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1984 di George Orwell
 
1984 di George Orwell 2015-06-01 18:26:07 saphi
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saphi Opinione inserita da saphi    01 Giugno, 2015
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1984

1984 è uno di quei libri che mi sembrava di aver già letto,a causa della sua enorme fama,e tendevo a mettere da parte.
L'ho comprato tanto tanto tempo fa e mi ero ripromessa di leggerlo a breve ma purtroppo ogni volta trovavo una scusa o altri libri che mi attiravano di più,avendolo studiato a scuola e conocendo la trama fino al minimo dettaglio mi dicevo che era come aver letto il libro e mi sbagliavo di grosso!
E' estremamente interessante tutto il lavoro di ricerca linguistica che ha fatto Orwell,creando la neolingua e facendo in modo che essa andasse a costituire un ulteriore strumento del regime per controllare la vita dei cittadini;la lingua infatti rappresenta un punto di unione del popolo,cambiando il modo di parlare e di pensare alle parole di esso è come se sdradicasse il vecchio impianto pre regime per creare una struttura lessicale e linguistica che sarebbe stata al servizio del GF ,infatti la neolingua è molto più povera di termini e di espressioni rispetto all'inglese classico:"Si riteneva che,una volta che la neolingua fosse stata adottata in tutto e per tutto e l'archelingua dimenticata,ogni pensiero eretico sarebbe stato letteralmente impossibile".
Altro punto molto interessante riguarda i bambini nel romanzo.Solitamente essi vengono usati come metafora dell’innocenza e dell’ingenuità,qui invece i bambini vengono utilizzati dal regime e spinti a diventare spie al suo servizio,indottrinandoli e incintandoli a denunciare per eresia praticamente chiunque ,addirittura i propri genitori.Molto spesso questi ragazzini vengono descritti mentre origliano alle porte o seguono tipi sospetti;il GF li usa senza remore,andando di fatto a creare un clima di tensione e timore anche in famiglia, in teoria un “rifugio” al mondo esterno,e al tempo stesso distruggendo la struttura familiare,eliminando la fiducia facendo in modo che niente possa sfuggire dal controllo del regime.
Il leader del regime si chiama Grande fratello non a caso,secondo me,la famiglia potrebbe costituire una sorta di concorrenza al partito,non concedendo a quest’ultimo tutta la lealtà di cui godono i familiari e così il GF elimina la famiglia e l’affetto ,portando poi i più giovani e influenzabili a vedere in lui un sostituto del nucleo familiare.
Infine,l’argomento che più mi ha colpito e lasciato uno spunto di riflessione è stato il bipensiero.La capacità e la volontà di sostenere un’ idea e il suo opposto in modo da non essere mai al di fuori dell’ ortodossia,dimenticando nello stesso istante il cambio di opinione e l’atto stesso del dimenticare.Esso è ciò che più mi ha fatto capire quanto lavora ci sia stato dietro 1984.
Il bipensiero sembra qualcosa di strano e assurdo,come puoi sapere e non sapere un’idea allo stesso tempo?Nel romanzo vi è l’esempio perfetto,all’inizio l’Oceania è in guerra con l’Eurasia,tutti i documenti confermano ciò,avvengono anche esecuzioni di prigionieri euroasiatici,quindi è un fatto risaputo e concreto,tutti nella nazione lo sanno e ricordano che è sempre stato così;ma Winston ricorda che solo pochi anni prima la situazione bellica era differente;oppure Smith rammenta avvenimenti di quando era un ragazzino,prima che il regime salisse al potere,ricorda distintamente che già esistevano aerei e auto,al contrario di quanto asseriva il GF proclamandosi inventore di quei mezzi di trasporto.Il protagonista stesso è parte attiva nel diffondere il bipensiero in Oceania,il suo lavoro infatti consiste nell’aggiornare i giornali nazionali per fare in modo che fossero sempre conformi a quanto proclamava il regime quel giorno,e ciò lo porta a alimentare dentro sé l’idea che ci sia qualcosa che non va,che il GF non faccia l’interesse collettivo come afferma ma che manipoli il popolo ,quale metodo migliore se non proprio controllare i loro mezzi di informazione?
Una frase molto significativa è proprio:Chi controlla il passato controlla il futuro,chi controlla il presente controlla il passato.
Fa un certo effetto pensare che 1984 sia stato scritto nel 1948 e rimanga incredibilmente attuale.

Non credevo che mi sarebbe piaciuto cosi tanto,anche sapendo i risvolti della narrazione,nei momenti di tensione non riuscivo a staccarmi dalla lettura.Il romanzo è stato il mio primo distopico serio,prima di esso avevo letto Hunger games che non mi aveva particolarmente colpito,ovviamente quest'ultimo è indirizzato a ragazzi mentre 1984 è tutt'altra cosa.Ciò che più mi è piaciuto del romanzo di Orwell è che Winston non è l'eroe mondiale e universale che inizia la rivoluzione e riesce a sconfiggere il Grande Fratello in meno di 350 pagine,il suo personaggio è uno dei tanti,lui cova dubbi dentro di se,ha dei ricordi che contrastano con il dettame del regime,ricorda gli anni precedenti l'ascesa della dittatura e nonostante anni e anni di condizionamenti cerca di restare aggrappato a ciò;il suo stesso lavoro gli fornisce la prova di non essere pazzo e alimenta la sua forza di volontà nel cercare un'appiglio,nel non cedere ai condizionamenti.Ho trovato il finale perfetto,tutto il libro è perfetto e coerente,l’ambientazione distopica è perfettamente realistica e plausibile.
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Commenti

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Bellissima recensione; anch'io ho sentito tanto parlare in merito a questa opera ma non mi sono mai preso la briga di leggerlo. Infatti, penso, che leggere un capolavoro sia edificante per la nostra cultura e la nostra riflessione. Il tuo commento, approfondito e dettagliato, mi dà l'opportunità di inserire nella wish list il romanzo e leggerlo quanto prima. Grazie. Ciao.
Ferruccio
In risposta ad un precedente commento
saphi
01 Giugno, 2015
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Grazie mille :) ti consiglio,se non l'hai ancora letto anche Animal farm.Ciao!
Concordo con te, Saphi, sulla straordinaria importanza di questo libro. Tra tutta la successiva letteratura distopica, la visione di Orwell rimane purtroppo una delle più "attendibili", anche perché arricchita di un contenuto metaforico a cui altri tentativi, anche quando riusciti, non arrivano affatto.
La tua riflessione sui bambini usati come spie mi ha riportato alla mente alcune sensazioni che questo libro mi ha regalato, quando l'ho letto anni fa. I bambini... perfetti per essere usati in questo modo: individui che non hanno una moralità formata, così che non possano capire il contenuto delle loro azioni o le conseguenze delle stesse; d'altra parte, reputati per certi versi "innocui" anche quando non lo sono, e perciò, in una visione come quella del Grande Fratello orwelliano, perfettamente sottovalutati dagli adulti.
Anche in questo Orwell ha dimostrato lungimiranza (anche se non mancano esempi persino precedenti): l'Isis usa oggi i bambini per le esecuzioni sommarie. Non le decapitazioni (non sarebbero in grado di farlo come è richiesto) ma per le pistolettate alle nuca o in piena faccia sì.
Complimenti per la tua scelta e la recensione.
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