L. A. Confidential L. A. Confidential

L. A. Confidential

Letteratura straniera

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I sapori e le atmosfere della Los Angeles del dopoguerra. Pornografia, corruzione, lotte tra gang rivali, terrificanti omicidi che investono le vite delle vittime tanto quanto quelle dei carnefici, ai confini della legge.



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L. A. Confidential 2015-08-28 10:11:27 Melantha
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Melantha Opinione inserita da Melantha    28 Agosto, 2015
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Ellroy: maestro del noir

“L.A. Confidential” è un must dei lettori appassionati di noir. Il romanzo s’incentra su quanto accaduto durante il “Natale di sangue”, ovvero un massacro tra poliziotti e criminali avvenuto al “Nite Owl”, locale della Los Angeles dei primi anni Cinquanta. L’autore mette al vaglio le vite di tre poliziotti, ostili e diverse tra loro, le quali hanno, però, un punto in comune: il violento scontro avvenuto in quel fatidico Natale del 1951. Il lettore sarà catapultato nell’Hollywood del passato, scoprendo accordi loschi tra polizia, stampa sensazionalistica, pornografia violenta e spaccio di droga ove i tre protagonisti, volenti o nolenti, dovranno fare i conti con se stessi e con la realtà.

Lo stile di Ellroy è asciutto, talvolta ridotto sino all’osso, tipico dell’autore e, soprattutto, adatto al genere hard-boiled come il titolo appena proposto. I toni sono aspri, spesso duri e volgari, ma adatti al conteso narrato. D’altronde, l’autore è considerato un maestro del genere noir non senza motivazione.

Unica pecca che posso riscontrare è la presenza di moltissimi cliché, che talora smorzano la complessità e la struttura generale del romanzo, un librone immenso che merita la fama guadagnata negli anni.

Un’altra constatazione positiva importantissima è il fatto che il romanzo presenta, al suo interno, una rete di elementi reali magistralmente incastrati nella trama fantastica: personaggi importanti se non addirittura fondamentali del libro, quali Jack Dragna, Mickey Cohen e Johnny Stompanato sono realmente esistiti e ci si domanda, inevitabilmente, se la narrazione non sia tratta da una storia vera, opportunamente riadattata alle esigenze editoriali.

Lo consiglierei? Sì. Unico suggerimento ai lettori: non demoralizzatevi. Le prime centocinquanta pagine appaiono molto blande, poco invoglianti, ma proseguendo con la lettura si scopre una trama veramente ben strutturata. Se l’inizio può risultare scialbo, la fine vi terrà letteralmente incollati alle pagine col fiato sospeso.

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L. A. Confidential 2015-03-08 14:21:14 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    08 Marzo, 2015
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Fallen Angels

Il noir è un genere forte, spietato, che non la manda a dire e non ha paura di esplorare gli angoli bui, proprio come piace a me. James Ellroy è di certo un grosso esponente di questo genere e con “L.A. Confidential” non fa altro che confermarlo in maniera decisa. La storia, essendo molto complessa, tende spesso a lasciare che il lettore si perda tra i numerosi personaggi e le intricate vicende, senza però perdere in bellezza. Questo è davvero un GRANDE noir.

Nella città degli angeli caduti non c’è posto per la luce. Gli anni dal 1950 al ’58 segnano un periodo oscuro per Los Angeles, segnata da eventi sanguinosi e popolata da personaggi cupi e corrotti. Il Natale di Sangue, il massacro del Nite Owl. Soldi, droga, prostituzione e violenza sono solo alcuni degli efferati crimini che imperversano per le strade. Nulla si salva alla corruzione dilagante, nemmeno la polizia, tra le cui fila trovano asilo quasi senza nascondersi criminali in uniforme, spesso peggiori di quelli che popolano le strade. Bud White, Ed Exley e Jack Vincennes sono i tre protagonisti di questa storia, e saranno proprio loro a renderla degna di essere raccontata. Tre poliziotti ognuno con ambizioni, metodi, vizi e demoni diversi, grandi uomini tormentati che nella “piccola” Los Angeles non potranno far altro che scontrarsi, per poi combattere fianco a fianco, costretti a unire le forze di fronte ai lati oscuri che la città degli angeli caduti gli rigurgiterà addosso. Non esiste eroismo, non esiste giusto o sbagliato, esistono uomini grandi anche nelle proprie imperfezioni; e nella maggior parte dei casi, le loro storie sono quelle più degne d’essere raccontate, e i loro cambiamenti quelli che toccano di più il cuore.
Davvero coinvolgente.

“Sii maledetto per quello che mi hai costretto ad essere.”

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Noir come genere.
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L. A. Confidential 2014-04-02 10:07:19 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    02 Aprile, 2014
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La città degli angeli corrotti.

Mentre mettevo in ordine la libreria vedo sbucare questo librone giallo (500 pagine) marchiato "La Repubblica", lo tiro fuori dallo scaffale e dopo aver levato un pó di polvere riconosco quello che è il romanzo più famoso di James Ellroy, L.A. Confidential. Così, visto che da oltre un mese aspetto che Feltrinelli mi recapiti Ubik (ho ormai quasi perso le speranze...), vista la pioggia è visto che non avevo altro da leggere (e da fare) decido di mettermi a leggere questo mattoncino. Un paio di anni fa avevo rivisto il film per la seconda volta, è uno di quei film che su Mediaset passano a scadenza fissa, e mi ricordo che mi era piaciuto molto da grande amante dei noir quale sono. Inizio così la lettura e arrivato alla cinquantesima pagina avevo in testa più confusione che altro. Ebbene si, perché se non avete letto il libro ma avete solo visto il film sappiate che praticamente al film manca mezza storia, ciò tutta la parte riguardante il padre di Ed Exley ed i rapporti collaterali con la malavita locale (o per meglio dire i vari patti segreti che Preston Exley aveva stabilito con i boss per raggiungere soldi e potere). Il film infatti si svolge nell'arco di qualche mese, mentre il libro ricopre un arco temporale di circa sette anni, andando a riprendere fatti e indagini ormai sepolte nel passato. Come detto prima, inizialmente la prima sensazione che ho avuto è stata quella di confusione, tanta, infatti non solo i personaggi che fanno parte del romanzo sono tantissimi ( aldilà dei 3 principali ce ne sono almeno altri 10 di rilievo, e almeno altri 10 secondari) ma il caro Ellroy non fa niente per semplificarci la vita, anzi molte volte ci presenta e illustra accuratamente anche personaggi che verrano uccisi da lì a poche righe... Non vi nascondo che diverse volte nel corso della lettura sono dovuto andare a ripescare nomi e fatti perché non riuscivo a ricollegare i nomi ai fatti per l'appunto, anche se c'è da dire che poi, a lungo andare, la situazione inizia ad essere più chiara e scorrevole (anche grazie a degli intermezzi scritti a mò di articolo di giornale dove l'autore ci spiega più chiaramente i fatti in questione, proprio come se dovesse scriverli su un quotidiano). A parte questo piccolo inconveniente, dovuto comunque alla vicenda intricata e piena di colpi di scena che si va a raccontare, il libro scorre via abbastanza piacevolmente. Come ho già detto i protagonisti principali sono tre, tutti poliziotti e tutti con caratteristiche molto diverse: Ed Exley, poliziotto inflessibile ed integerrimo, Bud White, classico poliziotto da hard boiled, duro dal cuore tenero, ed infine Jack Vincennes, poliziotto dai metodi decisi ma più attempato e riflessivo di White. In realtà come poi si vedrà nel corso della lettura il vero protagonista della storia è la storia di per sè, o ancora meglio la corruzione. Infatti anche gli antagonisti sono più di uno, e si avvicendano di volta in volta, lasciando sempre spazio a colpo di scena imprevedibili e ad un finale a sorpresa. È un lavorone questo di Ellroy, e capisco perché poi per portarlo al cinema si sia scelta una via più semplice e breve, resta di fatto che pur con la sua lentezza e complessità in alcuni passaggi non si può non apprezzarlo, non a caso e oggi riconosciuto come uno dei più grandi romanzi noir di sempre.

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