grossi salti temporali, che sa farsi delicata e poetica, ma anche acuta dai pesanti affondi nella psiche, soprattutto quella delle protagoniste femminili che rispecchiano l’animo ribelle ed anticonformista dell’autrice stessa. E, come ne “L’età dell’innocenza”, la protagonista di questo breve romanzo, Charity Royall, emana tutto quello spirito appassionatamente ribelle alle convenzioni, profondamente anticonformista che la porta a scontrarsi con la dura realtà, bigotta e ipocrita, della società dei suoi tempi. Chi non è ipocrita e non vuole sottostare alle leggi della società falsa e ipocrita è esiliato in qualche luogo dimenticato da Dio, la Montagna. Esattamente così, la Montagna, scritta con la maiuscola proprio ad identificare un toponimo, un luogo fisico abitato dagli esuli e dai reietti, dai banditi dall’umano consorzio.
Charity viene proprio dalla Montagna, salvata dalla povertà e dalla miseria della dall’avvocato Royall che la ospita in casa sua nel villaggio di North Dormer. La fanciulla disprezza in cuor suo il tutore e desidera un futuro indipendente al punto da farsi assumere come bibliotecaria nel modesto villaggio in cui vive. L’incontro casuale con il giovane architetto Lucius Harney le permette non solo di uscire dalla solitudine e dalla mediocrità della sua modesta esistenza, ma anche di riflettere ed indagare sulle proprie origini.
La sfrontatezza con cui Charity si mostra in pubblico insieme al giovane per accompagnarlo nelle sue ricerche sugli edifici di North Dormer, la passione che sboccia tra i due al di fuori delle convenzioni scandalizzò la società americana quando il libro venne pubblico nel 1917.

“C’erano altri casi di cui il villaggio era al corrente che avevano avuto conclusioni peggiori, meschine, miserabili, inconfessate. C’erano altre vite che si trascinavano stancamente, senza mutamenti visibili, prigioniere dell’ipocrisia. Ma non erano queste ragioni a trattenerla. Dal giorno prima sapeva con certezza cosa sarebbe accaduto se Harney l’avesse presa tra le braccia: il fondersi delle mani e delle bocche e la lunga fiamma che l’avrebbe divorata dalla testa ai piedi. Ma a questa sensazione se ne mescolavano altre: l’orgoglio un po’ stupito di piacergli, la tenerezza perplessa che il suo interesse aveva risvegliato in lei”.

Tuttavia la ragazza non vuole pensare alle ipocrisie e, nonostante qualche timore di venire additata come “una di quelle”, decide di vivere appieno la sua storia d’amore, dimostrando una ribellione, un modo di imporsi che denotano la diversità delle sue origini. Un libro che è una piccola perla, tiene incollata alle pagine fino al finale. Non rivelo altro, solo che, nonostante l’amarezza che connota sempre le storie d’amore, - questa, tra l’altro, durata una sola estate- della Wharton c’è una luce che scalda, e anche tanto.

Assaggino naturalistico, chi mi conosce sa quanto ami le descrizioni naturalistiche. Trovo che la Wharton con la sua penna non solo suggerisca la visione, ma anche la sensazione: della calda estate il lettore non solo vede le manifestazioni di luce, ma ne sente anche il calore:

“Davanti a lei un ramo di rovo si stagliava contro il cielo, coperto di fragili fiori bianchi e di foglie verde azzurro. spiccava tra i teneri germogli dell’erba e, al di sopra di esso, una farfallina gialla vibrava come una macchia di sole. E tuttavia, oltre a quello che vedeva, Charity percepiva anche il crescere vigoroso dei faggi che coprivano la cima della collina, l’arrotondarsi delle pigne verde pallido su innumerevoli rami d’abete, lo spuntare di migliaia di nuove foglie di felce nelle fenditure del pendio roccioso sotto al bosco e, più in basso ancora, l’infittirsi dei germogli di spirea e di acoro falso nei pascoli. Tutto questo gorgogliare di linfe, rivestirsi di foglie e sbocciare di calici, giungeva fino a lei portato da fragranze diverse. Ogni foglia, gemma e filo d’erba contribuiva con il suo effluvio alla dolcezza dell’aria, in cui l’odore pungente della resina prevaleva sull’aroma speziato del timo e sul profumo sottile della felce, per fondersi poi in un umore terroso simile al respiro di un enorme animale scaldato dal sole”.


Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
L’età dell’innocenza , Wharton
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
2.9 (2)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Papà Gambalunga
I misteri di Udolpho
Guerra
Il violino del pazzo
In affitto
In tribunale
Bandito
La fattoria delle magre consolazioni
Il possidente
Le torri di Barchester
Deephaven
Racconti di pioggia e di luna
La casa grigia
Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti
L'uccello nero
Il mago