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Le prime luci del mattino
 
Le prime luci del mattino 2013-11-21 17:43:42 AndCor
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
AndCor Opinione inserita da AndCor    21 Novembre, 2013
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Un romanzo dai due volti

Elena è una donna in carriera come tante altre, e che ama tenere un diario segreto in cui riversa la propria vita, con pensieri, confidenze, dubbi e riflessioni che non ci sorprenderebbero più di tanto se non fosse che Elena è la protagonista di un romanzo scritto da un uomo, Fabio Volo. Ed è proprio lui a farle riaprire, a distanza di anni, quel diario, in modo da condividere così il passato della donna con noi lettori.

Il testo è dominato dall'analessi, e le pagine ci raccontano di una Elena che possiede un buon lavoro e che non ha nulla di cui lamentarsi a livello materiale, ma che altresì si porta dentro un terribile disagio;
Quel disagio, quella frustrazione, quell'insofferenza dell'essere vittima del montaliano 'male di vivere', perché non ha mai avuto interesse nel vivere in prima persona la propria esistenza, e soprattutto perché è imprigionata in un matrimonio con un uomo, Paolo, talmente abulico, svogliato e d'animo superficiale che fa vergognare l'intero universo maschile per i suoi atteggiamenti spocchiosi ed indisponenti.

La donna è consapevole anche di non avere né la forza né la capacità di trovare una valida soluzione contro questa graduale e continua perdita d'identità che la divora sin nel profondo, ma una via di fuga gliela offrirà un uomo, apparentemente senza nome, con un fascino tale da mettere ancora più in crisi un rapporto coniugale già di per sé ai minimi termini.
Qui iniziano le riflessioni della protagonista su come il suo matrimonio con Paolo sia stato solo uno scambio di promesse retoriche senza che alla base ci fosse il vero Amore, quel sentimento capace di unire due persone soprattutto nei momenti più difficili ed apparentemente insuperabili. Ed il tradimento non è altro che la mera, sciagurata conseguenza di un rapporto coniugale mai rafforzato nel tempo perché mai costruito.
Infatti, dopo vari ripensamenti, si lascerà andare ed intreccerà con l'uomo una relazione di solo sesso che inizialmente la farà sentire serena e felice, ma finirà per troncare tutto non appena si renderà conto che lui non è in grado di fare il passo successivo.

Ciononostante, le esperienze negative ci lasciano in dote una Elena cambiata, perché ha capito realmente quali sono le sue aspirazioni, i suoi sogni, e che ora è diventata una donna più forte, determinata ed in grado di prendere in mano le redini della propria vita.
Si libererà, non senza sofferenze reciproche, del suo 'marito-zavorra' ed andrà a vivere da sola fra mille iniziali difficoltà, finché il romanzo non si conclude tornando nel presente, un presente del quale fa parte anche il suo nuovo compagno Nicola, e che ci lascerà con un finale 'happy ending' scontato, ma non troppo.

Il sesso fa vendere copie, ma ricamarci sopra la metà del romanzo è sufficiente per rendere insufficiente (scusate il gioco di parole) il contenuto del romanzo.
Peccato, perché il testo aveva tutte le credenziali per essere piacevole: una storia un po' banale, ma realistica nel suo insieme, uno stile di scrittura pulito e preciso, la tematica attuale del consumismo che rovina i rapporti con noi stessi e con chi ci sta vicino, uno spaccato dettagliato della psicologia femminile e la caratterizzazione pressoché perfetta di una protagonista 'a tutto tondo' sarebbero stati elementi sufficienti per promuovere questo romanzo.
Riassumendo, è come un'allegoria vuota di Pirandello: esteticamente perfetta, retoricamente innovativa, ma semanticamente vuota. Che poi lo scrittore siciliano meriti i complimenti per come l'ha "riempita" è un altro discorso.

Certo è che, tra un Paolo ignavo ed un amante lussurioso, Dante ci sarebbe andato a nozze nella sua Commedia.
Ed allora, in barba ad ogni moralismo qualunquista, lasciate che vesta anch'io i panni di un ignavo qualsiasi e che - scomuniche dantesche permettendo -, vi consigli e sconsigli questo romanzo per gli aspetti antitetici che vi ho descritto.

E guai al primo che mi accusa di essere ipocrita e contraddittorio.
Dante mi metterà pubblicamente alla gogna, voi no. O almeno spero.

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Commenti

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Bel commento! Nessun linciaggio sulla pubblica piazza.... proprio no!! :)
In risposta ad un precedente commento
AndCor
29 Novembre, 2013
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Grazie mille per la grazia, sono in debito con te :) (scusa il gioco di parole :D )
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